25 agosto 2013

SMARRITO PAPPAGALLO BIANCO A MILANO


 Quando si smarrisce un pappagallo, è un po' come perdere una personcina, che ti saluta quando esci di casa o quando torni, e che cerca di comunicare con te anche dicendo strafalcioni, pur di parlare. Una personcina con le penne e il becco, che ti osserva e guarda tutto quello che fai, quello che mangi, mostrando predilezioni per cose che non vanno tanto bene, come il dentifricio o lo smalto, o i cavi elettrici. Che ti combina un sacco di guai in casa e diventa lo spauracchio del gestore telefonico, costretto a cambiare modem e cavi ogni poche settimane perchè tranciati dal suo becco portentoso.
Il pappagallo Genni, una di queste personcine, ma anche un cacatua dal piumaggio completamente bianco e con piume gialle sotto le ali, è scomparso da Milano il 22 agosto 2013. E' abituato a volare nel quartiere QT8 - Montagnetta di Milano, ha le penne delle ali intatte ed è molto socievole. E' lungo circa 60/70 cm ed ha una cresta di penne che alza quando è incuriosito da qualcosa. Ha gli occhi neri, e a volte urla e grida come fanno i pappagalli.
Se qualcuno lo avvistasse è pregato di contattare il nr. 347 5467757


27 luglio 2013

TRAFFICI DI ANIMALI E VOLONTARIATO ANIMALISTA

Voltandosi indietro nel tempo anche il volontariato animalista, come molte altre cose, sembra essere passato per "ere geologiche".
C'era il tempo in cui internet era utilizzato un po' meno del telefono, serviva più che altro a connettere persone lontane, ma le botte maggiori arrivavano dalle bollette causate dai telefoni bollenti.
I volontari si conoscevano direttamente, o al massimo per interposta persona, ma il numero esiguo faceva sì che le persone si incrociassero più e più volte per motivi diversi, arrivando a conoscere i rispettivi pregi e difetti.
Quindi è arrivato il tempo in cui l'animalismo ha fatto gola alla politica, e gruppi di pressione hanno cominciato improvvisamente ad apparire.
Poi con l'arrivo di piattaforme come Facebook il volontariato è diventato "di uso comune" e molti hanno iniziato a improvvisarsi salvatori degli animali, senza magari nemmeno le basi minime per affrontare l'argomento.
Basi minime che partono da cose semplici, come la responsabilità diretta del volontario che sceglie di seguire un cane, l'eventuale microchippatura se non appartiene a nessuno (il passaggio di proprietà verrà fatto con il futuro adottante); la corretta compilazione della modulistica comune a tutte le associazioni; preaffidi ben fatti; post affidi soprattutto nei primi tempi dell'adozione.
Un mucchio di lavoro alla fine, questo sì, ma è tempo ben speso.
Visto che proprio nei meandri del volontariato malfatto si nascondono i peggiori traffici e i furti di animali.