27 giugno 2010

PER GLI ANIMALISTI LECCESI : TROVATE QUESTO INFAME

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C'è solo una cosa da dire, cari amici leccesi, questi fatti si stanno ripetendo da tempo
ed è ora di fermare questo infame.
Se non saranno i Carabinieri a muoversi, confidiamo nel fatto che ci sono tante altre persone che non continueranno a sopportare questo sconcio stando zitti.

Vergogna alle forze dell'ordine che dovrebbero controllare e reprimere fatti inauditi come questi : è sicuro che chi sevizia animali inermi ha poche difficoltà a replicare le stesse violenze sulle persone, sui bambini.
Il fatto si è ripetuto più volte, c'è una donna che si prende cura delle creature seviziate, picchiate e lasciate morire legate in mezzo alla campagna. Una televisione locale filma in diretta il ritrovamento di un cane. Quante investigazioni occorrono, e quanta fatica, solo per beccare un balordo che probabilmente lascerà dietro di sè milioni di tracce e che torna sempre nello stesso posto?


18 giugno 2010

PROTESTA ALL'OSPEDALE NIGUARDA DI MILANO - SABATO 18 GIUGNO

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Per un attimo era sembrato che dal governo arrivasse una sospensione delle pratiche vivisettorie che si stanno eseguendo in uno degli ospedali più importanti di Milano. Nessuno stop invece dal sottosegretario Francesca Martini, solo una promessa di "attività di verifica relativa alla corretta applicazione degli obblighi previsti dalla legge in materia di impiego di animali da laboratorio''.

Questi esperimenti invece vanno interrotti. La LEAL - Lega anti vivisezione - ha organizzato per domani sabato 18 giugno mattina dalle 9 alle 13 una protesta davanti al Niguarda, che oggi non si chiama più "ospedale" ma "azienda ospedaliera", e la differenza di senso non è poca. Lì stanno avvenendo sperimentazioni su animali vivi durante corsi didattici, a causa di un progetto che unisce il Niguarda a una certa AIMS Academy.

Veramente AIMS Academy ha un nome altisonante, ma il suo sito è ancora in costruzione, e sulla pagina attuale si può leggere solo :

"Oggi, l'Azienda Ospedaliera Niguarda - Ca' Granda e la fondazione AIMS Academy - Advanced International Mini-invasive Surgery - che raccoglie il testimone dell'importante realtà accademico-scientifica ILCAM creata nel 2001 dal Prof. Raffaele Pugliese, si fanno promotori del progetto per la realizzazione della prima struttura multidisciplinare in Italia dedicata alla ricerca e alla formazione in chirurgia mini-invasiva avanzata. "

Fondazioni, aziende ospedaliere...ma il sito lo fanno con la desinenza org. così giusto per chiarire le idee..... http://www.aimsacademy.org/sito/html-template.html

Il presidio chiede all'ospedale Niguarda di non permettere più l'organizzazione di corsi di training con uso di animali al suo interno; all' AIMS Academy di non usare più animali nei propri corsi e di usare invece metodi alternativi moderni e all'avanguardia, più efficaci e utili.
Si raccoglieranno le firme per la petizione nazionale "Abolizione della vivisezione didattica".

Gli organizzatori chiedono di portare cartelloni, striscioni con slogan, magliette di ogni tipo ma di lasciare a casa le bandiere di associazioni.

Su Facebook http://www.facebook.com/event.php?eid=112027415510427

La petizione da firmare http://www.agireora.org/progetti/petizione-vivisezione-didattica.html

Informazioni info@leal.it oppure a milano@agireora.org



Proteste antivivisezione a Melbourne - L'attivista Jamie Yew - foto Repubblica

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800 TONNI LIBERATI DAI SUBACQUEI DI SEA SHEPHERD


L'equipaggio della Steve Irwin ha liberato dalle reti più di 800 tonni pescati illegalmente.

Operazione Blue Rage: Decimo giorno di pattugliamento nel Mediterraneo
Giovedì 17 giugno 2010
Punto nave: al largo delle coste libiche

Alle ore 16 un gruppo di 5 subacquei ha forzato una delle due gabbie trainate dal peschereccio italiano Cesare Rustico.

Mentre la Steve Irwin impegnava la Cesare Rustico e la sua barca appoggio Rosaria Tuna, un gruppo di Sea Shepherd ha tagliato la rete e liberato da 700 a 800 tonni rossi. La maggior parte dei tonni erano giovani (immaturi), e ragionando sia sulla posizione delle gabbie, sia sul fatto che la caccia al tonno rosso si è conclusa per l'intero Mediterraneo alla mezzanotte del 14 giugno, è chiaro che questi tonni sono stati catturati illegalmente da questi due pescherecci.



Tutta la notizia e le foto su http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=979

Oggi il nostro cuore volta alto come un falco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


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16 giugno 2010

FUORI I NOMI DI CHI ADOTTA ANIMALI E LI RISPEDISCE AL MITTENTE PERCHE' "GUASTI"


Il mondo, si sa, è pieno di teste di cazzo.
Ma fra tutte le teste di cazzo alcune lo sono molto di più, e bazzicano su internet alla ricerca di cani da ricevere gratuitamente.
Richiedono animali provenienti da canili, o dalla strada, ovvero i più sofferenti e provati; fanno la parte dei buoni d'animo con vicini e amici, loro sono i "salvatori" di un povero essere.

Sono capaci di recitare la parte degli amanti degli animali talmente bene, che le volontarie a volte cadono nelle trappole, e con fiducia consegnano un loro protetto a chi, in cuor loro, potrà offrire un po' di cura e di affetto.

Poi un giorno le suddette teste di cazzo scoprono che il povero essere è "difettato" : mangia le scarpe, ringhia agli estranei, abbaia troppo, in famiglia sono allergici al pelo, o uno dei tanti altri motivi con cui l'animale viene rispedito al canile di provenienza dopo tre mesi, sei mesi, un anno.
Strano perchè le scarpe o gli abitucci firmati, i tappeti o le automobili di cui queste persone in genere vanno tanto fiere, non riuscirebbero a restituirli dopo così tanto tempo. Un cane sì, possono farlo.
Ci sono state tante polemiche sul sistema delle adozioni: ci sono cani che hanno subìto questo trattamento anche più volte, adottati e riportati indietro con qualche giustificazione improbabile.
Probabilmente va detto forte e chiaro che un cane che ha passato anni in canile, e prima di arrivarci magari ha girovagato per strada o è stato maltrattato, difficilmente sarà il cane perfetto che lorsignori si aspettano.

Grazie al cielo esiste anche una grossa parte di persone che adottano animali con grande responsabilità e coraggio, capaci di affrontare anche i momenti difficili, dai problemi caratteriali alle malattie che si sono manifestate dopo l'adozione. Non è stato il caso di Trilly, riportata al canile dopo un anno.

Sempre più convinti che in ambito animalista debba circolare l'informazione : le persone che si comportano così andrebbero segnalate con nome e cognome, in mailing list apposite, in modo da escludere l'eventualità di una loro ulteriore ricerca d'adozione presso volontarie diverse o in altre città.



La storia di Trilly da Associazione Aiutiamofido :

Questo è uno di quegli appelli che non vorrei mai scrivere…questa è una di quelle cose che non riesco mai a buttar giù….
Oggi vi parlo di Trilly, forse in tanti la ricorderete, forse a tanti scenderà quella lacrima che non riesco a nascondere.

Era il 2008 quando Trilly uscì dal canile di marano di Napoli, per andare in pensione a milano, con una valigia piena di speranze e di amore,aveva vissuto 3 anni in un triste e squallido canile ora, finalmente anche per lei qualcosa cambiava….

Passavano i giorni, mesi….ma lei non veniva mai notata, finchè un giorno…..un giorno anche la sua vita cambiò. Trilly aveva finalmente una casa tutta sua, un amore tutto suo ma……..come in ogni favola con il triste lieto fine…dopo un anno ….

ci scrivono:

" purtroppo con grande dispiacere , vi comunico che non posso tenere più Trilly, perde urina e anche se poche gocce , per me è importante…."

Già, avete capito bene….Trilly ritorna al mittente …e dove????? Dove????
Come si fa a rinchiuderla in una gabbia dopo che ha vissuto un anno sul divano?
come si fa a dirle…"ci dispiace trilly, ma chi ti amava..." (mi chiedo…..ma ti ha mai amata almeno un po’??????) ora sei solo un peso per lei

Trilly…che devo dirti????
Le forze ormai ci abbandonano….siamo deluse…esauste….stanche e quel poco di voce che abbiamo vi chiediamo ancora una volta….
aiutateci, aiutate trilly a non ritornare in gabbia, chiediamo per lei anche uno stallo, ma che sia una casa con giardino….anche a pagamento ma…..aiutateci , vi prego…..Trilly ha bisogno di tutte noi


Trilly 4 anni , taglia media, (20 kg) sterilizzata, vaccinata , buona e tanto dolce, va d’accordo con gatti, galline, conigli….sa farsi valere con i suoi simili se non sono troppo simpatici…, ora è a milano (monza) ma ……ovunque tu sia….ovunque….lei ti seguirà!!!!

che dirti Trilly? Noi ce l’avevamo messa tutta ma……..non era quella giusta…!!!!!..

anna 335 5670234

claudia 335 7409288

elisa 335 5960887


associazione aiutiamofido

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12 giugno 2010

COMPAGNIA FIDUCIARIA NAZIONALE FINANZIA GREENHILL

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Gira che ti rigira ci si imbatte sempre nei soliti noti: la Compagnia Fiduciaria Nazionale è una società che gestisce capitali di persone "che non amano apparire", e pare che abbia gestito il patrimonio Fininvest dall'inizio. Questa segnalazione giunge da Agire Ora Network e dalla campagna Salviamo I Cani Di Green Hill :
http://www.fermaregreenhill.net/


A quanto pare dietro alla gestione dell'allevamento di cani per la vivisezione Green Hill in Italia, per conto di Marshall Farm, ci sono diversi commercialisti. Coloro i quali detengono il capitale della "Green Hill 2001 srl" sono due società fiduciarie entrambe con sede a Milano e gestite da noti commercialisti.

Una di queste, detiene più dell'80% di Green Hill: si chiama "Compagnia Fiduciaria Nazionale" e ha sede in Galleria De Cristoforis 3 a Milano, proprio dietro a Corso Vittorio Emanuele, nel pieno centro della città.

La "Compagnia Fiduciaria Nazionale" è nota a chi segue questioni finanziarie per il legame con scandali, fallimenti e loggia P2.

Con questo appello e con il presidio di giovedì 10 maggio comincia una campagna contro i finanziatori di Green Hill. Le informazioni da approfondire sono tantissime e ci sono molte angolature da cui prenderli di mira. Manderemo approfondimenti a breve.

Fate sentire la vostra voce ai finanziatori di Green Hill!

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Compagnia Fiduciaria Nazionale Spa
Galleria De Cristoforis 3
20122 Milano
Tel: 02 76020992
Fax: 02 76002021
Mail:
cofidnaz@compagniafiduciaria.it


Spett.le Compagnia Fiduciaria Nazionale,

scrivo questa lettera riguardo l'allevamento Green Hill di Montichiari (BS), unico allevamento di "cani da laboratorio" in Italia, uno dei principali in Europa.
Scrivo perché gli affari di questo allevamento sono legati strettamente alla Compagnia Fiduciara Nazionale, che detiene circa l'80% del capitale sociale di tale azienda il cui business è la produzione intensiva di cuccioli di cane da spedire a laboratori di vivisezione in cui
troveranno tortura, prigionia e morte.

Un numero altissimo di cani, ben 2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non entrano né aria né luce naturale.
Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia, operazioni al cervello, paura, dolore.

Una fine orrenda in nome del profitto di questa azienda e di chi, come voi, non si è fatto scrupoli ad investirci il proprio patrimonio.

Scriviamo sperando che la "Compagnia Fiduciaria Nazionale" smetta di lucrare da tale aberrante fonte di profitto.

Vi invitiamo pertanto a cessare ogni forma di collaborazione con l'allevamento Green Hill.

Cordiali saluti,
... nome cognome ...



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7 giugno 2010

INCONTRO PER LA LIBERAZIONE ANIMALE 2010 / ANIMAL RIGHTS GATHERING 2010

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Nord Italia
8 - 11 luglio 2010

Anche quest'anno vogliamo presentare un appuntamento che riteniamo molto importante per chi vuole opporsi alla strage di animali che la nostra civiltà sta provocando con il suo stile di vita.

Già in passato individui e realtà affini a questo movimento si sono potuti incontrare e confrontare in un'iniziativa a carattere principalmente locale.
Quest'anno invece l'incontro ha un interesse internazionale.

Gli anni scorsi molt* attivist* di svariati paesi hanno speso energie e fondi per organizzare un evento simile, pensato per accogliere partecipazioni da tutto il mondo. Cercheremo di ricambiare l'impegno per contribuire assieme all' INCONTRO PER LA LIBERAZIONE ANIMALE 2010 / ANIMAL RIGHTS GATHERING 2010.

Per questioni ovviamente pratiche workshop e dibattiti saranno in lingua inglese.
Comunque quotidianamente ci saranno momenti in cui sarà possibile assistere a traduzioni in italiano di alcuni degli argomenti discussi, per dare la possibilità a tutti di comprendere ed intervenire.

Potete contattare gli organizzatori scrivendo un'email agli indirizzi:
info@incontroliberazioneanimale.net (in italiano)
info@argathering.net (in inglese)

Prossimamente sarà disponibile anche un numero di telefono, sarà attivo da qualche settimana prima dell'incontro.
Potete iscrivervi alla mailing list direttamente dal sito oppure mandandoci una mail avente come soggetto "newsletter" e riceverete ulteriori aggiornamenti sull'incontro.


Per la liberazione animale
AGISCI - PARTECIPA - INFORMA


http://www.incontroliberazioneanimale.net/
email: info@incontroliberazioneanimale.net

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5 giugno 2010

PORTERA' LA PIOGGIA VIA IL MIO DOLORE? MARLON DAL CANILE

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Da Associazione Canili Lazio :

"Ci sono giorni in cui piove qui da noi e sapete, sono buono io, e lascio posto alla mia compagna...così resto spesso senza riparo, ma non mi lamento mai, in fondo, mi piace rimanere li sotto la pioggia…

In quei momenti penso tante cose, spero che le gocce che cadono su di me, portino via i miei ricordi di cane libero, possano dare sollievo alle mie orecchie doloranti, possano pulire
il mio pelo infangato…

io lo spero, ogni volta che piove, ma poi, quando torna il sereno, io sono sempre li, con i miei ricordi, nessun dolore è andato via, e il mio pelo è sempre piu’ sporco… Spero che questa pioggia abbia potuto almeno lavare la coscenza di chi mi ha lasciato qui..."






Brando è un cagnolone di una delicatezza eccezionale, vive in canile da molti anni, con una compagna molto poco amichevole che sopporta con tanta pazienza. Brando è splendido e buono, di taglia grande, per lui si accettano anche sistemazioni in pensione perche’ possa almeno annusare l’erba. E’ gia sterilizzato. Adottabile nel Lazio e al centro nord con visite pre e post affido.

Info: adozioni@associazionecanililazio.it

329/1610240 - 392/4529927 (dopo le 18.00)


http://www.associazionecanililazio.it/







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QUASI QUASI MI PRENDO IBIZA

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"Questa cazzo di Italia non mi va più bene.
Prima ci hanno detto che remavamo contro, che eravamo solo dei depressi perchè
non vedevamo il bicchiere mezzo pieno. E giù risate... Adesso guarda come stiamo.
Devo trovarmi un posto dove ricominciare..quasi quasi mi prendo Ibiza, e anche Maiorca Minorca e Formentera.
Ne ho il diritto perchè è stata una provincia Romana, perfino il nome era Baleares : latino.

La conquista avverrà segretamente, ma non sarà difficile. Chi aderirà al progetto dovrà partire in calzoncini e infradito, e con bagagli poco ingombranti, per mescolarsi facilmente ai turisti internazionali.
Casomai se ci saranno problemi col governo spagnolo parleremo con il presidente e gli chiederemo di chiudere un occhio, anzi magari tutt'e due, tanto a lui delle Baleari cosa gliene può fregare?
In cambio potremmo proporci come via di transito per gli affari del suo e di moltri altri governi, dei quali anche noi saremo ignari...perchè tanto cosa ce ne può fregare? L'importante è che restiamo amici e non ci pestiamo i piedi a vicenda.

Siccome la difesa è importante, organizzeremo in tutte le coste la vigilanza fatta dai cani da guardia, istruiti al duro servizio della protezione degli umani da allevatori specializzati, ispirati dal metodo Guberti. Naturalmente anche delfini, tartarughe e cozze verranno addestrati nel limite del possibile alla difesa del territorio.
Al cui interno ce ne staremo barricati in santa pace, lontano dalle follie italiane."

PS - ovviamente nessuna delle azioni da noi intraprese sarà giudicabile e perseguibile dalla giustizia al di fuori delle Baleari.



(la storia qui sopra è stata ispirata dalla concezione israeliana della vita)

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MENO 6 ORE ALL'ALBA - LA NAVE "RACHEL CORRIE" IN ARRIVO A GAZA

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AGGIORNAMENTO 2 : 16 MARZO 2003 - 5 GIUGNO 2010 La speranza di Rachel Corrie è stata uccisa per la seconda volta.


AGGIORNAMENTO : Mistero su quello che sta avvenendo a bordo della Rachel Corrie. Sono interrotte tutte le comunicazioni, compresi i telefoni satellitari, e sembra che i battelli dei giornalisti al seguito siano stati fermati affinchè non ci siano testimoni scomodi. All'alba di questa mattina la Rachel Corrie è stata circondata da navi da guerra israeliane ed è stato intimato agli attivisti l'ordine di dirigersi al porto di Ashdod, dove le merci dovrebbero essere scaricate e controllate. Nessuna risposta ai militari da parte della nave irlandese appartenente alla Freedom Flotilla, decisa a continuare il suo viaggio fino a Gaza, unico modo per avere la sicurezza che le merci a bordo arrivino davvero alla popolazione assediata della Striscia.


Da AGI News :

La nave irlandese "Rachel Corrie", l'ultima barca della Flotta della Liberta', prosegue la navigazione verso Gaza con il carico di aiuti umanitari alla popolazione palestinese assediata dal blocco israeliano; e si trova adesso a 150 miglia dalla Striscia palestinese.
L'equipaggio dell'imbarcazione - fa sapere la portavoce dell'organizzazione Free Gaza,
Greta Berlin- non ha intenzione di sbarcare nel porto di Ashdod, come propone Israele, ma intende proseguire fino alla Striscia dove l'arrivo e' previsto per sabato mattina.
Nel comunicato si precisa che l'imbarcazione ancora navigava in acque internazionali e non era arrivata nella zona di esclusione marittima israeliana e che la comunicazione del mezzo navale e la sua base a Cipro e' "spesso difficile, quando non impossibile".

La nave "ha un carico di materiale da ricostruzione, 20 tonnellate di carta e molti altri prodotti che Israele rifiuta alla popolazione di Gaza prigioniera", prosegue la nota.
A bordo vi sono alcune personalita', tra cui: l'irlandese Mairead Maguire, premio Nobel per la Pace (1976); il connazionale Denis Halliday, segretario generale dell'Onu dal 1994-al 1998; il malaysiano Matthias Chang Wen Chieh, gia' segretario politico del quarto primo ministro Tun Dr. Mahathir Mohamad; il parlamentare malaysiano Mohd Nizar bin Zakaria.

La "Rachel Corrie", da 1.200 tonnellate, e' l'ultima nave della Freedom Flotilla, di cui faceva parte anche la "Mavi Marmara" attaccata la notte tra domenica scorsa e lunedi' da unita' speciali israeliane che in un blitz hanno fatto nove morti. Free Gaza ha divulgato il comunicato dopo che, in mattinata, fonte diplomatiche israeliane avevano detto che Israele prosegue i suoi contatti perche' la barca lasci gli aiuti umanitari nel porto di Ashdod e receda dall'intenzione di arrivare la Striscia palestinese. Israele ha avvertito che impedira' l'arrivo della Rachel Corrie a Gaza, proprio come ha fatto lunedi' con le altre imbarcazioni di Freedom Flotilla.

Poco dopo il comunicato di Free Gaza, la diplomazia israeliana ha diffuso una dichiarazione in cui afferma che non vuole "uno scontro" ne' "abbordare" l'imbarcazione. Nella dichiarazione, sottoscritta dal direttore generale del ministero degli Esteri israeliano, Yossi Gal, si avverte che Israele "si sta preparando a ricevere l'imbarcazione e a scaricare la sua merce". Si aggiunge anche che "se la barca decide di attraccare a Ashdod, garantiamo uno sbarco (dei passeggeri) sicuri" e conclude con un'offerta: "dopo un'ispezione per assicurarci che a bordo non ci siano armi o materiale bellico, ci impegnamo a portare la merce a Gaza. Rappresentanti della barca e delle ong saranno i benvenuti per accompagnare il trasferimento del carico".
(AGI) Bia-Ral




Chi era Rachel Corrie


Di Rachel Corrie non possiamo sapere molto, della sua vita di studentessa di college americano,


e di quello che l'ha portata a diventare uno "scudo umano" in una delle zone più pericolose del mondo. Fino a quando, nel 2003, arrivò la notizia della morte di una giovane americana a Rafah, travolta da soldati israeliani.
Aveva 24 anni, e insieme ad altri volontari dell'International Solidarity Movement stava impedendo ai bulldozer di demolire le case e gli ulivi dei palestinesi. Non con armi o minacce,
ma con quello che maggiormente viene utilizzato dalla resistenza non violenta : il proprio corpo.
Ed è così, vulnerabile, che la ritrae l'ultima foto, mentre fuma una sigaretta.








Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak
complimentandosi con i militari del blitz
contro la Freedom Flotilla :
"...non viviamo nell'America del Nord
nè nell'Europa occidentale,
ma in Medio Oriente:
una zona dove non c'è pietà per i deboli
e dove non viene concessa
una seconda opportunità a chi non si difende."





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2 giugno 2010

QUANDO SI SUPERA IL SEGNO

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Ci sono cose che segnano un punto di non ritorno : Seattle, Genova 2001, l'attacco alla "Freedom flottilla".
Pensandoci bene, anche in avvenimenti ben lontani dal Medio Oriente si può riconoscere oggi la "lunga mano" di Israele, con le sue tattiche antisommossa, i corpi speciali, l'uso di armi improprie in spregio al diritto internazionale, l'ossessione per il controllo.
Nel 2000 a Praga il treno degli Italiani diretti a protestare contro la Banca mondiale venne assaltato da corpi speciali, mentre era in mezzo a una buia campagna cèca, lontano da eventuali testimoni. Non riuscirono a entrare in tutti i vagoni, a causa della reazione di quanti non si erano ancora addormentati, dopo un giorno di blocco al confine. Nessuno riuscì a immaginare come sarebbe finita se fossero entrati in tutto il treno.
Ma forse quello che accadde nella scuola elementare Diaz un anno dopo, quando di notte persone inermi vennero fatte a pezzi dai reparti mobili più "famosi" d'Italia, spiegò come avrebbe potuto essere un'eventuale finale.

Sempre nel 2001 venne utilizzato sui dimostranti di Genova il CS, un pericoloso gas a composizione micro-cristallina vietato perfino in guerra. Immaginate di asciugarvi le lacrime o il sudore e sentire migliaia di piccoli granelli sotto le dita che escono dal vostro corpo, per settimane. Gli uccelli che malauguratamente si erano trovati nelle zone invase dal gas cagavano merde circondate da anelli di microcristalli. Nessuna inchiesta ha verificato le conseguenze sulla salute, sia dei dimostranti che delle forze dell'ordine, dopo tre giorni di irrorazioni da gas vietato in guerra.

Che tipo di collaborazione militare tra Paesi "civili" può dare questo tipo di frutti ?

Con la Freedom Flotilla è stato dato un segno terribile, si è mostrata la vera misura dell'istinto bellicoso e violento di governi che dovrebbero garantire pace e prosperità, mentre trascinano i loro popoli nella fogna governata dall'economia di guerra.

Una misura tangibile anche nei patri confini, chissà in quanti avranno brindato a Palazzo per le morti e le incarcerazioni, visto il genere di personalità c'è da aspettarselo. Soprattutto quando gli organi di partito come "il giornale" di vittorio feltri hanno la protervia di titolare la prima pagina con affermazioni da Codice Penale :

“Israele ha fatto bene a sparare"
“Dieci morti tra gli amici dei terroristi”

Parole a vanvera senza uno straccio di prova, ribadite nelle pagine interne dalla biondissima e occhioazzurrissima fiamma nirestein (ma gli ebrei non erano quelli perseguitati a causa dei caratteri non ariani?)

Perciò "il giornale" di feltri potrà anche continuare a sbandierare le sue porcate, ma che si smetta di citarlo come nuovo riferimento per gli animalisti italiani.
Quattro articoli sui canili lager non rendono un quotidiano credibile, quando il resto della sua politica è razzista, specista, sessista e, grazie alle frequentazioni israeliane, parecchio isterica.



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1 giugno 2010

I COSIDDETTI "PACIFINTI" - FREEDOM FLOTTILLA IL GIORNO DOPO, QUANDO LA PALLA PASSA AI GOVERNI

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Una parola piena di consonanti fastidiose...pcf..., che sembra di vederla la faccetta da schiaffi di La Russa pronunciarla, con gli occhietti strizzati e tutti i denti di fuori.

Oggi è un po' più chiaro vedere dove stiano questi famosi e nominati "pacifinti", e sono proprio quelli che con una faccia parlano di pace, cooperazione, sviluppo, ma con la faccia nascosta controllano e manovrano affinchè le cose vadano in senso opposto.
"Quali misure adotterà adesso il governo italiano?" chiede Renata La Rovere di Donne in nero, una domanda semplice, eppure difficilissima per chi non ha risposte coerenti da dare.

Nel quotidiano "il Manifesto" di oggi Manlio Dinucci scrive che diversi Paesi, e soprattutto Israele, collaborano con la Nato per rendere il Mediterraneo sicuro e stabile.
Israele è connesso al sistema elettronico Nato, vi sono esercitazioni militari in comune, cooperazione negli armamenti e nel controterrorismo, non è quindi credibile -conclude il giornalista - che la Nato e in particolare gli Stati Uniti che ne detengono il comando fossero all'oscuro che l'operazione navale israeliana prevedeva di aprire il fuoco contro i pacifisti. Ipocrita appare dunque il "profondo rincrescimento" per la perdita di vite umane espresso dalla Casa Bianca.

Certamente anche lo stato italiano, che collabora massicciamente con Israele in ambito militare, non poteva essere del tutto all'oscuro. Oppure sì? In entrambi i casi la situazione non è buona :
Non essere preventivamente informati delle intenzioni, considerata la gravità del fatto, è un fatto negativo, vuol dire contare come il due di picche.
O se invece l'informazione c'era, i "pacifinti" governativi avranno ancora la faccia per parlare di pace dopo avere avallato un comportamento del genere?

In un mondo normale l'attacco a una nave che non svolge attività illegali, battente bandiera di un altro stato, in acque internazionali, dovrebbe essere considerato un atto di guerra.
Ma forse in guerra ci siamo già, è solo che ci ostiniamo a non accorgercene.



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31 maggio 2010

"FREEDOM FLOTILLA" COLPITA E AFFONDATA - L'ASSURDA GUERRA ISRAELIANA CONTRO IL MONDO

Questo blog è solidale con la Turchia.




Anche questa volta, in cui l'argomento è una strage di persone inermi, il TG1 del Sig. Minzolini non è riuscito a dire la verità.

Gli antichi chiamavano questo comportamento "parola di lingua biforcuta", e il personaggio ricorda proprio i raccontatori di balle dal viso pallido che provenivano da un mondo alieno, dove gli unici profumi conosciuti sono quelli della famosa marca "Money" o anche "Personal Interest".

Si capisce perchè gente come Maria Luisa Busi abbia potuto decidere di non fare più parte di un carrozzone da circo come la rete 1, che nel TG della notte spaccia la notizia di 10 morti come risultato dell'attacco israeliano a un convoglio di aiuti umanitari, quando ovunque le agenzie di stampa parlano di un numero almeno doppio.
Maria Luisa Busi...20 anni fa considerata una specie di madonnina, una presenza soave e angelica, diventata all'improvviso una pericolosa sovversiva solo per il gusto di fare bene il prorio lavoro...

Si cercano ancora gli Italiani che sembrano spariti nel nulla , o meglio "sequestrati da Israele" Angela Lano, Manolo Luppichini, Manuel Zani e Giuseppe Fallisi, mentre la nave con a bordo 7oo persone definite "filo palestinesi" (quanto sono potenti e evocative le parole!) è stata portata ad Ashod.
Interrogatori, espulsioni, incarcerazioni, nello stile tipico dello stato di Israele, un'entità ridotta visibilmente alla paranoia e alla schizofrenia, incapace di distinguere la realtà delle cose, a tal punto da denunciare la presenza di un paio di pistole a bordo della "Freedom Flotilla" come armi pericolose, quando qualsiasi nave, anche mercantile, ha sempre a bordo delle armi per ogni evenienza, in genere sotto la responsabilità del comandante e del secondo.

Per chi vuole e per chi lo ritiene utile queste sono le merci da boicottare il più possibile :

-Tutte le merci con le prime tre cifre 729 nel codice a barre, che identificano i prodotti provenienti da Israele.

- I prodotti agricoli israeliani a marchio Jaffa e Carmel

- I prodotti farmaceutici israeliani della azienda THEVA

- I prodotti cosmetici del gruppo L’OREAL, già oggetto di boicottaggio per i test effettuati sugli animali.

- I prodotti dell’azienda LAVAZZA.

-Ogni forma di turismo verso località israeliane.

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19 maggio 2010

DDL INTERCETTAZIONI SECONDO LEGAMBIENTE : "UN REGALO ALLE ECOMAFIE"

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Comunicati stampa
18/05/2010 18:07


“Limitare le intercettazioni telefoniche è un regalo alle ecomafie”.

Così il vicepresidente di Legambiente e responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità Sebastiano Venneri ha commentato il disegno di legge sulle intercettazioni licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato.

“I colpi migliori inferti alla criminalità ambientale in questi anni – ha aggiunto Venneri – sono stati realizzati proprio grazie alle intercettazioni telefoniche. Sarebbe una follia, pertanto, limitare l’uso di un mezzo che ha più volte permesso di venire a capo di questioni di assoluta rilevanza. E’ per questo che ci opponiamo fermamente ad un disegno di legge che garantirebbe una vera e propria immunità a chi distrugge l’ambiente e la salute dei cittadini”.


Ufficio Stampa Legambiente



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Addì 19 maggio anno 2010
Oggi nell'impero d'Italia si comunica che :

- se sei editore e pubblichi indagini o intercettazioni prima dell'udienza preliminare prendi una multa da 64.500 a 464.700 euro; se sei il giornalista prendi una condanna fino a 2 mesi di carcere o un'ammenda da 2.000 a 10.000 euro anche per un riassunto; una sanzione fino a 2 mesi di carcere e un'ammenda da 4.000 a 20.000 euro per la pubblicazione delle intercettazioni. Inoltre vieni sospeso dalla professione.

- se non sei nè giornalista nè editore ma sei uno che "rivela indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti dal segreto, dei quali è venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio" ti aspetta il carcere da 1 a 6 anni.

- se sei il giornalista che ha fornito l'informazione sei ritenuto correo e ti prendi la stessa pena.





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MUORE CANE ACCALAPPIATO A PESCARA, CITTA' CON L'ASSESSORATO ALLA TUTELA ANIMALE

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Vietato (la lettura) ai minori. Potrebbe essere il caso adatto a questo articolo, non per l’uso di vocaboli volgari, ma per la scena macabra che stiamo per raccontare. Non sappiamo se si tratta di malasanità, di cattiveria gratuita oppure di incompetenza, sta di fatto che una vita di un essere vivente è stata spezzata. Così, nel giro di poco più di quindici minuti. È pur vero che molte persone muoiono tragicamente ed all’improvviso. Ma, quando la vita non c’è più per l’errore umano e crudelmente, lascia dentro tanto sconforto. Soprattutto quando avviene dalle mani competenti e professionali di un servizio pubblico preposto.


Il fatto è accaduto venerdì mattina intorno alle 9,00. Una ragazza mentre percorreva a piedi con l’ombrello, via Lago di Camposto, per andare a scuola, ha avvertito un dolore alla gamba e si è accorta che un cane le aveva procurato un graffio. Ovviamente la ragazza si è spaventata e qualche curioso si è avvicinato. Nel frattempo è passata una volante della polizia che si è fermata per capire cosa stesse accadendo. I poliziotti hanno chiamato la polizia municipale che non era disponibile, e poi il servizio veterinario della Asl che è giunto sul posto. Nei pressi del fatto c’è un agglomerato di casette abbandonate ed una sorte di ex raccoglitore di pezzi di ricambio di auto e quant’altro dal momento che nei pressi c’era un demolitore per auto. In questo posto ci sono cresciuti due cani, di proprietà del Comune di Pescara, Lady e Black che vengono accuditi da un pensionato e da altre persone. I cani, non hanno mai dato problemi alla viabilità ed alle persone; ma il punto non è questo. Tra l’altro la ragazza è stata medicata dal pronto soccorso che ha riscontrato solo un graffio guaribile in cinque giorni, ed avrebbe manifestato la volontà di adottare il cane. Ma la ragazza non sapeva cosa era accaduto dopo…

Il fatto sconcertante è accaduto all’arrivo del servizio veterinario sotto gli occhi dei poliziotti, del pensionato e di altre due persone. Due addetti alla cattura, accalappiacani, giunti sul posto hanno deciso di accalappiare il cane. Niente di strano, oserebbe pensare un qualsiasi cittadino. Chi meglio di loro? Chi sa quante altre volte lo avranno fatto. Il cane inquisito, Lady,che non si lascia far avvicinare da estranei, ha incominciato a correre nel piazzale braccato dagli addetti al servizio con l’asta rigida ben in vista. Il pensionato, a malincuore, ha fatto entrare il cane in una zona chiusa ed il cane esausto e spaventato si è convinto. “L’addetto lo ha preso violentemente con l’attrezzo per l’accalappiamento, lo ha stretto al collo –ha raccontato il pensionato in lacrime- mentre l’altro accalappiacani gli ha puntato contro una siringa. Il cane ha incominciato a divincolarsi in un sorta di baracca stretta e tortuosa piena di vecchie cose abbandonate. Non c’è stata nessuna pietà”.

Sicuramente si è trattata di una iniezione di tranquillante, che una qualsiasi persona sa che per agire occorre almeno un quarto d’ora di tempo. Hanno atteso che il farmaco agisse?
“ Non è stato aspettato nemmeno un minuto. Il cane è stato, tirato da quel cunicolo così stretto mentre si divincolava, battendo a destra ed a sinistra, non veniva, ma hanno continuato a tirare con forza e lo hanno trascinato con il cappio a scorrimento stretto al collo per più di 50 metri, fino al piazzale”. Ha risposto il signor Ennio. Il pensionato ha imprecato di aspettare, che con l’aiuto di altre due persone presenti avrebbe preso un carretto per trasportarlo. Ma i due accalappiacani non hanno voluto sentir ragioni. Lo hanno trascinato stretto al collo fra pietre e fanghiglia proprio come una “bestia”, ma giunti al furgone il cane era agonizzante. Una scena raccapricciante: “Dalla bocca e dalla testa del cane usciva sangue –ha continuato il sig. Ennio disperato- aveva lesioni su tutto il corpo. Ho visto i suoi occhi rigirarsi, ho capito subito cosa era successo. Trascinandolo violentemente, in quel modo gli avranno sicuramente danneggiato il collo”. Il pensionato non si da pace, per questa morte violenta ed atroce.

”Lady era già stata presa un’altra volta –ci ha detto il signor Paolo- quando è stata sterilizzata. Non è accaduto nulla. L’hanno anestetizzata all’interno del recinto dove veniva rinchiusa la notte con Black e doveva aveva la sua cuccia. Di giorno giocavano liberi tra queste case abbandonate. Non si sono mai allontanati da qui da due anni”.

“Io venivo tutti i giorni –ha detto il sig.Sandro- a mettere a mangiare, Lady è stato sempre un cane molto timido. I due cani sono stati trovati qui vicino da cuccioli e li abbiamo cresciuti in tanti”
Ci chiediamo: ma queste sono le competenze che noi cittadini paghiamo? Quella che doveva essere una prassi, ossia i giorni di osservazione nel canile sanitario, per quel bel cane bianco e nero è stato fatale.

Non è accaduto in un angolo sperduto del mondo. È accaduto in una città dotata di un assessorato alla Tutela del Mondo animale, dove il randagismo è stato debellato, dove esiste la cultura del cane di quartiere sterilizzato e di responsabilità del Comune, dove c’è un servizio di guardia zoofila, dove si fanno passi per andare avanti, ma poi ci celano piccoli “episodi” che ci fanno tornare indietro nel tempo.

Forse c’è qualcosa da rivedere nella gestione del mondo animale utilizzando personale formato, competente e con un po’ di cuore.

by Redcan

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16 maggio 2010

DISEGNO DI LEGGE N.2073 PRESENTATO AL SENATO DAL SEN. GIANCARLO SERAFINI

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ART. 1 - Finalità

1. La presente legge istituisce l’ufficio del Garante dei diritti degli animali,

di seguito denominato “Garante”, con rappresentanze su tutto il territorio
nazionale a livello statale, regionale, provinciale e comunale.


E' probabile che la frequentazione quotidiana con gli animali abbia aumentato, nei volontari che si prendono cura di loro, l'attitudine a stare in guardia.
Il livello dello scontro si è evidentemente alzato, pochi giorni fa sono morte due guardie zoofile per proteggere dai maltrattamenti alcuni cani detenuti da un cacciatore/allevatore. Ma oltre ai casi di squilibrio mentale (che sono più frequenti di quello che si pensa) è sempre più facile trovarsi di fronte allo sfruttamento economico degli animali da parte della criminalità organizzata, un giro di affari miliardario dal nord al sud Italia, composta spesso da quel tipo di gente che non trova differenza tra l'accoltellare un animale o un essere umano.

Quindi non ce ne voglia il Senatore Serafini se davanti alla sua proposta di legge riguardante gli animali non ci sentiamo di fare i salti di gioia.
A Milano è in funzione da anni un Ufficio Diritti Animali (UDA) con il quale ben pochi animalisti hanno avuto l'onore di conversare: sembra..pare..si dice.. che gli unici ad avere ottenuto qualche risposta alle mail o alle telefonate fatte sono stati gli appartenenti alle associazioni ufficiali, per il resto solo il silenzio.

Strano, perchè ogni giorno tanto lavoro, in tutta Italia, viene svolto da persone qualunque che si attivano per cercare un cane scomparso, che si portano in casa animali feriti e li curano a proprie spese, che si fermano a recuperare animali vaganti e cercano aiuto per loro. Si narrano ancora le gesta di quelli che hanno avuto il coraggio di intervenire in mezzo alle autostrade...

Troppe volte queste persone vengono lasciate sole dalle istituzioni, spesso anche dalle grandi associazioni, e solo grazie alla loro responsabilità e abnegazione molti animali trovano conforto alle sofferenze, a volte inaudite.

L'impressione che si ricava dalle istituzioni che dovrebbero, ma che non tengono conto di questa realtà, è che tendano a risolvere i problemi con "soluzioni di rappresentanza", che attraverso l'attività di conferenze, mostre e concorsi canini si attivano per "sensibilizzare" il pubblico, molto lontane però dalla vita vera.
Ci sono tante emergenze e falle da tappare, ma soprattutto un mucchio di attività pratiche da svolgere, abbiamo davvero bisogno di altri uffici, pagati con risorse dell'Unione Europea, o si potrebbero per esempio dirigere gli sforzi per avere dei corpi volontari e delle Forze dell'Ordine veramente preparati ad affrontare queste emergenze?

Questo è il racconto di un caso piuttosto comune: una cagnolina (tipo setter, giovanissima, occhi color ambra e collare con dei cuori, no microchip) viene trovata da una volontaria animalista e da un'altra ragazza in una circonvallazione di Milano e portata in una zona dove stazionano alcuni vigili. Richiedono il loro intervento, ma i vigili rispondono che sono impegnati (non stavano dirigendo il traffico) e lasciano alle due donne la risoluzione del problema. Una delle due deve correre a casa ad allattare la neonata, l'altra è in partenza. Infine, la cagnolina viene portata a casa della donna in partenza, nonostante la presenza di tre gatti. Il compito di occuparsi della cucciolona passa alla madre, che giustamente contatta il canile comunale, il quale la invita a sbrigarsi a portarla in quanto è in chiusura.

Un altro racconto tra i tanti è quello di una donna sola con un bimbo piccolo, che cura un rifugio per animali strappati alla strada o al macello. Messa sotto sfratto, per convincerla meglio i proprietari del terreno le fanno trovare una capretta inchiodata a un albero e squartata. Lei e gli animali vengono minacciati fisicamente in tutti i modi, finchè per proteggere il rifugio dagli attacchi è costretta a dormirci dentro, in un'automobile in pieno inverno col figlio piccolo da solo a casa. Diversa umanità è in una lotta senza regole e senza protezione, una buona cosa sarebbe che le istituzioni che sono già adibite per legge alla tutela di queste situazioni non si voltassero dall'altra parte.

Nella pagina di Facebook appositamente costruita per la sua proposta di legge il Senatore Serafini è descritto come "un uomo di grande sensibilità nei confronti del randagismo". Non è nello stile di questo blog mettere in dubbio la buona fede delle persone, va detto però che nel passato del Sen. Serafini non si nota un'attività particolarmente diretta nei confronti degli animali. Questo aprirebbe una bella riflessione, se solo ci fosse il tempo di farla, sulla difficoltà di far procedere le argomentazioni animaliste in modo coerente, non avendo alcuna rappresentanza politica e quindi nessuna voce in capitolo nelle scelte adottate.

Si è sentito dire da più parti negli ultimi tempi che il vecchio animalismo si è evoluto in qualcos'altro: nell'antispecismo, nelle scelte di vita che escludono l'uso di animali, nell'attenzione a incentivare pratiche rispettose nel commercio, arrivando a coinvolgere molti altri campi inerenti a quello strettamente animale.
La riflessione che ci si può trovare a fare trova spunto in questo disegno di legge, ma tocca quasi tutti i politici attualmente al governo, qualunque sia la loro posizione ideologica.

Ai nuovi ex-animalisti tocca sostenere e digerire contraddizioni pesanti, forse molto più pesanti del passato. Le guerre "di pace" attualmente esistenti coinvolgono migliaia di animali in esercitazioni ed esperimenti militari; il nucleare è di nuovo pericolosamente alla ribalta in un Paese come il nostro, altamente sismico, che già in passato non ha trovato posto per i suoi normali rifiuti tossici, sbolognati all'estero dalle più grandi e importanti aziende italiane. L'acqua pubblica sta per essere venduta ai privati, cosa che nemmeno Mussolini pensò durante il suo governo, tanto per fare un paragone...
Così, per avere qualche briciola di attenzione sugli animali, oggi ci si ritrova incredibilmente a sostenere (e chiedere di sostenere) chi nelle votazioni "chiave", quelle più importanti della legislatura, vota a favore delle guerre "di pace", dello sviluppo del nucleare e della privatizzazione dell'acqua!!!

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13 maggio 2010

POLIZIA LOCALE 2 / IL BLOCCO DI UN "CANE PERICOLOSO" A MILANO

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Forte con i deboli e debole con i forti, questa è l'impressione che si ricava dall'istituzione della nuova polizia locale, dotata di pistola e manganello che difficilmente vengono usati contro i veri criminali, ma con incredibile facilità contro immigrati e ragazzini.

Il fatto avviene nella trafficata via Salmoiraghi, che porta in direzione delle autostrade e tangenziali. Da alcuni mesi, nascosta dietro un angolo, staziona la polizia locale che ferma in prevalenza soggetti con possibili magagne per spuntare un po' di multe.

Pochi giorni fa transita nella piazza adiacente, piazza Stuparich, una ragazzina appena maggiorenne con una cagnolina innocua, alta 20 centimetri. La ragazzina indossa le cuffiette per ascoltare musica e non si accorge che i due della locale la stanno chiamando.
In breve, si ritrova sbattuta contro un muro dai due, che con atteggiamento gradasso le chiedono i documenti.

Il tutto perchè portava il suo cane di 20 centimetri senza guinzaglio. La ragazzina era senza documenti, per cui veniva ammanettata e condotta nell'auto della locale per accertamenti, mentre la cagnolina era stata legata a un palo distante dalla proprietaria.

Per fortuna più persone hanno assistito alla vicenda e si dichiarano pronte a testimoniare contro i poliziotti della locale, che hanno senz'altro abusato del loro "potere".

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POLIZIA LOCALE, UN CORPO UTILE A COSA?

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Oltre al danno la beffa : nei giornali di oggi compare la notizia che le due guardie zoofile uccise ieri in provincia di Genova si sarebbero presentate sole, e non accompagnate dalle forze dell'ordine come era stato dichiarato ieri.
Cosa alla quale è difficile credere, visto che si trattava di un atto ufficiale, e probabilmente le FFOO dovevano essere presenti per legge.
Veramente è un'azione molto sporca quella di farli passare come irregolari, dopo essere morti per spirito di servizio.


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12 maggio 2010

UCCISE DUE GUARDIE ZOOFILE MENTRE PROCEDONO A UN'AZIONE GIUDIZIARIA

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E' una notizia tremenda di questa mattina : ancora una volta uno squilibrato con licenza di caccia e porto d'armi è lasciato in condizioni di compiere le peggiori azioni, in un delirio di onnipotenza che questa volta ha tolto la vita a tre persone, potevano essere quattro.

Il primo pensiero va alle famiglie di Elvio Fichera e Paola Quartini, due Guardie Zoofile volontarie che stavano facendo solo il loro dovere.
Secondo le notizie battute in queste ore si erano presentati presso l'abitazione del killer - Renzo Castagnola di 65 anni - con un decreto di sequestro dei suoi cani da caccia firmato dal pm Di Gennaro, in conseguenza a denunce di maltrattamenti che evidentemente erano state inoltrate da persone che conoscevano la situazione.

L'articolo dal quotidiano il SecoloIXI :
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2010/05/12/AMVnxXgD-duplice_omicidio_sussisa.shtml


A Sussisa, piccolo centro nell’entroterra di Sori, nel levante genovese, il 65enne Renzo Castagnola ha ucciso due guardie Zoofile, ha ferito sua moglie e poi si è tolto la vita.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, un cacciatore di Capreno, aveva alcuni cani ed era stato accusato più volte di maltrattamenti nei loro confronti, una vicenda di cui in paese si era parlato molto e che aveva portato anche a una denuncia, a quanto sembra, da parte di alcuni vicini.

Questa mattina, le due guardie - Elvio Fichera, presidente dell’associazione Amici degli Animali abbandonati, e la camogliese Paola Quartini - hanno raggiunto l’abitazione dell’uomo per notificargli la denuncia, risalente al 6 di maggio e relativa allo stato di nove cani che Castagnola teneva per conto di alcuni cacciatori di cinghiali.

A quanto pare, l’uomo avrebbe accolto Fichera e la Quartini in casa, facendoli accomodare intorno al tavolo della cucina; poi, con una scusa («vado a prendere una penna», avrebbe detto, dovendo firmare la ricevuta della denuncia), sarebbe salito al piano di sopra per prendere una pistola, che avrebbe usato per uccidere i due. Nella sparatoria, come detto, è rimasta ferita anche la moglie dell’uomo, la 62enne Giacomina Spaggiari, colpita alla testa e a un braccio e ora ricoverata all’ospedale San Martino di Genova, dove è comunque cosciente. Sul luogo erano presenti anche carabinieri e vigili urbani: uno di loro sarebbe rimasto ferito.

Subito dopo, Castagnola, che aveva un porto d’armi per armi da caccia e, secondo le prime informazioni, faceva parte di una squadra per le battute al cinghiale, ha rivolto l’arma contro di sé e si è tolto la vita.

Paola Quartini era sposata e aveva un figlio. Pochi giorni fa, Fichera aveva accettato di parlare con Il Secolo XIX degli ultimi sviluppi della vicenda del cinghiale Piero, come potete leggere cliccando sul link in fondo al testo.

Sentite da Radio19 intorno alle 12, due vicine di casa dell’uomo si sono dette sconvolte dalla notizia, «senza parole», descrivendo entrambe Castagnola e la famiglia come «persone bravissime» che, a loro dire, «non maltrattavano i cani».

Sul posto sono accorsi gli uomini del 118 e i carabinieri delle compagnie di Sori e di Santa Margherita Ligure.


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9 maggio 2010

L'ODIO

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Un'altra giornata si chiude con la casella della mail piena di messaggi di aiuto, s.o.s. che girano nel web per tutta Italia come bottiglie nel mare, sperando che qualcuno da qualche parte risponda.

Decine e decine di cuccioli da adottare, nati come ogni anno a primavera, destinati a diventare pazzi in qualche schifoso canile lager, a morire su qualche strada, oppure a diventare carne per cibare altri cani.
Cuccioli dati in pasto in cambio di soldi è la novità del giorno.

Animali feriti e abbandonati in qualche cassonetto, o davanti a un cancello sotto la pioggia per 15 ore. Con le zampe tagliate per una vendetta trasversale, bruciati vivi. Eppure dignitosi nel loro immenso dolore, rassegnati all'umana carogna. Forse è questo che fa più male.

E mentre tutto ciò accade, l'unico argomento riferito agli animali di cui parla la gente sono le cacche sui marciapiedi e i "padroni maleducati". Stranamente sorvolano su preservativi usati e altre amenità pur presenti sul suolo cittadino.

In genere hanno tutti la stessa faccia e lo stesso atteggiamento di fastidio verso il mondo, che pretendono lindo e asettico come le loro vite: prati tagliati come moquettes, sostanze chimiche contro topi inesistenti, aiuole da non calpestare ma solo da guardare.

L'oggetto che più amano è il recinto.
Recinti per cani, senza erba a forza di essere calpestati e adibiti unicamente a cessi, ma anche recinti per bambini, con giochi tutti uguali e con altalene impossibili da utilizzare ai maggiori di 3 anni.
Recinti intorno ai parchi, alle piazze, per preservare una vita apparente, buona forse per qualche fotografia.

E poi ci sono le gare per il padrone più ligio alle regole, il "bravo proprietario di cane" che va d'accordo con tutto il condominio perchè usa il sacchettino, la museruola e il guinzaglio.
Un ottimo schiavo delle regole che in nome di queste farà ammalare il suo cane.
Perchè va detto chiaro : non è normale tenere un cane con guinzaglio e museruola, quando esce dopo 12 o 23 ore passate in casa.

Invece, chi fa queste regole magari fa jogging, nuota, pesca, va a caccia, occupando ogni spazio immaginabile in nome di un possesso conferito chissà da chi. Va in montagna, al lago, al mare, nei parchi, utilizzando ogni cosa come se fosse, appunto, una cosa da usare.

Finchè in questo bel clima anche associazioni animaliste incominciano a comportarsi in maniera più realista del re, allineandosi a posizioni di comodo che non prendono minimamente in considerazione la realtà.

In due decenni il sentimento nazionale nei confronti degli animali è radicalmente cambiato.
Grazie al suo passato contadino, ovvero quando i nonni vivevano con le capre in casa, l'Italiano di vent'anni fa normalmente ignorava i cani che incontrava, o al massimo faceva qualche complimento.
L'Italiano di oggi, manipolato e riempito a dovere di notizie terrificanti, ha sviluppato un sentimento di lontananza e di sospetto nei confronti della natura che non è mai esistito prima. Nonostante la sua esperienza personale non gli abbia mai fatto incontrare direttamente una violenza grave, gli basta il "sentito dire" per reagire davanti a dei semplici cani incontrati per strada come davanti a un serial killer.

Tutto questo per dire che chi si occupa di animali deve sviluppare un maggiore coraggio, e rendersi conto che sta lottando per gli esseri più inermi in assoluto, quelli che non hanno avvocati o numeri verdi da poter chiamare, e che vanno protetti con fierezza da chi ha preso coscienza della loro immensa importanza.

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5 maggio 2010

LE "SINCERE ESPRESSIONI" DEL SINDACO DI TREPUZZI PER AURA, CAGNETTA MORTA BRUCIATA NEL SALENTO.

























Non ci sono molte parole da dire sulla fine di Aura, le foto mostrano perfettamente lo scempio che è stato compiuto su una cagnetta inoffensiva.

Aura è stata bruciata viva da ignoti abitanti di Trepuzzi, un paese in provincia di Lecce, ed è rimasta in quelle condizioni per giorni, da sola, nascosta da qualche parte. Quando è stata soccorsa aveva già le larve delle mosche nelle ferite. E' durata poco, la morte se l'è portata via di mattina presto.

Gira voce che a commettere il crimine siano stati dei ragazzini di una scuola media, ma potrebbero essere state anche persone più grandi. Certamente il Sindaco - Cosimo Valzano - sa che i giovani utilizzano internet, infatti anche il suo Comune è entrato a far parte del web, quindi perchè non utilizzare questo mezzo per diffondere informazioni piuttosto che frasi preconfezionate?

Invece l'accaduto è riportato sul sito del Comune http://www.comune.trepuzzi.le.it/ con un linguaggio molto ufficiale : sette righe in cui si parla di "sdegno" e di "dura condanna", ma non si dice mai verso cosa. Non un riferimento a quello che è successo ad Aura, nè una fotografia :


GESTO VILE CHE OSCURA LA SENSIBILITA' DELLA GENTE
Venerdì 30 Aprile 2010 14:51
L' Amministrazione Comunale di Trepuzzi esprime dura condanna ed indignazione per il gesto vile e di inaudita violenza che va ad oscurare la notevole sensibilità ed attenzione da sempre dimostrata dalla cittadinanza nei confronti degli animali di ogni specie.

Non bisogna dimenticare infatti che una corretta convivenza tra cittadini ed animali è garantita da una efficace ed efficiente attività di enti ed organi preposti, ma anche dalla sensibilità e collaborazione della popolazione che sino ad oggi a Trepuzzi non è mai mancata, e che non permette di comprendere quanto accaduto se non attribuendo il gesto a persona stolta o folle.


Sette righe per raccontare quanto sono buoni i salentini e quanto si impegnano gli enti preposti, ma nemmeno una parola per ricordare cosa è successo a un povero essere inerme. Definire questi atti come di folli o stolti è un'accusa molto generica, spesso chi li compie vive e frequenta un ambito già violento per altri motivi, o perlomeno indifferente alla violenza (che infine è la stessa cosa).
Sovente gli atti di queste persone vengono viste come "ragazzate" perchè in fondo "sono solo animali" , finchè dall'animale si passa al massacrare di botte la fidanzata o rompere le ossa alla vecchietta.

L'atteggiamento tiepido delle istituzioni preposte alla tutela degli animali, dal quale traspare che hanno cose più importanti da pensare, rende questi atti violenze di serie b, denunce e petizioni da infilare in un cassetto, sicurezza dell'impunità per chi compie crimini su animali.



Parlamento Italiano

Legge 20 luglio 2004, n.189

"Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali,
nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini
o competizioni non autorizzate"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 31 luglio 2004


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Art. 1.

(Modifiche al codice penale)

1. Dopo il titolo IX del libro II del codice penale è inserito il seguente:


"TITOLO IX-BIS - DEI DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO PER GLI ANIMALI

Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.

Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale.

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2 maggio 2010

DOPO ANNI DI LOTTE RIAPRE BAUBEACH, LA SPIAGGIA DEGLI ANIMALI LIBERI E FELICI



BAUBACH RIAPRE IL PRIMO MAGGIO 2010
A MACCARESE - IN VIA PRAIA A MARE -
VICINO ALLO STABILIMENTO "RAMBLA"!!!

24 MARZ0 2010 : IL COMUNE DI FIUMICINO RILASCIA
ALLA ASSOCIAZIONE BAUBEACH VILLAGE
UNA CONCESSIONE DEMANIALE PER
L'AREA ADIACENTE L'EX STORICO BAUBEACH .
DOPO CINQUE ANNI DI ASSENZA DALLE SCENE
(INTERROTTA SOLO DA BREVI PARENTESI DI ATTIVITA')
I CANI HANNO DI NUOVO LA LORO SPIAGGIA !!!!

Comunicato stampa :
BAUBEACH, la spiaggia per cani liberi e felici più famosa d’Italia, riapre i suoi battenti il 1 maggio, avendo ottenuto finalmente una Concessione Demaniale per un’area di 7000 mq,
a MACCARESE, a poco più di cento metri da quella che era stata la storica sede, dal 1998 al 2004.

Patrocinato dalla Provincia di Roma , Baubeach offrirà il suo servizio differenziato, con una particolare attenzione a proposte biocompatibili ed etiche: caratteristica della stagione sarà la soluzione Reception, costituita da una bellissima tenda berbera, dove ricevere gli Ospiti e fornirgli il kit di benvenuto: ciotola per acqua, ombrellino parasole, sacchetto igienico, snacks, oltre alle normali attrezzature da spiaggia.

Il servizio di controllo a mare sarà assicurato da una Assistente bagnanti del Centro Unità Cinofila di Salvataggio, con il suo meraviglioso Acs, un Terranova maschio di due anni, prode nuotatore!

I cani dovranno essere socievoli, non in periodo estrale, in regola con le vaccinazioni e con la iscrizione all’anagrafe canina: in caso di mancanza di microchip il Veterinario del Baubeach provvederà ad impiantarlo e a regolarizzare la registrazione, direttamente presso la struttura, il sabato e in studio nei giorni feriali.

Per questo entusiasmante ritorno che l’Associazione Baubeach ha pianificato con pochissimo tempo a disposizione, saranno previste strutture mobili per i servizi e per ciò che riguarda il ristoro, la collaborazione con il vicino e bellissimo Stabilimento Rambla.
Tra le diverse iniziative volte al benessere del cane ci saranno le Adozioni nei week end, la sinergia con l’Associazione “Tutti pazzi per Fido”: si potrà apprendere come può essere più stimolante e corretto giocare con il proprio cane e fargli intraprendere un percorso di "attivazione mentale" originale e gratificante. Inoltre se esistono problemi di carattere comportamentale, sarà possibile esaminarli e proporre delle soluzioni .

Per questa nuova stagione il Baubeach propone un'area dedicata e riservata ai "cani piccolini" , il MINIBAU .

Inoltre da quest'anno Baubeach inizia la sua collaborazione con l' Associazione Mother and Child Italia ONLUS (www.motherandchilditalia.org ) che lavora in sinergia con la Fondazione indiana in Kerala , India Meridionale per un concreto lavoro sul campo rivolto ai bambini orfani e alle madri senza famiglia e senza casa, in India. Si ospiteranno quindi Eventi per portare le persone alla conoscenza di questa Realtà.

Contestualmente alla apertura del Baubeach la Associazione mette a disposizione dei Concessionari che, in tutto il Territorio di Fiumicino, vogliano creare una piccola area attrezzata per ricevere clienti accompagnati da cani, la sua esperienza : da quest’anno , infatti, questa importante possibilità è stata introdotta nella stessa Ordinanza Balneare del Comune di Fiumicino, che coglie dal Regolamento Regionale emanato lo scorso luglio e fortemente voluto dalla Associazione stessa, questo spunto di alta valenza etica e sociale . Questa scelta fa del Comune di Fiumicino un Comune al passo con le esigenze di tutti i Cittadini e con le più progressiste direttive Europee in materia di benessere animale.

Da sabato 1 maggio si potrà venire in spiaggia e usufruire dei primi servizi : si attende l’arrivo di un clima più caldo per il fantastico Evento che festeggerà il ritorno di un Sogno !
Tutte le informazioni sul sito http://www.baubeach.it/ o telefonando al n. 3492696461
Patrizia Daffinà.
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1 maggio 2010

30 NUOVE GUARDIE ZOOFILE NEL SALENTO

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DA OIPA ITALIA ONLUS :

Consegnati durante un'affollata e seguitissima cerimonia, gli attestati relativi al 1° Corso OIPA per la formazione di 30 guardie ecozoofile, specializzate nella prevenzione e repressione dei maltrattamenti contro gli animali.

Domenica 11 aprile nel Castello di Corigliano d'Otranto, alla presenza del presidente della Provincia Antonio Gabellone, del Sindaco di Corigliano Ada Fiore, del Comandante del Corpo Forestale Mario Mazzeo, si è ufficialmente chiusa la sessione di questo impegnativo evento formativo, promosso da OIPA - Organizzazione Internazionale Protezione Animali - Sezione provinciale di Lecce.

Il percorso didattico ha preparato le prime trenta figure che nelle prossime settimane costituiranno il 1° Nucleo Operativo di Guardie Ecozoofile OIPA salentino, le quali si sono impegnate su un ciclo di studi basato essenzialmente sugli aspetti legali e procedurali della materia che tutela i diritti degli animali, siano essi d'affezione, da reddito o non convenzionali.

"Si sono approfondite" - come spiega Massimo Pradella, Presidente Internazionale di OIPA, intervenuto alla Cerimonia personalmente - "le tematiche riguardanti il codice penale e la procedura penale, per mettere nelle migliori condizioni possibili le neoguardie OIPA di agire con criterio e nel pieno rispetto di tutte leggi poste a tutela del benessere animale".

Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha espresso la propria disponibilità a collaborare con il nucleo di Guardie, rilevando l'importanza e l'assoluta necessità da parte di tutto il volontariato attivo, compreso quello orientato a proteggere gli animali, di difendere i "più deboli, e i senza voce, cercando tutti insieme di contribuire a migliorare questo nostro straordinario territorio".

Tutto l'articolo su http://www.oipaitalia.com/sezioni/lecce_diplomi.html



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28 aprile 2010

L'INTERESSE ECONOMICO LEGATO ALLA VIVISEZIONE / SARDEGNA

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Sembra brutto ritornare a parlare delle stesse Regioni, come se fossero peggiori rispetto ad altre nel considerare le istanze animali e ambientali.

Purtroppo la Sardegna è una regione molto famosa nel mondo del volontariato animalista : internet è piena di casi di maltrattamenti, uccisioni efferate, abbandoni avvenuti in quella terra.
Troppi sono gli animali rinvenuti in uno stato irriconoscibile a causa della sofferenza subìta, sotto gli occhi indifferenti degli abitanti dei paesi, ma anche delle famose località turistiche.

Molte critiche rivolte in genere al volontariato animalista sono giuste :
è un movimento emotivo, soggetto alle limitazioni e alle debolezze. Gran parte dell'attività è spinta da un atteggiamento soggetto ad emozioni come l'amore, la pietà e la rabbia.

E' quindi senza alcuna emozione nè accanimento che si prenderanno in considerazione le scelte di alcune regioni italiane, che al sud come al nord stanno attuando progetti che toccano da vicino noi, scalcinati animalisti. Come la Sardegna, che sta remando per arrivare ai primi posti nel business della sperimentazione animale.

Oggi molti nomi sono cambiati, e anche la figura del vivisettore ha rinnovato la facciata. Spesso si chiama "principal investigator", dirige un progetto o più progetti finanziati da soldi pubblici o privati, e il suo compito è far produrre buoni risultati da riportare ai finanziatori del suo lavoro.

Naturalmente anche i luoghi sono cambiati, e se nella mentalità comune le campagne sarde sono legate alle tradizioni dei pastori e dei mammutones, occorre dire che alcune si sono trasformate in avveniristici luoghi per la ricerca e la sperimentazione, benedette dalle istituzioni in coro, che hanno nomi come "Distretto tecnologico della biomedicina e delle tecnologie per la salute" oppure "Parco Tecnologico Sardegna Ricerche" .

Le parole d'ordine, in genere tradotte più in inglese che in sardo, sono "strategia", "sviluppo" e soprattutto "attirare capitali" che è la parola più amata in assoluto. Così la Sardegna si scopre una Regione dalle mille possibilità nel campo della ricerca, e crea alleanze con le importanti realtà dell'industria e dei comitati farmaceutici. In fondo non è così strano che una Regione con un passato militarizzato si sia convertita alle ricerche biotecnologiche...

Comunque, l'avventura che dovrebbe lanciare la Sardegna nell'iperspazio sembra iniziare nei primi anni del 2000, e si concretizza a fine 2006, quando la Giunta della regione autonoma Sardegna delibera la costituzione di una società a responsabilità limitata a capitale pubblico, la Fase Uno Srl, il cui scopo in parole povere è lanciare i servizi della Sardegna in questo ambito: laboratori e animali bell'e pronti, ma perfino persone.

Viene nominato come amministratore unico il Dott. Francesco Marcheschi ; nel collegio sindacale il Dott. Giuseppe Biondo, il Dott. Luciano Ledda, il Dott. Attilio Lasio, il Dott. Angelo Capula e il Rag. Pietro Soru. Nel comitato scientifico vengono nominati il Prof. Giovanni Biggio, il Prof. Antonio Cao, il Prof. Gianfranco Gensini, il Dott. Nello Martini; il Dott. Luca Pani e il Prof. Guido Rasi. (DELIBERAZIONE N. 49/1 DEL28.11.2006)

Conoscere il capitale della Fase Uno srl non è facile, certamente sembra un'impresa in cui girano parecchi soldi. D'altronde i programmi quadro della Comunità Europea continuano a pompare finanze in questo ambito, cercando di attrarre anche i giovani che intendano avviare un'attività che coniughi la ricerca e l'impresa.

Perchè dovunque ti giri, alla fine questo è il senso del messaggio "competenze scientifiche & competenze d'impresa", "pulsione innovativa & impresa", come Cip e Ciop, Stanlio e Olio, la bruschetta e il vino rosso.

Argomenti divulgati da riviste patinate come Capital, dove la svolta sarda nel "biotech" viene applaudita con questa frase : "Nelle nuove tecnologie si nasconde la chiave del rilancio economico sardo."
La giornalista che firma il pezzo nomina fra le varie eclatanti realtà la PharmaNess ; una scelta molto discutibile, visto che nel sito di questa società si legge chiaramente :

"PharmaNess mette a disposizione una vasta gamma di servizi per il drug discovery & developement personalizzabili secondo le esigenze del cliente. I servizi offerti consentono di coprire la maggior parte delle fasi precliniche dello sviluppo di un farmaco grazie alle diverse metodiche analitiche e ai numerosi modelli animali disponibili ( ndr-ratti, topi, cavie, conigli e rane) " http://www.pharmaness.it/code/pagine/id/5/LINGUA/IT

Forse non occorre essere particolarmente emotivi per immaginare la vita di un animale in uno stabulario, comunque è spiegata perfettamente all'indirizzo http://www.pharmaness.it/code/pagine/id/17/LINGUA/IT dove viene illustrato il "servizio" mantenimento animali da vivisezione. Occorre leggerla pensando a quello che si legge, valutando numeri, tempi, modi, per immaginare davvero bene ciò che avviene agli animali negli stabulari mentre fuori dal lager esiste "la selvaggia e incontaminata natura sarda" In questa piccola immagine come appare PharmaNess:



26 aprile 2010

QUANDO IL CANE CHE MORDE E' IL TUO CANE

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Jago è un canetto di taglia piccola, di età matura ma ancora in salute. Diversi anni trascorsi in canile non gli hanno tolto la voglia di stare al mondo, ma gli hanno lasciato degli atteggiamenti reattivi : non sopporta i colpi, i temporali, le ruote in generale ma soprattutto dei camion, le sirene, e un sacco di altre cose.

Ci sono voluti più di 2 anni per vederlo un po' tranquillo : quando era in braccio si mostrava curioso di un contatto, ma intanto tratteneva il respiro con una specie di fischio, e cercava di ritrarre il muso con lo sguardo preoccupato.
Al contrario delle timidezze usate con gli umani, il rapporto tra Jago e gli altri cani è stato improntato da subito al rispetto dell'anzianità : nonostante la mole ridotta si è sempre fatto rispettare. Ha una bella tempra e non teme il gioco pesante, quindi si infila nelle risse giocose e nelle corse degli altri, facendo a volte dei gran voli senza fare una piega.

E' più facile pensare ai brutti momenti quando le ferite sono chiuse, ma il giorno in cui Jago mi ha morso ho perso letteralmente la testa. Nel senso che non ho nemmeno pensato a disinfettare e fasciare le ferite, e per un'ora ho girato con la mano sanguinante. Lo shock era stato molto forte : avevo preso altri morsi in precedenza, da cani randagi o alla catena, ma non avevo mai ricevuto un morso grave da un mio cane.

Le prime cose che mi sono passate per la testa sono state lo stupore e l'attonimento. Le seconde cose sono state la rabbia e la chiusura totale verso Jago per alcuni giorni.
Probabilmente è una reazione umana, intesa come umana limitatezza, pensare di eliminare dalla propria vita la causa di un problema, e un cane che morde il più delle volte rischia di essere allontanato dalla famiglia con cui vive. Non nascondo di avere pensato in quei momenti alle possibili conseguenze di questo morso. Soprattutto alla ripetizione che avrebbe potuto esserci, anche verso altre persone.

La mano mi faceva male, e intanto cercavo di ricordare tutto quello che era successo quella mattina : c'era rumore, via vai di gente sconosciuta, Jago stava finendo sotto dei calcinacci e l'avevo preso al volo con una mano sulla collottola e una sulla pancia; in quel monento si era girato e aveva affondato i denti rabbioso.

L'avevo preso per la collottola...Ripensai alla cicatrice di Jago, molto estesa e senza pelo, che ha proprio sulla schiena. Conseguenza di chissà quale lotta o attacco, avvenuto in un canile in mezzo alla campagna.
Il rumore, l'agitazione, la presa in un punto sensibile dove già era stato colpito in passato avevano fatto perdere a Jago il senso della realtà; era uscito il suo lato selvaggio che lotta per difendersi, solo che aveva sbagliato bersaglio e aveva preso me.

Jago lo sapeva, infatti dopo un primo momento in cui era sparito del tutto, aveva ripreso a zampettare in giro con un aspetto veramente abbattuto.
Non si avvicinava, ma si vedeva lontano un miglio che era molto dispiaciuto di quello che era successo. Forse era pronto a una soluzione drastica, non aveva fatto niente per farsi perdonare. Aspettava semplicemente un cenno per avvicinarsi, oppure per essere mandato via.

Dopo qualche giorno, passato il momento peggiore, ho ricominciato a guardarlo. Jago si è avvicinato cautamente ad annusare la mano, che nel frattempo era stata medicata e fasciata. Nessuno aveva torto o ragione al 100% , e tenere Jago con noi è stata la conseguente decisione.
Nella personale classifica dei morsi noto che, per fortuna, i più portati all'attacco sono i cani di razza piccola, come se i cani di taglia grande sapessero bene che le conseguenze di un loro attacco sarebbero molto più gravi.


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IL DOTTOR X E LE CAVIE UMANE NEL NUOVO MILLENNIO

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...E' normalmente privilegio di un autore di essere conosciuto, almeno per
nome, dai suoi lettori.


Non sarà questo il caso.
Se arriverete a conoscere il mio nome allora qualcosa sarà andato storto e io sarò nei guai.


Potete chiamarmi Dottor X e quello che sto facendo va contro la volontà dei miei datori di lavoro: sto rivelando la terribile verità che si cela dietro brevetti di milioni di euro.


Ho circa quarant'anni e da circa dieci lavoro in un'unità oncologica.
Sono un ricercatore clinico. Ovvero, per dirlo con parole aderenti alla realtà della mia professione, sperimento su cavie umane...


Questa l'introduzione di un nuovo libro che vale la pena leggere e diffondere, intitolato
Dottor X - Cavie umane nel nuovo millennio per AgireOra Edizioni - Edizioni Medea, che commentano così la nuova pubblicazione :

"Si tratta di una testimonianza unica, pubblicata con la speranza di alzare il velo sulle pratiche sconvolgenti che si celano dietro la sperimentazione scientifica. Una testimonianza che rivela il come, quando, quanto, dove, da chi, e il perché della sperimentazione su cavie umane.

Dalla lettura dei documenti ufficiali, si evince chiaramente come la sperimentazione su animali sia, a detta di coloro che la commissionano o la eseguono, una pratica scientificamente inutile che ha come unico scopo rendere l'uomo, spesso a sua insaputa, l'unica vera cavia da esperimento.
E che non serve, quindi, a "proteggere" l'uomo, ma piuttosto il contrario.

L'autore, per le ben comprensibili ragioni che emergeranno dalla lettura, ha chiesto di rimanere anonimo, ed e' stato quindi mantenuto per lui lo pseudonimo, utilizzato in narrativa, di Dottor X.
Tutto il ricavato della vendita di questo libro verrà devoluto a favore di I-Care Italia, per lo sviluppo e la diffusione di metodi scientifici di ricerca e test senza l'uso di animali "

http://www.agireora.org/

http://www.icare-italia.org/

Per richiedere il libro :
http://www.agireoraedizioni.org/catalogo/libri/libri/vivisezione/cavie-umane-nuovo-millennio/


Video su  http://www.youtube.com/watch?v=T4uGK-rFTUw








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24 aprile 2010

GREEN HILL 2001 SRL

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Green Hill 2001 Srl‎
Via San Zeno
25018 Montichiari BS
tel. 030 962061‎
Categoria: Zootecnia


E' attiva già da alcuni anni ma in pochi ne hanno sentito parlare, della Greenhill 2001 Srl.

Non si conoscono i nomi dei finanziatori nè tantomeno i nomi delle destinazioni finali per i cani allevati al suo interno. Cani nati e cresciuti sotto stretto controllo medico, in climi asettici, per avere le caratteristiche utili ad essere venduti ai vivisettori che operano nelle università, negli ospedali, e con molta probabilità anche nelle zone militari.

Greenhill, si dice, è stata acquistata da Marshall Farms Inc., ovvero un impero finanziario costruito sulla pelle degli animali.

La sede di Marshall Farm Group Ltd è a North Rose, nello stato di New York, e la sua storia parte nel 1939, come allevamento di animali da pelliccia di Gilman e Ina Marshall, che già allora rifornivano i laboratori di sperimentazione. Attualmente è il più grande allevamento di furetti degli USA. Gli esemplari si possono vedere anche in molti negozi di animali negli Stati Uniti, nel Canada e addirittura in Giappone.
I furetti provenienti da Marshall Farm hanno due piccoli punti tatuati nell'orecchio destro. Un punto significa che sono stati castrati, due punti significa che anche le ghiandole anali sono state rimosse.
Molte critiche all'allevamento arrivano dai proprietari di furetti deceduti a causa di malattie o problemi congeniti, probabilmente per le manipolazioni genetiche subite, l'abitudine di separare troppo presto i cuccioli dalle madri per inviarli nei negozi di animali, e la sterilizzazione in età troppo giovane.

Nel 1993 viene fondata anche Marshall Pet Products, che si potrebbe definire "la facciata del benessere animale" della corporation, in cui viene commerciata una larga serie di prodotti come cibi, giocattoli e attrezzature per furetti e conigli, visibili sul sito web : http://www.marshallpet.com/

La faccia più oscura invece, e probabilmente la più remunerativa in termini di guadagni,
oggi si chiama Marshall BioResources, e pubblicizza tranquillamente sul sito http://www.marshallbio.com la sua capacità di fornire servizi per la ricerca biomedica, con tanto di certificazioni federali e foto degli animali allevati allo scopo, che infatti costituiscono il primo servizio in assoluto. Maiali di piccolissime dimensioni per essere meglio maneggiati, razze da ciia, furetti, e beagles con marchio registrato Marshall vengono proposti come esseri selezionati per essere gentili e accondiscendenti. Non manca l'informazione sul fatto che i beagle sono allevati anche in Italia in Cina. Un ufficio vendite a Lione per facilitare gli acquisti in Europa, Svizzera e Israele, una fabbrica di cani in Italia (la Greenhill) ed ecco come è facile speculare sulla pelle degli inermi.

A fine 2002 Greenhill sale alla ribalta della cronaca per uno strano fatto: da una fabbrica simile e tristemente conosciuta, la famosa Morini di San Polo d'Enza, spariscono 129 beagle.
Gli investigatori seguono piste diverse, da quella animalista di Animal Liberation Front - che però non convince per le caratteristiche dell'azione - fino a quella che riguarda gli affari tra concorrenti. E un possibile concorrente della Morini è infatti la Greenhill 2001 Srl, che in base a una legge regionale molto permissiva può tranquillamente fabbricare cani in territorio lombardo, mentre Morini è ostacolata da una legge regionale dell'Emilia Romagna che nega il permesso a queste pratiche.

Veramente chiamarla concorrenza è un eufemismo, comunque saranno fatti loro! Quello che balza agli occhi è l'estrema segretezza in cui è ripiombata Greenhill , che continua a produrre cani - cioè a farli produrre sfruttando fattrici - con la mira di diventare un polo di rifornimento per i vivisettori europei.

Chi è Greenhill?
Chi paga?
Chi ci lavora?
Chi compra gli animali?

Se questa è un'azienda seria e onesta, che lavora osservando la legge, che ha ottenuto dei permessi istituzionali per lavorare, che paga le tasse, non si capisce per quale motivo sia così difficile avere informazioni sul suo conto, a meno di non lavorare come investigatore privato.
Già nel 2002 il basso profilo di Greenhill compariva in un articolo del bravo e compianto Emilio Nessi :



20 settembre 2002 - Corriere della Sera :

Dopo la scoperta di un traffico in Emilia, parla il titolare di una società bresciana autorizzata a commercializzare gli animali
Allevatore di beagle: «Ci accusano di essere crudeli ma gli esperimenti sono necessari»
In Lombardia la legge permette di vendere cani per la sperimentazione In Emilia Romagna è vietato L' Enpa contesta: «Dobbiamo riconoscere a questi animali il diritto alla vita ovunque»

MONTICHIARI (Brescia)- Nel grande allevamento fra i boschi, dietro i colli di Montichiari, ci sono 575 piccoli beagle. Cuccioli scodinzolanti di razza, in attesa di un' oscura destinazione finale. Sono cagnolini destinati a test di laboratorio, a manipolazioni crudeli, in nome della ricerca scientifica ma anche per le sperimentazioni dell' industria cosmetica. Si tratta di uno fra più grossi allevamenti «concentrazionari» del genere. Finalizzato allo scopo, con tutte le carte di legge in regola. Uno scopo tornato in discussione, dopo un controllo delle Forestale su cani beagle ceduti da un allevamento emiliano privo di autorizzazione, a una ditta di Pomezia, la Rtc, che ha dovuto restituirli.

Ma quali affari si celano dietro questo commercio che avviene in sordina? «Non voglio essere "battezzato" come una Crudelia Demond della Lombardia ma sono convinto che la sperimentazione sugli animali sia necessaria». Questo il senso del discorso, dopo numerosi no-comment, dell' amministratore delegato della «Green Hill 2001 s.r.l». di Montichiari.
Ed è inutile chiedergli i nomi delle ditte fornitrici del giro, in Italia e all' Estero, i prezzi all' ingrosso o al dettaglio di questo crudele mercato, i guadagni.

L' allevamento comunque è autorizzato ad operare in conformità al decreto legislativo 116/92 con la specifica definizione di «stabilimento di allevamento». Un capannone nel verde, circondato da una rete metallica, chiusa da un pesante cancello comandato elettricamente. Dentro fra abbai e schiamazzi fino ai primi di agosto c' erano ben 575 beagle. Come abbiamo detto questa ditta possiede tutte le autorizzazioni necessarie. A differenza, invece, della «Morini» di San Polo d' Enza. Quest' ultima, contravvenendo alla legge della Regione Emilia, che vieta l' allevamento e la cessione sul suo territorio di cani e gatti a scopo di sperimentazione, aveva venduto al complesso multinazionale RTC (Research Toxiicology Centre s.p.a.) di Pomezia 78 beagle.
Scoperto l' illecito il direttore della ditta romana,Stefano Villa, nell' impossibilità di continuare i test tossicologici sugli animali ha ammesso di doversi rivolgersi a un centro in Lombardia, in possesso dei requisiti di legge. Come appunto la «Green Hill» di Montichiari. «Non siamo stati ancora contattati - risponde l' amministratore - e non so se saremo in grado di far fronte alla richiesta». In merito al traffico di cani Paolo Manzi, presidente dell Ente Nazionale Protezioni Animali, auspica l' estensione della legge regionale dell' Emilia su tutto il territorio nazionale: «Dobbiamo riconoscere a questi animali il diritto alla vita ovunque - aggiunge - sia che siano nati in Emilia, in Toscana o altrove ». Emilio Nessi


Sono passati diversi anni ma Greenhill non è cambiata.
Forse sono cambiati gli animalisti, diventati più esigenti, più attenti, meno tolleranti verso l'assenza di risposte a domande come
Chi è Greenhill?
Chi paga?
Chi ci lavora?
Chi compra gli animali?


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LA CACCIA COME UTILE PARAVENTO AL TRAFFICO DI ARMI - PIER GIANNI PROSPERINI

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L'immagine del "padano tipico" in questi ultimi tempi ha subìto una grossa decadenza :
fiero della sua apertura al mondo e della signorilità del suo modo di vivere, fino a 20 anni fa "il padano" si identificava con una serie di cose positive che facevano parte del suo stile di vita.

Con l'avvento della Lega nord, quella vecchia buona immagine si è radicalmente trasformata: oggi "il padano" deve identificarsi con sudati e rubizzi energumeni dalle facce incattivite, ritratti in cannottiera oppure in improbabili macchiette guerresche, urlanti e sputacchianti, forniti di una capacità intellettiva evidentemente ridotta.

Uno dei più simbolici esponenti di questa categoria, che i veri padani antichi avrebbero definito
"dei bru-bru" (ovvero dei sempliciotti maleducati) è quel Pier Gianni Prosperini finito sui giornali per l'arresto in diretta, avvenuto alcuni mesi fa in una di quelle sue squisite trasmissioni in cui invita chi non la pensa come lui a prendere il cammello o la barchetta e a tornare a casa.

Nella politica il Pier Gianni ha bazzicato parecchio - soprattutto fra Lega nord e Alleanza nazionale - se si può definire politica lo scagliarsi contro il nemico con minacce e improperi, chiedendo la sua morte. Come quando si è definito "eradicatore dei centri sociali", evidenti covi di drogati gay e comunisti, e ha proposto un nuovo reato contro chi "okkupa abusivamente le case" (lo scrive lui con due kappa) ovvero il reato di "terrorismo urbano organizzato".

Certamente il Pier Gianni è un grande sostenitore della proprietà privata che è il fulcro di questa bella civiltà nordista, e se la propietà privata deve fare i danèe (i soldi) sulla pelle dei vecchietti cacciati dai quartieri economicamente interessanti o sulla pelle dei rom cacciati da ogni dove, al Pier Gianni importa proprio niente.

Lui, che viene chiamato "il boss" dai suoi sodali, certamente non ha bisogno di mendicare una casa popolare in affitto, nè di "okkuparne" una spinto dalla disperazione, visto che si è messo in tasca un bel po' di soldi grazie a strani giri di pubblicità e programmi televisivi, ed è questo il reato che gli hanno appioppato per primo.

Prosperini si è anche autodefinito "baluardo della cristianità", e ha promesso come al solito guerra contro gli assalti dei laici al crocifisso esposto in ogni dove.
Quando è saltata fuori la seconda e più grave imputazione, il Pier Gianni aveva appena fatto invadere Milano dai suoi orrendi manifesti con un enorme crocifisso e la scritta "la croce non mi dà fastidio".

Sarà che toccare certi argomenti quando non c'è dietro la giusta rettitudine porta male, sarà che Gesù era già stato tirato in ballo dal Pier Gianni in più occasioni, ma lassù qualcuno gli ha fatto uno sgambetto, così dalle nuove indagini e intercettazioni telefoniche è saltato fuori che il Pier Gianni è implicato in un brutto traffico di armi.
Armi vendute proprio in quei Paesi contro cui di giorno i nordici padani si scagliano, mentre di notte vendono loro attrezzature da guerra di ogni tipo. Ma tanto si sa, i soldi non hanno colore nè odore.

A tenere le fila di questo traffico un ex-dirigente della Beretta, che aveva proprio in quei Paesi una lunga esperienza di vendite "ufficiali" quando lavorava per l'industria bresciana.
Del Pier Gianni intanto si è scoperto che aveva un conto in Svizzera, dove affluivano i soldi ricevuti in cambio del suo aiuto.
Un aiuto consistente fornito da un convinto cacciatore quale lui è, sostenitore della caccia come pratica di secoli, che quindi ha diritto di essere esercitata come e quando si vuole.
Anche in questa sua crociata aveva tirato in ballo Gesù, paragonando i cacciatori a dei buoni uomini che si prendono cura del territorio, seminano per creare mangime per la selvaggina e spendono un mucchio di soldi a ripopolare quello che ammazzano.
Ovviamente non aveva scordato di affermare che chiunque non fosse d'accordo con le antiche pratiche di caccia lombarde avrebbe potuto andare a vivere da un'altra parte.

Cosa c'entrino le armi da guerra con la caccia è presto detto, perchè quelle inviate in Eritrea e in Iran (le indagini sono ancora in corso, potrebbero saltare fuori altre destinazioni) sono uscite dall'Italia come armi da caccia, inviate dal Pier Gianni ai suoi amici cacciatori sparsi per il mondo. Una motivazione che non ci è nuova, e che ci fa supporre che il motivo per il quale la caccia sia così sostenuta e aiutata in Italia, nonostante il 90% degli italiani siano contrari, è che fornisce un comodo paravento a traffici di altra natura, e che Prosperini sia solo il primo di una lunga lista.



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