9 febbraio 2010

AVATAR



Nelle foreste di Pandora, un pianeta molto simile alla Terra visto dallo spazio, abita la meravigliosa razza dei Na'vi.
Alti più di 2 metri e dalla pelle azzurra, forniti di coda, vivono in un enorme albero della foresta, godendo di un territorio allo stesso tempo pericoloso e fantastico, popolato da esseri di grande ferocia così come da specie altamente spirituali, che fanno parte integrante della loro vita.

Definiti "alieni" in molte recensioni del film, in realtà non lo sono per niente: i veri alieni sono i "conquistadores" del 2154 che arrivano con le armi e i soldati a distruggere la foresta, comandati da un odioso generale pronto a tutto pur di portare a termine la sua missione, che consiste nella deportazione forzata dei Na'vi, che sfortunatamente vivono sopra a un giacimento di inestimabile valore.

Storie già viste e sentite, il regista James Cameron ha attinto a piene mani dal mondo degli Indiani d'America e degli attuali Indios amazzonici a partire dalla lingua parlata dai Na'vi, per continuare con l'aspetto fisico della tribu, con le prove di coraggio del volo, con le urla di guerra lanciate nei combattimenti, con il rispetto degli animali nonostante la loro uccisione, ecc ecc ecc.

Ma questo non è un male, significa che alcuni archetipi e riferimenti spaziali sono duri a morire, nonostante la grande attività fatta per seppellirli per sempre. All'inizio sembrò che deportare le tribu avrebbe risolto definitivamente il problema, ed era circa il 1860. Poco più di un secolo dopo incominciarono a uscire film come "Soldato blu", che rivelarono come si svolse la vera storia.

Nel 2010 la storia non viene dimenticata, e si ripropone in un film di genere fantastico come Avatar. Così come nella realtà ci furono frecce contro fucili, e deportazioni di interi popoli, anche in questo film si può rivivere la stessa frustrazione di chi combatte, tuttora, con le stesse armi.

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