E' facilmente immaginabile com'è avvenuta la scena: il proprietario del cane che compila i moduli per la registrazione del microchip, un impiegato distratto che gli dice "metta là sopra".
Cioè sopra una pila di altri moduli, con dati che chissà quando verranno inseriti. E se verranno inseriti, basta una sola cifra digitata male e il cane non si sa più chi è.
I canili sono pieni di animali che sono cercati dai loro padroni, ma per disorganizzazione e dispersione delle risorse passeranno i loro anni dentro una gabbia, con costi aggiuntivi per tutti, che potrebbero essere risparmiati con un po' di buona volontà e investiti in altre urgenze.
Gli ultimi animali in ordine di tempo, con un microchip inutile addosso, sono una cocker di Roma e un pastore tedesco di Biella. Non ci sono differenze geografiche: a nord come a sud sono centinaia ogni anno gli appelli di http://www.animalipersieritrovati.org/ , che puntualmente vengono letti in copia dal Ministero. Non si chiedono operazioni faraoniche, basterebbe incominciare a sistemare queste cose basilari.
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