Tra le varie vicissitudini di Trenitalia negli ultimi anni, sembra proprio che il problema portato dai cani sia il minore dei mali.
Non è facile sapere che aspetto abbia il sig. Pietro Mazzoni, anzi è proprio un uomo senza volto, che non appare in nessun resoconto giornalistico, nemmeno in qualche premiazione o congresso, anche se a volte gli capita di essere nominato presidente di qualcosa.
Comunque, la Pietro Mazzoni SPA è la società di servizi vincitrice della maggioranza degli appalti per le pulizie dei treni italiani. Una società già contestata per la presenza di zecche nelle carrozze prima del 2005, e nonostante questo vincitrice anche delle seguenti gare d’appalto. Gare vinte non dalle società che offrono un servizio più professionale, ma da quelle che offrono i prezzi più bassi, e con un maggior numero di laureati invece che di tecnici.
Va detto che già all’epoca vi erano circostanziati rapporti dei Nas che parlavano di “sporcizia nelle carrozze e nei bagni, porte tenute insieme con il fil di ferro, finestrini bloccati. Una fotografia mai denunciata dai controllori perché forse minacciati.”
Minacce come un atteggiamento “di routine” per allontanare ferrovieri coscienziosi, personale professionale, come avviene a Bologna nel giugno 2008, dove un caposquadra della Mazzoni SPA minaccia di morte un iscritto al sindacato come ritorsione per le denunce inoltrate in materia di sicurezza. Dalle denunce appare che i responsabili pretendono ritmi di lavoro impossibili in condizioni insicure e malsane, caricando i pochi lavoratori, rispetto al numero necessario, di ore di straordinario.
Un esempio è quello del treno 11524, composto da dieci vetture ed operante nell'area adriatica: appaltato alla Mazzoni SPA in funzione di 9 elementi addetti alle pulizie, in realtà la cooperativa che ha ottenuto il subappalto ne impiega uno solo, come dichiarato da Carlo Ciccoli in una seduta della Camera http://leg15.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idLegislatura=15&idSeduta=0243&resoconto=stenografico&tit=00060&fase=00020
che continua dichiarando : “Si può immaginare, di conseguenza, quale possa essere la qualità del servizio che viene reso. Ovviamente i cittadini si lamentano dei treni sporchi e maltenuti, ma spesso mancano proprio le condizioni ed i tempi - anche a causa di squadre piuttosto scarse nel numero - per poter svolgere la prestazione non dico a regola d'arte, ma almeno in condizioni decenti. (-) Esiste, poi, un meccanismo che riguarda i lavoratori (sono, infatti, i lavoratori che mi hanno segnalato questa situazione, che era addirittura incompatibile). Mi riferisco a salari bassissimi, spesso ai limiti di qualsiasi tipo di tabella sindacale, e ad orari spezzettati (ossia poche ore ripartite in numerosi turni), per cui qualche volta l'intera giornata è a disposizione, considerata l'eventualità di turni di tre ore combinati in più turni in una stessa giornata. Insomma, vi sono tutta una serie di aspetti che non ritengo opportuni. Il criterio della competizione e il conseguente tentativo di cercare, con ogni mezzo, il contenimento dei costi comporta uno sfruttamento esasperato dei lavoratori e un servizio espletato molto male. Poiché si tratta di un servizio pubblico ritengo sia opportuno porre un tale problema.”
Un altro accidente che di certo non è dovuto ai cani è il batterio della legionella, trovato dai carabinieri dei Nas e dai tecnici dell'Arpa su alcune carrozze di treni a Novara, come riportato da Nespoli al Ministro dei Trasporti su http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed082/bt55.htm
Dopo l’evento l’assessore ai Trasporti del Piemonte, Borioli, dichiara: “…Paghiamo ogni anno 170 milioni di euro per garantire ai nostri cittadini un servizio di trasporto ferroviario decente: purtroppo l'obiettivo è arduo e ogni giorno ci scontriamo con servizi inefficienti, treni sporchi e in ritardo. (-) Le gare di appalto per la pulizia dei treni, che valgono circa 170 milioni di euro, sono state vinti di fatto da un unico concorrente, Mazzoni Ambiente, che si è aggiudicata 10 lotti su 17, che di fatto impone il suo monopolio; a giudizio dell'interrogante certamente sorgono dubbi sulle modalità e sulla trasparenza delle gare."
Intanto, vengono dismessi importanti tratte di trasporto: traghetti di collegamento per il percorso su rotaia, scali merci, il tutto a danno di importanti realtà industriali che utilizzano quel tipo di trasporto.
Sarà forse una coincidenza che la Mazzoni SPA si occupi anche del trasporto merci su gomma??? Tutti avranno avuto occasione di vedere prima o poi i camion con la scritta Mazzoni sul fianco, gli stessi che ottengono gli appalti della pulizia dei treni. Potrebbe esserci un conflitto di interessi in questa vicenda, ed è a quella che bisognerebbe guardare prima di accusare gli animali, che di troppe vicende non chiare diventano i capri espiatori.
9 ottobre 2008
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