12 aprile 2010

E' ORA DI FERMARE GREENHILL, FABBRICA DI ANIMALI DA VIVISEZIONE

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GRANDE SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE
DI SABATO 24 APRILE A MONTICHIARI (BS).


PIU' DI 2.000 PERSONE HANNO MARCIATO INSIEME
CONTRO LA FABBRICA DI CANI PER LA VIVISEZIONE
"GREENHILL".
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IL RESOCONTO DELLA MANIFESTAZIONE
E LE PRIME FOTO DEL CORTEO SU :


SERVIZIO TG2 RAI :
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ARTICOLO SU BRESCIA OGGI :




CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE
SABATO 24 APRILE ORE 14.30
A MONTICHIARI (BRESCIA)



Dal sito http://www.fermaregreenhill.net/ :


Chi è Green Hill ?


Green Hill 2001 è un’azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire.
Dopo il tracollo dell’altro allevamento italiano di cani beagle da laboratorio, la Stefano Morini di San Polo d’Enza, è probabile che Green Hill abbia avuto una maggiore richiesta, ampliandosi e diventando uno dei principali allevamenti di cani del mercato europeo della ricerca su animali.

Dentro i 5 capanni di Green Hill sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate. Un lager per animali fatto di capanni chiusi, asettici, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale. File e file di gabbie con luci artificiali e un sistema di areazione sono l’ambiente in cui crescono questi cani, prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori.

Tra i clienti di Green Hill ci sono laboratori universitari, aziende farmaceutiche rinomate e centri di sperimentazione come il famigerato Huntingdon Life Sciences in Inghilterra, il più grande laboratorio di tortura animale in Europa.

Chi lucra su questo dolore?
Da alcuni anni Green Hill è stata acquisita da un’azienda americana, la Marshall Farm Inc. Marshall è un nome tristemente noto in tutto il mondo in quanto è la più grande “fabbrica” di cani da laboratorio che esista. Il beagle Marshall è addirittura uno standard di varietà.

I cani di Marshall vengono spediti via aereo in tutto il mondo, ma con l’acquisto di Green Hill come sede europea e la costruzione di un enorme allevamento in Cina, Marshall sta portando avanti un piano di espansione e di monopolio del mercato.
In quest’ottica va visto anche il progetto di ampliamento che prevede la costruzione di altri capanni a Montichiari, per arrivare ad avere 5.000 cani nell’allevamento Green Hill, che diventerebbe il più grande allevamento di cani beagle in Europa.

Per un prezzo dai 450 ai 900 euro si possono comprare cani di tutte le età. Chi è disposto a pagare di più può comprare anche una madre gravida.
Green Hill e Marshall Farm inoltre offrono ai propri clienti trattamenti chirurgici su richiesta, tra cui il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole.

Per Green Hill e Marshall Farm gli animali sono solamente merce, oggetti da far riprodurre e vendere, senza il minimo scrupolo sul dolore e la sofferenza, psichica e fisica, che andranno a subire.




In vista del corteo del 24 aprile e dell’inizio di questa campagna, abbiamo iniziato in questi giorni una informazione a tappeto su tutto il territorio di Montichiari, che proseguiremo nelle prossime settimane.
Stiamo cercando di mettere volantini nelle cassette della posta di ogni abitante della cittadina e di fare affiggere i poster del corteo negli esercizi commerciali e centri di aggregazione più importanti.
Fa piacere notare dopo un nostro pomeriggio di passaggio che adesso in tutti i bar e locali di Montichiari si possa vedere la locandina del corteo, in alcuni casi perfino in vetrina!

Lo scopo della nostra iniziativa è di informare fin da subito chi abita in questo luogo su una realtà di cui non era a conoscenza. Sappiamo che la presenza di Green Hill e soprattutto il suo mercato, sono sconosciuti ai più. L’allevamento è presente solo da una decina di anni, fuori dal paese, nascosto dietro la zona industriale e non è gestito da persone di Montichiari, per cui è comprensibile come non se ne sappia nulla.

La nostra campagna vuole fin da subito aprire gli occhi di chi ha più vicino questo orribile lager, sperando che il 24 aprile sia un momento in cui confrontarsi ulteriormente con i monteclarensi che condividono con noi il disgusto verso la vivisezione, coinvolgendoli in una lotta in cui anche la loro voce può essere molto importante.



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