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Chi ha avuto cani negli ultimi 30 anni sa bene che negli ultimi tempi le cose sono molto cambiate. Non c'è mai stata in Italia la paranoia diffusa di questo ultimo decennio, in cui da fedele amico e aiutante della specie umana il cane si è trasformato in killer di bambini, donne e anziani.
Il più delle volte l'informazione generica dei giornali e della TV ha fatto passare l'immagine del cane pazzo - o del branco - che attacca senza ragione, salvo poi cambiare la versione dei fatti qualche tempo dopo, ovvero dopo aver sbattuto il mostro in prima pagina.
Non abbiamo più saputo com'è andata a finire la vicenda del bimbo siciliano, sbranato dal branco affamato che veniva "curato" dal fratello, chissà per conto di quale "famiglia".
Nè abbiamo saputo che fine hanno fatto i 2 pitbull di quel pregiudicato campano che li teneva tutto il giorno legati nell'ingresso dell'appartamento, finchè hanno sbranato sua madre.
E nemmeno sappiamo se è stata giudicata la nonna del nord che ha lasciato il nipotino neonato sull'erba, alla mercè di due cani da guardia che passavano il loro tempo chiusi in gabbie e venivano liberati alla sera. Tanto poco socievoli da avere una bella targa di avviso sulla porta di entrata della villa.
Questo terrorismo psicologico ormai trova spazio con cadenza regolare nell'informazione, e viene il dubbio che sia particolarmente pompato per allontanare il più possibile l'essere umano dal mondo naturale, o almeno quello che gli resta.
Non vi sono molte specie animali disposte a condividere lo spazio con gli esseri umani; la maggior parte di loro prova paura al minimo contatto. Rimane solo da tagliare le comunicazioni con quelli più "domestici" per fare dell'uomo un essere solo.
Ad aiutare questo clima di rigidità nei confronti degli animali , sono state sventolate a destra e a manca leggi che impongono guinzaglio e museruola alle cosiddette "razze pericolose".
Esistono proprietari di cani estremamente ligi nel rispetto di queste cretinate.
Allora può capitare di vedere un povero meticcio, con gli occhi buoni da bue, ma con una vaga assomiglianza con un pitbull, bardato di tutto punto con tutti gli optional, e questo non è un bello spettacolo.
Occorre ricordare ai ligi padroni di codesti cani che una settantina di anni fa esistevano altrettante leggi, assai poco intelligenti e portatrici di morte. Insomma non basta essere legge per parlare automaticamente di giustizia.
Sempre ai ligi padroni va detto che proprio la prigione quotidiana che comprime ogni senso, emozione, condivisione, rende gli animali pazzi esattamente come gli esseri umani.
Le persone fanno jogging, vanno al mare. nei parchi naturali, nei laghi...ovunque si appropriano dello spazio come se fossero i padroni del mondo. Dimenticando che una gran parte di quello spazio non appartiene a loro.
C'è da chiedersi se questo mascherare il proprio cane con mille lacciuoli non vada a compensare una qualche frustrazione che non si vuole confessare a sè stessi : un'incoffessabile tendenza sadomaso da spostare sull'essere più indifeso e silenzioso della famiglia.
Perchè ci vuole una mente contorta davvero nel pensare che un animale sociale quale è il cane possa vivere 10 ore al giorno in casa da solo , uscire con guinzaglio e museruola, fare la pipì in 10 metri quadrati di area cani dove l'erba è un antico ricordo, e tornare a casa a dormire.
La rimostranza più consueta è che "molte persone hanno paura dei cani".
Strano che non abbiano più paura delle automobili, che fanno molti più morti.
Ma queste persone che hanno paura dei cani cosa pensano di trovare in un giardino pubblico? La moquette?
Non ci sono già abbastanza luoghi dove le persone timorate della natura (e sono molte, tremebonde di fronte a tutto) potrebbero andare ? Cinema, doposcuola, palestre, feste di compleanno, teatri, centri commerciali, mostre, fiere e chi più ne ha più ne metta. Perchè venire proprio nell'unico luogo dove gli animali possono fare amicizia e giocare in pace, ovvero nel giardino pubblico?
PS - Naturalmente ogni cane è diverso dall'altro ed è compito del tutore umano conoscere e prevenire i problemi causati da una scarsa comunicazione: per esempio un cane che ha avuto l'imprintig di crescere in un'area recintata insieme ad altri cani, una volta in territorio aperto può avere meno "pazienza" nei confronti delle esternazioni umane, come gli abbracci o i baci, diversamente da un cane cresciuto da subito in casa.
21 agosto 2009
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3 commenti:
non capisco allora secondo te tutti i cani dovrebbero stare liberi dapperttutto???a me sembrano discorsi un poco folli Pino G.
La paura è il primo problema, nel cane come nell'uomo, a scatenare l'aggressività. Tenere in braccio il cucciolo per 3 mesi perchè "non ha ancora fatto le vaccinazioni", impedire al cane giovane ogni contatto con i suoi simili perchè tenuto perennemente a guinzaglio e museruola, sono atteggiamenti che creano esseri continuamente in difesa e potenzialmente aggressivi. Anche i cani socievoli possono avere momenti in cui "si spazientiscono" nei confronti di un altro cane, ma sono comportamenti che hanno una misura e non eccedono nella lotta cruenta, come invece capita a cani da guardia che vivono isolati. Anche i cani hanno il sacrosanto diritto di incazzarsi come tutti, insomma, e gli esseri umani dovrebbero abituarsi all'idea che non c'è niente di grave in questo.
leggere l'intero blog, pretty good
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