28 marzo 2009
PER MOSTRARE LA SOFFERENZA ANIMALE OCCORRE PAGARE IL COPYRIGHT
Un messaggio da Google avvisa che il video "Stop Animal Abuse", è stato oscurato per violazione di copyright. Il video in questione era caricato su Google da almeno un anno, ed era composto da immagini e notizie di associazioni animaliste. Come base musicale era stata utilizzata "Firestarter" dei Prodigy.
Sembra che questa "piazza pulita" sia una novità dei signori che abitano a Google, e la definiscono "strumento identificazione contenuti", in questo modo :
Che cos'è lo strumento Identificazione contenuti?
Identificazione contenuti è l'ultimissimo strumento con cui Google Video consente ai titolari di copyright di identificare e gestire in modo molto più semplice i propri contenuti su Google Video. Lo strumento crea file di ID che vengono confrontati con i file caricati dagli utenti e, qualora dovesse essere riscontrata una corrispondenza, il video appena caricato viene disattivato e oscurato sul sito.
( da http://video.google.com/support/bin/answer.py?answer=82734&topic=10919)
A lamentare la violazione di contenuti non potevano essere di sicuro le associazioni animaliste, e infatti in una mail successiva di Google veniva specificato che a ritenersi lesa era la Warner Bros Group. Quindi il problema era la base musicale dei Prodigy, che veniva utilizzata in "Stop Animal Abuse" senza pagare diritti di copyright.
"Stop Animal Abuse" è un video di contenuto informativo/sociale, e non certo commerciale. Non essendo un mezzo per vendere o reclamizzare nulla, non si capisce per quale motivo dovrebbe pagare dei diritti musicali. Quindi, probabilmente anche cantare un brano a squarciagola per strada è un'ulteriore violazione di copiright.
Senza dimenticare che spesso e volentieri sono le grandi multinazionali a servirsi di quello che vive nel web e per strada, e sono le prime ad ammettere di pagare figure che hanno esclusivamente il compito di "rubare" stimoli e idee alla gente comune. Due esempi fra molti : lo sfruttamento dei "writers" tra pubblicità e programmi televisivi vari; e l'hip hop che esisteva nelle strade di New York molto prima che se ne accorgessero le case di produzione musicale.
Ma a parte tutte le considerazioni sul copyright, c'è una cosa che dimostra la strapotenza di queste multinazionali : il video poteva essere lasciato sul sito escludendone la musica, le immagini non erano certo proprietà di Warner Bros. Probabilmente questi programmi cerca-violazioni in rete non sono così equi.
Una curiosità: alcuni anni fa lo stesso brano musicale venne usato da un marchio italiano, che lo utilizzò per uno spot pubblicitario. Lo spot era ambientato in una protesta animalista all'esterno di una fabbrica, venne censurato dopo poche apparizioni e mai più trasmesso.
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