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Ancora non è chiaro se la situazione è sotto controllo come dice il governo, oppure è fuori controllo con l'unica speranza riposta in un'isola affinchè faccia da sbarramento.
Intanto esce sul "Il Giornale" l'intervista a Giosuè Addamiano all'indirizzo
http://www.ilgiornale.it/interni/macche_speculazione_siamo_proprio_noi_piu_danneggiati_questa_tragedia/26-02-2010/articolo-id=425070-page=0-comments=1
Quindi anche i tecnici che hanno lavorato per evitare in tempo il danno ai suoi terreni hanno saputo del disastro dagli organi di informazione? Complimenti alla celerità dei media.
Ecco il comunicato di Legambiente sull'iniziativa di domani :
Una lunga catena umana che stringe in un abbraccio simbolico il fiume Lambro. E' questa l'iniziativa simbolica che Legambiente lancia per domani sabato 27 febbraio al Parco Lambro di Milano alle 11,30 per la catastrofe ecologica che ha investito il corso d'acqua e ora sta drammaticamente colpendo il Po. L’onda nera di idrocarburi, partita martedì dalla ex raffineria di Villasanta, in provincia di Monza, ha già percorso centinaia di chilometri, lasciandosi alle spalle una terribile devastazione ecologica.
Nelle prossime settimane il Lambro sarà totalmente inquinato dagli scarichi del depuratore fuori uso di Monza. E’ per questo che Legambiente ha lanciato un appello ai cittadini, al mondo della politica, dello spettacolo, della cultura per liberare al più presto a liberare dai veleni il corso d’acqua e provvedere al risanamento. Tra i primi firmatari dell’appello il regista Ermanno Olmi, Giulia Maria Mozzoni Crespi, l’attore Giulio Cavalli e Ermete Realacci. Numerose anche le associazioni che, ad oggi, hanno aderito. Tra queste WWF, Italia Nostra Milano, CIA Milano -Lodi - Monza e Brianza, Slow Food Milano, CGIL Lombardia, ARCI Milano, Terre di Mezzo/Fa'la cosa giusta, ISDE -Medici per l’Ambiente, Lipu, FAI, AIAB Lombardia, Coldiretti Lombardia, Acli Anni Verdi.
“Vogliamo esprimere il nostro dolore e la nostra rabbia per la selvaggia aggressione al fiume Lambro, alle sue sponde, al fragile ecosistema che, faticosamente, stava cercando di recuperare la sua vitalità dopo decenni di inquinamento – hanno dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia –. La catastrofe ecologica di questi giorni rischia di vanificare l’opera di risanamento necessaria per riportare in vita il fiume più inquinato d'Italia. Noi non ci rassegniamo e chiediamo una risposta rapida e determinata alle istituzioni. Per questo lanciamo un appello a tutte le forze sane del Paese, agli imprenditori, alle associazioni, agli amministratori locali e regionali, al Governo, al mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e ai semplici cittadini, perché ciascuno si impegni in una straordinaria opera di attenzione e risanamento del fiume e del suo territorio”.
Per firmare l’appello “Abbracciamo il Lambro”: www.legambiente.eu
L’appuntamento per la stampa è domani 27 febbraio 2010 alle ore 11,30 nel Parco Lambro di Milano, ingresso Via Feltre (MM2 Udine).
L'ufficio stampa (06.86268353-76 – 99- 60)
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