Da ogni parte d'Italia salgono urla nel silenzio. Sono le urla che ascoltiamo in tutti i casi di animali morti in modo atroce. L'ultimo in ordine di tempo un labrador di 3 anni incendiato vivo nella civilissima provincia di Sondrio il 25 agosto.
Il paese dove questo è avvenuto si chiama Triangia
fonte http://www.radiotsn.it/news.php?notizia=1337
Chiunque avesse visto qualcosa può telefonare alla protezione animali
339-4277283
Un paese abitato da sole 400 persone, dove, tra la festa del patrono e la "sagra del taroz", evidentemente non è arrivata molta festa nel cuore dei compaesani.
La domanda che sale spontanea è sempre: "perchè le istituzioni non perseguono e puniscono chi commette questi scempi?"
Forse una tra le risposte è la mancanza di fascino mediatico che circonda questi fatti.
Normalmente ad intervenire in prima battuta sono le forze dell'ordine, che rispondono ciascuna a un differente ministro, ovvero un politico.
Ogni funzionario o graduato sa che deve portare a termine azioni più spettacolari possibili (e in questo soprattutto i Carabinieri hanno una lunga storia alle spalle). Azioni che finiscano sui giornali e nei Tg, con temi che possano calamitare l'attenzione pubblica: lo stupro di gruppo, l'omicidio fra parenti, il sequestro della grossa partita di droga.
Non interessa a nessuno che Polizia e Carabinieri spendano risorse e tempo dietro agli aguzzini degli animali (forse solo a uno o due testate familiari comprate da ultrasessantenni).
Non fa notizia, non apparirà mai nei titoli di testa, forse solo in qualche trafiletto in ultima pagina.
E a un ministro dell'interno o della difesa non interesserà mai spingere i propri sottoposti, attraverso tutte le varie scale gerarchiche, nella direzione del rispetto delle leggi e dell'applicazione delle sanzioni, perchè gli animali non votano.
Il paese dove questo è avvenuto si chiama Triangia
fonte http://www.radiotsn.it/news.php?notizia=1337
Chiunque avesse visto qualcosa può telefonare alla protezione animali
339-4277283
Un paese abitato da sole 400 persone, dove, tra la festa del patrono e la "sagra del taroz", evidentemente non è arrivata molta festa nel cuore dei compaesani.
La domanda che sale spontanea è sempre: "perchè le istituzioni non perseguono e puniscono chi commette questi scempi?"
Forse una tra le risposte è la mancanza di fascino mediatico che circonda questi fatti.
Normalmente ad intervenire in prima battuta sono le forze dell'ordine, che rispondono ciascuna a un differente ministro, ovvero un politico.
Ogni funzionario o graduato sa che deve portare a termine azioni più spettacolari possibili (e in questo soprattutto i Carabinieri hanno una lunga storia alle spalle). Azioni che finiscano sui giornali e nei Tg, con temi che possano calamitare l'attenzione pubblica: lo stupro di gruppo, l'omicidio fra parenti, il sequestro della grossa partita di droga.
Non interessa a nessuno che Polizia e Carabinieri spendano risorse e tempo dietro agli aguzzini degli animali (forse solo a uno o due testate familiari comprate da ultrasessantenni).
Non fa notizia, non apparirà mai nei titoli di testa, forse solo in qualche trafiletto in ultima pagina.
E a un ministro dell'interno o della difesa non interesserà mai spingere i propri sottoposti, attraverso tutte le varie scale gerarchiche, nella direzione del rispetto delle leggi e dell'applicazione delle sanzioni, perchè gli animali non votano.
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