22 ottobre 2012
EMERGENZA : ALLEVAMENTO SULL'APPENNINO CHIUDE, OCCORRE PORTARE VIA GLI ANIMALI
Un allevamento sulle montagne dell'appennino chiude, è un autentico lager.
Vi elenco chi è rimasto ancora là dentro, si cercano stalli urgentissimi,
i volontari hanno trovato cuccioli morti, cani denutriti, cani malati.
C'è solo da portarli via , dopo si possono fare tutti i discorsi possibili,
quindi rispondete solo se avete stalli o adozioni :
10 pinscher adulti maschi e femmine
4 jack russel (2 femine gravide + 2maschi)
1 bull terrier maschio anni 2
1 caucaso maschio anni 5
2 rottweiler maschi anni 5 e 6
10 maremmani maschi e femmine tra i 2 e 4 anni
Son presenti anche cuccioli ma l'allevatore dice che fino all'ultimo (30 ottobre) cerca di venderli quindi prima non li dà.
Non chiedetemi carattere dei cani perchè le condizioni in cui son stati visti ieri son drammatiche, c'è poco da poter capire.
Inoltre :
12 caprette di cui 6 tibetane
2 asini sardi maschi
3 pavoni
20 tortore giapponesi
contattare
lormagn@libero.it oppure
animalistiverona@gmail.com
Noi di Verona cercheremo di andare giù venerdi e portare quelli che avranno trovato stallo o adozione.
23 gennaio 2012
GREEN HILL : NIENTE PER CUI GIOIRE
FOTO VESCUSIO - CORRIERE.IT
FACCIAMO NOSTRE LE PAROLE DI LORENZO CROCE CHE NEL BLOG DI A.I.D.A.A. SCRIVE L'OPINIONE DI MOLTI ANIMALISTI SU QUANTO STA ACCADENDO IN QUESTI GIORNI.
LO PROMETTIAMO, A SARA' DURA......
http://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/2012/01/la-chiusura-di-green-hill-e-fumo-negli.html
LA CHIUSURA DI GREEN HILL E' FUMO NEGLI OCCHI. ECCO COSA VOTERA' IL PARLAMENTO ITALIANO.
5 gennaio 2012
MERDE SUR AIR FRANCE...MA ANCHE SU KLM
BOICOTTAGGIO INTERNAZIONALE CONTRO AIR FRANCE-KLM
Air France-KLM è direttamente responsabile di questa vergognosa tratta di animali e in alcune aree del pianeta ha preso tutta la fetta di mercato del trasporto di animali per la vivisezione, soprattutto per quanto riguarda i primati.
Per esempio l’isola africana delle Mauritius esporta ogni anno 10.000 macachi per i laboratori. In seguito alle proteste che hanno portato la compagnia di bandiera Air Mauritius a cessare il trasporto di questi animali, Air France-KLM è l’unica compagnia responsabile del loro viaggio verso la tortura.
Air France-KLM trasporta inoltre primati destinati alla vivisezione dai Caraibi e dalla Cina.
Decine di compagnie aeree hanno scelto di non trasportare più animali destinati ai laboratori, AirFrance-KLM deve essere la prossima!
31 dicembre 2011
IL GRANDE GIOCO DI GREEN HILL : INDOVINA ANCHE TU COSA STANNO COMBINANDO
GRANDE GIOCO CON GRANDI PREMI, E SOPRATTUTTO GRANDI
L'indizio è questo : forse il grande tubo nero è in realtà un rilevatore di calore.
Il quesito è : quale necessità può avere Green Hill nell'utilizzare un rilevatore di calore non all'interno della propria azienda ma nel territorio ?
Risposte : da trovare
29 dicembre 2011
GREEN HILL, LA LOTTA CONTINUA
Green Hill sta sempre lì, sulla collinetta verde di via San Zeno a Montichiari. Non si sa quanto sia cambiato all'interno dei suoi capannoni, in meglio o in peggio, dall'inizio della protesta. Forse niente, se centinaia e centinaia di cani sono ancora chiusi lì, urlanti, per ore e ore, per giorni e notti sempre uguali in attesa della morte.
Invito il gentile pubblico che legge queste pagine ad avvicinarsi uno di questi giorni, fisicamente, a quei capannoni. Farlo è legale : la strada di accesso è pubblica, e oltre alla maledetta fabbrica di cavie porta anche a due/tre abitazioni private che non c'entrano niente con loro.
I piu' sensibili potranno avvertire un'atmosfera orribile già parecchi metri prima di Green Hill, qualcosa che ti toglie il fiato.
Oltre alle urla dei cani ti toglie il fiato l'aria di tranquilla abitudine che circonda il posto, simile a quella delle normali fattorie : uomini con stivaloni che camminano lungo i muri dei capannoni, e che potrebbero sembrare stallieri se non entrassero coi tesserini magnetici nella struttura. Uomini con trattori che spostano materiale di qui e di là, come semplici contadini... ecco, forse proprio quest'aria da impuniti, con la facciata rispettabile, è quello che fa piu' pensare.
"Senti che puzza di escrementi...ma se questo è un Parco naturale come hanno avuto il permesso di deiezioni per 2500 cani?"
"Una persona viene a caricare le grosse quantità di letame e le trasporta da un'altra parte"
è la risposta. Mi chiedo chi saranno i paesi che ricevono questi carichi, e se sanno da quale struttura provengono.
Entrano ed escono mezzi in continuazione, dalla via per la collina, e i camion che si portano via gli animali a volte sono medio piccoli, con la scritta GLS arancione sulla fiancata. Alcuni ragazzi la scorsa notte ne hanno seguito uno, il conducente si è spaventato ed è rientrato a Green Hill insieme al suo carico di innocenti.
Arriva al presidio di protesta lì accanto, organizzato fino al 1 gennaio, una macchina della Guardia di finanza, chiedono ai ragazzi presenti dove si trovi Green Hill : la speranza di tutti è che stiano andando a controllarli e possibilmente a bastonarli, finanziariamente parlando.
La domanda di molte persone che seguono la vicenda attraverso i giornali e le televisioni da un po' di tempo è : "Come andrà a finire?"
L'unica risposta che è possibile dare, dopo una visita a quel luogo infernale, è una sola : Green Hill chiuderà. Chi non è convinto di questo non fa parte della razza umana, e nemmeno di quella animale.
LA NOTTE DI CAPODANNO IL PRESIDIO IN CORSO ATTENDE GLI AMICI ANIMALISTI
IN VIA SAN ZENO - MONTICHIARI - BRESCIA
20 dicembre 2011
UN'EMINENZA GRIGIA PER GREEN HILL ... ANZI ROSA.
Attraverso l'impegno di tanti, il puzzle della vicenda Green Hill acquista ogni giorno un nuovo tassello. Piccolo o grande che sia ha sempre importanza, perchè rende visibile un'immagine che solo fino a due anni fa era solo un fantasma. Da un articolo del Comitato fermare Green Hill esce per ora un tassello di poche righe, però molto interessante, che dice così :
" La Zanola va a Roma. Ci va con il vicesindaco di Montichiari, tale Gianantonio Rosa, già sindaco per due mandati consecutivi e impossibilitato per questo mandato alla candidatura, sostituto da una sua collega di partito. A quanto dicono maligne voci a Montichiari e dintorni è lui che veramente decide il bello e il cattivo tempo in Comune. Ma si sa, sono solo voci di paese. Fatto sta che è sotto il mandato di Rosa che Marshall ha acquistato Green Hill e che ha cominciato la sua espansione da 1 a 5 capannoni, diventando così il più grande allevamento di cani da laboratorio in Europa...."
Da http://www.fermaregreenhill.net/wp/un-piano-diabolico-tra-viaggi-a-roma-e-conferenze-stampa
Stia tranquillo anche Rosa, se riceverà dei proiettili non gli arriveranno dagli animalisti. La precisa informazione sulla verità che si nasconde in quei capannoni farà un'esplosione immensamente piu' grande di qulche giocattolino inviato in una busta con una sigla senza senso, e con un timbro postale "casualmente" illeggibile.
16 dicembre 2011
ERMANNO GIUDICI PRESIDENTE E.N.P.A. RISPONDE AI PROIETTILI DI MONTICHIARI
Succede che qualche burlone manda uno o piu' proiettili al capo della polizia locale di Montichiari per posta.
Forse questo burlone è anche parecchio disinformato sulle realtà animaliste, perchè nello spazio del mittente scrive E.N.P.A ovvero Ente Nazionale Protezione Animali, l'associazione italiana piu' istituzionale e riconosciuta dallo stato.
Burlon non scrive qualche sigla fra le piu' conosciute per la loro attività, oppure qualche nome fantasioso tipo "animalisti informali insurrezionalisti" , scrive ENPA e la maggior parte degli animalisti di lungo corso si fa una risata per l'evidente assurdità della cosa.
Ermanno Giudici, presidente dell'ENPA, no. Invece di liquidare la cosa come un episodio isolato che lascia il tempo che trova e che andrà al limite valutato dagli inquirenti, si lancia in una filippica che viene intitolata così dalla stampa : " Il presidente Ermanno Giudici sottolinea l'estraneità dell'ENPA di Milano dalla lettera intimidatoria recapitata al Comandante della Polizia di Montichiari. "
Si alzano le asticelle della tensione, si nuota in brodi di coltura, le teste sono genericamente calde, insomma ci volevano i proiettili per far parlare E. Giudici di Green Hill.
Certo è strano che un'associazione animalista consolidata come ENPA non stia muovendo un dito per la situazione di quei 2500 beagle che nascono e vivono come carne da macello. Forse non è una campagna che possa far ritornare una buona immagine ???
Da tempo ormai i tanti volontari che si sbattono giorno e notte per aiutare piu' animali possibili, che si assumono delle responsabilità enormi anche quando hanno poche forze, non fanno alcun affidamento sulle cosiddette "grandi associazioni" impegnate perlopiu' a curare la propria immagine e le proprie relazioni pubbliche.
Nessuno si aspetta aiuto, nè materiale ne legale, da queste sigle altisonanti che pochi contatti hanno con la strada e con chi ci vive.
In nome della pace molti sono stati zitti, e hanno mormorato queste cose solo ai volontari vicini, ma questa verità può tranquillamente uscire allo scoperto nel momento in cui ENPA si permette di buttare fango su chi sta lottando e mettendo a repentaglio anche la propria salute per chiudere il lager di Green Hill.
Invece di metter in circolo un po' di buonsenso, merce rara di questi tempi, il presidente dell'ENPA si dissocia, prende le distanze, asserisce, condanna e alzando il ditino dice di vergognarsi a chi difende gli animali con questi metodi....
Forse siamo noi animalisti senza padroni che ci dissociamo, io personalmente l'ho fatto da ENPA anni fa, quando ho visto morire i selvatici ricoverati come mosche.
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http://www.cronacamilano.it/cronaca/20630-lettera-intimidatoria-al-comandante-della-polizia-di-montichiari-enpa-prendiamo-le-distanze-solidarieta-al-capitano.html
Il presidente Ermanno Giudici sottolinea l'estraneità dell'ENPA di Milano dalla lettera intimidatoria recapitata al Comandante della Polizia di Montichiari.
ELENA ZANOLA E LA CURVA SUD BRAMBILLA
Il Giornale di Brescia informa che l'attivista colto da malore è ancora ricoverato in coma farmacologico a Brescia, e prosegue con le dichiarazioni del sindaco di Montichiari Elena Zanola sul conto degli attivisti, ma sopratutto sul conto della sua massima nemica attuale, Micaela Vittoria Brambilla :
Da http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/bassa/green-hill-il-sindaco-scrive-al-ministro-1.1009587
"Alcuni attivisti - riferisce il sindaco Elena Zanola - hanno chiesto il permesso di occupazione del suolo pubblico nell'area che si trova vicino al canile. L'ho concessa, ma ho mandato una lettera all'ex ministro Brambilla, dicendole che è corresponsabile di quanto sta accadendo per via delle bugie che ha raccontato e sta ancora raccontando " Si riferisce, il sindaco, anche alla situazione di tensione (con relative minacce) che si registra a Montichiari. Si riferisce al fatto, insomma, che "tra i tanti che ascoltano le parole dell'ex ministro, ci può essere, anzi, c'è qualche testa calda, che pensa di passare direttamente ai fatti "
Insomma un'ex ministro del governo Berlusconi, notoriamente poco abituata alle lotte di piazza, anzi piu' volte contestata durante varie manifestazioni a favore degli animali, sta per diventare la capo-curva piu' pericolosa del momento, responsabile di istigazione a delinquere nei confronti delle teste calde che dovrebbero passare direttamente ai fatti (?!)
Certo un po' di buonsenso e di equilibrio non guasterebbe, da parte di queste istituzioni che dovrebbero essere di esempio alla cittadinanza, sia con il loro operato che con le loro parole. A parità di comportamento potremmo dire che la signora Zanola è una pericolosa leghista, visto che fa parte di un partito in cui molti parlano spesso di bombe, fucili e pistole, a partire dal suo capo carismatico che invitava il popolo a sparare alle navi di immigrati. Raramente è esistito un partito piu' violento, becero e qualunquista della lega nord, quello dovrebbe fare paura.
Chissà, magari le teste calde a cui accenna la signora Zanola sono le migliaia e migliaia di cittadini che firmano per chiudere Green Hill. Anzi, che fanno la coda per poter firmare.
In effetti sentendo parlare la maggior parte dei "cittadini della strada" si sente dire spesso :
"ma perchè non gli mettono una bomba e lo fanno saltare per aria quel maledetto capannone? " Tanti lo pensano e lo dicono, mentre tanti altri dicono : " Mi piacerebbe mettere uno di quegli sperimentatori dentro una gabbia e fargli provare per un po' le stesse cose che fa lui ai cani"
Sì, il sentimento popolare (quello che viene calpestato bellamente dai nostri padroni politici) prova ripugnanza per la vivisezione e la condanna, come condanna altre pratiche anacronistiche come la caccia e la lotta fra gli animali. Il sentimento popolare si esprime attraverso persone che hanno preso a cuore il destino dei cani-cavia di Green Hill, alcune di queste hanno dimostrato con coraggio che è possibile mettere in difficoltà una multinazionale come la Marshall attraverso uno sciopero della fame.
Molte di queste persone non erano piu' giovani, magari avevano problemi di salute, ma avevano tutte un cuore grande così. Eppure sono state buttate in mezzo alla strada sotto la pioggia perchè la castellana di Montichiari non voleva che il suo palazzo fosse contaminato dai loro sacchi a pelo, e ha fatto transennare dai suoi sgherri tutto il municipio.
Hanno così tanta paura del popolo questi scaldapoltrone che se potessero farebbero circondare tutto di filo spinato. Lontani dalla gente, proni davanti al potere economico, e forse anche ad altri poteri non così chiari, visto che nell'atto costitutivo di Green Hill la Marshall Inc. non appare, e già questa è una strana anomalìa.
14 dicembre 2011
IN COMA UN ATTIVISTA AL PRESIDIO CONTRO GREEN HILL
AGGIORNAMENTO 15 DICEMBRE : MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI ALEXANDER, CHE NON E' PIU' IN COMA FARMACOLOGICO. SI E' SVEGLIATO, E' VIGILE E IN QUESTE ORE STA TENTANDO PURE DI RIPRENDERE A PARLARE.
Da http://www.bresciatoday.it/cronaca/montichiari-green-hill-condizioni-alexander-attivista.html
Green Hill: le condizioni dell'attivista si aggravano.
Alexander, 45enne della provincia di Milano, è ricoverato in terapia intensiva e non ha più ripreso coscienza in seguito all'arresto cardiocircolatorio. Le sue condizioni sarebbero più gravi di quanto apparso in un primo momento.
Le condizioni di Alexander sarebbero sempre più gravi, da quanto si potuto sapere dalla sorella rintracciata dai giornalisti. L'uomo di 45 anni, originario del milanese, che si è sentito male intorno all'una di martedì mattina nel corso del presidio anti Green Hill, è ricoverato in terapia intensiva e non ha più ripreso coscienza in seguito all'arresto cardiocircolatorio: attualmente è tenuto in coma farmacologico dai medici.Intanto, ieri, le forze dell'ordine hanno comunicato ai manifestanti la decisione di spostare il presidio in una zona marginale di Montichiari, Gli attivisti sono però in queste ore ancora in piazza, anche perché il luogo in cui è stato deciso di spostarli è quello dell'area industriale della cittadina bresciana, più vicino a Green Hill, ma inadatto per poter dare visibilità alla protesta.
MILANO 23 DICEMBRE - CONTRO GREEN HILL DAVANTI ALLA REGIONE LOMBARDIA
VENERDI' 23 DICEMBRE 2011 - ORE 10.30
PIAZZA CITTA' DI LOMBARDIA 1 - MILANO
Da salviamoicanidigreenhill@autistici.org
A Montichiari la pressione si fa sentire ed è stata quanto mai alta, ma evidenti interessi delle istituzioni locali non rendono possibile al momento sbloccare la situazione. Non che la cosa sia impossibile, ma al momento visto il cerchio creato ad arte da Comune, Asl e Polizia Locale, diventa veramente difficile che da lì possa venire una svolta nella situazione.
Il sindaco Zanola da tempo va ripetendo che se le ordinano dall’alto di chiudere Green Hill lo farà più che volentieri. E’ ovvio che il timore è quello di una ritorsione economica da parte della multinazionale Marshall, che rende il sindaco e il vicesindaco incapaci di fare un minimo passo in prima persona a favore dei cani prigionieri di questo lager. Così come è
ovvio che tra menzogne e levate di scudi la volontà è quella di tenere aperta questa fabbrica di sofferenza.
A questo punto perché non pretendere che dall’alto qualcuno lo ordini e lo imponga davvero a Zanola e compagnia di chiudere quel lager? Con queste motivazioni indiciamo per venerdì 23 dicembre un presidio di protesta davanti alla Regione Lombardia, organo che è direttamente coinvolto nella vicenda e che ha molti modi e motivi per chiudere questo
lager:
-potrebbe far applicare la legge 33/2009 che viene applicata a tutte le altre strutture che ospitano cani nel territorio lombardo, che non ci interessa per far stare meglio i cani prigionieri di Green Hill ma che porterebbe alla chiusura della struttura;
-potrebbe emanare una legge che vieti allevamento di cani e altri animali per utilizzo a fini di vivisezione (una legge proposta ad aprile 2010 e rimasta nel cassetto dopo una bocciatura della giunta, senza nemmeno essere discussa in commissione o dal Consiglio Regionale);
-potrebbe come ASL Regionale cercare di mettere luce sui famosi registri non a norma di Green Hill, dando un parere che possa smentire i controlli farsa della Asl di Lonato/Montichiari e così portare al ritiro della licenza e la chiusura dell’allevamento. Così come potrebbe spiegare come mai sono state rilasciate a Green Hill deroghe che non ha nessun altro allevamento in Italia per non microchippare i cani e poterli iscrivere in
anagrafe da soli, lasciando così via libera a chissà quali traffici non tracciabili.
Niente di questo è stato fatto. Finora.
Crediamo sia il momento giusto per mettere al centro del ciclone anche tutti i politici e i tecnici che lavorano in Regione Lombardia e che nonostante tutta l’attenzione di questi ultimi mesi non hanno mosso un dito.
Ogni giorno continuano a morire animali nei laboratori di vivisezione.
Molti di questi sono cani che vengono allevati dentro Green Hill. Ma non solo, Green Hill è solo una parte di questo mondo di sofferenza e sfruttamento: la maggior parte dei 900.000 animali uccisi ogni anno nei laboratori italiani sono roditori, animali anch'essi che meritano la libertà.
Continueremo a lottare per salvare tutti gli animali vittime della scienza e per far conoscere sempre più gli orrori che avvengono dietro le mura dei laboratori!
Venerdì 23 dicembre ore 10.30
Presidio davanti al palazzo della Regione
Piazza Città di Lombardia 1/Via Pola, Milano
www.fermaregreenhill.net
info@fermaregreenhill.net
13 dicembre 2011
RAPPRESENTAZIONE CONTRO GREEN HILL
Video della protesta contro Green Hill avvenuta in Piazza dei Mercanti a Milano il 30 aprile 2011. Da rivedere e ricordare.
11 dicembre 2011
NESSUN TERZO TEMPO CON GREEN HILL, FIRMATO WASPS STABIA RUGBY
ANCHE I GIOCATORI DI RUGBY SCENDONO IN CAMPO PER SOSTENERE LA BATTAGLIA CHE VUOLE LA CHIUSURA IMMEDIATA E LA LIBERAZIONE DEI CANI RINCHIUSI NEL LAGER DI GREEN HILL A MONTICHIARI ( BRESCIA ).
8 dicembre 2011
BANCHETTO PER CHIUDERE GREEN HILL
I milanesi e i gentili ospiti in visita alla città, durante la passeggiata per il centro nei giorni di S.Ambrogio, oltre alle tante proposte commerciali hanno avuto modo di incontrare una realtà ben diversa : il banchetto informativo presso il quale sono state raccolte nuove firme contro l'allevamento di beagle a Montichiari (BS), l'ormai conosciuto e contestato Green Hill.
La richiesta che arriva da moltissime persone è quella di chiudere per sempre l'allevamento.
Lo dimostra il numero di adesioni raccolte in una quindicina di ore : 3.400 firme.
Letteralmente prese d'assalto le postazioni dove i moduli si riempivano nell'arco di pochi minuti, con le persone in fila pazientemente per dare il proprio appoggio.
Una cassa di risonanza incredibile per questo caso è stata senza dubbio la trasmissione Striscia la notizia che ha seguito Green Hill per diverse puntate.
Molte domande, richieste di chiarimenti, dubbi, sono stati rivolti ai volontari da parte di persone diversissime fra loro e tutte ugualmente indignate. Pochissimi ancora si aggrappano ai cosiddetti "vecchi valori" che vedono la sperimentazione animale indispensabile per la salute umana, sono davvero una ristretta minoranza. La nascita di associazioni di medici contrari alla sperimentazione animale ha convinto anche i piu' diffidenti che oggi come oggi esistono metodi assai meno invasivi, e soprattutto molto piu' precisi in termini di risultati dello squartare un beagle o una scimmia, o del provocargli una malattia con la pretesa di curarla.
La consapevolezza di tutti è che se Green Hill chiuderà in Italia potrebbe sempre riaprire in altri Paesi incantati dalle grosse, enormi somme che possono essere offerte in questi casi.
Non sappiamo quali, ma sicuramente saranno Paesi con leggi sugli animali piene di buchi, come le leggi italiane. Ma nonostante questa possibilità la scelta è quella di andare fino in fondo, come dimostrano le persone in sciopero della fame dal 3 dicembre davanti al Municipio di Montichiari.
Sei giorni sotto la pioggia, al freddo e senza mangiare forse stanno facendo breccia nell'animo del sindaco Elena Zanola, che nelle ultime ore sta chiedendo aiuto addirittura al Comitato Montichiari contro Green Hill, come si legge nella sua intervista pubblicata da Brescia Oggi www.giornaledibrescia.it « A Montichiari viviamo blindati, tutte le Forze dell'Ordine sono impegnate in questo frangente. Ma questo non ha senso, sono i parlamentari ed il presidente della Repubblica che possono cambiare la legge del ’92 che autorizza allevamenti di questo tipo. Chiedo anche al Comitato di aiutarmi mobilitando gli organi competenti a livello nazionale».
6 dicembre 2011
LETTERA AL SINDACO DI MONTICHIARI ELENA ZANOLA
Sig. Sindaco Zanola,
la voce di questo blog è ben poca cosa rispetto ai poteri forti con cui lei deve trattare,
ma Le vogliamo esprimere ugualmente il punto di vista di "questa parte" ,
Capiamo bene che la sua posizione è quella del vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro.
In teoria Lei potrebbe fare dei passi di Sua iniziativa contro Green Hill, soprattutto nei confronti della trasparenza delle licenze Asl rilasciate a un allevamento di cani di compagnia che improvvisamente ha cambiato scopo ed è diventato allevamento per la vivisezione. Tenuto conto che detto allevamento forse ha ricevuto certe licenze in base al fatto che staziona in un parco naturale.
Ma nella pratica Lei è pressata da realtà ben piu' consolidate, importanti, danarose, come il Ministero della Sanità, il Servizio Sanitario Nazionale, le Asl.
C'è gente che ci ha rimesso la pelle per andare contro questi (e altri poteri), magari in modo non eclatante, ma semplicemente cadendo dalle scale, o per un incidente d'auto.
Lei non ha l'aria di una combattente, ma di una tranquilla signora monteclarense che si è trovata a fare il Sindaco, e la patata bollente Le è finita in mano.
Per questo non Le chiediamo di capirci o appoggiarci, ma almeno di parlare con persone estranee alla protesta contro Green Hill, per esempio veterinari, che le diranno tutto il loro sdegno per una vivisezione che sopravvive solo per dare da mangiare ai vivisezionatori.
Così come esistono i ragionieri, Sig, Sindaco, esistono i vivisezionatori, e non hanno intenzione di perdere il lavoro grazie al quale vivono, loro e le loro famiglie.
La vivisezione serve a loro e basta, non certo al milione di animali all'anno solo in Italia che vengono usati per test sempre uguali fra loro.
Forse parlando con loro e con tutte le persone che combattono contro la vivisezione, come i medici della LIMAV - Lega Italiana Medici per l'Abolizione della Vivisezione- anche Lei Sig. Sindaco potrà sentirsi meno sola e in balìa degli eventi.
Animali in libero stato .-
COSA SI DICE DI GREEN HILL - RASSEGNA STAMPA
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ELENA ZANOLA VA A ROMA - La sindaca di Montichiari ha chiesto un appuntamento...al ministero dell'interno a Roma. Alla fine il problema è solo quello dell'ordine pubblico ??? (Ministero dell'Interno = Polizia di Stato)
Articolo del Corriere della Sera : Il caso Green Hill sul tavolo del Viminale di Matteo Trebeschi
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/11_dicembre_5/20111204BRE05_15-1902417998337.shtml
GLI ATTIVISTI RACCONTANO - Le voci degli attivisti che proseguono il digiuno nella piazza del Municipio. Articolo di Geapress : Montichiari - dalla piazza anti Green Hill :
riempiamo l’Italia di lenzuoli “FERMATE GREEN HILL"
http://www.geapress.org/sperimentazione-animale/montichiari-%E2%80%93-dalla-piazza-anti-green-hill-riempiamo-litalia-di-lenzuoli-fermate-green-hill/21940
SPUNTA UNA PETIZIONE GIA' AVVIATA DA UN'ITALIANA NEL 2010 AL PARLAMENTO EUROPEO - Articolo de Il fatto quotidiano : Sciopero della fame contro ‘Green Hill’
Ma la speranza arriva dall’Europarlamento di Alessio Pisanò
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/03/sciopero-della-fame-contro-canile-green-hillma-speranza-arriva-dalleuroparlamento/175024/
VIDEO DELLA CONSEGNA DELLE FIRME AD ELENA ZANOLA - "Sono esasperata, chiuda Green Hill e tutti gli allevamenti in Italia!" afferma la sindaca di Montichiari a Teletutto
http://www.teletutto.it/videonews/green_hill_firme_consegnate/11678.html?uidy_58=TTappl.videonews.dettaglioVideoNews&record=4328
MESSAGGIO DI SOSTEGNO DA "SALVIAMO I CANI DI GREEN HILL" http://www.fermaregreenhill.net/ -
il Coordinamento Fermare Green Hill si schiera a sostegno delle persone che hanno spontaneamente iniziato questo sciopero della fame per la chiusura di Green Hill e invita a far sentire la propria voce al Comune e al Sindaco di Montichiari :
Telefono del Comune: 030/96561
Numero segreteria del Sindaco: 030/9656290
Numero telefonico della segreteria del Vicesindaco: 030/9656290
E-mail:
ufficio.protocollo@cert.montichiari.it, sindaco@montichiari.it,
segreteria@montichiari.it, protocollo@montichiari.it,
messi@montichiari.it, albo@montichiari.it, personale@montichiari.it,
urp@montichiari.it, ragioneria@montichiari.it, tributi@montichiari.it,
anagrafe@montichiari.it, elettorale@montichiari.it,
serviziallapersona@montichiari.it, commercio@montichiari.it,
manutenzioni@montichiari.it, verde.arredourbano@montichiari.it,
cimitero@montichiari.it, urbanistica@montichiari.it,
ecologia@montichiari.it,
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Per metterti in contatto con noi puoi scrivere a: info@fermaregreenhill.net
24 marzo 2010
SIAMO LIETI DI ANNUNCIARE CHE GUBERTI E' RINVIATO A GIUDIZIO PER MALTRATTAMENTI
A tutti i frequentatori di questo blog che cercano con insistenza notizie sull'allevamento Del Vento, appartenente al veterinario Guberti, annunciamo con piacere che il loro "guru" o "esempio da seguire" o "produttore di campioni" verrà processato per maltrattamenti il 18 maggio p.v.
Attraverso Agire Ora giunge il comunicato di Animal Liberation, che da oltre un anno lavora per salvare questi poveri cani. Ricordiamo che ancora 100 cani (su 170 iniziali) cercano adozione, e chiediamo a tutti di contattare Animal Liberation per adottarne o per dare una mano a
cercare adozioni. I cani sono dolcissimi, e molto docili, sono pointer, quindi di taglia media, ci sono sia maschi che femmine e l'età varia dai 2 ai 9 anni.
*Comunicato di Animal Liberation del marzo 2010*
GUBERTI RINVIATO A GIUDIZIO.
IL 18 MAGGIO 2010 LA PRIMA UDIENZA NEL PROCESSO CHE LO VEDE IMPUTATO PER MALTRATTAMENTO.
Questo processo è molto importante perché Guberti non è un pazzo isolato, né un povero vecchio scimunito che non ce la faceva più: Guberti, le cui teorie nel mondo della cinofilia erano note e
apprezzate, non è che la punta dell'iceberg di tutta un'area di allevatori che applica e condivide i suoi metodi.
Per questo è difeso con veemenza da colleghi, associazioni di allevatori , venatorie, e trova tra i suoi sostenitori persone insospettabili di cui tra poco parleremo.
Ciò che è in discussione oggi è la pretesa di questa categoria di allevare i cani senza interferenze di alcun genere e, in nome della selezione, avere il diritto di operare in qualunque modo, anche
nell'inosservanza della legge sul maltrattamento degli animali che secondo loro dovrebbe riguardare solo gli animali d'affezione e non quelli da "lavoro" quali i cani da caccia.
Come se i cani non fossero sempre cani e non soffrissero allo stesso modo.
Una selezione operata in condizioni di vita estreme, senza cibo, cure e ripari adeguati, nella promiscuità di maschi, femmine, cuccioli e adulti affamati, spinti a sbranarsi tra loro per l'esasperazione: questa è la teoria e la prassi di Guberti & C.
Questo è il metodo difeso da veterinari e cattedratici tra i quali spiccano il prof. Stefano Cinotti, ex preside della Facoltà di Veterinaria di Bologna - oggi direttore dell'Istituto Zooprofilattico
dell'Emilia Romagna e Lombardia - che, in una perizia compiuta su incarico del tribunale di Ravenna nel 2003, escluse la presenza di maltrattamento giustificando il metodo di Guberti che indicò addirittura come "selezione naturale", il che scientificamente è un'aberrazione perché la selezione naturale è quella che avviene in natura dove l'ambiente, cioè
gli spazi e le condizioni territoriali, le vie di fuga sempre disponibili, le possibilità di approvvigionamento di cibo e di dotarsi di ripari, è completamente diverso da un recinto dove i cani vivono in cattività.
La perizia del prof. Cinotti contribuì in modo determinante all'assoluzione nel processo che nel 2003 vide Guberti incriminato.
Successivamente nel 2008, in un secondo procedimento, fu la perizia del veterinario toscano Paolo Pardini, noto allevatore di pointer e dresseur dei cani di Guberti, a portare il P.M. di allora a chiedere e ottenere l'archiviazione.
Branchi di cani costretti a lottare per la sopravvivenza in una condizione innaturale imposta allo scopo di selezionare i più forti, questi sono gli allevamenti riconosciuti dall'E.N.C.I. fino al giorno in cui furono sequestrati.
Questi sono gli allevamenti tutt'ora difesi da associazioni quali l' A.A.C.I. Associazione Allevatori Cinotecnici Italiani presieduta da Alberto Veronesi (www.ilcinofilo.it), dal Pointer Club, da Il Bracco Italiano ecc.
Il rinvio a giudizio di Guberti segna una data storica nel nostro paese: il rispetto della legge deve valere per tutti, anche per gli allevatori.
Esprimiamo il nostro più vivo apprezzamento per l'operato della Procura e della Forestale di Ravenna che, nel contempo, hanno deciso l'apertura degli affidamenti per i pointer sequestrati.
E' una svolta epocale: i cani sequestrati potranno avere una famiglia invece di restare, come è sempre avvenuto, imprigionati a vita in strutture di custodia in attesa di sentenze definitive.
Animal Liberation
presidente@animalliberation.it
www.animalliberation.it
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Prima - Cane di Guberti con Guberti Dopo - lo stesso cane con i volontari
Questo blog non aveva ancora dato la notizia della possibilità di adozione per i Pointer di Guberti perchè l'attenzione esagerata che li circonda - che travalica il confine del territorio nazionale per arrivare in Svezia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Germania, Spagna, e diverse altre nazioni da cui partono segnali di interesse verso i cani dell'allevamento Del Vento - impone un'attenzione speciale nel loro affidamento.
Da parte animalista si può contare una rete d'informazione sempre più forte che può raggiungere persone e luoghi in modi inaspettati.
Diventa sempre più difficile sfuggire al controllo di "persone qualunque" quando si compiono maltrattamenti su animali, perchè è un tipo di reato che può stare sul gozzo, come quelli contro i bambini, anche al più incallito ribelle alle leggi.
Esistono telecamere talmente piccole da stare in un paio di occhiali o nella decorazione di una borsetta da donna, e ci sono mille modi per "scoprirsi" quando si commette un reato contro animali. Al posto degli estimatori dei cani di Guberti lasceremmo perdere la partita, che sta diventando troppo evidente per essere considerata sicura.
Soprattutto quando migliaia di occhi, dall'altra parte, seguono tutte le vostre mosse.
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29 agosto 2009
CONSIDERAZIONI SULL'ALLEVAMENTO GUBERTI
I media avevano parlato diffusamente dell'allevamento di cani di razza Pointer del veterinario Guberti alla fine dello scorso anno. In questo girone infernale in provincia di Ravenna erano finalmente entrate le istituzioni, e avevano trovato un vero e proprio lager, dove non c'era nè cibo ne acqua, e le femmine partorivano in mezzo agli altri cani. Se erano brave a proteggerli bene, sennò i cuccioli venivano subito sbranati dagli adulti.
Quelli che riuscivano a sopravvivere in queste condizioni, feriti dalle continue lotte per il cibo, mangiando carne imputridita e fango, erano i Pointer "selezionati dalla natura", i migliori.
Un articolo precedente è a questo indirizzo http://animalinliberostato.blogspot.com/2009/01/benvenuti-al-pointer-club-da-guberti.html
Un aspetto strano, fra i tanti di questa vicenda, è la stima che riscuote il Dr. Guberti fra le varie realtà cinofile, compreso l'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) ovvero il massimo organismo per gli allevatori in quanto stabilisce i criteri di razza pura, rilascia i pedegree, indìce concorsi e compagnia bella. L'ENCI incomincia a mostrarsi critica nei suoi confronti solo a fine 2008, quando il bubbone è scoppiato a livello nazionale.
Il secondo aspetto strano è che i metodi di allevamento del Dr. Guberti erano già noti alla giustizia, infatti già nel 2003 viene processato per maltrattamento di animali, ma viene assolto con formula piena, soprattutto grazie alla perizia del Preside della facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bologna.
E qui sale la curiosità di sapere chi sarà mai questo pezzo da novanta che ha dichiarato nella sua relazione la buona salute dei cani "ospitati" nell'allevamento dal poetico nome "Del Vento", confermando che i Pointer non sono razze da salotto, sennò come diventano campioni?

Pointer dell'allevamento Del Vento tra quelli più presentabili
L'ex Preside della facoltà di Veterinaria si chiama Stefano Cinotti ed è un ricercatore, il suo curriculum è pubblico pertanto viene riportato anche qui :
Nome: Stefano
Cognome: Cinotti
Istituto d’appartenenza: Università degli Studi di Bologna Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria
Disciplina di specializzazione: Medicina Veterinaria
Curriculum Laureato con lode in Medicina Veterinaria a Bologna nel 1974
Ufficiale Medico Veterinario nel periodo maggio 1975 maggio 1976
Dipendente Alimenti Purina 1976-1977
Veterinario Interno nel Consorzio di Comuni Monzuno Loiano 1977-1978
Assistente Ordinario Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna 1978-1985
Professore Associato di Clinica Medica Veterinaria 1985-1994
Professore Ordinario di Clinica Medica e Medicina Legale dal 1994
Direttore del Dipartimento Clinico Veterinario 1998-2000
Responsabile del Servizio Veterinario Centralizzato per la protezione degli Animali Utilizzati a fini sperimentali dell'Università di Bologna dal 1993
Membro del Consiglio Superiore di Sanità dal 1996
Direttore dell'Istituto Nazionale per la Fecondazione Artificiale degli Animali Domestici dal 1999
Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dal 2000
Membro Corrispondente dell'Accademia delle Scienze - Istituto di Bologna dal 2003
Membro del Panel Scientifico EFSA (European Food Safety Autority) dal 2003
Grazie a questo sostanzioso curriculum il prof. Cinotti è riuscito a sbaragliare 23 candidati e ad arrivare alla nomina di Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia nel 2007.
Succede quindi che una persona con un tale incarico incontri prima o poi L’On. Martini, sottosegretario del ministro della lavoro, della salute e delle politiche sociali, per esempio al battesimo di una piattaforma per un corso universitario on-line, e che si stringano simpatie e alleanze senza sapere a chi si sta stringendo la mano.
Soprattutto quando subentra un terzo aspetto strano nella vicenda, che riguarda i Pointer selezionati da una vita infame per diventare campioni. Sarà che nell'immaginario pubblico un campione ha innanzitutto caratteristiche fisiche e psichiche notevoli, ma sicuramente non è ferito, emaciato, stremato. Chi e dove avrebbe un giorno usufruito di animali talmente patiti da rischiare di essere squilibrati? Ma soprattutto...erano gli animali a interessare o solo il corredo genetico che si sarebbe potuto utilizzare dai sopravvissuti?
A questo link i Pointer com'erano, e come sono diventati oggi in seguito all'intervento di Animal Liberation http://www.animalliberation.it/allevamentoguberti.html
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12 gennaio 2009
BENVENUTI AL POINTER CLUB "DA GUBERTI"


Una brutta storia che ha per protagonista un veterinario di nome Giorgio Guberti e il suo allevamento chiamato "Del Vento"- in provincia di Ravenna. Le vittime sono un ammasso di ossa, pelle e ferite che assomigliano a dei cani razza Pointer. Piegati su se stessi e pieni di malattie - come sono stati trovati dai volontari di Animal Liberation - dovevano sopravvivere in privazioni di ogni tipo per temprare il fisico e il carattere. Chi non sopravviveva non era "buono" a prolificare.
Nonostante questi metodi il sig. Guberti viene addirittura premiato dal Pointer Club d'Italia, e alla fine degli anni '80 vince più di una volta il "trofeo allevamento", come appare sul sito http://www.pointerclubitaliano.com/ICampioni/TrofeidelClub/TrofeoAllevamento/tabid/616/language/it-IT/Default.aspx
Il trofeo viene assegnato ogni anno al socio allevatore che documenta con fotocopia dei libretti di lavoro i risultati ottenuti da soggetti nati dal suo allevamento ancorchè non di sua proprietà.
Forse mostrava i libretti dei cani venduti, piuttosto che di quelli residenti nel suo bel rifugio?
Le nuove ispezioni e il conseguente sequestro avvenuto in questi giorni del canile lager hanno alzato un grosso polverone anche intorno al Club di cui il Guberti è rispettato socio. Si sono sentiti in dovere di rispondere in questo modo:
Il Consiglio Direttivo del Pointer Club d’Italia convocato per il giorno 9/1/2009, ha così per la prima volta deliberato, contrariamente a ciò che potrebbe desumersi da quanto in precedenza pubblicato, pur anche sul sito del Club, sulla questione in questi termini posta all’ordine del giorno: “Problema Guberti: Posizione del Club e possibili interventi”. Il Consiglio manifesta il proprio sconcerto per la situazione venutasi a creare a seguito e per effetto del sequestro dei cani operato nell’allevamento del “Vento”. Ritiene che le prerogative istituzionali della Società specializzata non le consentano interventi di sorta e, in pendenza di procedimento penale, non resti che manifestare assoluta fiducia nell’operato della magistratura. Ritiene, peraltro e soltanto, sia opportuno, in attesa di ulteriori provvedimenti giudiziari, offrire ogni più ampia collaborazione per quel che concerne la corretta custodia degli animali sequestrati, al fine di garantirne l’integrità e la salute, nonché al fine di non veder disperso il rilevante patrimonio genetico di cui sono, in gran parte, portatori. Esprime profondo rammarico per l’inqualificabile atteggiamento di quanti, proclamandosi amici degli animali, si sono del tutto inopinatamente, ingiuriosamente quando non anche minacciosamente, scagliati nei confronti di dirigenti e soci del Pointer Club d’Italia, rilevando che tale atteggiamento non trova giustificazione alcuna stante l’appassionata, amatoriale cinofilia cui hanno da sempre improntato la loro attività. Il Consiglio ritiene così di aver definitivamente, inequivocabilmente chiarito quale abbia ad essere inteso l’atteggiamento del Pointer Club d’Italia su questa incresciosa vicenda.
Eh sì! un'incresciosa vicenda... Si muove anche il Sottosegretario di Stato al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali, Francesca Martini. Ma nonostante tutte le conoscenze e le opportunità che potrebbe avere un Sottosegretario, la patata bollente degli affidi e degli stalli viene gestita da Animal Liberation, che dirama questo appello:
Al Sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci
Alla ASL di Ravenna
Ai Volontari Animalisti
Presso la località di Osteria, comune di Ravenna, è situato l'allevamento del veterinario Giorgio Guberti, che alleva pointer da vari decenni.
Il metodo che utilizza questo personaggio è quello della "selezione naturale", ovvero non garantire agli animali alcun tipo di sostentamento (nè cibo nè acqua) in modo che sopravvivano solo gli animali più forti.
Sono presenti oltre 200 cani, tutti scheletrici e terrorizzati. Sono tutti infestati di parassiti, molti sono malati, presentano tumori, tumefazioni, cecità e altre patologie.
Buona parte dei cani è chiusa in piccoli box dove la pavimentazione è costituita dalle deiezioni dei cani che si sono solidificate e stratificate durante gli anni, tutto l'allevamento è coperto di melma e fango, e non c'è traccia di cibo, ciotole o acqua.
Ci sono anche numerosi cuccioli, molti sono stati rinvenuti in un box completamente privo di luce. Disseminate a terra ci sono carcasse di pollame e conigli che si presume vengano lanciati agli animali. Sono stati trovati anche resti di cani.
Giorgio Guberti è stato già processato e assolto nel 2003 per le accuse di maltrattamento. Forte anche della perizia del preside della facoltà di Veterinaria dell'Università di Bologna, tale processo non ha avuto conseguenze, ma gli ha al contrario creato un precedente che gli ha permesso di continuare a fare il suo "lavoro".
Tra l'altro, gli allevamenti in suo possesso sono due, l'altro è a ridosso di casa sua e non c'è stata possibilità di visionarlo, ma ci è stato garantito che i cani sono nelle stesse condizioni. In questo secondo allevamento sono presenti anche dei cani levrieri.
Martelliamo le autorità competenti (sindaco, Asl e tutti quelli che potrebbero fare qualcosa) per chiedere con urgenza che i cani possano essere quantomeno curati e nutriti e che Giorgio Guberti non possa più accedere all'allevamento.
C'è un'ordinanza che gli impone di chiudere l'allevamento entro tre mesi, ma conosciamo bene i tempi della burocrazia e della legge. In più, una volta chiuso l'allevamento, chi si prenderà in carico questi cani, malati e spaventati? Il comune ha già detto che non intende spendere centinaia di migliaia di euro per un allevamento privato.
Testo completo dell'appello su http://www.animalliberation.it/
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13 settembre 2008
CANILI LAGER, FABBRICHE DI CANI RANDAGI
Fabbriche di miseria e di sofferenza atroce che prosperano al centro/sud come al nord; coinvolti migliaia di nuovi cuccioli che ogni anno diventano randagi. Senza colpe, se non quella di essere nati. Fabbriche con fonti di guadagno sicure, per molti criminali che fanno affari con le istituzioni: con una mano prendono dai Comuni i soldi per l’accalappiamento, il mantenimento e lo smaltimento degli animali; con l’altra sono generosi con veterinari, direttori sanitari e Asl compiacenti che certificano la REGOLARITA' di questi luoghi.
E’ ovvio che l’interesse di tutta questa bella gente è che il numero dei randagi aumenti sempre di più, in modo da incrementare il business. Perchè questo avvenga basta non fare sterilizzazioni tra i randagi esistenti, e presto il loro numero è decuplicato.
Gli animali, non ricevendo cibo nè cure si ammalano presto, e dopo aver fruttato per il "mantenimento" fruttano anche da morti per lo smaltimento. Quando la “merce” scarseggia, ovvero non si trovano randagi veri e il guadagno è fermo, la soluzione per riempire le gabbie dei lager è rubare gli animali di proprietà.
Il traffico di cani probabilmente sta in uno dei gradini più bassi della malavita organizzata, ma le sue grinfie arrivano molto in alto perchè, oltre a rendere in maniera sicura, gli animali non possono testimoniare in un processo quindi la scarsità di rischio giuridico è evidente.
Qualunque essere senza né arte ne parte, ma con le parentele/amicizie giuste può prendere un terreno, mettere un po’ di gabbie e recinti, e farlo diventare un posto degli orrori, regolarmente sovvenzionato e protetto tramite connivenze con i potenti della zona.
Eppure questi buchi infernali, a volte irraggiungibili, sono posti di cui nella zona si sa tutto. E si tace per paura.
Ma se qualcuno trova il coraggio di denunciare, a mettere a posto le cose ci sono sempre i medici veterinari o i direttori sanitari figli di pinocchio, che nelle ispezioni della Guardia forestale o dei Nas dichiarano "sono entrati che erano già così"per i cani in cattive condizioni; "qui vivono molto bene" anche se stanno in 300 a sbranarsi in una gabbia; "sono morti perché erano malati o aggressivi" quando migliaia di carcasse affiorano dal terreno.
Tra i controllori alcuni non ci credono, e lottano fino in fondo perché questi orrori abbiano una fine. Ma anche tra di loro purtroppo c’è chi crede alle bugie, nonostante lavori come agente di pubblica sicurezza o giudice. Pensano che all’infuori di un piccolo paese, in fondo nessuno lo verrà mai a sapere.
10 settembre 2008
CANILE DI CICEREALE - COM'E' ANDATA A FINIRE?
Quando si parla di peggioramento delle condizioni animali è facile che il pensiero vada al coccolatissimo gatto di casa sdraiato sul cuscino, e si nega che stia avvenendo.
Oltre a quello che si può vedere fuori di casa propria o aprendo mail di volontari disperati da tutta Italia, esistono ricerche e dati che misurano l'aumento enorme dei randagi in Italia, da quando la soppressione nei canili è sparita per legge. E dati che misurano l'aumento degli stabilimenti per la vivisezione, nonostante le nuove leggi per l'obiezione di coscienza sulla sperimentazione animale, nelle università. La situazione non sembra così rosea.
E' duro leggere il resoconto scritto di un video girato in un canile lager, perchè è un pugno nello stomaco, ma è meglio sapere che le 15,000 firme raccolte da volonterosi in seguito a questo sono probabilmente finite come coriandoli di carnevale, e nulla sembrerebbe cambiato.
Nel web è raccontato con precisione cos'è questo canile, come viene gestito da padre e figlio ormai da molti anni, pochi dei quali con regolare licenza. Ci sono denunce arrivate da più parti, molte convenzioni coi comuni del salernitano (ora forse anche del napoletano) per accalappiare, mettere in stallo in canile, e smaltire le carcasse di un grosso numero di randagi.
Dopo i reclami sui cani di proprietà spariti ed sull'eccessivo tasso di mortalità nella struttura avvengono delle ispezioni, in cui vengono trovati fuori posto solo l'inceneritore, e l'impianto di eliminazione delle acque.
Nell'ultimo verbale redatto dai NAS sul canile, visibile in rete, sembra che tutto vada bene, anche se vengono presi "a campione" solo 15 cani per il controllo del microchip. Ma anche volendo essere molto ottimisti, non è possibile scrivere su un verbale d'ispezione che sono presenti 1670 cani e contemporaneamente annotare 3 lavoratori per tutta la struttura senza farsi qualche domanda. Non occorre essere un volontario animalista per rendersi conto che controllare, pulire, curare quotidianamente 500 cani a testa è impossibile, a meno di non avere caratteristiche sovrumane.
Dopo l'enorme polverone alzatosi anni fa è stata chiesta un'interrogazione parlamentare, dopodichè è calato nuovamente il buio; oggi si chiedono ancora notizie sulla vicenda, forse le risposte dovrebbe fornirle la commissione permanente di ispezione creata "ad hoc" dall'Assessorato alla sanità.
Da "Il Corriere del Mezzogiorno"
CICERALE (SA) -Nell'angolo di un box di cemento una cagna nera avvicina a sè il suo cucciolo e lo lecca. Il cucciolo è morto e la cagna lo sà. Continua a tenerlo stretto tra le zampe e il petto mentre con il muso ne prende un altro. Anche l'altro è un cucciolo. E' bianco ed è morto. La cagna lecca anche lui. Sette minuti e 25 secondi per raccontare la morte. Un video choc girato tra i recinti del canile Oasi San Leo di Cicerale. La telecamera indaga all'impazzata tra gli oltre due ettari di terreno destinati ad ospitare la struttura tanto attaccata dagli animalisti. "Il lager" come lo definiscono le associazioni zoofile, è sotto il tiro di un occhio gigante che riprende e memorizza e non riesce a cancellare. Decine di cani racchiusi in un unico grande recinto. Saltano, abbaiano, piangono.Così si apre il filmato. Il reportage è intitolato "Canile di Cicerale. Il canile della morte". La telecamera arriva lì dove gli animalisti dicono che il gestore della struttura, Mauro Cafasso, "vieta a chiunque di entrare". I box sono pieni di fango ed escrementi. A terra carcasse di animali morti. Nei secchi di abbeveraggio acqua putrida. Un meticcio nero di grossa taglia non riesce ad entrare nella sua cuccia. Il suo corpo è lacerato da piaghe. Le sue orecchie sono diventate nido per le zecche. Altra cuccia. Altra ripresa. Altro meticcio. Sempre di taglia grande ma nero e bianco. Lui giace lì sulla soglia della sua cuccia. La faccia rivolta all'esterno e la pancia gonfia. E' morto tra il fango e la poltiglia del terreno. Dalla cuccia spunta la testa di un secondo cane. Guarda fuori e torna dentro. L'obiettivo non entra nella cuccia.Procede fuori. Aldilà dei recinti. Entra in un altro box. Ciotole vuote e escrementi sul pavimento di cemento. Cani, grandi e piccoli, ammassati in un angolo. A pochi centimenti un cucciolo marroncino affonda il muso nel corpo senza vita di un altro cucciolo bianco e nero. Come se stesse scavando. La telecamera zooma. Il cucciolo bianco e nero ha il ventre pieno di sangue. Dopo il lauto pasto l'altro cucciolo si allontana.Il reportage continua. Straziante. Continua nel box di un pitbull bianco completamente rinsecchito che cerca di mettere il muso fuori dalle sbarre. Continua nel box di un meticcio marrone che affonda la testa in una ciotola vuota. Continua tra l'abbaiare e il mugolio degli animali. Poi l'occhio elettronico scruta un furgoncino celeste parcheggiato oltre un recinto. Un fermo immagine sul logo che contraddistingue il canile di Cicerale. E si spegne. Ancora una volta tra decine di cani rinchiusi in un unico box. Come se qualcuno si fosse accorto di un occhio indiscreto. Un cane bianco guarda fisso nell'obiettivo. E' l'ultima immagine dei sette minuti e venticinque secondi che raccontano la morte."
2006 - Ispezione regionale, ieri mattina, al canile di Cicerale. L'inceneritore è privo di numerazione autorizzata dal Servizio di Ecologia Regionale: il capo del servizio veterinario regionale, Paolo Sarnelli, ne impone la chiusura. Contravvenzione per il titolare, Mauro Cafasso, che così si difende: "La richiesta è stata inviata. Sono in attesa di risposta".
Intanto l'Assessore Regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, che due mesi fa ha istituito una commissione permanente di ispezione ad hoc con personale rotante, ribadisce l'intenzione di fare chiarezza. "Continueremo a fare controlli a tappeto - sottolinea l'assessore la cui e-mail è intasata dalla petizione on line - in modo da verificare il reale stato di salute degli animali ospitati". Dal verbale redatto ieri, la struttura apparirebbe idonea ad ospitare i 1674 cani attualmente ricoverati. Non sembrerebbero violate le norme igienico-sanitarie, ma l'assessore rimane fermo nel chiedere "una ispezione non più a campione ma cane per cane".