11 marzo 2010

SKINHEADS ROSSI E AMBIENTALISTI NUCLEARI

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Ci sono delle cose al mondo difficilmente comprensibili , come gli skinheads che si vestono e si rasano uguali a quelli di destra ma si definiscono comunisti, o gli ambientalisti che a un certo punto rinnegano il passato e si proclamano a favore dell'energia nucleare, dei cibi geneticamente modificati, e di tutto quanto fa "modernità".

Ma mentre gli skinheads tracannano innocuamente le loro birre nei ghetti delle città, i bizzarri personaggi che balzano di qua e di là delle loro posizioni sono additati come esempi da seguire a tutti quegli "ambientalisti fondamentalisti" che, per dirla fuori dai denti, sono dei trogloditi ancorati a un passato romantico che non sanno fare altro che vietare.

Franco Bolelli, nel suo articolo http://notizie.tiscali.it/articoli/collaboratori/bolelli/10/03/ambiente-clima-bolelli-12345.html
fa passare il messaggio in maniera più sottintesa, ma il senso del ragionamento è quello, a partire dal termine "fondamentalismo" molto in auge in un certo tipo di società "molto elastica".

Famosissimo nella categoria dei saltapicchi è l'ex capo di Greenpeace Gran Bretagna, un certo Tindale, diventato un accanito sostenitore del nucleare.
Un po' meno famoso ma evidentemente meritorio per Bolelli è un certo Stewart Brand, che viene descritto come un illuminante esempio di ambientalista convertito alla logica della modernità.

Nell'articolo non viene spiegato granchè sul personaggio, ma si viene invitati a cercarlo sul web.
Dalla ricerca, più che il ritratto di un ambientalista emerge quello di un creativo che ha avuto idee brillanti nell'ambito commerciale, soprattutto nell'area della comunicazione e poi del computer...

A parte i riferimenti a queste persone, che in quanto umane possono cambiare anche opinione, possono venire ingolosite con incarichi importanti dalle multinazionali che prima controllavano (come è già successo), o possono venire sparafleshate da un man-in-black , poco importa , l'informazione principale che si ricava da questo articolo è ambientalista = antico ;
non ambientalista (o ambientalista pentito) = moderno.

Non una parola sulla pericolosità della gestione di materiali pericolosi da parte di governi impreparati ad affrontare le minime emergenze, come sono state per esempio l'attentato al fiume Lambro o la tragedia della stazione di Viareggio, in entrambi i casi con materiali ben conosciuti e sperimentati come gasolio e petrolio.

Può essere che la maggior parte degli Italiani pensa che non sia vitale, non morale, avere scorie radioattive stoccate da imprese di mafiosi sotto i propri campi coltivati, cioè quello che avviene oggi con i residui di lavorazione industriale smaltiti a basso costo?

Senza contare che ormai è sempre più evidente la trasformazione in atto su intere popolazioni, che non è verso la civiltà come si pensava, nè tantomeno verso la modernità.
In Italia sta accadendo quello che succedeva in Paesi poveri come il Brasile 30 anni fa, quando una persona normale doveva avere tre lavori per sopravvivere un mese. La situazione attuale può reggere ancora per pochi anni, ovvero quando sparirà la maggior parte degli anziani che con le loro pensioni stanno sostenendo le famiglie dei figli e dei nipoti, dopodichè molte cose cambieranno.

Qual'è la modernità che intravedono gli illustri scienziati in questo scenario, che non è poi così lontano dalla realtà, forse quello che un popolo affamato accetta qualunque cosa, pure il cibo transgenico?


PS - Certamente saranno ritenuti antichi e demodè anche loro, ma un insegnamento prezioso che hanno tramandato le Nazioni Indiane è quello che dice "rifletti su ogni cosa che fai perchè dovrà essere buona anche per le prossime sette generazioni".c



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.he

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