26 febbraio 2009

BLITZ DI ANIMAL LIBERATION FRONT

Un nuovo esempio di cattiva informazione giornalistica può essere letto oggi su tutti i giornali italiani e in molti siti web. Quello che segue è l'unico articolo un po' sensato, apparso su Repubblica Torino, nel quale si apprende che i resti degli uccelli non sono stati trovati, pertanto l'ipotesi è che siano stati portati via. Sono stati già trovati, infatti, i corpi carbonizzati dei ricci che avevano le tane sotto il capannone.
Ancora una volta Enpa perde l'occasione per stare in silenzio, o perlomeno non lanciarsi contro altri animalisti senza nemmeno informarsi meglio sui fatti.


Animalisti incendiano con 20 molotov lo Zoom Torino : scomparsi 40 volatili, bruciati o portati via.
di Andrea Magrini e Federica Cravero.


Un incendio di origine dolosa ha distrutto le voliere del parco naturale di Cumiana, nel torinese, e ha ucciso 40 uccelli. L'azione, per la quale sono state utilizzate 20 molotov, è rivendicata dall'Animal Liberation Front: "Questo è per gli animali imprigionati" è la scritta trovata dai carabinieri che indagano sul rogo.

I volatili coinvolti sono poiane, falchi e gufi. Liberi di giorno, la notte questi rapaci vengono ricoverati in apposite voliere e trespoli. Le cariche incendiarie, bottiglie da 1 litro e mezzo di benzina innescate da zampironi collegati a fiammiferi e tavolette di diavolina per caminetto, hanno dato fuoco anche ad un capannone e all'ingresso degli uffici del parco. Un principio di incendio si è avuto anche nella casetta di uno dei guardiani. I danni, secondo una prima stima della proprietà, ammonterebbero a 700-800 mila euro.

Inaugurato da un paio d'anni nei pressi dei laghi di Cumiana, lo Zoom Torino è il primo zoo immersivo d'Italia. si tratta di un concetto innovativo di zoo, basato sulla ricostruzione dell'habitat naturale degli animali, che vivono liberi. Copre una superficie di circa 180 mila metri quadrati e al momento ospitava soltanto i volatili rapaci e alcune tigri, che però non sono rimaste coinvolte nel blitz animalista. La struttura, che doveva aprire al pubblico nel prossimo mese di aprile, impiega in tutto 20 biologi e veterinari, oltre una sessantina di lavoratori stagionali.

I carabinieri della Compagnia di Pinerolo, arrivati sul posto, sono impegnati nella ricerca delle carcasse degli uccelli che al momento non si trovano, come anche non sono stati rinvenuti gli anellini che gli uccelli portavano ad una zampa e con i quali venivano assicurati ai trespoli durante la notte. Sono stati invece trovati diversi ricci morti che avevano la tana proprio nel terreno coinvolto nell'incendio. Salva, per fortuna, l'aquila ospite dello zoo

La voliera dei rapaci è andata completamente distrutta ma, per motivi di sicurezza, non è stato ancora possibile rimuovere tutte le macerie. L'ipotesi, al momento, è che gli uccelli siano stati portati via, ma sono comunque destinati a morire. Ce lo spiega il falconiere del parco, Andrea Puglisi: "Se fossero stati liberati qui li avremmo ritrovati subito, perchè sono addestrati a ritornare in quella che è la loro casa, perciò starebbero tuttora volando nella zona, purtroppo non è così. O sono bruciati oppure sono stati presi e liberati da qualche altra parte. Questi animali non sono abituati a procacciarsi da soli il cibo per cui vivranno ancora pochi giorni".

Il proprietario dello Zoom Torino, Gianluigi Casetta spiega: "E' stato un attacco criminoso compiuto da persone poco informate su quello che stiamo facendo. Il progetto di Cumiana, che prevede un investimento di circa 20 milioni di euro, consiste infatti nel dare vita 'al primo zoo moderno d'Italia' con tanto di centro conservazione specie e laboratori per la formazione di biologi e veterinari".

Sono in corso analisi anche sulle cariche incendiarie utilizzate dagli attentatori. Al momento i carabinieri hanno trovato 5 focolai d'incendio e 2 molotov inesplose

L'Alf, Animal Liberation Front, opera in tutto il mondo "contro lo sfruttamento e l'abuso degli animali". Nata in Inghilterra, negli anni '70, e' celebre per le sue azioni. In Italia si è resa protagonista, nel 2002, del furto di un centinaio di cani beagles dall'allevamento Morini di San Polo d'Enza, in provincia di Reggio Emilia.

Sull'azione dimostrativa dell'Alf si è pronunciato l'Enpa, Ente protezione animali, criticando duramente il gesto: "Un'inaudita violenza. Quanti si nascondono dietro la sigla Alf non fanno altro che rafforzare chi lucra sulla prigionia degli animali. Nessuno ha il diritto di atteggiarsi a Robin Hood degli animali e compiere atti che confinano le istanze animaliste nell'ambito dell'illegalità. Chiunque sceglie questa strada deve assumersi la responsabilità ed essere consapevole di costringere le battaglie animaliste in un vicolo cieco".

Quanto allo zooparco in questione, l'Enpa ha mosso qualche critica agli organizzatori e ai gestori: "Sono specializzati nella ricostruzione scenografica di singole porzioni dell'habitat naturale, una rappresentazione fittizia concepita per renderli gradevoli ai visitatori paganti e non certo per tutelare il benessere degli animali"

20 febbraio 2009

INVESTITO CHIEDE AIUTO AI PASSANTI


Carissimi amici animalisti, vi contatto di nuovo per raccontare un'altra storia pietosa successa
domenica mattina ad Andria (Bari). Sono stata chiamata dalle mie amiche della Lega del Cane di Ruvo di Puglia per segnalarmi un cane investito su Castel Del MOnte.
Ho contattato il mio veterinario di fiducia e ci siamo recati immediatamente sul posto, nonostante la neve copiosa.
Il cane, che abbiamo soprannominato Barbanera, in onore del pirata che lo ha investito e lasciato agonizzante sotto la neve, e anche perchè i pirati nell'immaginario collettivo avevano solo un occhio, era in piedi sulla strada pedonale per raggiungere il castello, perdeva copiose gocce di sangue dall'occhio e dalla bocca.
Il veterinario lo ha visitato sul posto , ha constatato che non aveva fratture ossee ma solo contusioni, ma a causa del trauma cranico l'occhio era uscito dall'orbita, e la cornea sembrava già in necrosi.
Lo abbiamo caricato nella mia macchina, perchè i vigili , chiamati immediatamente da molti cittadini che si trovavano sul posto, ancora non si erano fatti vedere, e lo abbiamo portato nello studio veterinario della Dott.ssa Ricci, di Andria. E' stato medicato, messo sotto terapia fluida con antibiotici, cortisone e glucosio; i raggi al torace non hanno evidenziato alcun trauma ai polmoni, pertanto domani mattina verrà addormentato e sottoposto ad intervento chirurgico per suturare una profonda ferita sul palato, e per tentare di salvargli l'occhio, che verrà posizionato
nuovamente nella sua sede.
Vi chiedo di aiutarmi a trovare una famiglia per Barbanera, perchè appena verrà dimesso dalla clinica andrà a finire al canile. Lui è un cane giovane (un anno, o poco più) buonissimo di carattere, di taglia media contenuta (17 kg).
Dopo una vita randagia, ed un incidente stradale, davvero non vorrei vederlo settimana dopo settimana dentro un freddo box del canile. Per favore aiutatemi a trovargli una famiglia.
Lui ha avuto l'incidente di notte sulla strada principale, poi ha camminato in salita fino al Castello, e la mattina si è fatto trovare in una strada dove sapeva che sarebbero passate molte persone. Quando sono stata chiamata, mi è stato riferito che il cane era in piedi immobile in messo alla strada pedonale , con l'occhio fuori dall'orbita, che perdeva sangue a gocce sulla neve bianca, ed infatti è lì che lo abbiamo trovato....una statua inerme , sembrava paralizzato.
Lui si è messo in mezzo al passaggio perchè implorava aiuto, ed aspettava che qualcuno lo potesse aiutare....immaginate il dolore che doveva provare. Nonostante il profondo trauma cranico lui ha trovato la forza per rialzarsi ed andare a chiedere aiuto.
Nonostante il grande dolore che provava, lui si è lasciato visitare, trasportare, medicare senza fiatare. Gli abbiamo somministrato un pochino di cibo omogeneizzato (per non aggravar la ferita sul palato) e lui ha scodinzolato per chiederci un'altra porzione di quella pappa liquida, che si è divorato con voracità. Era il suo modo per ringraziarci, e questo è valso per me più di tante inutili parole.
Non vi chiedo denaro, solo un aiuto per trovargli una famiglia. Sono disposta a portarlo ovunque, ma chiedo la firma del modulo di adozione e di poter effettuare controlli post affido.
Grazie

sabrina.menghini@fastwebnet.it


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PRIMA DEL 28 FEBBRAIO

Sono andata a conoscere Kuba ed Eva già con il magone. L'idea che queste due cagnoline vivessero completamente sole in una roulotte mi faceva schifo. Schifo verso il genere umano. Ed eccole lì... Kuba, 8 anni, pastore tedesco.. Un angelo fatto a cane, dolce e delicata.
Eva, 4 anni, dogo argentino. Arrabbiata con la vita, iperprottetiva verso la sua amica Kuba, aveva paura che le facessi del male.
Hanno mangiato i biscotti scodinzolando. Loro mangiano solo quello. Una signora di 80 anni ogni giorno porta un pacco di biscotti per le cagne.
Nient'altro. A nessun altro importa di Kuba ed Eva. Vivono in mezzo a carcasse di biciclette, feci che saranno lì da anni, ruggine, puzza.
Dormono nella roulotte, la loro casa, sole al mondo. Eva e Kuba, due angeli a cui qualcuno ha tarpato le ali.
Il problema sapete qual'è? Che quel luogo fatiscente è BRUTTO DA VEDERE.
Allora il 28 febbraio smantelleranno tutto... e i cani non si sa dove finiranno. O meglio, si sa, ma non si dice.
Quando me ne sono andata, tra l'odore terribile, l'aria irrespirabile e il caos generale di quella discarica, un lamento mi ha fatto tremare il cuore.
Mi sono girata: sono sicura che Eva mi stesse pregando di non lasciarle..
Ed io non le lascerò. Prima del 28 febbraio Eva e Kuba saranno salve. Come non so. Dove non so. Ma so che non farò finta di niente come tutta la gente che per anni ha visto il degrado di queste povere creature, fingendo che non esistessero. Prima del 28 febbraio Eva e Kuba saranno salve. E saranno insieme.

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gabriellarescigno@tiscali.it


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