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Ric O'Barry era un famoso addestratore di delfini; negli anni '60 ne catturò 5 e li fece diventare attori della famosa serie "Flipper".
Approfondendo la conoscenza di questi animali, il sentimento di O'Barry nei loro confronti cambiò radicalmente. Si accorse che erano estremamente intelligenti, sensitivi, e con una grande coscienza di sè. Pensò che il loro posto era il mare aperto, e non avrebbero più dovuto essere soggetti alla cattività per il divertimento degli esseri umani.
La sua missione lo portò a Taiji, una città sulla costa giapponese apparentemente devota alle meraviglie del mare, dove i turisti possono fare il bagno coi delfini e le balene si fanno vedere vicino alla costa.
Ma da quelle parti, recintata da filo spinato e da cartelli di divieto d'accesso c'era una piccola baia che nascondeva un segreto di morte. Protetti dall'oscurità notturna i pescatori di Taiji la utilizzavano per un tipo di caccia ai delfini mai vista al mondo, estremamente cruenta. Sbattendo tutti insieme i remi sull'acqua creavano un forte rumore che terrorizzava i branchi di passaggio, e i delfini venivano convogliati nel vicolo cieco della baia, dove in pochi minuti l'acqua si tingeva di rosso.
O' Barry decide di radunare un po' di persone che possano condividere il suo progetto: operatori del suono e cameramen esperti di riprese sott'acqua, artisti degli effetti speciali, esploratori marini, subacquei di diverse parti del mondo, tutti disponibili a infiltrarsi nella baia "off limits" per filmare e documentare lo sterminio dei delfini, con il rischio di essere arrestati dal solerte capo della polizia locale che era sempre sulle loro tracce, o di essere massacrati dai pescatori locali.
Oltrepassano gli sbarramenti di notte, sfidando guardie private, polizia e cani da guardia. Per riuscire a riprendere le mattanze senza essere visti devono rimanere sempre nei fondali.
Il risultato di questa ricerca di verità si intitola "The Cove", documentario che ha già ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il premio del pubblico al Sundance Festival di quest'anno. Un film che unisce il giornalismo investigativo all'attivismo animalista, girato da persone seriamente motivate a rendere pubblico uno scempio tenuto segreto, dietro al quale prospera l'industria dell'entertainement mondiale (i delfini vengono catturati per i vari parchi acquatici del mondo) e l'industria alimentare (nonostante il quantitativo enorme di mercurio concentrato nella loro carne, tossico per gli esseri umani, i delfini vengono mangiati in tutto il Giappone).
Il regista - Louie Psihoyos - è uno dei migliori fotografi del mondo. Nel 2005 ha creato insieme a Jim Clark "The Oceanic Preservation Society" (OPS), un'organizzazione no-profit che focalizza l'attenzione dei media e del pubblico sulle bellezze e sulle distruzioni che avvengono negli oceani.
Così inizia il trailer : "...Durante l'epoca dell'Antica Grecia esisteva la pena di morte per chi feriva un delfino. Dove sarà finito quel rispetto?.."
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30 agosto 2009
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