11 febbraio 2010

PARCHI NAZIONALI = TERRITORI DI CACCIATORI ?


Visto che oggi bisogna tenere d'occhio quello che accade a livello europeo anche nel trattamento degli animali, è interessante vedere che tipo di etica vige in altri Paesi.

Per esempio al confine tra Austria e Ungheria vi è una zona ricca di coltivazioni, vigne, laghi e brughiere, dove i cacciatori vanno a divertirsi praticando il loro "sport" preferito, il massacro di esseri inermi.
Incredibile ma vero, questa riserva di caccia è anche un'oasi di riproduzione per la fauna.
Secondo la pubblicità della zona, l'amena cittadina di agricoltori che vi sorge stima e rispetta la presenza dei cacciatori, insomma non rompe i coglioni e intasca i soldi in silenzio diremmo noi; infatti viene rimarcato che la zona è molto, molto tranquilla. A parte i continui rumori di spari, verrebbe da pensare.

Sempre nella loro pubblicità si dice che tra una battuta e l'altra è possibile approfittare dei ristorantini della zona.
Si sa, i terribili rischi corsi nella caccia scatenano grossi appetiti... in effetti devono essere proprio azioni incredibilmente coraggiose se la descrizione del luogo è "gli animali girano tranquillamente nella riserva come per farsi fotografare".
Nelle foto dei cacciatori in posa davanti ai cadaveri si vedono benissimo i fagiani girare intorno a loro come galline nel pollaio.
Finiti gli omicidi gli impavidi cacciatori possono tornare ai loro hotel dove oltre all'aria condizionata e alla tv satellitare è previsto anche l'optional della stanza macellazione.
Poi non bisogna stupirsi del fatto che la gente pensa di film come Hostel che siano veri.
Il principio è lo stesso, ed è il godimento nel vedere una creatura soffrire e morire, il più delle volte nemmeno mangiata, quindi neanche con una vaga giustificazione.
Oggi che le cose vanno sempre più velocemente i poveri ambientalisti/ecologisti/animalisti devono correre ancora più velocemente, e abituarsi a immaginare scenari possibili, come adeguamenti europei anche in tema di caccia nelle riserve naturali.
Immaginare, perchè l'informazione tarda sempre ad arrivare. Nonostante tutto questo benedetto web ci siamo ritrovati con una bella modifica sulla caccia tra capo e collo.
Le Regioni decideranno il come-cosa-quando, anche la Lombardia, dove prosperano le potenti holding di armi.
Ma anche il Veneto, il Friuli, e quel Trentino-Alto Adige che proprio grazie a una legge regionale poteva bellamente cacciare nel Parco dello Stelvio, legge fermata da una sentenza del Consiglio di Stato.
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