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Nella loro apparente "modernità" sembrano aver risolto il problema della gestione di cani di taglia media e piccola, nella realtà i guinzagli avvolgibili (o retrattili) sono proprio ciò che non si dovrebbe usare con i cani provenienti da esperienze traumatiche, cioè la maggioranza dei cani che vanno in adozione:
tutti gli sforzi dei volontari che lavorano per fare adottare gli animali possono essere vanificati da una semplice maniglia che cade a terra.
Chi lo utilizza lo fa per una buona causa : desidera avere controllo sul cane ma al tempo stesso vuole lasciargli la libertà di muoversi e annusare in giro.
Purtroppo però il manico di plastica rigida non si può infilare nel polso, può cadere per terra e fare un rumore percepito dal cane come vicino, improvviso e pericoloso.
Il cane tranquillo, di casa, avrà una reazione limitata, mentre per il cane traumatizzato il rumore può essere la causa di una fuga precipitosa in un ambiente sconosciuto.
Scrive Pat :
" ...Il problema di quei guinzagli, pericolossimi e mai da usare, é proprio il fatto che se cadono i cani sentono il rumore e corrono sempre di più. Il fatto é che più corrono e sentono rumore, più scappano. Dopo un po' tendono a bloccarsi, perché capiscono che é l'unico modo per non sentire più il guinzaglio sbattere, cosa che li terrorizza. Il cane tenderà a stare fermo, ad inguattarsi sotto qualcosa.....ma quando lo avvisteranno è facile che tenderà a scappare nuovamente Purtroppo a volte si incastrano, e si deve cercare nei cespugli, nei luoghi più tranquilli, chiamando in continuazione.... "
Un cane appena adottato e traumatizzato non ha grandi necessità di curiosare in giro per i primi tempi, è meglio portarlo in passeggiata con un guinzaglio semplice e resistente, che si possa infilare nel polso e tenere contemporaneamente con la mano soprattutto in caso di cani che tirano con forza. Tenere dolcemente il controllo del guinzaglio, facendo sentire il cane tutelato e vicino, è il modo migliore per farlo stare tranquillo e sicuro mentre scopre il nuovo mondo che si trova a vivere, profondamente diverso da quello che ha conosciuto prima.
4 dicembre 2011
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