14 gennaio 2009
APPELLO DISPERATO PER TANTI MICI TOSCANI
DAL GATTILE DI CECINA, PROVINCIA DI LIVORNO :
Sono tanti, veramente tanti, ne arrivano di continuo, cuccioli ed adulti, spesso anziani ed in condizioni pietose.
Diamo loro cibo ed un riparo alla meglio ma adesso sono troppi, mancano i fondi per sfamarli e curarli.
Non abbiamo mai detto di no a nessuno quando tanti altri rifugi hanno detto "noi siamo pieni", non abbiamo mai lasciato un gatto per strada quando ha avuto bisogno di noi ma non ce la facciamo più, non sappiamo più come fare a pagare i veterinari, il cibo, i medicinali per tutti.
Il debito coi veterinari è di quasi 6000 EURO spesi in emergenze, test e terapie.
Per fare adozioni consapevoli da 2 anni abbiamo scelto di ricominciare perlomeno a testare i gatti per aids e leucemia felina ma in questo momento siamo ferme anche coi test ed i vaccini, si rischia un'epidemia.
Ho deciso di far passare in rete questo appello per trovare fondi ed adozioni, ne vedo troppi morire per mancanza di cure, di spazio o anche solo perché il freddo ha la meglio, soprattutto sui gatti anziani e quelli malati di aids o leucemia. Chiediamo una mano a chiunque ami gli animali, a chiunque vorrebbe vederne salvati altri, strappati alla morte, ad una fetida discarica o a qualche contadino che senza scrupoli li uccide sbattendoli in terra.
Chiediamo anche solo cibo o medicinali che ormai non usate più per i vostri pelosi, coperte, maglioni, anche solo 5 euro, per loro, solo per loro perché chi mi conosce sa bene che vanno SOLO A LORO questi soldi.
Sto lavorando al sito per poterlo aggiornare e far ripartire la newsletter, ISCRIVETEVI, anche solo il farla girare via mail tra amici e conoscenti può essere il miracolo per uno di questi poveri animali in cerca di casa!
E' possibile aiutarci passando qualche ora in gattile ad occuparsi dei mici, adottandone uno a distanza (offerta libera), acquistando il nostro calendario 2009 (7 euro, spese spedizione inclusa) o il libro CUAMDEVOSO (14 euro).
Guardate le foto di alcuni dei nostri gatti, fatele girare sul web, dategli la possibilità di trovare una casa! Grazie di cuore a tutti.
Giada Melani Gattile di Cecina (LI)
www.gattiledicecina.it (da aggiornare)
Per info: giada@gattiledicecina.it ; 339-8212740 (ore pomeridiane e serali)
Per spedire materiale (cibo, coperte, maglioni, medicinali - vedi lista completa sul sito):
Giada Melani c/o Piccini Via Manzoni, 1 – 57023 Cecina (LI)
Per donazioni:
c/c bancario: intestato ad "ASSOCIAZIONE AMICI DI TINA E STEFANIA ONLUS "
IBAN: IT36 L063 7070 6950 0001 0078 853 -
ricarica postpay: su carta n. 4023 6004 5572 1771 intestata a MELANI GIADA (Si prega di inviare mail o sms indicando nome-cognome-indirizzo e data di nascita in modo da potervi inviare ricevuta da detrarre dalle tasse (l'associazione è ONLUS)
Adozioni:
i mici sono adottabili in tutta Italia (preferibilmente al centro-nord) purché adozioni responsabili, controlli pre e post-affido, modulo di adozione, sterilizzazione obbligatoria.
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APPELLI URGENTI ANIMALI
12 gennaio 2009
L'IPERMERCATO BENNET NON MANTIENE LE PROMESSE
Da AIP Attacca Industria della Pelliccia:
Ma noi sì! Un paio di mesi fa, durante una protesta davanti ai loro uffici, la dirigenza di Bennet, uno dei più noti ipermercati del nord Italia, aveva promesso una dichiarazione fur-free entro le settimane a venire. Noi abbiamo mantenuto la nostra promessa. Abbiamo interrotto la protesta in corso e ne abbiamo cancellate alcune previste per i fine settimana seguenti. Ci sembra infatti importante dimostrare che di fronte ad una apertura al dialogo, quel dialogo che cerchiamo fin dall'inizio con le aziende inviando lettere e dossier informativi, noi siamo anche pronti ad abbassare le armi e aspettare l'esito della trattativa.
Bennet non ha però mantenuto le sue promesse. Abbiamo aspettato, abbiamo provato a ricontattare l'azienda, ma niente, nessuna dichiarazione. Eppure a loro dire Bennet è un'azienda molto seria, anzi, a sentir loro proprio per la loro presunta serietà all'inizio della campagna nei loro confronti non ci avevano dato una immediata dichiarazione, perché volevano accertarsi dei tempi e dei modi di smaltimento degli acquisti già fatti senza prenderci in giro o illuderci.
Non ci siamo mai fatti troppe illusioni che Bennet fosse un'azienda etica, d'altronde anche le numerose vertenze per le condizioni dei loro lavoratori lo dimostrano. Però speravamo che almeno potesse essere corretta nei nostri confronti e nei confronti degli animali uccisi per essere venduti come colli di pelliccia nei loro punti vendita. Invece hanno dimostrato di avere la coscienza sporca e di giocare sporco, con le menzogne e l'inganno. E questo non possiamo accettarlo. Adesso non accetteremo più promesse e non abbasseremo le armi fino a che non vedremo un impegno scritto nero su bianco, reso pubblico e divulgabile. Non vogliamo più inserti di pelliccia negli ipermercati italiani, Bennet è uno degli ultimi che ancora ne vende e per questo deve sentire la voce di chi lotta per dare agli animali la libertà. Questa è una promessa, e la manterremo.
Partecipa alla protesta davanti agli uffici di Bennet: venerdì 16 gennaio - ore 15.30 Via E. Ratti 2, Montano Lucino (Como) Fai sapere a Bennet cosa pensi delle loro subdole menzogne: BENNET SPA Via Enzo Ratti, 2 22070 Montano Lucino (CO) Tel. 031475111 Fax. 031470747 NUMERO VERDE: 800-236638 Ufficio Stampa: Benedetta Lodolini - benedetta.lodolini@bennet.com Responsabile Marketing Michele Tomaselli - marketing@bennet.com Servizio Clienti: servizio.clienti@bennet.com Direttore sistemi informativi: adriano.visconti@bennet.com BLOCCHI E-MAIL "Copia e incolla": BLOCCO 1: adriano.visconti@bennet.com, newsbennet@bennet.com, marketing@bennet.com, benedetta.lodolini@bennet.com, bennet@bennet.com, ipermercato.megliadino@bennet.com, ipermercato.parona@bennet.com, ipermercato.romano@bennet.com, personale@bennet.com, ipermercato.cantu@bennet.com, ipermercato.lentate@bennet.com, ipermercato.sanmartinolodi@bennet.com, ipermercato.castevetro@bennet.com, ipermercato.brescia@bennet.com; ipermercato.brugherio@bennet.com; ipermercato.casatenovo@bennet.com; ipermercato.cassinarizzardi@bennet.com; ipermercato.cortenuova@bennet.com; ipermercato.erba@bennet.com; ipermercato.gavardo@bennet.com; ipermercato.lecco@bennet.com; ipermercato.forlimpopoli@bennet.com; ipermercato.jesolo@bennet.com; ipermercato.pievedisoligo@bennet.com; ipermercato.pieve@bennet.com BLOCCO 2: ipermercato.legnano@bennet.com; ipermercato.montanolucino@bennet.com; ipermercato.mortara@bennet.com; ipermercato.olgiatecomasco@bennet.com; ipermercato.pescate@bennet.com; ipermercato.pieve@bennet.com; ipermercato.sanmartinopavia@bennet.com; ipermercato.verolanuova@bennet.com; ipermercato.acquiterme@bennet.com; ipermercato.alessandria@bennet.com; ipermercato.belforte@bennet.com; ipermercato.bellinzago@bennet.com; ipermercato.biella@bennet.com; ipermercato.caselletorinese@bennet.com; ipermercato.castellamonte@bennet.com; ipermercato.castelletto@bennet.com; ipermercato.cirie@bennet.com; ipermercato.noviligure@bennet.com; ipermercato.genola@bennet.com; ipermercato.ovada@bennet.com; ipermercato.pocapaglia@bennet.com; ipermercato.settimotorinese@bennet.com; ipermercato.verbania@bennet.com; ipermercato.vercelli@bennet.com; ipermercato.viglianobiellese@bennet.com; ipermercato.cento@bennet.com; ipermercato.comacchio@bennet.com; ipermercato.ferrara@bennet.com;
CAMPAGNA AIP - Attacca l'Industria della Pelliccia Via Cenisio 78/107
20154 Milano Web: www.campagnaaip.net Mail: info@campagnaaip.net Infoline: 340-6368139
Ma noi sì! Un paio di mesi fa, durante una protesta davanti ai loro uffici, la dirigenza di Bennet, uno dei più noti ipermercati del nord Italia, aveva promesso una dichiarazione fur-free entro le settimane a venire. Noi abbiamo mantenuto la nostra promessa. Abbiamo interrotto la protesta in corso e ne abbiamo cancellate alcune previste per i fine settimana seguenti. Ci sembra infatti importante dimostrare che di fronte ad una apertura al dialogo, quel dialogo che cerchiamo fin dall'inizio con le aziende inviando lettere e dossier informativi, noi siamo anche pronti ad abbassare le armi e aspettare l'esito della trattativa.
Bennet non ha però mantenuto le sue promesse. Abbiamo aspettato, abbiamo provato a ricontattare l'azienda, ma niente, nessuna dichiarazione. Eppure a loro dire Bennet è un'azienda molto seria, anzi, a sentir loro proprio per la loro presunta serietà all'inizio della campagna nei loro confronti non ci avevano dato una immediata dichiarazione, perché volevano accertarsi dei tempi e dei modi di smaltimento degli acquisti già fatti senza prenderci in giro o illuderci.
Non ci siamo mai fatti troppe illusioni che Bennet fosse un'azienda etica, d'altronde anche le numerose vertenze per le condizioni dei loro lavoratori lo dimostrano. Però speravamo che almeno potesse essere corretta nei nostri confronti e nei confronti degli animali uccisi per essere venduti come colli di pelliccia nei loro punti vendita. Invece hanno dimostrato di avere la coscienza sporca e di giocare sporco, con le menzogne e l'inganno. E questo non possiamo accettarlo. Adesso non accetteremo più promesse e non abbasseremo le armi fino a che non vedremo un impegno scritto nero su bianco, reso pubblico e divulgabile. Non vogliamo più inserti di pelliccia negli ipermercati italiani, Bennet è uno degli ultimi che ancora ne vende e per questo deve sentire la voce di chi lotta per dare agli animali la libertà. Questa è una promessa, e la manterremo.
Partecipa alla protesta davanti agli uffici di Bennet: venerdì 16 gennaio - ore 15.30 Via E. Ratti 2, Montano Lucino (Como) Fai sapere a Bennet cosa pensi delle loro subdole menzogne: BENNET SPA Via Enzo Ratti, 2 22070 Montano Lucino (CO) Tel. 031475111 Fax. 031470747 NUMERO VERDE: 800-236638 Ufficio Stampa: Benedetta Lodolini - benedetta.lodolini@bennet.com Responsabile Marketing Michele Tomaselli - marketing@bennet.com Servizio Clienti: servizio.clienti@bennet.com Direttore sistemi informativi: adriano.visconti@bennet.com BLOCCHI E-MAIL "Copia e incolla": BLOCCO 1: adriano.visconti@bennet.com, newsbennet@bennet.com, marketing@bennet.com, benedetta.lodolini@bennet.com, bennet@bennet.com, ipermercato.megliadino@bennet.com, ipermercato.parona@bennet.com, ipermercato.romano@bennet.com, personale@bennet.com, ipermercato.cantu@bennet.com, ipermercato.lentate@bennet.com, ipermercato.sanmartinolodi@bennet.com, ipermercato.castevetro@bennet.com, ipermercato.brescia@bennet.com; ipermercato.brugherio@bennet.com; ipermercato.casatenovo@bennet.com; ipermercato.cassinarizzardi@bennet.com; ipermercato.cortenuova@bennet.com; ipermercato.erba@bennet.com; ipermercato.gavardo@bennet.com; ipermercato.lecco@bennet.com; ipermercato.forlimpopoli@bennet.com; ipermercato.jesolo@bennet.com; ipermercato.pievedisoligo@bennet.com; ipermercato.pieve@bennet.com BLOCCO 2: ipermercato.legnano@bennet.com; ipermercato.montanolucino@bennet.com; ipermercato.mortara@bennet.com; ipermercato.olgiatecomasco@bennet.com; ipermercato.pescate@bennet.com; ipermercato.pieve@bennet.com; ipermercato.sanmartinopavia@bennet.com; ipermercato.verolanuova@bennet.com; ipermercato.acquiterme@bennet.com; ipermercato.alessandria@bennet.com; ipermercato.belforte@bennet.com; ipermercato.bellinzago@bennet.com; ipermercato.biella@bennet.com; ipermercato.caselletorinese@bennet.com; ipermercato.castellamonte@bennet.com; ipermercato.castelletto@bennet.com; ipermercato.cirie@bennet.com; ipermercato.noviligure@bennet.com; ipermercato.genola@bennet.com; ipermercato.ovada@bennet.com; ipermercato.pocapaglia@bennet.com; ipermercato.settimotorinese@bennet.com; ipermercato.verbania@bennet.com; ipermercato.vercelli@bennet.com; ipermercato.viglianobiellese@bennet.com; ipermercato.cento@bennet.com; ipermercato.comacchio@bennet.com; ipermercato.ferrara@bennet.com;
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Battaglie animaliste
BENVENUTI AL POINTER CLUB "DA GUBERTI"
Una brutta storia che ha per protagonista un veterinario di nome Giorgio Guberti e il suo allevamento chiamato "Del Vento"- in provincia di Ravenna. Le vittime sono un ammasso di ossa, pelle e ferite che assomigliano a dei cani razza Pointer. Piegati su se stessi e pieni di malattie - come sono stati trovati dai volontari di Animal Liberation - dovevano sopravvivere in privazioni di ogni tipo per temprare il fisico e il carattere. Chi non sopravviveva non era "buono" a prolificare.
Nonostante questi metodi il sig. Guberti viene addirittura premiato dal Pointer Club d'Italia, e alla fine degli anni '80 vince più di una volta il "trofeo allevamento", come appare sul sito http://www.pointerclubitaliano.com/ICampioni/TrofeidelClub/TrofeoAllevamento/tabid/616/language/it-IT/Default.aspx
Il trofeo viene assegnato ogni anno al socio allevatore che documenta con fotocopia dei libretti di lavoro i risultati ottenuti da soggetti nati dal suo allevamento ancorchè non di sua proprietà.
Forse mostrava i libretti dei cani venduti, piuttosto che di quelli residenti nel suo bel rifugio?
Le nuove ispezioni e il conseguente sequestro avvenuto in questi giorni del canile lager hanno alzato un grosso polverone anche intorno al Club di cui il Guberti è rispettato socio. Si sono sentiti in dovere di rispondere in questo modo:
Il Consiglio Direttivo del Pointer Club d’Italia convocato per il giorno 9/1/2009, ha così per la prima volta deliberato, contrariamente a ciò che potrebbe desumersi da quanto in precedenza pubblicato, pur anche sul sito del Club, sulla questione in questi termini posta all’ordine del giorno: “Problema Guberti: Posizione del Club e possibili interventi”. Il Consiglio manifesta il proprio sconcerto per la situazione venutasi a creare a seguito e per effetto del sequestro dei cani operato nell’allevamento del “Vento”. Ritiene che le prerogative istituzionali della Società specializzata non le consentano interventi di sorta e, in pendenza di procedimento penale, non resti che manifestare assoluta fiducia nell’operato della magistratura. Ritiene, peraltro e soltanto, sia opportuno, in attesa di ulteriori provvedimenti giudiziari, offrire ogni più ampia collaborazione per quel che concerne la corretta custodia degli animali sequestrati, al fine di garantirne l’integrità e la salute, nonché al fine di non veder disperso il rilevante patrimonio genetico di cui sono, in gran parte, portatori. Esprime profondo rammarico per l’inqualificabile atteggiamento di quanti, proclamandosi amici degli animali, si sono del tutto inopinatamente, ingiuriosamente quando non anche minacciosamente, scagliati nei confronti di dirigenti e soci del Pointer Club d’Italia, rilevando che tale atteggiamento non trova giustificazione alcuna stante l’appassionata, amatoriale cinofilia cui hanno da sempre improntato la loro attività. Il Consiglio ritiene così di aver definitivamente, inequivocabilmente chiarito quale abbia ad essere inteso l’atteggiamento del Pointer Club d’Italia su questa incresciosa vicenda.
Eh sì! un'incresciosa vicenda... Si muove anche il Sottosegretario di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali, Francesca Martini. Ma nonostante tutte le conoscenze e le opportunità che potrebbe avere un Sottosegretario, la patata bollente degli affidi e degli stalli viene gestita da Animal Liberation, che dirama questo appello:
Al Sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci
Alla ASL di Ravenna
Ai Volontari Animalisti
Presso la località di Osteria, comune di Ravenna, è situato l'allevamento del veterinario Giorgio Guberti, che alleva pointer da vari decenni.
Il metodo che utilizza questo personaggio è quello della "selezione naturale", ovvero non garantire agli animali alcun tipo di sostentamento (nè cibo nè acqua) in modo che sopravvivano solo gli animali più forti.
Sono presenti oltre 200 cani, tutti scheletrici e terrorizzati. Sono tutti infestati di parassiti, molti sono malati, presentano tumori, tumefazioni, cecità e altre patologie.
Buona parte dei cani è chiusa in piccoli box dove la pavimentazione è costituita dalle deiezioni dei cani che si sono solidificate e stratificate durante gli anni, tutto l'allevamento è coperto di melma e fango, e non c'è traccia di cibo, ciotole o acqua.
Ci sono anche numerosi cuccioli, molti sono stati rinvenuti in un box completamente privo di luce. Disseminate a terra ci sono carcasse di pollame e conigli che si presume vengano lanciati agli animali. Sono stati trovati anche resti di cani.
Giorgio Guberti è stato già processato e assolto nel 2003 per le accuse di maltrattamento. Forte anche della perizia del preside della facoltà di Veterinaria dell'Università di Bologna, tale processo non ha avuto conseguenze, ma gli ha al contrario creato un precedente che gli ha permesso di continuare a fare il suo "lavoro".
Tra l'altro, gli allevamenti in suo possesso sono due, l'altro è a ridosso di casa sua e non c'è stata possibilità di visionarlo, ma ci è stato garantito che i cani sono nelle stesse condizioni. In questo secondo allevamento sono presenti anche dei cani levrieri.
Martelliamo le autorità competenti (sindaco, Asl e tutti quelli che potrebbero fare qualcosa) per chiedere con urgenza che i cani possano essere quantomeno curati e nutriti e che Giorgio Guberti non possa più accedere all'allevamento.
C'è un'ordinanza che gli impone di chiudere l'allevamento entro tre mesi, ma conosciamo bene i tempi della burocrazia e della legge. In più, una volta chiuso l'allevamento, chi si prenderà in carico questi cani, malati e spaventati? Il comune ha già detto che non intende spendere centinaia di migliaia di euro per un allevamento privato.
Testo completo dell'appello su http://www.animalliberation.it/
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canili lager,
Nemici degli animali Emilia Romagna
8 gennaio 2009
AMBROSIA E ALBERTO MAGNO
Ambrosia e Alberto Magno, che all'epoca non avevano ancora un nome, si sono fatti notare da un intero condominio quando sono sbucati piccoli e arzilli tra le automobili parcheggiate nel cortile, durante il mese di novembre. Il clima ancora caldo ha permesso loro di sopravvivere abbastanza agevolmente, tra gli atti gentili di chi ha offerto un po' di cibo e di chi è stato attento a spostarli dalla carreggiata prima di passare con l'auto.
Il freddo è arrivato all'improvviso, tagliente e avaro del loro cibo. E col freddo l'interrogativo che spesso coglie davanti ai selvatici : è giusto, "naturale", immischiarsi nei loro cicli vitali e intervenire ad aiutarli?
Tutti gli esperti in materia sono concordi nell'affermare che un riccio di poco peso non ha possibilità di sopravvivere all' inverno: non potendo cadere in letargo a causa della fame è costretto a uscire dalla tana, ma all'esterno non c'è cibo per lunghi mesi, e lentamente perde peso fino allo stremo. Non deve trarre in inganno la velocità e l'apparente buono stato di un riccio: usa mostrarsi "in gamba" fino all'ultimo per non far notare la propria debolezza al predatore.
Alberto Magno - chiamato così per la voracità con cui si avventa e assapora rumorosamente il cibo - è il primo ad essere recuperato, in un fredda e piovosa serata, mentre percorre ossessivamente tre metri di cemento avanti e indietro.
Pochi giorni dopo viene recuperato anche il secondo, mentre zampetta nella brina, e chiamato Ambrogio in onore della festività in corso.
Entrambi vengono ricoverati al caldo di una casa, in una gabbia di 1 metro per 80 centimetri sopraelevata dal pavimento, foderata per una metà da uno strato di fieno per roditori (in supermercati e ipermercati) e pezze di lana ricavate da un vecchio cappotto. Alla base di tutto fogli di quotidiani da cambiare ogni giorno, insieme alle parti di fieno sporche o bagnate.
Come cibo (messo alla sera verso le 19 e aggiunto ancora prima di andare a dormire) un bel piattino colmo di cibo umido per gatti, a volte qualche pezzo di mela, carota, noce, e croccantini sempre per gatti. Quindi un piattino con l'acqua da cambiare ogni giorno. Entrambi i piattini nella metà di gabbia lasciata libera da fieno e pezze di lana, ma con i giornali come base.
Mentre Alberto Magno cresce senza problemi, Ambrogio rimane fermo nel suo peso, passando le giornate a emettere piccoli starnuti. Viene curato per qualche giorno con piccole dosi di Baytril e Flubason, ma non migliora. Finalmente salta fuori il nominativo di un veterinario pazzo per i ricci, il Dr. Gerard, che con un iniezione per uno di anti-parassitario li rimette in sesto, e finalmente Ambrogio incomincia ad aumentare di peso. Oggi veleggia sui 350 grammi mentre il fratello è già praticamente il doppio, ma almeno c'è stato un buon miglioramento, oltre alla scoperta che non di maschio si tratta ma di femminuccia, da qui il cambiamento di nome in Ambrosia.
La prossima primavera saranno liberi e si dimenticheranno di aver trascorso l'inverno in una casa, i rischi saranno molti ma avranno una scorta di forza che li aiuterà a reimparare a cacciare e mantenersi da soli.
Il freddo è arrivato all'improvviso, tagliente e avaro del loro cibo. E col freddo l'interrogativo che spesso coglie davanti ai selvatici : è giusto, "naturale", immischiarsi nei loro cicli vitali e intervenire ad aiutarli?
Tutti gli esperti in materia sono concordi nell'affermare che un riccio di poco peso non ha possibilità di sopravvivere all' inverno: non potendo cadere in letargo a causa della fame è costretto a uscire dalla tana, ma all'esterno non c'è cibo per lunghi mesi, e lentamente perde peso fino allo stremo. Non deve trarre in inganno la velocità e l'apparente buono stato di un riccio: usa mostrarsi "in gamba" fino all'ultimo per non far notare la propria debolezza al predatore.
Alberto Magno - chiamato così per la voracità con cui si avventa e assapora rumorosamente il cibo - è il primo ad essere recuperato, in un fredda e piovosa serata, mentre percorre ossessivamente tre metri di cemento avanti e indietro.
Pochi giorni dopo viene recuperato anche il secondo, mentre zampetta nella brina, e chiamato Ambrogio in onore della festività in corso.
Entrambi vengono ricoverati al caldo di una casa, in una gabbia di 1 metro per 80 centimetri sopraelevata dal pavimento, foderata per una metà da uno strato di fieno per roditori (in supermercati e ipermercati) e pezze di lana ricavate da un vecchio cappotto. Alla base di tutto fogli di quotidiani da cambiare ogni giorno, insieme alle parti di fieno sporche o bagnate.
Come cibo (messo alla sera verso le 19 e aggiunto ancora prima di andare a dormire) un bel piattino colmo di cibo umido per gatti, a volte qualche pezzo di mela, carota, noce, e croccantini sempre per gatti. Quindi un piattino con l'acqua da cambiare ogni giorno. Entrambi i piattini nella metà di gabbia lasciata libera da fieno e pezze di lana, ma con i giornali come base.
Mentre Alberto Magno cresce senza problemi, Ambrogio rimane fermo nel suo peso, passando le giornate a emettere piccoli starnuti. Viene curato per qualche giorno con piccole dosi di Baytril e Flubason, ma non migliora. Finalmente salta fuori il nominativo di un veterinario pazzo per i ricci, il Dr. Gerard, che con un iniezione per uno di anti-parassitario li rimette in sesto, e finalmente Ambrogio incomincia ad aumentare di peso. Oggi veleggia sui 350 grammi mentre il fratello è già praticamente il doppio, ma almeno c'è stato un buon miglioramento, oltre alla scoperta che non di maschio si tratta ma di femminuccia, da qui il cambiamento di nome in Ambrosia.
La prossima primavera saranno liberi e si dimenticheranno di aver trascorso l'inverno in una casa, i rischi saranno molti ma avranno una scorta di forza che li aiuterà a reimparare a cacciare e mantenersi da soli.
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Ricci e animali selvatici
7 gennaio 2009
EMERGENZA NEVE E SELVATICI
A Milano si cammina con la neve che arriva al ginocchio, la città è semibloccata.
Mentre gli animali domestici in genere si divertono per questa novità, gli animali selvatici non riescono a trovare cibo.
Per aiutarli si può lasciare sul davanzale di casa, sul balcone, in un angolo del giardino, del pane, biscotti, panettone avanzato, cibo umido in scatola per animali (i merli ringrazieranno molto!).
Meglio evitare il cibo salato, il sale danneggia la salute dei volatili.
UNA SEGNALAZIONE DA PARTE DI ANNA :
Il cibo migliore x salvare i nostri amici pennuti dai rigori dell'inverno è questa semplice ricetta fornita dalla LAC (lega abolizione caccia):
- 1kg di farina gialla (quella x polenta)
- mezzo chilo di zucchero
- mezzo chilo di farina di frumento (va bene anche grano)
- 3 panetti da 250 grammi di margarina
Si mettono le farine in una grossa ciotola, una volta sciolta la margarina si mescola tutto. Si possono fare delle palline da mettere per terra o sui davanzali (occhio ai cani e gatti perchè piace anche a loro)
L'importante è dare cibo tutti i giorni fino alla fine dell'inverno. Ovviamente questa dose vale per molti giorni.
Si può portare un po' di cibo nei parchi e nei giardini, L'IMPORTANTE E' NON LASCIARLO SOPRA LA NEVE, perchè affonderebbe e sarebbe presto ricoperto.
E' meglio cercare SOTTO GLI ALBERI UN PO' INCLINATI se c'è una piccola area di terra libera dalla neve e lasciare lì il cibo, possibilmente in itinerari non troppo frequentati da cani in passeggiata (che papperebbero tutto).
E' importante, anche se non si dispone di cibo da lasciare, liberare dalla neve qualche area di terra sotto alberi e cespugli per facilitare la ricerca di cibo che allo stato attuale è irraggiungibile.
Mentre gli animali domestici in genere si divertono per questa novità, gli animali selvatici non riescono a trovare cibo.
Per aiutarli si può lasciare sul davanzale di casa, sul balcone, in un angolo del giardino, del pane, biscotti, panettone avanzato, cibo umido in scatola per animali (i merli ringrazieranno molto!).
Meglio evitare il cibo salato, il sale danneggia la salute dei volatili.
UNA SEGNALAZIONE DA PARTE DI ANNA :
Il cibo migliore x salvare i nostri amici pennuti dai rigori dell'inverno è questa semplice ricetta fornita dalla LAC (lega abolizione caccia):
- 1kg di farina gialla (quella x polenta)
- mezzo chilo di zucchero
- mezzo chilo di farina di frumento (va bene anche grano)
- 3 panetti da 250 grammi di margarina
Si mettono le farine in una grossa ciotola, una volta sciolta la margarina si mescola tutto. Si possono fare delle palline da mettere per terra o sui davanzali (occhio ai cani e gatti perchè piace anche a loro)
L'importante è dare cibo tutti i giorni fino alla fine dell'inverno. Ovviamente questa dose vale per molti giorni.
Si può portare un po' di cibo nei parchi e nei giardini, L'IMPORTANTE E' NON LASCIARLO SOPRA LA NEVE, perchè affonderebbe e sarebbe presto ricoperto.
E' meglio cercare SOTTO GLI ALBERI UN PO' INCLINATI se c'è una piccola area di terra libera dalla neve e lasciare lì il cibo, possibilmente in itinerari non troppo frequentati da cani in passeggiata (che papperebbero tutto).
E' importante, anche se non si dispone di cibo da lasciare, liberare dalla neve qualche area di terra sotto alberi e cespugli per facilitare la ricerca di cibo che allo stato attuale è irraggiungibile.
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