30 dicembre 2008

SOCCORRE CAPRIOLO, FINANZIERE MUORE ASSIDERATO

MONDOVI' (CUNEO) - Un finanziere di 27 anni, Roberto Valdata, è stato trovato morto in un canale nell'oasi naturalistica di Crava-Morozzo (Cuneo).
A trovare il corpo, stamani, sono stati i carabinieri. L'uomo quasi sicuramente è morto per assideramento dopo essere caduto nel corso d'acqua parzialmente ghiacciato. L'incidente è avvenuto ieri, nel giorno di riposo della vittima, che apparteneva anche al gruppo di Soccorso Alpino. Ma solo stamani è scattato l'allarme, quando il cane della vittima é stato notato dai carabinieri mentre abbaiava disperatamente attorno all'auto del finanziere.

Il corpo è stato trovato vicino ad una diga e alla carcassa di un capriolo, una circostanza che fa supporre che Valdata avesse cercato di soccorrere l'animale. Il finanziere viveva a Beinette (Cuneo) e faceva parte della Guardia di finanza di Cuneo. Secondo la ricostruzione dei colleghi del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo, Valdata, nonostante fosse fuori servizio, si è recato ugualmente in caserma a prendere "Upi", un cane lupo di circa un anno di cui era l'addestratore. Partiti nella tarda mattinata, i due si sono diretti all'oasi naturalistica di Crava a Morozzo dove il finanziere voleva addestrare l'animale.

Parcheggiata l'auto, l'appuntato si è diretto con l'animale verso il fiume Pesio che attraversa l'area protetta. Da qui in poi non è chiaro cosa sia successo. Forse per un malore o per un terribile incidente, il militare è caduto in acqua. Il fatto che il corpo di Valdata sia stato trovato vicino al capriolo morto lascia aperta la possibilità che l'uomo possa essere morto nel tentativo di salvare il capriolo. Il corpo dell'appuntato è stato trovato stamattina, intorno alle 6, dai vigili del fuoco del Comando provinciale dopo che da ieri sera e per tutta la notte carabinieri e finanzieri avevano setacciato tutta la zona. E' stato necessario l'abbassamento dell'acqua nel letto del canale da parte dei tecnici dell'Enel per individuare il cadavere. E' probabile che il cane abbia assistito all'episodio. E' tornato alla vettura dov'é stato notato da una donna di passaggio che, vedendolo nella stessa posizione dapprima alle 15 e poi alle 23, ha dato l'allarme ai carabinieri.
ANSA.IT

25 dicembre 2008

PSICOLOGI CONTRO LO SFRUTTAMENTO ANIMALE

Mancano le immagini dei delfini che saltano agli ordini degli istruttori, dei leoni obbligati a stare seduti sugli sgabelli, dei cani travestiti, dei pappagalli acrobati, dei pony clown, degli orsi ballerini, dei tacchini usati come "pentolacce" da colpire, delle colombe lanciate in mezzo ai petardi, e molte altre. Questo è solo un assaggio del "divertimento" umano a danno degli animali, e fa ridere purtroppo in tutto il mondo. Ma un'intera corporazione - quella degli psicologi - si trova oggi in disaccordo con i messaggi veicolati da questo tipo malsano di evasione. Esprimendosi in base all' esperienza professionale, dichiara che questo genere di spettacoli non ha valore, ma solamente messaggi dannosi dal punto di vista etico/educativo. Finora sono 600 e sono destinati ad aumentare, le adesioni infatti sono aperte a chiunque eserciti la professione e sia d'accordo con il documento che segue.











































Documento sostenuto da oltre 600 psicologi, sulle valenze antipedagogiche dell'uso degli animali nei circhi, nelle sagre, negli zoo.

Premesso

che la coesistenza con gli animali, dotati di dignità propria quali esseri viventi, è un'esigenza profonda e autentica della specie umana; che le relazioni che stabiliamo con loro, lungi dall'essere neutre, sono elementi in grado di incidere sull'emotività e sul pensiero; che il rapporto con loro è un elemento di indiscussa importanza nella crescita, nella formazione, nell'educazione dei bambini;

i sottoscritti psicologi

esprimono motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali. Queste realta, infatti, comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie. Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell'empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all'ingiustizia. I sottoscritti psicologi attenti a promuovere il benessere psicologico dell'individuo, del gruppo, della comunità, auspicano e sostengono un radicale cambiamento di costume che vada in direzione della chiusura degli zoo e del divieto dell'impiego di animali nei circhi e nelle sagre.

Promotrice: Annamaria Manzoni

Gli psicologi che volessero sottoscrivere, possono mandare una mail con il loro nome e cognome, scrivendo "Aderisco al documento", all'indirizzo annamaria_manzoni@faswebnet.it specificando la regione di appartenenza.











15 dicembre 2008

GLI ONOREVOLI AMICI DELLA CACCIA


Tratto dal sito

http://www.intergruppoamicideltiro.it/index.php/adesioni

Si ringrazia LAC per la segnalazione.

Evidentemente tutti i soldi, le scorte, le macchine blu (eccetera) a disposizione dei politici di questo Paese non sono sufficienti a sollazzarli, necessitano anche del brivido della caccia per divertirsi. Ma vergognatevi un po' !



Cari Colleghi, nel corso della precedente legislatura è stato costituito l'Intergruppo Parlamentare "Amici del Tiro, della Caccia e della Pesca" al quale hanno aderito 170 Deputati.

Il copioso numero di adesioni avute ha evidenziato il successo dell'intervento basato sulla volontà di creare un ulteriore momento di aggregazione, riflessione ed approfondimento per raggiungere l'obiettivo di intervenire in tutti i contesti Istituzionali e Legislativi al fine di favorire ed implementare la crescita e lo sviluppo di queste attività.

Qualora foste interessati ad aderire,

Vi invito a compilare la scheda in formato pdf facendola pervenire nella mia casella od a mezzo fax al nr. 06.6760.5102

Scarica il MODULO DI ADESIONE formato file (pdf 62kb)

Per ogni ulteriore informazione a riguardo, potrete chiamare il nr. 06.6760.5899.5900.

Lista Adesioni

1 On.le ROSSI LUCIANO
2 On.le ABELLI GIANCARLO
3 On.le ABRIGNANI IGNAZIO
4 On.le ALFANO GIOACCHINO
5 Sen. ALLEGRINI LAURA
6 On.le ARACU SABATINO
7 On.le ARMOSINO MARIA TERESA
8 On.le ASCIERTO FILIPPO
9 On.le BACCINI MARIO
10 On.le BARANI LUCIO
11 On.le BARBARO CLAUDIO
12 On.le BARBIERI EMERENZIO
13 On.le BECCALOSSI VIVIANA
14 On.le BELLOTTI LUCA
15 On.le BERARDI AMATO
16 On.le BIAVA FRANCESCO
17 Sen. BIONDELLI FRANCA
18 On.le BOCCI GIAMPIERO
19 On.le BOCCIARDO MARIELLA
20 On.le BONINO GUIDO
21 On.le BRAGANTINI MATTEO
22 Sen. BRICOLO FEDERICO
23 On.le CALEARO CIMAN MASSIMO
24 On.le CARLUCCI GABRIELLA
25 On.le CARRA MARCO
26 On.le CASTELLANI CARLA
27 On.le CENNI SUSANNA
28 On.le CERONI REMIGIO
29 On.le CESARO LUIGI
30 On.le CHIAPPORI GIACOMO
31 On.le CICCHITTO FABRIZIO
32 On.le CICU SALVATORE
33 On.le CIMADORO GABRIELE
34 On.le CIOCCHETTI LUCIANO
35 On.le CIRIELLI EDMONDO
36 On.le COLUCCI FRANCESCO
37 On.le CONSIGLIO NUNZIANTE
38 On.le COSSIGA GIUSEPPE
39 On.le CRAXI STEFANIA
40 On.le DE CAMILLIS SABRINA
41 On.le DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE
42 On.le DE ANGELIS MARCELLO
43 Sen. DE GREGORIO SERGIO
44 On.le DI CENTA MANUELA
45 On.le DI GIUSEPPE ANITA
46 On.le DI VIRGILIO DOMENICO
47 On.le FALLICA GIUSEPPE
48 On.le FOTI TOMMASO
49 On.le FONTANA GREGORIO
50 Sen. GALPERTI GUIDO
51 On.le GERMANA' ANTONINO
52 On.le GIBIINO VINCENZO
53 On.le GIRLANDA ROCCO
54 On.le GOISIS PAOLA
55 On.le HOLZMANN GIORGIO
56 On.le IANNARILLI ANTONELLO
57 On.le LAFFRANCO PIETRO
58 On.le LAZZARI LUIGI
59 On.le LEONE ANTONIO
60 On.le MAURIZIO LEO
61 On.le MARINELLO GIUSEPPE
62 On.le MARINI GIULIO
63 On.le MAZZONI RICCARDO
64 On.le MAZZUCA GIANCARLO
65 On.le MINARDO ANTONINO
66 On.le MISTRELLODESTRO GIUSTINA
67 On.le MOLTENI NICOLA
68 On.le MOLES ROCCO GIUSEPPE
69 On.le MONDELLO GABRIELLA
70 On.le MONAI CARLO
71 On.le MONTAGNOLI ALESSANDRO
72 Sen. MORANDO ENRICO
73 On.le MURGIA BRUNO
74 On.le NAPOLI OSVALDO
75 On.le NEGRO GIOVANNA
76 On.le NICOLAIS LUIGI
77 On.le NOLA CARLO
78 On.le OPPI GIORGIO
79 Sen. ORSI FRANCO
80 On.le PAROLI ADRIANO
81 On.le PELINO PAOLA
82 On.le PESCANTE MARIO
83 On.le PICCHI GUGLIELMO
84 On.le PIFFARI SERGIO
85 On.le PILI MAURO
86 On.le PISACANE MICHELE
87 On.le PIZZOLANTE SERGIO
88 On.le POLI NEDO LORENZO
89 On.le POLIDORI CATIA
90 On.le PORCINO GAETANO
91 On.le PORFIDIA AMERICO
92 On.le PUGLIESE MARCO
93 On.le RAISI ENZO
94 On.le RAZZI ANTONIO
95 On.le RIVOLTA ERICA
96 On.le ROMELE GIUSEPPE
97 On.le ROSSO ROBERTO
98 On.le ROTA IVAN
99 On.le RUGGERI SALVATORE
100 Sen. RUSCONI ANTONIO
101 On.le RUSSO PAOLO
102 On.le SALTAMARTINI BARBARA
103 On.le SAGLIA STEFANO
104 On.le SANGA GIOVANNI
105 On.le SARDELLI LUCIANO
106 On.le SCALERA GIUSEPPE
107 On.le SCANDROGLIO MICHELE
108 Sen. SERAFINI GIANCARLO
109 On.le SIMEONI GIORGIO
110 On.le SPECIALE ROBERTO
111 On.le STRADELLA FRANCO
112 On.le STUCCHI GIACOMO
113 On.le TIDEI PIETRO
114 On.le TORTOLI ROBERTO
115 Sen. TORRI GIOVANNI
116 On.le TRAPPOLINO CARLO EMANUELE
117 On.le VALDUCCI MARIO
118 On.le VALENTINI VALENTINO
119 On.le VELLA PAOLO
120 On.le VERSACE SANTO DOMENICO
121 Sen. VICECONTE GUIDO
122 On.le VIGNALI RAFFAELLO
123 On.le VOLPI RAFFAELE
124 On.le ZACCHERA MARCO

19 novembre 2008

RICCI A NOVEMBRE

A causa del clima mite di questa stagione, può succedere di vedere in giro piccoli ricci, nati da poco e fuori tempo. Per affrontare il letargo invernale un riccio deve pesare almeno 800 grammi, al di sotto di questo peso non può farcela.
Un riccio di 10 cm può avere circa due mesi di vita e pesare pochi etti: il tempo per ingrassare in vista dell'inverno non è sufficiente, e il cibo in giro è scarso.
La cosa migliore da fare è ospitarli in casa in una grande gabbia finchè non arrivano al peso ideale, dopodichè si possono lasciare andare anche se la temperatura all'esterno è invernale. Sono animali onnivori, l'unica cosa da non somministrare mai ai piccoli è il latte di mucca, che può causarne la morte.
Molto importante è il recupero in questi giorni, in vista dell'ondata di gelo prevista da venerdì in poi.

Molte informazioni sul sito

http://www.ricci-in-difficolta.ch/italiano.html

22 ottobre 2008

MASSIMO RISPETTO PER GLI ANIMALI

Coraggiosi, ottimisti, vitali, nonostante tutte le cattiverie e le difficoltà superate. Come nessun umano riuscirebbe mai a essere, dopo avere subito le loro esperienze terrificanti.
Massimo rispetto per gli animali.



TRABALLO MA NON MOLLO

Parina, buttata via da un cacciatore

QUESTA E' UN ADOZIONE DEL CUORE: la cagnina della foto ha circa 2 anni, è una bellissima breton di tg media, con due occhioni pieni di vitalità, che non chiedono altro che amore e pazienza..... Pazienza perchè la nostra dolce PARINA ha perso parzialmente l'uso degli arti posteriori: riesce a stare sulle 4 zampe, a correre per un po' e a fare con fatica le scale, ma poi crolla e si trascina ferendosi le zampe. E' allegra, vivace, cerca di farti le feste in tutte i modi possibili e quando ti allontani ti richiama a gran voce...sembra dirti "torna indietro,ancora una carezza, portami via con te!" La sua storia è simile a tante altre colpite dalla cattiveria umana: povera cucciola di cacciatore non idonea al suo ruolo e quindi gettata da un dirupo. Era destinata a morire dissanguata, ma un angelo che ha sentito i suoi guaiti l'ha salvata... Ora è accudita in un rifugio in Sardegna, ma il cemento del box e la scarsità di movimento stanno aggravando la sua già precaria condizione. DOBBIAMO AIUTARLA!!! DOBBIAMO TROVARE UNA FAMIGLIA CHE LA AMI COSI COM'E', UN PO' "TRABALLANTE" MA ENTUSIASTA DELLA VITA... AIUTIAMO PARINA, DIAMO A UN TENERO CANE LA POSSIBILITA' DI RIAVERE UNA VITA DIGNITOSA!!! si affida con controlli in Piemonte e solo a persone davvero in grado di occuparsi di lei con tanto amore. LEI SA SICURAMENTE COME RICOMPENSARVI!
ASS.LIBERITUTTI tel.380 3130298 dopo ore 17.30 BIANCA oppure PATRIZIA 348 7292618 e-mail macis78@libero.it






A ME MANCA UN OCCHIETTO MA
HO TANTO ALTRO !!!

Il canile o la strada - Stella non ha speranze, nessuno la vuole, che ne sarà di lei? In tanti ci hanno scritto, chiamato, hanno mandato aiuti per curare Stella , MA NESSUNO LE HA OFFERTO ADOZIONE ! Nessuno la vuole perché è considerata brutta e malata. QUANTO ANCORA DEVE SOFFRIRE ED ESSERE IGNORATA!!!
Siamo disposte a portarla anche fuori regione, vogliamo solo il meglio per lei, ha sofferto tanto e ha diritto ad un pò di serenità. Edea 347-87 68 160 o Vanessa 338-65 24 766 sansonetto@alice.it

Stella è bellissima lo stesso




C'HO TRE ZAMPE, EMBE' ?????

Filo, tripode a causa di un investimento

Guardatelo lui è meraviglioso, l'ho chiamato Filo. La sua storia è una delle molte e come molte altre è triste e piena di pieghe, che pero' a Filo non ha minimamente variato l'Amore continuo verso l'Umano, e cio' mi fa sperare che possa trovare casa. Filo è di tg media 3 anni di eta' e gli manca una zampina davanti purtroppo persa a causa di un'investimento, e senza alcuna pieta' lasciato morente sul ciglio di una strada . E' stato portato poi in uno dei PEGGIORI CANILI DI NAPOLI dove è stato detenuto, finche' come un pacco è stato trasferito in un altro canile che vinse l'appalto, percio' acquisendo un tot. di nr. di cani ....!!!!!!! A quel punto io l'ho ritirato in quanto meritava e merita di avere un po di Civilta' Amore Cure e la restituzione della sua DIGNITA'!!!!!!!! Io credo nella solidarieta' che unisce tutti noi volontari, tutti noi che ci crediamo e tutti noi che anche se avvolti da una morsa di forte dispiacere a vedere le molte brutalita', alla fine riusciamo a cercare casa a tutti loro. Filo sara' affidato solo con FIRMA MODULO D'ADOZIONE E COLLABORAZIONE NEI CONTROLLI PRE-POST ADOZIONE NEL TEMPO. Per info: mantovani.roby@gmail.com oppure chiamare Roberta 331/6400298





VASCO FERITO NEL CORPO E NELL'ANIMA

Vedere questo povero cane in un angolo della strada, mentre tornavo a casa, è stato come ricevere una pugnalata al cuore....pieno di sangue, di paura, di dolore,.....MA SOPRATTUTTO DI DOLORE NELL'ANIMA. Era pieno di ferite sulla schiena e nelle zampe....probabilmente reduce da zuffe con altri cani (ma dubito che lo abbiano conciato così...), molto più probabile reduce da un combattimento fra cani o da altri orrendi maltrattamenti. L'ho chiamato Vasco, ed è un pastore tedesco di pura razza di circa 3/4 anni. Ha un carattere dolcissimo, l'ho accarezzato e caricato in macchina, mi ha riempito di baci, mi ha leccato e guardato con quello sguardo stupendo che solo i cani hanno. Adesso si trova al canile in quanto mi era totalmente impossibile tenerlo in stallo o farlo curare con i miei mezzi economici...Prego chiunque possa offrirsi per un appoggio temporaneo, per uno stallo, per un affido, di chiamarmi. Al canile lo curano, ma lasciarlo in un angolo, con lo sguardo implorante verso di me, mi ha fatto troppo male.PER INFO PASQUALE 393/3210334 zadu@hotmail.it

Vasco - ritroverà la speranza ?

18 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LE PELLICCE

per chiedere la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia

SABATO
8 NOVEMBRE 2008
ROMA
Ritrovo alle 14.30
in Piazza della Repubblica

Il corteo attraverserà il centro della città e terminerà in P.zza Venezia dove da un palco prenderanno la parola i rappresentati delle associazioni animaliste.
E’ importante essere in tanti a Roma per esprimere il nostro dissenso contro l’industria della pelliccia e perciò vi invitiamo a partecipare numerosi! Aiutaci a diffondere la manifestazione scaricando i nostri volantini, fotocopiandoli e distribuendoli nella tua zona e diffondendo lo spot radio e video della manifestazione!
Info alla pagina http://www.oipaitalia.com/appuntamenti/pellicce.html

Partenza da Milano :
viaggio su treno Eurostar dalla Stazione di Milano Centrale. Orari del viaggio di andata:- Milano Centrale ore 9.00 - Arrivo a Roma Termini alle 13.30 Viaggio di ritorno:- Partenza da Roma Termini alle 19.30- Arrivo a Milano Centrale alle 24.00 Per il costo del viaggio di andata e ritorno vi chiediamo un piccolo contributo spese di € 50,00 (€ 30,00 per i soci OIPA) che potrete versare:
tramite bonifico bancario sul conto banco posta intestato a OIPA Italia OnlusCodice IBAN: IT28 P076 0101 6000 0004 3035 203 specificando nella causale “Viaggio a Roma per manifestazione” o “Viaggio Roma”- tramite bollettino postale versando la quota sul c/c postale n° 43 03 52 03 intestato a OIPA Italia Onlus, specificando nella causale “Viaggio a Roma per manifestazione” o “Viaggio Roma” Successivamente vi preghiamo di inviare la ricevuta di versamento per fax al n. 02 99980650, oppure via mail a info@oipaitalia.com E’ importantissimo dare conferma della vostra adesione per la prenotazione dei biglietti entro e non oltre il 30 ottobre 2008 altrimenti non riusciremo a prenotare per tempo il biglietto cumulativo del treno. Grazie a tutti per la collaborazione! Vi aspettiamo in tantissimi! OIPA Italia OnlusOrganizzazione Internazionale Protezione Animali ONG affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione dell'ONU Associazione riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente Via Passerini 18 - 20162 Milano – Tel. 02 6427882 Fax 0299980650 info@oipaitalia.comwww.oipaitalia.com

16 ottobre 2008

RATCHET e GWEN, REDUCI DALL'IRAQ

20 ottobre
Le ultime notizie dicono che il cucciolone Rachet abbia lasciato l'Iraq domenica 19 notte. Dopo una sosta di qualche giorno in un canile sanitario, dovrebbe raggiungere gli Stati Uniti per la fine di questa settimana.
La più importante agenzia di stampa americana, Associated Press, nella notizia del rilascio scrive della grande risonanza internazionale che ha avuto la vicenda, e nomina l'Italia tra i paesi che hanno sostenuto la petizione :
"Iraqi puppy adopted by soldier en route to US - By KIM GAMEL
BAGHDAD (AP) — Ratchet the Iraqi puppy finally had his day. An animal rescue group flew into Baghdad on Sunday and picked up the dog, which was adopted by Army Spc. Gwen Beberg, 28, of Minneapolis in a case that highlighted military rules barring troops from caring for pets while in Iraq. Ratchet was loaded onto a charter flight, which took off Sunday night for Kuwait. He's due in Minnesota later this week. It was the third try by Operation Baghdad Pups to get Ratchet out of the country on behalf of Beberg, who says she couldn't have made it through her 13-month deployment without the affectionate mutt. She and another soldier rescued the puppy from a burning pile of trash in May. Beberg's quest to get the dog has gained international attention. More than 65,000 people from Illinois to Italy have signed an online petition urging the Army to let the puppy go to the United States."


http://breakingnews.nypost.com/dynamic/stories/M/ML_IRAQI_PUPPY?SITE=NYNYP&SECTION=HOME


La società di prevenzione delle crudeltà sugli animali SPCA www.SPCA.com sta cercando attraverso l'operazione Baghdad Pups di trasportare il cane Ratchet da Camp Striker (Iraq) agli USA, ma finora non è stato possibile per mancanza dei permessi necessari. Con lui, altri cani adottati dai soldati stanno aspettando di lasciare l'Iraq, e almeno 6 sarebbero nella sua stessa situazione. Rachet, vaccinato e in buona salute, appartiene alla Sergente Gwen Beberg, che l'ha trovato da cucciolo durante un'operazione militare e si sarebbe aspettata di portarselo a casa, ma al momento della partenza dall'Iraq il cane le è stato confiscato. Da settimane la sua famiglia lo sta attendendo negli Stati Uniti, ma pochi giorni fa, quando tutto sembrava risolto, è arrivato l'ennesimo divieto delle autorità solo mezz'ora prima della partenza di Ratchet. Pare che il regolamento vieti di portarsi a casa un animale trovato in tempo di guerra, e per questa disobbedienza si possa arrivare davanti alla corte marziale. Inoltre diversi soldati hanno visto il loro animale brutalmente ucciso da un colpo di pistola del loro superiore. Ora non solo Ratchet non è riuscito a raggiungere Gwen, ma lei rischia una punizione e c'è un'investigazione in corso.
Un soldato ha scritto a Baghdad Pups: "Ho sacrificato tanto per servire il mio paese. Tutto quello che chiedo in cambio è che mi sia permesso di portare a casa l'incredibile cane che è entrato nella mia vita in Iraq e che mi ha impedito di diventare completamente insensibile verso la vita".
Parenti e amici della soldatessa hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione chiedendo ad alcuni senatori americani di intervenire, e una mobilitazione pubblica è invitata a contattare


per chiedere l'immediata liberazione di Ratchet, come degli altri cani trattenuti in Iraq.

Rachet cucciolo






This petition was created by M.A.R.S. Safe Haven, Mason, Ohio on Tue, October 7, 2008 11:46 pm M.A.R.S. Safe Haven thanks you for supporting this cause.


15 ottobre 2008

CODACONS - MA CHE VUOLE?

Codacons è molto conosciuta per essere un'associazione di consumatori, nata intorno alle cause di massa contro i gestori telefonici e temi simili, non è quindi molto chiaro il suo ruolo nella vicenda delle razze considerate "pericolose". Sta di fatto che è una delle associazioni più agguerrite nel pretendere l'ampliamento dell'attuale lista, con l'inserimento di tutti gli esemplari che abbiano mascelle robuste e corporatura muscolosa, senza dimenticare gli incroci o sanguemisti. L'ennesimo intervento dell'associazione sull'argomento arriva dopo l'aggressione di una bambina di 10 anni da parte di un pastore tedesco al guinzaglio, mentre cercava di abbracciarlo.
Se la missione di Codacons è quella di operare in un'ottica di difesa dell'ambiente e dei diritti, come recita la sua intestazione, non è chiaro principalmente per quale ambiente combatte. Forse per quel tipo di ambiente dove i prati sono rasati come moquettes, insetti e rettili sterminati dai prodotti chimici e i cani con museruola e guinzaglio, o magari legati a una catena a fare la guardia?
La spiegazione può essere nella definizione di Codacons in "difesa degli utenti" perchè quello come sempre è il nocciolo della questione: i buoni esseri umani vanno difesi dai cattivi animali. Una visione antropocentrica che all'ambiente non porterà mai alcun beneficio, fondata sul pregiudizio e il luogo comune che il cane grande dai grossi denti è potenzialmente pericoloso.
Ovviamente non una parola viene spesa sulle cattive attitudini degli esseri umani nei confronti degli animali, o sull'ovvia constatazione che l'homo sapiens non sa un bel nulla, ma nemmeno si preoccupa di imparare, dall'alto della sua sapienza.
Se è così sapiente infatti perchè non impara il linguaggio degli animali, ma piuttosto avviene sempre il contrario?
Normalmente tra cani l'abbraccio con le zampe è un segno di dominio che non tutti accettano, anzi è uno dei primi motivi di ribellione. Non ci vuole una laurea per insegnare ai bambini come comportarsi con gli animali, purtroppo osservando il comportamento di molti adulti (anche padroni di cani) si capisce che invece la strada è ancora lunga. Una buona strada per un vero ambientalismo sarebbe l'insegnamento del linguaggio animale e del rispetto già nelle scuole.

L'altro fatto che ha mosso il Codacons alla riscossa è la morte di un'anziana donna a Sassari, aggredita dai suoi cani. Ma un'occhiata alla storia accaduta fa pensare che i cani non erano il maggiore problema in quella famiglia: nel 1978 la donna aveva spaccato la testa al marito con un tubo di ferro, uccidendolo mentre dormiva. Uscita dal carcere era andata a vivere col figlio, che teneva i tre cani legati nell'ingresso dell'abitazione. Dopo questo fatto Codacons ha diffidato il governo a non sopprimere la lista delle razze già esistente, con minaccia di ricorso all'autorità giudiziaria. Ovviamente il punto di vista dei tre cani legati nel corridoio di un appartamento abitato da disturbati mentali non è stato nemmeno preso in considerazione.

9 ottobre 2008

PULIZIE SUI TRENI...AHI AHI AHI

Tra le varie vicissitudini di Trenitalia negli ultimi anni, sembra proprio che il problema portato dai cani sia il minore dei mali.

Non è facile sapere che aspetto abbia il sig. Pietro Mazzoni, anzi è proprio un uomo senza volto, che non appare in nessun resoconto giornalistico, nemmeno in qualche premiazione o congresso, anche se a volte gli capita di essere nominato presidente di qualcosa.
Comunque, la Pietro Mazzoni SPA è la società di servizi vincitrice della maggioranza degli appalti per le pulizie dei treni italiani. Una società già contestata per la presenza di zecche nelle carrozze prima del 2005, e nonostante questo vincitrice anche delle seguenti gare d’appalto. Gare vinte non dalle società che offrono un servizio più professionale, ma da quelle che offrono i prezzi più bassi, e con un maggior numero di laureati invece che di tecnici.
Va detto che già all’epoca vi erano circostanziati rapporti dei Nas che parlavano di “sporcizia nelle carrozze e nei bagni, porte tenute insieme con il fil di ferro, finestrini bloccati. Una fotografia mai denunciata dai controllori perché forse minacciati.”
Minacce come un atteggiamento “di routine” per allontanare ferrovieri coscienziosi, personale professionale, come avviene a Bologna nel giugno 2008, dove un caposquadra della Mazzoni SPA minaccia di morte un iscritto al sindacato come ritorsione per le denunce inoltrate in materia di sicurezza. Dalle denunce appare che i responsabili pretendono ritmi di lavoro impossibili in condizioni insicure e malsane, caricando i pochi lavoratori, rispetto al numero necessario, di ore di straordinario.

Un esempio è quello del treno 11524, composto da dieci vetture ed operante nell'area adriatica: appaltato alla Mazzoni SPA in funzione di 9 elementi addetti alle pulizie, in realtà la cooperativa che ha ottenuto il subappalto ne impiega uno solo, come dichiarato da Carlo Ciccoli in una seduta della Camera http://leg15.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idLegislatura=15&idSeduta=0243&resoconto=stenografico&tit=00060&fase=00020

che continua dichiarando : “Si può immaginare, di conseguenza, quale possa essere la qualità del servizio che viene reso. Ovviamente i cittadini si lamentano dei treni sporchi e maltenuti, ma spesso mancano proprio le condizioni ed i tempi - anche a causa di squadre piuttosto scarse nel numero - per poter svolgere la prestazione non dico a regola d'arte, ma almeno in condizioni decenti. (-) Esiste, poi, un meccanismo che riguarda i lavoratori (sono, infatti, i lavoratori che mi hanno segnalato questa situazione, che era addirittura incompatibile). Mi riferisco a salari bassissimi, spesso ai limiti di qualsiasi tipo di tabella sindacale, e ad orari spezzettati (ossia poche ore ripartite in numerosi turni), per cui qualche volta l'intera giornata è a disposizione, considerata l'eventualità di turni di tre ore combinati in più turni in una stessa giornata. Insomma, vi sono tutta una serie di aspetti che non ritengo opportuni. Il criterio della competizione e il conseguente tentativo di cercare, con ogni mezzo, il contenimento dei costi comporta uno sfruttamento esasperato dei lavoratori e un servizio espletato molto male. Poiché si tratta di un servizio pubblico ritengo sia opportuno porre un tale problema.”

Un altro accidente che di certo non è dovuto ai cani è il batterio della legionella, trovato dai carabinieri dei Nas e dai tecnici dell'Arpa su alcune carrozze di treni a Novara, come riportato da Nespoli al Ministro dei Trasporti su http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed082/bt55.htm
Dopo l’evento l’assessore ai Trasporti del Piemonte, Borioli, dichiara: “…Paghiamo ogni anno 170 milioni di euro per garantire ai nostri cittadini un servizio di trasporto ferroviario decente: purtroppo l'obiettivo è arduo e ogni giorno ci scontriamo con servizi inefficienti, treni sporchi e in ritardo. (-) Le gare di appalto per la pulizia dei treni, che valgono circa 170 milioni di euro, sono state vinti di fatto da un unico concorrente, Mazzoni Ambiente, che si è aggiudicata 10 lotti su 17, che di fatto impone il suo monopolio; a giudizio dell'interrogante certamente sorgono dubbi sulle modalità e sulla trasparenza delle gare."

Intanto, vengono dismessi importanti tratte di trasporto: traghetti di collegamento per il percorso su rotaia, scali merci, il tutto a danno di importanti realtà industriali che utilizzano quel tipo di trasporto.
Sarà forse una coincidenza che la Mazzoni SPA si occupi anche del trasporto merci su gomma??? Tutti avranno avuto occasione di vedere prima o poi i camion con la scritta Mazzoni sul fianco, gli stessi che ottengono gli appalti della pulizia dei treni. Potrebbe esserci un conflitto di interessi in questa vicenda, ed è a quella che bisognerebbe guardare prima di accusare gli animali, che di troppe vicende non chiare diventano i capri espiatori.

28 settembre 2008

RISULTATI CONCRETI : A.I.P. ATTACCA L'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA


Per fortuna nel mondo animalista c'è una parte molto attiva, che con attività concrete sopperisce alle tante parole vuote, conferenze e "giornate di studio" delle istituzioni.

A parlare sono i risultati ottenuti visibili su http://www.campagnaaip.net :



Campagne come AIP spesso impiegano molto tempo ad arrivare all'obiettivo prestabilito, l'importante è non farsi prendere dalla disillusione e perseverare, a volte proprio quando si è quasi stufi di non veder cambiare le cose, arriva una lettera, e-mail o telefonata dell'azienda oggetta da boicottaggio, con una dichiarazione in cui annuncia di cessare la vendita di capi con inserti in pelliccia. Vedere i risultati del proprio impegno dà ancora più forza a continuare a lottare per gli animali.

QUI SOTTO L'ELENCO IN ORDINE CRONOLOGICO DELLE VITTORIE DELLA CAMPAGNA AIP:

ZARA
Nel settembre del 2005 la multinazionale dell'abbigliamento Inditex, proprietaria anche del noto marchio Zara, ha cessato di produrre e vendere inserti di pelliccia in 2.200 negozi nel mondo pochi giorni prima di una giornata internazionale d'azione che abbiamo contribuito ad organizzare.

LA RINASCENTE
L'11 maggio 2007, dopo tre anni di proteste continue davanti ai suoi negozi in tutta Italia, La Rinascente ha deciso di chiudere i suoi reparti pellicceria di Milano e Roma e di cessare la produzione e vendita di inserti con animali che non provengano dall'industria alimentare. Dal 31 gennaio 2009 (fine saldi autunno/inverno 2008), cesseranno la vendita anche degli inserti di pelliccia di sottoprodotto dell' industria carnea.
Clicca qui* per leggere la dichiarazione di La Rinascente.

UPIM
Obbiettivo parallelo della campagna contro La Rinascente, il 18 luglio 2007 Upim ha dichiarato che a partire dalle prossime collezioni autunno-inverno 2007 useranno solo ed esclusivamente giubbotti con inserti in pelliccia sintetici.
Clicca qui* per leggere la dichiarazione di Upim.

GUESS
Anche AIP ha preso parte alla campagna internazionale contro il marchio Guess, organizzando proteste in diverse città e anche davanti agli uffici generali europei dell'azienda. Nel luglio 2007 Guess ha dichiarato che a partire dall'aprile 2008 le loro collezioni saranno completamente fur-free.

COIN
Il Gruppo Coin ha deciso di adottare una politica fur-free per tutti i suoi marchi. Ricordiamo che Gruppo Coin possiede più del 4% del mercato italiano dell’abbigliamento ed è leader nel settore.

OVIESSE
sarà completamente fur-free a partire dalla stagione autunno-inverno 2008/09.
Inizialmente i dirigenti del Gruppo Coin pensavano di continuare la vendita di pellicce provenienti dalla cosiddetta “catena alimentare” (prevalentemente il coniglio), ma sono stati convinti a togliere anche queste da tutti i 350 punti vendita OVIESSE in Italia.
Questo è un grande risultato, perché OVIESSE detiene una grande quota del settore italiano e con il restyling dell’azienda sta conquistando sempre più mercato proponendosi a un pubblico più giovane.

COIN e Yo-VI per i prodotti a loro marchio non utilizzeranno più pelo animale a partire dalla stagione autunno-inverno 09/10, anno in cui venderanno solamente eventuali rimanenze.
Per i prodotti di marchi esterni acquisteranno prodotti con inserti solo fino alla stagione 09/10, vendendo in quella successiva solamente le rimanenze.
Clicca qui* per leggere la dichiarazione del gruppo Coin.

STEFANEL
Di fronte al lancio di una campagna internazionale da parte di AIP il 29 aprile 2008 il gruppo Stefanel ha sottoscritto una politica fur-free con la quale si impegna a partire dalla stagione Autunno/Inverno 2011 a non utilizzare più alcun pelo animale in tutti i marchi del Gruppo: Stefanel, Interfashion e Hallhuber.
Stefanel ha 650 negozi nel mondo, mentre Hallhuber circa 100 negozi in Germania e Austria.
Clicca qui* per leggere la dichiarazione del Gruppo Stefanel.

CARREFOUR
Il Gruppo Carrefour Italia ha deciso di adottare una politica pienamente fur-free e ce lo ha comunicato ufficialmente con una lettera e in un incontro avuto con alcuni rappresentanti dell'azienda. Carrefour aveva già deciso da tempo di togliere inserti di pelliccia dai propri assortimenti, senza però considerare tali quelli di pelo di coniglio. Dopo essere stato contattati da Campagna AIP e avere anche visionato video e dossier sull'industria della pelliccia di coniglio Carrefour ha deciso di diventare pienamente fur-free ed eliminare anche questi ultimi inserti dai propri negozi.
Clicca qui* per leggere la dichiarazione di Carrefour Italia.

PAM
Gli ipermercati italiani stanno finalmente facendo delle scelte e le rendono pubbliche, decidendo di non avere più inserti di pelliccia all'interno dei loro punti vendita.
Anche il Gruppo PAM, proprietario di 46 ipermercati su tutto il territorio nazionale, ha comunicato ad AIP questa scelta. Gli ipermercati del Gruppo Pam sono: 20 a insegna "Pam Superstore", 4 "Superal Superstore" e 22 "Panorama".
Clicca qui* per leggere la dichiarazione del gruppo PAM.


* Questa dichiarazione non vuole essere nient'altro che la comunicazione di un dato di fatto.
Sappiamo bene che spesso per le aziende della moda diventare 'fur-free' è più una strategia economica, accompagnata dalla volontà di far cessare le proteste e le pressioni contro di loro, che non una decisione dettata dalla coscienza.
Eppure per la Campagna AIP, per gli animali rinchiusi negli allevamenti da pellicce, questo è un risultato ottenuto. Comunque non intendiamo fare alcuna pubblicità ne incrementare le vendite ad aziende di questo tipo, basate sul consumo, fondate sul profitto. Aziende che pur avendo fatto un passo che salva degli animali appartengono ancora alla realtà specista che stiamo combattendo per cambiare.



13 settembre 2008

CANILI LAGER, FABBRICHE DI CANI RANDAGI

Anche se sono lontane dagli occhi dei "cittadini", esistono vere e proprie fabbriche di cani randagi, che vanno a rifornire di carne sempre fresca i canili lager, generalmente imboscati nelle montagne e nelle campagne sperdute d'Italia.
Fabbriche di miseria e di sofferenza atroce che prosperano al centro/sud come al nord; coinvolti migliaia di nuovi cuccioli che ogni anno diventano randagi. Senza colpe, se non quella di essere nati. Fabbriche con fonti di guadagno sicure, per molti criminali che fanno affari con le istituzioni: con una mano prendono dai Comuni i soldi per l’accalappiamento, il mantenimento e lo smaltimento degli animali; con l’altra sono generosi con veterinari, direttori sanitari e Asl compiacenti che certificano la REGOLARITA' di questi luoghi.

E’ ovvio che l’interesse di tutta questa bella gente è che il numero dei randagi aumenti sempre di più, in modo da incrementare il business. Perchè questo avvenga basta non fare sterilizzazioni tra i randagi esistenti, e presto il loro numero è decuplicato.

Gli animali, non ricevendo cibo nè cure si ammalano presto, e dopo aver fruttato per il "mantenimento" fruttano anche da morti per lo smaltimento. Quando la “merce” scarseggia, ovvero non si trovano randagi veri e il guadagno è fermo, la soluzione per riempire le gabbie dei lager è rubare gli animali di proprietà.
Il traffico di cani probabilmente sta in uno dei gradini più bassi della malavita organizzata, ma le sue grinfie arrivano molto in alto perchè, oltre a rendere in maniera sicura, gli animali non possono testimoniare in un processo quindi la scarsità di rischio giuridico è evidente.

Qualunque essere senza né arte ne parte, ma con le parentele/amicizie giuste può prendere un terreno, mettere un po’ di gabbie e recinti, e farlo diventare un posto degli orrori, regolarmente sovvenzionato e protetto tramite connivenze con i potenti della zona.
Eppure questi buchi infernali, a volte irraggiungibili, sono posti di cui nella zona si sa tutto. E si tace per paura.


Ma se qualcuno trova il coraggio di denunciare, a mettere a posto le cose ci sono sempre i medici veterinari o i direttori sanitari figli di pinocchio, che nelle ispezioni della Guardia forestale o dei Nas dichiarano "sono entrati che erano già così"per i cani in cattive condizioni; "qui vivono molto bene" anche se stanno in 300 a sbranarsi in una gabbia; "sono morti perché erano malati o aggressivi" quando migliaia di carcasse affiorano dal terreno.
Tra i controllori alcuni non ci credono, e lottano fino in fondo perché questi orrori abbiano una fine. Ma anche tra di loro purtroppo c’è chi crede alle bugie, nonostante lavori come agente di pubblica sicurezza o giudice. Pensano che all’infuori di un piccolo paese, in fondo nessuno lo verrà mai a sapere.

10 settembre 2008

CANILE DI CICEREALE - COM'E' ANDATA A FINIRE?

E' vero, il mondo animalista è sommerso dall'orrore e dalla violenza, ma questo blog è solo un piccolo riflesso nello specchio. La realtà è davvero molto peggio.
Quando si parla di peggioramento delle condizioni animali è facile che il pensiero vada al coccolatissimo gatto di casa sdraiato sul cuscino, e si nega che stia avvenendo.
Oltre a quello che si può vedere fuori di casa propria o aprendo mail di volontari disperati da tutta Italia, esistono ricerche e dati che misurano l'aumento enorme dei randagi in Italia, da quando la soppressione nei canili è sparita per legge. E dati che misurano l'aumento degli stabilimenti per la vivisezione, nonostante le nuove leggi per l'obiezione di coscienza sulla sperimentazione animale, nelle università. La situazione non sembra così rosea.
E' duro leggere il resoconto scritto di un video girato in un canile lager, perchè è un pugno nello stomaco, ma è meglio sapere che le 15,000 firme raccolte da volonterosi in seguito a questo sono probabilmente finite come coriandoli di carnevale, e nulla sembrerebbe cambiato.
Nel web è raccontato con precisione cos'è questo canile, come viene gestito da padre e figlio ormai da molti anni, pochi dei quali con regolare licenza. Ci sono denunce arrivate da più parti, molte convenzioni coi comuni del salernitano (ora forse anche del napoletano) per accalappiare, mettere in stallo in canile, e smaltire le carcasse di un grosso numero di randagi.
Dopo i reclami sui cani di proprietà spariti ed sull'eccessivo tasso di mortalità nella struttura avvengono delle ispezioni, in cui vengono trovati fuori posto solo l'inceneritore, e l'impianto di eliminazione delle acque.
Nell'ultimo verbale redatto dai NAS sul canile, visibile in rete, sembra che tutto vada bene, anche se vengono presi "a campione" solo 15 cani per il controllo del microchip. Ma anche volendo essere molto ottimisti, non è possibile scrivere su un verbale d'ispezione che sono presenti 1670 cani e contemporaneamente annotare 3 lavoratori per tutta la struttura senza farsi qualche domanda. Non occorre essere un volontario animalista per rendersi conto che controllare, pulire, curare quotidianamente 500 cani a testa è impossibile, a meno di non avere caratteristiche sovrumane.
Dopo l'enorme polverone alzatosi anni fa è stata chiesta un'interrogazione parlamentare, dopodichè è calato nuovamente il buio; oggi si chiedono ancora notizie sulla vicenda, forse le risposte dovrebbe fornirle la commissione permanente di ispezione creata "ad hoc" dall'Assessorato alla sanità.

Da "Il Corriere del Mezzogiorno"
CICERALE (SA) -Nell'angolo di un box di cemento una cagna nera avvicina a sè il suo cucciolo e lo lecca. Il cucciolo è morto e la cagna lo sà. Continua a tenerlo stretto tra le zampe e il petto mentre con il muso ne prende un altro. Anche l'altro è un cucciolo. E' bianco ed è morto. La cagna lecca anche lui. Sette minuti e 25 secondi per raccontare la morte. Un video choc girato tra i recinti del canile Oasi San Leo di Cicerale. La telecamera indaga all'impazzata tra gli oltre due ettari di terreno destinati ad ospitare la struttura tanto attaccata dagli animalisti. "Il lager" come lo definiscono le associazioni zoofile, è sotto il tiro di un occhio gigante che riprende e memorizza e non riesce a cancellare. Decine di cani racchiusi in un unico grande recinto. Saltano, abbaiano, piangono.Così si apre il filmato. Il reportage è intitolato "Canile di Cicerale. Il canile della morte". La telecamera arriva lì dove gli animalisti dicono che il gestore della struttura, Mauro Cafasso, "vieta a chiunque di entrare". I box sono pieni di fango ed escrementi. A terra carcasse di animali morti. Nei secchi di abbeveraggio acqua putrida. Un meticcio nero di grossa taglia non riesce ad entrare nella sua cuccia. Il suo corpo è lacerato da piaghe. Le sue orecchie sono diventate nido per le zecche. Altra cuccia. Altra ripresa. Altro meticcio. Sempre di taglia grande ma nero e bianco. Lui giace lì sulla soglia della sua cuccia. La faccia rivolta all'esterno e la pancia gonfia. E' morto tra il fango e la poltiglia del terreno. Dalla cuccia spunta la testa di un secondo cane. Guarda fuori e torna dentro. L'obiettivo non entra nella cuccia.Procede fuori. Aldilà dei recinti. Entra in un altro box. Ciotole vuote e escrementi sul pavimento di cemento. Cani, grandi e piccoli, ammassati in un angolo. A pochi centimenti un cucciolo marroncino affonda il muso nel corpo senza vita di un altro cucciolo bianco e nero. Come se stesse scavando. La telecamera zooma. Il cucciolo bianco e nero ha il ventre pieno di sangue. Dopo il lauto pasto l'altro cucciolo si allontana.Il reportage continua. Straziante. Continua nel box di un pitbull bianco completamente rinsecchito che cerca di mettere il muso fuori dalle sbarre. Continua nel box di un meticcio marrone che affonda la testa in una ciotola vuota. Continua tra l'abbaiare e il mugolio degli animali. Poi l'occhio elettronico scruta un furgoncino celeste parcheggiato oltre un recinto. Un fermo immagine sul logo che contraddistingue il canile di Cicerale. E si spegne. Ancora una volta tra decine di cani rinchiusi in un unico box. Come se qualcuno si fosse accorto di un occhio indiscreto. Un cane bianco guarda fisso nell'obiettivo. E' l'ultima immagine dei sette minuti e venticinque secondi che raccontano la morte."

2006 - Ispezione regionale, ieri mattina, al canile di Cicerale. L'inceneritore è privo di numerazione autorizzata dal Servizio di Ecologia Regionale: il capo del servizio veterinario regionale, Paolo Sarnelli, ne impone la chiusura. Contravvenzione per il titolare, Mauro Cafasso, che così si difende: "La richiesta è stata inviata. Sono in attesa di risposta".
Intanto l'Assessore Regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, che due mesi fa ha istituito una commissione permanente di ispezione ad hoc con personale rotante, ribadisce l'intenzione di fare chiarezza. "Continueremo a fare controlli a tappeto - sottolinea l'assessore la cui e-mail è intasata dalla petizione on line - in modo da verificare il reale stato di salute degli animali ospitati". Dal verbale redatto ieri, la struttura apparirebbe idonea ad ospitare i 1674 cani attualmente ricoverati. Non sembrerebbero violate le norme igienico-sanitarie, ma l'assessore rimane fermo nel chiedere "una ispezione non più a campione ma cane per cane".

7 settembre 2008

Ultras e pitbull

I fatti che hanno coinvolto la tifoseria napoletana, accaduti domenica scorsa, fanno veramente pensare. Non è necessario interessarsi di calcio o essere ultras, perchè sono fatti che coinvolgono un Paese nelle sue maggiori istituzioni e quindi dovrebbero interessare tutti/e.
Anche perchè tutti/e sono toccati da questo modo di pensare "in scatola" che viene propinato di continuo all'opinione pubblica: un modo di pensare in cui non si cercano i presupposti che hanno scatenato una vicenda, non si fanno domande, non si raccolgono le informazioni.
Gli ultimi della scala gerarchica, coloro che hanno il compito di distribuire il pensiero "pre-digerito", sono i media. E' giusto precisare che esistono anche alcuni media consapevoli e onesti, ma la maggioranza non lo è.

Un giorno il mostro da sbattere in prima pagina è il pitbull che azzanna il padrone, il giorno dopo è l' ultrà che devasta e si impadronisce di un treno.
Così come pochi o nessuno cercheranno di capire quanto quel pitbull sia stato maltrattato e affamato prima di esplodere in un atto estremo, a nessuno interesserà sapere come si è svolto esattamente un fatto con marchio "ultras". Entrambi gli argomenti sono circoscritti ad alcune migliaia di persone, non interessano la collettività.
Alla collettività basta dare un colpevole in pasto, e sarà contenta di scagliarcisi contro (almeno nelle idee di certuni).

Ma a ben guardare si può leggere dietro questa vicenda di Napoli una lunga serie di assurdità, come si evince dalle testimonianze scritte o filmate, e in ogni caso si può imparare qualcosa. Perchè l'animalismo, come il mondo ultrà, sono realtà oggi molto circoscritte e isolate dai media, quindi facilmente manipolabili.
Tornando al caso del treno "sequestrato" dai tifosi, succede che dopo anni di divieto al tifo organizzato di seguire il Napoli in trasferta a Roma, arriva la fatidica giornata in cui questo è di nuovo permesso. Sono stati venduti migliaia di biglietti, e qualunque essere pensante può immaginare che la partecipazione alla trasferta sarà grande, ma... TRENITALIA nega un treno speciale. Quindi i tifosi dovranno salire su un normale treno passeggeri, che guarda caso non è sufficiente. Il tutto, secondo le testimonianze sul web, avviene in una calca totale, con la gente che torna dalle vacanze ammassata in un binario vicino a un muro, mentre cerca di raggiungere i suoi posti in mezzo a centinaia di ultras.

Il 31 agosto mattina alla stazione c'è pure il questore Puglisi, ed è piuttosto strano che un questore sia presente in una circostanza simile, evidentemente la tensione è molto alta. Presenziando di persona si assume una grande responsabilità, nel caso qualcosa vada storto non potrebbe addossare le colpe a qualche sottoposto che ha capito male gli ordini. Inoltre viene lasciato solo: il prefetto ad esempio non solo non c'è, ma è addirittura in ferie.

Alcuni ultras parecchio motivati si trasformano in servizio d'ordine al posto della Polizia e distribuiscono, sembra, schiaffi e cazzotti agli stessi tifosi in fila per salire sul treno, anche se la maggioranza ha un regolare biglietto.
Il treno parte con ore di ritardo, e si trasforma quindi in un treno speciale, infatti i passeggeri non tifosi vengono fatti spostare su altri treni. Durante il viaggio le soste sono continue e la gente è pigiata all'inverosimile, all'arrivo a Roma la partita è già al secondo tempo. Ma ad attendere i tifosi alla stazione Termini c'è poca Polizia in maniche di camicia e addirittura senza manganello, come si può vedere dal filmato amatoriale su
http://www.youtube.com/watch?v=jISMOCdM6eA&eurl=http://www.youtubissimo.com/2008/09/ultras-napoli-roma-stazione-termini.html

Ora, forse nelle alte sfere non ci si rende conto del fatto che tantissime persone pensano che al G8 di Genova era presente la stessa gente. Non la maggioranza degli ultras, ma quelle poche centinaia che, con una buona organizzazione alle spalle, sono sempre in grado di sfuggire a ogni controllo piegando ai propri voleri qualsiasi cosa, con il beneplacito delle stesse istituzioni. Istituzioni che da una parte danno punizioni "esemplari" come il nuovo divieto di trasferta al tifo organizzato per i napoletani, dall'altra permettono a un treno partito in quelle condizioni di arrivare anche a destinazione. Un'informazione mediatica corretta si chiederebbe come mai, se è stato veramente sequestrato, non è stato fermato durante il tragitto, magari in mezzo alla campagna. Forse perchè nessuno si è assunto le responsabilità di farlo e anche il ministro Maroni era in ferie? O forse la maggioranza dei tifosi aveva veramente i biglietti e quindi non c'erano motivi per fermarli.
Il conseguente teatrino ha visto "sbattere in prima pagina" il questore di Napoli, l'unico che ha messo la faccia in questa vicenda. Un'informazione mediatica corretta si chiederebbe come mai il questore di Roma non è stato chiamato a rispondere dell'accoglienza così soffice riservata all'arrivo dei tifosi, se erano così pericolosi.

A chi giovi questo stato di cose non è chiaro, forse alla politica occorrono occasioni per poter mostrare i muscoli in pubblico, ma al tempo stesso coccola e protegge la manovalanza utile. E alla manovalanza utile occorre stringere alleanze politiche per poter sopravvivere da intoccabili, facendosi scudo della massa.
La differenza si nota soprattutto quando la politica, e quindi le istituzioni, non hanno nessuno da proteggere: allora succedono cose come i pestaggi e gli inseguimenti avvenuti contro i manifestanti di Vicenza "No Dal Molin", e si permette o addirittura si incita il manganello ad andare giù pesante, anche contro donne e bambini.

Ciliegina sulla torta e termine di questo post pieno di (forse giustificata) inquietudine, il capo della polizia spiega che per i fatti di Napoli “si ipotizzano reati legati alla criminalità organizzata" pertanto le indagini non saranno affidate a una Procura ordinaria, bensì alla DIA.
E chi va a Napoli per eseguire le indagini?
Francesco Gratteri, ovvero mister «le perquisizioni non si fanno con i guanti bianchi», ex direttore del Servizio Centrale Operativo Criminalpol (SCO) condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per i fatti della scuola Diaz a Genova 2001. Il cerchio si chiude?



2 settembre 2008

RANDAGISMO NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Centinaia di cani abbandonati e randagi in provincia di Napoli. I volontari del Parco li curano, ma possono fare ben poco. Come al solito le istituzioni sono invisibili....

Un servizio di E.Nessi per LA7


31 agosto 2008

PERCHE' LE ISTITUZIONI NON SI OCCUPANO DEGLI ANIMALI ?

Da ogni parte d'Italia salgono urla nel silenzio. Sono le urla che ascoltiamo in tutti i casi di animali morti in modo atroce. L'ultimo in ordine di tempo un labrador di 3 anni incendiato vivo nella civilissima provincia di Sondrio il 25 agosto.

Il paese dove questo è avvenuto si chiama Triangia
fonte http://www.radiotsn.it/news.php?notizia=1337

Chiunque avesse visto qualcosa può telefonare alla protezione animali
339-4277283

Un paese abitato da sole 400 persone, dove, tra la festa del patrono e la "sagra del taroz", evidentemente non è arrivata molta festa nel cuore dei compaesani.

La domanda che sale spontanea è sempre: "perchè le istituzioni non perseguono e puniscono chi commette questi scempi?"
Forse una tra le risposte è la mancanza di fascino mediatico che circonda questi fatti.

Normalmente ad intervenire in prima battuta sono le forze dell'ordine, che rispondono ciascuna a un differente ministro, ovvero un politico.
Ogni funzionario o graduato sa che deve portare a termine azioni più spettacolari possibili (e in questo soprattutto i Carabinieri hanno una lunga storia alle spalle). Azioni che finiscano sui giornali e nei Tg, con temi che possano calamitare l'attenzione pubblica: lo stupro di gruppo, l'omicidio fra parenti, il sequestro della grossa partita di droga.

Non interessa a nessuno che Polizia e Carabinieri spendano risorse e tempo dietro agli aguzzini degli animali (forse solo a uno o due testate familiari comprate da ultrasessantenni).
Non fa notizia, non apparirà mai nei titoli di testa, forse solo in qualche trafiletto in ultima pagina.
E a un ministro dell'interno o della difesa non interesserà mai spingere i propri sottoposti, attraverso tutte le varie scale gerarchiche, nella direzione del rispetto delle leggi e dell'applicazione delle sanzioni, perchè gli animali non votano.















29 agosto 2008

WELCOME TO ITALY


Welcome to Italy,
sunshine
land.
When you
will visit
Rome
you will not
see this.
Upon picture: this was a rottweiler, now he lives near Rome, lost along a river.
On the side: dog with socks to protect wounds caused from illness.

IL TAR DI BOLZANO SOSPENDE IL DECRETO DI HERR DURNWALDER












(ANSA) - BOLZANO, 28 AGO - Il Tar di Bolzano ha accolto l'istanza di sospensiva per l'abbattimento di 2.000 marmotte, presentato da Wwf, Lav e Lac. Lo ha annunciato l'avvocato delle associazione animaliste, Mauro De Pascalis, che aveva presentato il ricorso.
Il Tar ha cosi' sospeso il decreto del presidente della Provincia autonoma, che dava il via libera all'abbattimento degli animali da lunedi' prossimo, fino all'udienza fissata per il 16 settembre prossimo.
''Si tratta - ha detto De Pascalis - di un primo, importante successo per la salvaguardia degli animali''. Nel frattempo Wwf, Lav e Lac hanno annunciato per venerdi' prossimo, ore 16, un sit-in davanti al palazzo della Provincia a Bolzano. ''La caccia a stambecchi e marmotte e' un reato - dicono gli ambientalisti in una nota - perche' inserite nella lista delle specie particolarmente protette della legge nazionale 157/1992 che disciplina la caccia ed e' l'unica legge nazionale sulla protezione della fauna selvatica ed e' per questa ragione che si ritiene gravissima la delibera provinciale''. (ANSA). WA 28/08/2008 12:48
il presidente della Provincia
di Bolzano, e cacciatore
Alois Durnwalder

WWF ITALIA, LAC e LAV
danno appuntamento a tutti
VENERDI 29 AGOSTO
ALLE ORE 16
davanti al PALAZZO DELLA PROVINCIA
A BOLZANO