Vietato (la lettura) ai minori. Potrebbe essere il caso adatto a questo articolo, non per l’uso di vocaboli volgari, ma per la scena macabra che stiamo per raccontare. Non sappiamo se si tratta di malasanità, di cattiveria gratuita oppure di incompetenza, sta di fatto che una vita di un essere vivente è stata spezzata. Così, nel giro di poco più di quindici minuti. È pur vero che molte persone muoiono tragicamente ed all’improvviso. Ma, quando la vita non c’è più per l’errore umano e crudelmente, lascia dentro tanto sconforto. Soprattutto quando avviene dalle mani competenti e professionali di un servizio pubblico preposto.
Il fatto è accaduto venerdì mattina intorno alle 9,00. Una ragazza mentre percorreva a piedi con l’ombrello, via Lago di Camposto, per andare a scuola, ha avvertito un dolore alla gamba e si è accorta che un cane le aveva procurato un graffio. Ovviamente la ragazza si è spaventata e qualche curioso si è avvicinato. Nel frattempo è passata una volante della polizia che si è fermata per capire cosa stesse accadendo. I poliziotti hanno chiamato la polizia municipale che non era disponibile, e poi il servizio veterinario della Asl che è giunto sul posto. Nei pressi del fatto c’è un agglomerato di casette abbandonate ed una sorte di ex raccoglitore di pezzi di ricambio di auto e quant’altro dal momento che nei pressi c’era un demolitore per auto. In questo posto ci sono cresciuti due cani, di proprietà del Comune di Pescara, Lady e Black che vengono accuditi da un pensionato e da altre persone. I cani, non hanno mai dato problemi alla viabilità ed alle persone; ma il punto non è questo. Tra l’altro la ragazza è stata medicata dal pronto soccorso che ha riscontrato solo un graffio guaribile in cinque giorni, ed avrebbe manifestato la volontà di adottare il cane. Ma la ragazza non sapeva cosa era accaduto dopo…
Il fatto sconcertante è accaduto all’arrivo del servizio veterinario sotto gli occhi dei poliziotti, del pensionato e di altre due persone. Due addetti alla cattura, accalappiacani, giunti sul posto hanno deciso di accalappiare il cane. Niente di strano, oserebbe pensare un qualsiasi cittadino. Chi meglio di loro? Chi sa quante altre volte lo avranno fatto. Il cane inquisito, Lady,che non si lascia far avvicinare da estranei, ha incominciato a correre nel piazzale braccato dagli addetti al servizio con l’asta rigida ben in vista. Il pensionato, a malincuore, ha fatto entrare il cane in una zona chiusa ed il cane esausto e spaventato si è convinto. “L’addetto lo ha preso violentemente con l’attrezzo per l’accalappiamento, lo ha stretto al collo –ha raccontato il pensionato in lacrime- mentre l’altro accalappiacani gli ha puntato contro una siringa. Il cane ha incominciato a divincolarsi in un sorta di baracca stretta e tortuosa piena di vecchie cose abbandonate. Non c’è stata nessuna pietà”.
Sicuramente si è trattata di una iniezione di tranquillante, che una qualsiasi persona sa che per agire occorre almeno un quarto d’ora di tempo. Hanno atteso che il farmaco agisse?
“ Non è stato aspettato nemmeno un minuto. Il cane è stato, tirato da quel cunicolo così stretto mentre si divincolava, battendo a destra ed a sinistra, non veniva, ma hanno continuato a tirare con forza e lo hanno trascinato con il cappio a scorrimento stretto al collo per più di 50 metri, fino al piazzale”. Ha risposto il signor Ennio. Il pensionato ha imprecato di aspettare, che con l’aiuto di altre due persone presenti avrebbe preso un carretto per trasportarlo. Ma i due accalappiacani non hanno voluto sentir ragioni. Lo hanno trascinato stretto al collo fra pietre e fanghiglia proprio come una “bestia”, ma giunti al furgone il cane era agonizzante. Una scena raccapricciante: “Dalla bocca e dalla testa del cane usciva sangue –ha continuato il sig. Ennio disperato- aveva lesioni su tutto il corpo. Ho visto i suoi occhi rigirarsi, ho capito subito cosa era successo. Trascinandolo violentemente, in quel modo gli avranno sicuramente danneggiato il collo”. Il pensionato non si da pace, per questa morte violenta ed atroce.
”Lady era già stata presa un’altra volta –ci ha detto il signor Paolo- quando è stata sterilizzata. Non è accaduto nulla. L’hanno anestetizzata all’interno del recinto dove veniva rinchiusa la notte con Black e doveva aveva la sua cuccia. Di giorno giocavano liberi tra queste case abbandonate. Non si sono mai allontanati da qui da due anni”.
“Io venivo tutti i giorni –ha detto il sig.Sandro- a mettere a mangiare, Lady è stato sempre un cane molto timido. I due cani sono stati trovati qui vicino da cuccioli e li abbiamo cresciuti in tanti”
Ci chiediamo: ma queste sono le competenze che noi cittadini paghiamo? Quella che doveva essere una prassi, ossia i giorni di osservazione nel canile sanitario, per quel bel cane bianco e nero è stato fatale.
Non è accaduto in un angolo sperduto del mondo. È accaduto in una città dotata di un assessorato alla Tutela del Mondo animale, dove il randagismo è stato debellato, dove esiste la cultura del cane di quartiere sterilizzato e di responsabilità del Comune, dove c’è un servizio di guardia zoofila, dove si fanno passi per andare avanti, ma poi ci celano piccoli “episodi” che ci fanno tornare indietro nel tempo.
Forse c’è qualcosa da rivedere nella gestione del mondo animale utilizzando personale formato, competente e con un po’ di cuore.
Il fatto sconcertante è accaduto all’arrivo del servizio veterinario sotto gli occhi dei poliziotti, del pensionato e di altre due persone. Due addetti alla cattura, accalappiacani, giunti sul posto hanno deciso di accalappiare il cane. Niente di strano, oserebbe pensare un qualsiasi cittadino. Chi meglio di loro? Chi sa quante altre volte lo avranno fatto. Il cane inquisito, Lady,che non si lascia far avvicinare da estranei, ha incominciato a correre nel piazzale braccato dagli addetti al servizio con l’asta rigida ben in vista. Il pensionato, a malincuore, ha fatto entrare il cane in una zona chiusa ed il cane esausto e spaventato si è convinto. “L’addetto lo ha preso violentemente con l’attrezzo per l’accalappiamento, lo ha stretto al collo –ha raccontato il pensionato in lacrime- mentre l’altro accalappiacani gli ha puntato contro una siringa. Il cane ha incominciato a divincolarsi in un sorta di baracca stretta e tortuosa piena di vecchie cose abbandonate. Non c’è stata nessuna pietà”.
Sicuramente si è trattata di una iniezione di tranquillante, che una qualsiasi persona sa che per agire occorre almeno un quarto d’ora di tempo. Hanno atteso che il farmaco agisse?
“ Non è stato aspettato nemmeno un minuto. Il cane è stato, tirato da quel cunicolo così stretto mentre si divincolava, battendo a destra ed a sinistra, non veniva, ma hanno continuato a tirare con forza e lo hanno trascinato con il cappio a scorrimento stretto al collo per più di 50 metri, fino al piazzale”. Ha risposto il signor Ennio. Il pensionato ha imprecato di aspettare, che con l’aiuto di altre due persone presenti avrebbe preso un carretto per trasportarlo. Ma i due accalappiacani non hanno voluto sentir ragioni. Lo hanno trascinato stretto al collo fra pietre e fanghiglia proprio come una “bestia”, ma giunti al furgone il cane era agonizzante. Una scena raccapricciante: “Dalla bocca e dalla testa del cane usciva sangue –ha continuato il sig. Ennio disperato- aveva lesioni su tutto il corpo. Ho visto i suoi occhi rigirarsi, ho capito subito cosa era successo. Trascinandolo violentemente, in quel modo gli avranno sicuramente danneggiato il collo”. Il pensionato non si da pace, per questa morte violenta ed atroce.
”Lady era già stata presa un’altra volta –ci ha detto il signor Paolo- quando è stata sterilizzata. Non è accaduto nulla. L’hanno anestetizzata all’interno del recinto dove veniva rinchiusa la notte con Black e doveva aveva la sua cuccia. Di giorno giocavano liberi tra queste case abbandonate. Non si sono mai allontanati da qui da due anni”.
“Io venivo tutti i giorni –ha detto il sig.Sandro- a mettere a mangiare, Lady è stato sempre un cane molto timido. I due cani sono stati trovati qui vicino da cuccioli e li abbiamo cresciuti in tanti”
Ci chiediamo: ma queste sono le competenze che noi cittadini paghiamo? Quella che doveva essere una prassi, ossia i giorni di osservazione nel canile sanitario, per quel bel cane bianco e nero è stato fatale.
Non è accaduto in un angolo sperduto del mondo. È accaduto in una città dotata di un assessorato alla Tutela del Mondo animale, dove il randagismo è stato debellato, dove esiste la cultura del cane di quartiere sterilizzato e di responsabilità del Comune, dove c’è un servizio di guardia zoofila, dove si fanno passi per andare avanti, ma poi ci celano piccoli “episodi” che ci fanno tornare indietro nel tempo.
Forse c’è qualcosa da rivedere nella gestione del mondo animale utilizzando personale formato, competente e con un po’ di cuore.
by Redcan
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