10 settembre 2008

CANILE DI CICEREALE - COM'E' ANDATA A FINIRE?

E' vero, il mondo animalista è sommerso dall'orrore e dalla violenza, ma questo blog è solo un piccolo riflesso nello specchio. La realtà è davvero molto peggio.
Quando si parla di peggioramento delle condizioni animali è facile che il pensiero vada al coccolatissimo gatto di casa sdraiato sul cuscino, e si nega che stia avvenendo.
Oltre a quello che si può vedere fuori di casa propria o aprendo mail di volontari disperati da tutta Italia, esistono ricerche e dati che misurano l'aumento enorme dei randagi in Italia, da quando la soppressione nei canili è sparita per legge. E dati che misurano l'aumento degli stabilimenti per la vivisezione, nonostante le nuove leggi per l'obiezione di coscienza sulla sperimentazione animale, nelle università. La situazione non sembra così rosea.
E' duro leggere il resoconto scritto di un video girato in un canile lager, perchè è un pugno nello stomaco, ma è meglio sapere che le 15,000 firme raccolte da volonterosi in seguito a questo sono probabilmente finite come coriandoli di carnevale, e nulla sembrerebbe cambiato.
Nel web è raccontato con precisione cos'è questo canile, come viene gestito da padre e figlio ormai da molti anni, pochi dei quali con regolare licenza. Ci sono denunce arrivate da più parti, molte convenzioni coi comuni del salernitano (ora forse anche del napoletano) per accalappiare, mettere in stallo in canile, e smaltire le carcasse di un grosso numero di randagi.
Dopo i reclami sui cani di proprietà spariti ed sull'eccessivo tasso di mortalità nella struttura avvengono delle ispezioni, in cui vengono trovati fuori posto solo l'inceneritore, e l'impianto di eliminazione delle acque.
Nell'ultimo verbale redatto dai NAS sul canile, visibile in rete, sembra che tutto vada bene, anche se vengono presi "a campione" solo 15 cani per il controllo del microchip. Ma anche volendo essere molto ottimisti, non è possibile scrivere su un verbale d'ispezione che sono presenti 1670 cani e contemporaneamente annotare 3 lavoratori per tutta la struttura senza farsi qualche domanda. Non occorre essere un volontario animalista per rendersi conto che controllare, pulire, curare quotidianamente 500 cani a testa è impossibile, a meno di non avere caratteristiche sovrumane.
Dopo l'enorme polverone alzatosi anni fa è stata chiesta un'interrogazione parlamentare, dopodichè è calato nuovamente il buio; oggi si chiedono ancora notizie sulla vicenda, forse le risposte dovrebbe fornirle la commissione permanente di ispezione creata "ad hoc" dall'Assessorato alla sanità.

Da "Il Corriere del Mezzogiorno"
CICERALE (SA) -Nell'angolo di un box di cemento una cagna nera avvicina a sè il suo cucciolo e lo lecca. Il cucciolo è morto e la cagna lo sà. Continua a tenerlo stretto tra le zampe e il petto mentre con il muso ne prende un altro. Anche l'altro è un cucciolo. E' bianco ed è morto. La cagna lecca anche lui. Sette minuti e 25 secondi per raccontare la morte. Un video choc girato tra i recinti del canile Oasi San Leo di Cicerale. La telecamera indaga all'impazzata tra gli oltre due ettari di terreno destinati ad ospitare la struttura tanto attaccata dagli animalisti. "Il lager" come lo definiscono le associazioni zoofile, è sotto il tiro di un occhio gigante che riprende e memorizza e non riesce a cancellare. Decine di cani racchiusi in un unico grande recinto. Saltano, abbaiano, piangono.Così si apre il filmato. Il reportage è intitolato "Canile di Cicerale. Il canile della morte". La telecamera arriva lì dove gli animalisti dicono che il gestore della struttura, Mauro Cafasso, "vieta a chiunque di entrare". I box sono pieni di fango ed escrementi. A terra carcasse di animali morti. Nei secchi di abbeveraggio acqua putrida. Un meticcio nero di grossa taglia non riesce ad entrare nella sua cuccia. Il suo corpo è lacerato da piaghe. Le sue orecchie sono diventate nido per le zecche. Altra cuccia. Altra ripresa. Altro meticcio. Sempre di taglia grande ma nero e bianco. Lui giace lì sulla soglia della sua cuccia. La faccia rivolta all'esterno e la pancia gonfia. E' morto tra il fango e la poltiglia del terreno. Dalla cuccia spunta la testa di un secondo cane. Guarda fuori e torna dentro. L'obiettivo non entra nella cuccia.Procede fuori. Aldilà dei recinti. Entra in un altro box. Ciotole vuote e escrementi sul pavimento di cemento. Cani, grandi e piccoli, ammassati in un angolo. A pochi centimenti un cucciolo marroncino affonda il muso nel corpo senza vita di un altro cucciolo bianco e nero. Come se stesse scavando. La telecamera zooma. Il cucciolo bianco e nero ha il ventre pieno di sangue. Dopo il lauto pasto l'altro cucciolo si allontana.Il reportage continua. Straziante. Continua nel box di un pitbull bianco completamente rinsecchito che cerca di mettere il muso fuori dalle sbarre. Continua nel box di un meticcio marrone che affonda la testa in una ciotola vuota. Continua tra l'abbaiare e il mugolio degli animali. Poi l'occhio elettronico scruta un furgoncino celeste parcheggiato oltre un recinto. Un fermo immagine sul logo che contraddistingue il canile di Cicerale. E si spegne. Ancora una volta tra decine di cani rinchiusi in un unico box. Come se qualcuno si fosse accorto di un occhio indiscreto. Un cane bianco guarda fisso nell'obiettivo. E' l'ultima immagine dei sette minuti e venticinque secondi che raccontano la morte."

2006 - Ispezione regionale, ieri mattina, al canile di Cicerale. L'inceneritore è privo di numerazione autorizzata dal Servizio di Ecologia Regionale: il capo del servizio veterinario regionale, Paolo Sarnelli, ne impone la chiusura. Contravvenzione per il titolare, Mauro Cafasso, che così si difende: "La richiesta è stata inviata. Sono in attesa di risposta".
Intanto l'Assessore Regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, che due mesi fa ha istituito una commissione permanente di ispezione ad hoc con personale rotante, ribadisce l'intenzione di fare chiarezza. "Continueremo a fare controlli a tappeto - sottolinea l'assessore la cui e-mail è intasata dalla petizione on line - in modo da verificare il reale stato di salute degli animali ospitati". Dal verbale redatto ieri, la struttura apparirebbe idonea ad ospitare i 1674 cani attualmente ricoverati. Non sembrerebbero violate le norme igienico-sanitarie, ma l'assessore rimane fermo nel chiedere "una ispezione non più a campione ma cane per cane".

2 commenti:

great star ha detto...

ggi ho sentito su FOrum che gli animali verranno riaffidati a quelli che gestivano il canile! Ci sarà un modo per farci sentire???

cry08 ha detto...

per la psicologa annamaria manzoni quel che a scritto e una vergogna