26 dicembre 2009
UN CERTO HERMANN NITSCH, SEDICENTE ARTISTA
Difficile capire questo "artista" se non si conosce il tedesco, unica lingua del suo sito che non ha traduzione italiana (forse non lo ritiene indispensabile). Per fortuna qualcuno lo ha fatto da qualche parte, e dalla biografia di Nitsch si evince che nasce a Vienna nel 1938 ma dell'infanzia non si parla : forse in un orfanotrofio rigidamente religioso?
Un'infanzia parecchio traumatica spiegherebbe le sue opere.
Comunque, invece di diventare un serial killer sublima le sue pulsioni erotico/religiose/visionarie spennellando quadri con sangue di animale, o torturandone alcuni vivi in performance in cui Hermann interpreta l'officiante del rito.
Dalla biografia si riporta in sintesi :
Dal 1957 Hermann Nitsch si dedica alla concezione del suo "teatro delle orge e dei misteri", che copia le cerimonie rituali e religiose dei popoli arcaici durante le quali si sacrificavano animali e si spargeva il loro sangue e le loro interiora.
Nel Teatro d'Azione l'artista viennese introduce sostanze organiche come la carne dei corpi di vitelli e pecore sventrati, liquidi corporali come il sangue e l'urina e paramenti liturgici come mitre cardinalizie, pianete, cotte, ostensori e croci.
Nitsch fonda un ordine e ne redige le regole. Nel 1971 acquista come luogo culturale delle sue azioni il castello di Prinzendorf an der Zaya a sessanta chilometri da Vienna. Qui realizza performance della durata di tre giorni.
In Italia è famosa una sua azione nei dintorni di Napoli.
A chi giova? è la domanda.
Certamente al signor Nitsch, che in questo modo risparmia in spese di psicologo e passa il tempo a sfogarsi dei suoi traumi attraverso animali inermi, utilizzati come quinte dei suoi deliri.
Ovviamente protetto dall'aura della sua "reputazione artistica" durante i processi o i problemi con la legge che si vanta di avere avuto.
Oltre a risparmiare incassa, e nonostante gli originali siano fatti con sangue ed escrementi le litografie invece sono "esemplari numerati" non è una contraddizione per chi vuole sovvertire le regole?
Pare che vada famoso per una performance in cui ha crocifisso un povero agnello.
In pratica, un gemello dell'altro "artista" che ha esposto un cane fino a farlo morire di fame.
In genere il paravento dietro al quale si nascondono è quello di "muovere le coscienze" e di "far pensare attraverso forme d'arte estreme".
La conferma che questo è un paravento sono le facce e i modi di chi assiste a queste "installazioni" : normalmente annoiati coglioni con un bicchiere in mano.
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