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7 novembre 2012

GIORNALISMO CON LE GAMBE CORTE : IL CASO DEL CANE TRASCINATO DA UN'AUTO

                                                                                   
                                                                 Foto d'archivio    

Una notizia come questa ci mette un attimo a fare il giro della rete :
un uomo di Lentella, in provincia di Vasto (Abruzzo), viene visto dai concittadini guidare la sua automobile mentre dietro l'auto, legato a un gancio, trascina il suo cane.

Con il passare delle ore il fatto viene riportato dai vari media e aumentano i particolari sulla vicenda : l'uomo è davvero molto anziano, utilizza apparecchi acustici e non si è accorto di nulla, il cane è saltato fuori dal bagagliaio da solo.
Alcune persone che assistono alla scena parlano di una scia di sangue lasciata dalle ferite del povero cane. Dicono che qualcuno ha provato a fermarlo, ma non ci è riuscito...quindi un vecchietto forte come Rambo, i suppose.

Poi incominciano a girare delle foto, dove si vede chiaramente un bagagliaio chiuso con il povero cane trascinato dietro l'auto...vuol dire poco, è vero, il bagagliaio può essersi chiuso da solo dopo che l'auto ha passato una buca o un dosso....ma ci sono modalità in questi casi che tornano e tornano e tornano........una puzza di merda che si leva quando implicata c'è gente di merda....

I media insistono sull'età del "pover'uomo" e perfino su Facebook si aprono discussioni in cui non mancano i pii protettori del povero vecchio, che insistono sulla sua buona fede e sull'handicap dell'udito. In verità qualcuno accenna al fatto che, anche se non ci senti bene ma hai il bagagliaio aperto, dovresti accorgertene perchè ti volano anche le mutande, ma queste voci passano inosservate.

Succede allora che delle volontarie che si stanno occupando in Abruzzo di tutt'altra cosa, entrano in contatto con le volontarie che hanno seguito il caso del cane trascinato dall'auto....sì il mondo è piccolo, e l'Italia lo è ancora di piu'. Si scopre così che il povero vecchio è della classe 1959, non ce ne vogliano i cinquantenni che leggono il blog ma allora anche voi siete dei ruderi ambulanti!!!!
Il povero 53enne con apparecchio acustico causa anzianità (!) attualmente è latitante e non si trova piu' il cane. Timore diffuso fra i volontari è che l'abbia buttato in qualche discarica o canale per liberarsene.

Quest'uomo è sicuramente un disgraziato da punire secondo la legge, ma ci domandiamo come mai nemmeno un'auto della Polizia Locale, se non della Polizia di Stato, ha cercato di intercettarlo, quando ha scorazzato con il cane ferito per tutto il paese ed è stato certamente riconosciuto dagli altri abitanti.  Ci risulta che le tasse che paghiamo come Italiani servano a coprire le necessità dell'intera nazione, non solo del nostro orticello, e ci aspettiamo che la legge a protezione degli animali funzioni anche in luoghi dove viene considerata una rottura di scatole in piu'. Questo per non arrivare a estremi in cui si è portati a convincersi, dopo anni e anni e anni di esperienze dove si incrociano animalisti e forze dell'ordine, che qualcuno con la divisa sia colluso con questa gentaglia, e la protegga.




25 ottobre 2012

NON RESTITUISCE IL CANE MALTRATTATO AI PADRONI, LA PRESIDENTE DELL'AVAPA LAURA VERDURA FINISCE DENUNCIATA


Da Jlenia :

Conosco personalmente Laura Verdura, una persona che stimo moltissimo per il suo operato, questa sua scelta va sostenuta da tutti noi, poichè alle parole seguano sempre i fatti, affinchè le nostre energie siano sempre rivolte al benessere animale, senza compromessi.
Grazie a Laura, e ai suoi collaboratori, per questo atto d'amore e di coraggio




Non restituisce il cane maltrattato ai padroni, 
la presidente dell'Avapa finisce denunciata.
Laura Verdura spiega: "l'associazione protegge gli animali: 
restituirli a chi li maltratta è incoerente".

22/10/2012  
 

AOSTA. Il fatto risale allo scorso anno. Il canile regionale, ad Aosta, prende
in carico un cane da pastore di proprietà di un residente nella Valdigne. La
decisione consegue ai maltrattamenti subiti dall'animale tenuto legato ad una
corda di misure inadeguate al punto da provocargli profonde ferite sul collo.
‘'Thay'', l'amico a ‘'quattro zampe'', viene ospitato in un box della
struttura. La direzione presenta una denuncia per maltrattamenti. Il giudice la
accoglie. Il pagamento da parte del proprietario del cane modifica la sentenza
e il giudice sancisce il dissequestro e l'immediata restituzione dell'animale
al legittimo titolare. Laura Verdura (foto d'archivio), presidente dell'Avapa,
sceglie di non riconsegnarlo, contravvenendo all'ordinanza di un magistrato. E'
stata denunciata per inadempienze.

Parla l'interessata: «Ritengo che il cane sia stato maltrattato soltanto per
incuria. Come ho avuto modo di specificare in varie occasioni, i cani da lavoro
vengono tenuti nella massima considerazione fino a che seguono il bestiame a
pieno ritmo. Nel momento in cui rallentano la loro attività sono soggetti ad
essere trascurati. Non provo rancore nei confronti del padrone di Thay -
assicura Laura Verdura -. Ricordo, però, che la nostra associazione è dedita
alla protezione degli animali e, quindi, per principio, riteniamo incoerente la
restituzione di un animale a chi lo ha maltrattato. Questa persona dimostra di
non saper valutare, nella giusta misura, la serenità e la salute del cane».

Danilo Maccarrone, direttore del canile/gattile, di regione Croix Noire,
appoggia, senza remore, la decisione della donna. «Ci sono state leggerezze a
livello legale - dice -. Da parte nostra, continuiamo a tutelare l'incolumità e
il benessere degli animali. E' la strada giusta».

Sulla questione si pronuncia, in termini più dettagliati, Riccardo Orusa,
medico veterinario, di Aosta: «Non è tollerato, da molto tempo, il
maltrattamento degli animali. Ricordo che l'ex sottosegretario Francesca
Martini aveva promulgato una normativa con cui acuiva le sanzioni nei confronti
di chi non custodisce gli animali con l'affetto e il senso civico dovuti. I
cani da pastore svolgono, oltretutto, un gran lavoro di guardia delle mandrie e
dei greggi. Un doppio volto che dovrebbe indurre il proprietario al massimo
rispetto».

Non intende esprimere commenti sull'accaduto. «Non conosco la questione.
Ritengo, però, che la decisione di un magistrato sia sovrana», conclude.


S.L.




VOGLIONO CHIUDERE IL CENTRO DI RECUPERO PER GLI ORSI PRIVATI DELLA BILE, FACCIAMOCI SENTIRE !!!!!

ANCORA UNA POSSIBILITÀ PER FERMARE LA CHIUSURA!

Caro amico ,

Proprio in questo momento, il Ministero per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale sta scrivendo un rapporto sull’ordinanza di sfratto da consegnare al Primo Ministro del Vietnam, che deciderà le sorti del nostro centro.

LA TUA VOCE CONTA.

Abbiamo l’opportunità di convincere il Ministero che la chiusura del Bear Rescue Centre di Animals Asia e il trasferimento dei 104 orsi che vivono nel centro è ingiusta sotto ogni punto di vista.

Siamo stati informati che il rapporto sarà consegnato il prossimo 26 ottobre. Abbiamo pochissimo tempo per entrare in azione.

Invia SUBITO una mail al Ministero spiegando perché deve fermare la chiusura (puoi usare il testo che abbiamo preparato per te).


Ti prego di inviare una email al Ministero ora e di chiedere ai tuoi amici di fare altrettanto. La vostra voce conta.

Grazie e abbracci d’orso,

Jill

Jill Robinson Dott.ssa Med. Vet. h.c.
Fondatrice & CEO


A:    vp@mard.gov.vn

Fermiamo la chiusura del Vietnam Bear Rescue Centre 
 
di Animals Asia
 

Egregi Signori,


Scrivo per esprimere il mio sconcerto per l’ordinanza di sfratto 
 
dal Parco Nazionale di Tam Dao emessa dal Ministero per la 
 
Difesa ai danni del Bear Rescue Centre di Animals Asia.

La chiusura dell’unico centro di salvataggio dedicato agli orsi in
 
Vietnam, indurrebbe la comunità internazionale a credere che 
 
il Vietnam non è seriamente impegnato nella dismissione delle 
 
fattorie della bile e nel recupero degli esemplari che hanno 
 
sofferto a causa di questa barbara pratica.

Il BearRescue Centre dovrebbe essere un vanto per il Vietnam 
 
e ragione di orgoglio per il Ministero per l’Agricoltura e lo 
 
Sviluppo Rurale. Vi preghiamo di invitare il Primo Ministro a 
 
non convalidare il decreto di sfratto e a onorare 
 
gli accordi presi dal Vostro Governo.

Con riconoscenza,


(firma)





22 ottobre 2012

CUCCIOLI IN ADOZIONE DAL SALENTO



Salve, 
siamo una piccola associazione del basso Salento "SPES" onlus di Parabita (LE), ci occupiamo della gestione del canile comunale di Matino (LE) e di tutti i randagi del territorio.
 

Tra le nostre attività c'è un programma che abbiamo sempre in atto di sterilizzare, con l'aiuto di un veterinario privato che viene in canile nel nostro "ambulatorio" improvvisato, più femmine che possiamo, vaganti sul territorio per cercare di limitare le cucciolate, il tutto a nostre spese. 
Ma il territorio è molto dispersivo, il basso Salento è tutta campagna e le persone e le istituzioni in genere qui da noi non sono interessate nè agli animali nè a risolvere i problemi ad essi relativi, nè a farli star meglio in qualche modo. Anzi risolvono tutto facendoli rinchiudere in canili da dove non usciranno mai. 
In più cosa molto grave i cani non vengono nè curati nè sterilizzati e nessuno si reca in canile ad adottare neanche un cucciolo di due mesi, spesso preferiscono comprarlo.

I volontari sono pochissimi e fanno i salti mortali per poter seguire più cani possibile, tanti a casa loro hanno un piccolo "rifugio" e tutti sono davvero allo stremo delle forze.



I problemi sono gravissimi e nessuno vuole risolverli, lasciano tutto il lavoro ai volontari che però sono troppo pochi e soprattutto senza mezzi.

Il problema principale, a parte la continua emergenza che comprende anche i cani incidentati e abbandonati nelle campagne (dovuta alla diversa mentalità diffusa purtroppo in tutto il sud Italia) è l'abbandono di cucciolate anche di pochi giorni.

 

Le persone non vogliono sterilizzare, preferiscono abbandonare anche più volte le loro cucciolate. I volontari li trovano in campagna in fin di vita o davanti al canile.  Ma il canile per problemi di spazio non può contenere tutti i cuccioli che hanno bisogno di aiuto, così vengono curati sul territorio con gravi pericoli per loro anche di avvelenamenti che qui sono ancora molto usati.
 

Sono talmente tanti che non riusciamo a farli adottare in fretta e noi siamo in pochissimi e più crescono e meno possibilità hanno di trovare una famiglia anche al nord, qui non ci sono adozioni.
 

Siamo veramente disperati potete darci una mano? Vorremmo chiedervi 
se potete prendervi in carico qualche cucciolo che possa trovare adozione sicuramente molto più facilmente, presso di voi.


I cuccioli e anche gli adulti partono dalla provincia di Lecce con due vaccinazioni, sverminati e microchippati, e possono arrivare a Melegnano (MI) con una staffetta ormai collaudata o il sabato o la domenica a seconda della disponibilità di chi organizza il viaggio che è indipendente da noi. I cani arrivano in buone condizioni nonostante il lungo viaggio, e prima della partenza vengono controllati dal veterinario che ci segue e dalle volontarie.
 

Grazie di cuore per il vostro tempo e speriamo che possiate aiutarci! Anche uno o due cuccioli per volta per noi va bene! In allegato alcuni dei nostri orfanelli.

A presto!

 

Francesca Cataldo
Associazione SPES onlus Parabita tel. 333 9135466





21 ottobre 2012

FOTO DELLA MANIFESTAZIONE CONTRO HARLAN 20/10/2012


Nella manifestazione contro Harlan del 20 ottobre 2012 una delle cose che ha più colpito i presenti è stato lo spiegamento di forze, per terra e per aria, utilizzate contro uomini, donne, bambini, invalidi, animali. Un accordo preventivo tra gli organizzatori della manifestazione aveva stabilito la fine del corteo a qualche decina di metri di distanza dallo stabilimento per la vivisezione, e così migliaia di manifestanti si sono trovati stretti in un imbuto di strada, di circa 4 metri di larghezza, in mezzo alle case di campagna di Correzzana, ben fornite di cancelli alti e acuminati, inutili in caso di fuga. 
Di fronte a loro reparti antisommossa schierati a singhiozzo, con metri di  distanza in mezzo, in modo da placcare ogni tentativo di sfondamento.
Altri reparti schierati a chiusura della strade laterali, la maggior parte in assoluto carabinieri, e un elicottero che volteggiava sopra le migliaia di teste, graziosamente pagato come il resto della parata dai contribuenti.  Nonostante lo spiegamento di forze non propriamente amichevole, gli alti in grado presenti cercavano di mantenere un atteggiamento rilassato nei confronti dei manifestanti, spargendo notizie tutte da verificare come : "Qui i macachi non ci sono più, li hanno portati da un'altra parte", oppure "Il  servizio d'ordine l'ha deciso la Questura di Monza e loro non sanno cosa succede in strada".

Per fortuna oggi esiste internet, dove è facile informarsi e capire chi c'è dietro a determinate decisioni, e dove non appare nessuna Questura di Monza/Brianza, ma un semplice Commissariato.
Esiste invece un Prefetto, che ha come compito il servizio d'ordine pubblico, che a Monza Brianza è
la dottoressa Giovanna Vilasi. 
Nel sito della Prefettura si legge che è coniugata e ha quattro figli, è sicura dottoressa Vilasi che uno di loro non sarà un giorno vegetariano e andrà in corteo con gli animalisti per chiedere la fine di questa vergogna immensa che è la vivisezione ? 

E un'altra domanda sarebbe : chi ha organizzato questo servizio d'ordine pubblico non ha pensato alle nefaste conseguenze che avrebbe avuto un'eventuale reazione dal fondo del corteo in una via larga quanto una stanza? come sarebbero finiti i bambini e gli animali presenti davanti al cordone di carabinieri? 
Ciliegina sulla torta al termine di una giornata frustrante come può essere vedere le forze dell'ordine che paghi con le tue tasse proteggere uno stabilimento privato, lo sbarramento anche al ritorno del corteo ai pullman, bloccato per lungo tempo in attesa di chissà che, forse di qualche provocazione ????




12 ottobre 2012

EGREGIO SIGNOR SINDACO DI CAPOTERRA (CA)


Egregio Sig. Sindaco Francesco Dessì,
le scriviamo in quanto il suo Comune, Capoterra in provincia di Cagliari, in questi giorni è diventato molto famoso a causa di un episodio orrendo, di cui speriamo ormai sia stato informato : 

davanti alla scolaresca di una scuola un cucciolo è stato ucciso, non per aver cercato di aggredire qualcuno o per avere creato problemi, ma per l'unica colpa di essere salito sul pullman che porta i bambini alla scuola media di Frutti d'Oro, frazione di Capoterra. 

Il conducente l'ha preso per le zampe, l'ha buttato giù dal mezzo e poi l'ha investito e ucciso, questo è ciò che hanno raccontato i bambini ai loro genitori e agli insegnanti. 
Ora noi ravvediamo parecchi reati penali nel comportamento del conducente del mezzo, che oltre ad avere commesso un atto spregevole davanti a dei bambini  ha compiuto maltrattamenti con esito mortale dell'animale, e in più non si è fermato a soccorrerlo dopo averlo investito.

Non possiamo credere all'involontarietà del conducente, perchè anche se avesse investito il cucciolo per sbaglio, se n'è andato lasciandolo sulla strada a morire.
Chiediamo quindi che sia immediatamente destituito dal suo attuale compito e denunciato d'ufficio, visto che è sua responsabilità Signor Sindaco il benessere e il trattamento nel rispetto delle leggi nei confronti dei randagi sul suo territorio


firma


per inviare via posta :
Comune Capoterra  Via Cagliari, 91
09012 Capoterra (CA)

 
mail:
comune.capoterra@legalmail.it


form da compilare sulla loro pagina :
Ufficio URP Capoterra
http://www.comune.capoterra.ca.it/index.php?option=com_performs&formid=5&Itemid=208









11 ottobre 2012

VOLONTARIO CON CUCCIOLI FERMATO PER ORE


di Maristella De Michele

BRINDISI - Sabato mattina 6 ottobre 2012 lo staffettista volontario collaboratore delle associazioni animaliste Lepa, Magghy, Enpa e Antea, Giuseppe Felline, parte da Lecce per portare a Milano 10 cuccioli di cane trovatelli o prelevati presso canili, e raggiungere le famiglie adottanti e stalli in attesa di adozione. Il tutto, come sempre, fatto con la documentazione necessaria e nel rispetto delle regole per il trasporto di animali domestici e non per uso commerciale.
Giuseppe viene fermato dai carabinieri prima a Lecce e poi a Brindisi perchè diffidato dal trasportare cani altrimenti avrebbe rischiato il sequestro del mezzo e degli animali. Dopo mezza giornata tra avvocati e presidenti delle associazioni suddette presso la Asl di Brindisi, i cani e il volontario finalmente sono riusciti a riprendere il lungo viaggio e raggiungere la destinazione finale. Alla fine è stato stabilito che c’è stata una palese interpretazione errata delle norme che ha portato i carabinieri di Lecce e Brindisi a fermare per qualche ora un servizio di volontariato.
Si trattava di un trasferimento di animali domestici per il quale è necessario rispettare solo le regole tecniche per il trasporto degli animali. I documenti dei cani che doveva trasportare Felline c’erano tutti e in regola. I microchip c’erano. Le carte d’identità dell’affidatario e dell’adottante anche. Gli animali avevano il loro trasportino (ognuno ad hoc in base al peso dell’animale).
Il veicolo era idoneo, con ventilazione meccanica, e possibilità per i cani di abbeveraggio. A posto anche la documentazione sanitaria consistente nella scheda dell’animale che precisa i dati del cane e dell’adottante e dell’associazione oppure del cittadino che affida il cane allo staffettista, il libretto e/o certificato del veterinario attestante le vaccinazioni dell’animale ed il numero del microchip.
Insomma, tutto a norma di legge così come prevede il regolamento Ce numero 1/2005 del 22 dicembre 2004 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate, entrato in vigore il 5 gennaio 2007 ed in base all’articolo 169 del Codice della strada. Ma, nonostante il volontario e gli animali viaggiassero muniti della documentazione descritta, alla prima tappa a Lecce, Giuseppe Felline, viene fermato dai carabinieri i quali lo diffidano dal trasportare cani in quanto rischiava il sequestro del mezzo e degli animali perchè privo di autorizzazioni Asl.
Lo stesso staffettista ha tentato, ma invano, di spiegare ai militari che non si trattava di trasporto per fini commerciali o per allevamento bensì di animali domestici e che pertanto aveva osservato ogni prescrizione in materia. Giunto alla seconda tappa, quella di Brindisi, Giuseppe, ha incontrato le associazioni animaliste e ha caricato i cani ma dopo pochi chilometri è stato inseguito da guardie zoofile unitamente ad un maresciallo in borghese dei carabinieri.
“Sopraggiunta una pattuglia con tre carabinieri  a bordo, il volontario è stato fermato e senza preventivo controllo della documentazione, non contestando alcunché, le forze dell’ordine obbligavano lo staffettista a seguirle presso il servizio veterinario Asl di Brindisi”, ha dichiarato l’avvocato Claudia Roma, presidente della Lepa, giunta sul posto sabato scorso in aiuto a Giuseppe Felline.
“Intervenivo  personalmente unitamente ai volontari  delle varie associazioni (gran parte dei quali  sopraggiungevano successivamente presso il Di Summa perchè avevano perso le tracce del mezzo durante l’intervento dei carabinieri e delle guardie ecozoofile)  per chiedere alle forze dell’ordine quale fosse la contestazione elevata al Felline, ma dichiarandosi incompetenti in materia  ritenevano dapprima che dovesse essere munito di patente speciale e poi di autorizzazione sanitaria Asl per il trasporto”.
“Ho cercato di spiegare ai carabinieri – continua l’avvocato Roma – che tutto questo non era presente nel Regolamento CE ma senza risultato alcuno. Insomma nessuno di loro poteva elevare alcuna contestazione a Felline e quindi bloccare il trasporto degli animali”.
Arrivati al distretto veterinario della Asl di Brindisi presso l’ex ospedale Di Summa, lo stesso veterinario di turno, al quale è stato chiesto dai carabinieri di controllare che tutto fosse in regola, ha dichiarato che per il tipo di trasporto e per la documentazione di viaggio in possesso di Giuseppe Felline non poteva esserci nessuna contestazione, inoltre, cosa più importante, è che i cani viaggiavano in spazi e condizioni igieniche appropriate.


“Ben vengano i controlli – ha concluso Claudia Roma – ma nel rispetto delle previste procedure, perchè l’infondato fermo di 3 ore, è andato a scapito degli animali e dello staffettista, che dovevano affrontare un lungo viaggio e soprattutto non ha più consentito a causa del ritardo, di caricare altri 12 cuccioli che provenivano da canili e che dovevano partire da Bari”.
“L’aspetto illegittimo della vicenda risiede nel non avere affettuato alcun controllo preventivo alla eventuale contestazione, prima di chiedere al Felline di raggiungere la Asl. Il lato positivo della vicenda riguarda l’avvenuta conoscenza reciproca tra i volontari delle varie associazioni, con l’auspicio che ciò rappresenti l’inizio di una fattiva collaborazione per migliorare le condizioni degli animali sul territorio”.
Inoltre, un importante aspetto legato alla vicenda è stato il trasporto di un cane che necessitava di ricovero presso la clinica di Lodi (Mi) e che era stato all’uopo sedato dal veterinario perchè in preda a forti dolori. Fortunatamente per il cagnolino non ci sono state complicazioni, ma resterà presso la clinica veterinaria milanese per due mesi perchè affetto da una grave patologia che colpisce la colonna vertebrale.
Nessun volontario che collabora con Lepa, Magghy, Enpa ed Antea riceve un compenso economico. Tutto viene fatto solo ed esclusivamente per amore verso gli amici a quattro zampe e gli animali in genere. Insomma, un servizio di volontariato fatto di professionalità e tanto amore verso l’animale che spesso è sempre più amorevole dell’uomo.


 

10 ottobre 2012

L'ABOMINIO DEL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI : UN BUSINESS SENZA MISERICORDIA NE' RISPETTO





Di Oscar Grazioli
da http://notizie.tiscali.it/socialnews/Grazioli/4609/articoli/Quel-che-volete.html
 
Una delle maggiori vergogne del nostro, come di tanti altri paesi europei, è il trasporto di bestiame vivo. Si tratta di un abominio che l’uomo deve sopportare perché le lobby dei commercianti di carne sono potentissime e il trasporto degli animali vivi un business senza misericordia né rispetto. 

Cosa volete che gli freghi ai commercianti di carni della sofferenza di bovini, equini, suini, volatili, letteralmente stipati su TIR che viaggiano per decine di ore, senza l’adeguata documentazione e senza il minimo rispetto per le normative esistenti? Nulla, un fico secco. Crepino pure i più deboli, sui camion della morte, arsi dal sole o congelati dal freddo. Si spacchino pure le zampe, i fragili cavalli i cui nitriti di dolore l’autista ignora, “tanto devono andare in macello”. Si provochino ferite devastanti i vitelloni, spingendosi l'un l’altro contro le pareti metalliche del camion e urlino pure di dolore. Chi li sente e chissenefrega? L’importante è contare i soldi di quella mezzena trasformata in filetti, costate, lingue e ossibuchi.

Ci sarebbe in realtà una normativa europea che prevede al massimo quattordici ore di viaggio, seguite da uno stop per fare abbeverare gli animali, oltre a camion con aria condizionata, il divieto di legare le corna a ganci metallici e altre amenità simili. Pochissimi le rispettano, quasi nessuno le applica del tutto.

Il trasporto più vergognoso riguarda forse i cavalli. Le leggi ci sono, le normative anche, ma in Italia vengono da tutto il mondo a imparare la sottile arte di aggirarle. Per viaggi lunghi più di 50 chilometri, si prevede il trasporto in “stalli individuali”. E allora si mette un pannello di gomma tra un cavallo e l’altro (quando va bene). Viaggiano così i cavalli che provengono dai paesi dell’Est e dalla Spagna, ammassati l’uno contro l’altro con gli stinchi scorticati, i garretti sanguinanti subito preda di avidi tafani o con le zampe spaccate e la febbre che li divora nel caldo umido dell’estate spagnola, dove la temperatura dentro il carro bestiame supera i 40° C, dove manca una pausa, dove non c’è l’acqua né il cibo e l’unica liberazione dall’agonia di un viaggio che non finisce mai è l’odore della polvere da sparo, il rumore secco della pistola, la morte trovata talvolta in un sudicio garage che qualcuno vuole sia un mattatoio clandestino.

Proprio giovedì scorso agenti della polizia provinciale di Padova, dopo un corso di formazione, si sono messi sulla strada per alcune verifiche del loro apprendimento. Poche ore e a Curtarolo è stato fermato un camion, proveniente dalla Repubblica Ceca, ma italiano, che trasportava 40 bovini. In seguito alle verifiche sono state scoperte gravi irregolarità che hanno costretto gli agenti a bloccare il camion, a condurlo in un posto di controllo, cioè in una stalla di sosta, in cui sono stati fatti scendere e rifocillati gli animali e in cui sono state contestate le violazioni agli autisti. Pene previste? Circa 8000 euro (per entrambi gli autisti) che, con condizionali, sconti, 3x2 e promozioni varie, sono certo si ridurranno a un migliaio di euro ciascuno. Sapete quanto gliene può fregare a venditori e importatori di migliaia d’animali di 2000 euro? Esattamente quanto a me di avere perso per strada dieci centesimi.

L’Italia è il paese con i più alto consumo di carne equina d’Europa e i consumatori s’illudono di mangiare la carne “fresca” di cavalli locali, spesso ignorando l’agonia di quelle carni martoriate negli infiniti viaggi della morte. Non sarebbe ora di finirla?
05 ottobre 2012

9 ottobre 2012

ANTIBRACCONAGGIO CON LA L.A.C. A COLLE SAN ZENO

                                            Peppola                                                                                          Fringuello

Le notizie dal campo antibracconaggio nelle Valli Bresciane organizzato come ogni anno da LAC e Cabs non sono delle migliori.
Il passo degli uccelli migratori è iniziato in questi giorni, i primi fringuelli e le prime peppole si stanno spostando verso sud.

Quest'anno la regione Lombardia non ha aperto la caccia in deroga ai piccoli uccelli, un ottimo risultato ottenuto principalmente grazie alle battaglie
legali della LAC che hanno costretto Formigoni a bloccare i soliti consiglieri amici dei cacciatori (consiglieri della Lega Nord e consiglieri bresciani e bergamaschi in primis, ma non solo).

Nonostante questo sono numerosissime le denunce che ci giungono dalle valli bresciane da parte dei cittadini e dei volontari sul posto, di continui spari anche nei confronti di fringuelli e peppole.

Per impedire queste illegalità e per evidenziare che la maggioranza dei cittadini lombardi ne ha abbastanza della caccia, anche quest'anno
presidiamo una delle principali rotte migratorie della Lombardia.

Ci troviamo dalle 8 di mattina a Colle San Zeno, tra il lago d'Iseo e la Val Trompia, teatro l'anno scorso di una caccia indiscrimata ad ogni animale che sorvolava il colle.

Il presidio avrà una forma pacifica, l'obiettivo è quello di bloccare con la nostra presenza ogni attività di caccia per almeno tutta la mattinata e di
testimoniare una volta di più la nostra avversione alla caccia. La vostra presenza è importante.

Per partecipazioni o altre informazioni:
Email: info@abolizionecaccia.it
Tel.: 0247711806 - 3339206116
Sito Web: http://www.abolizionecaccia.it

Per arrivare a Colle San Zeno.
Autostrada MI-VE Uscita Ospitaletto seguire verso Pisogne SS510.
Poco prima della fine del paese c'è la deviazione che sale fino a Colle San Zeno.
Da Pisogne a Colle San Zeno almeno una buona mezz'ora di salita.

Si può arrivare anche dalla Val Trompia, dopo Tavernole sul Mella, dirigersi verso Pezzaze e da lì salire verso Colle San Zeno.

PUNTI DI RITROVO:
ore 6 MILANO, P.le Loreto angolo via Costa. E' indispensabile prenotarsi per garantire un posto in macchina.
ore 6.45 uscita OSPITALETTO sull'autostrada A4 Mi-Ve (avvisare
info@abolizionecaccia.it se bisogna attendere delle macchine)
ore 8 COLLE SAN ZENO
LAC - Via Solari 40
20144 Milano
tel. 0247711806
www.abolizionecaccia.it

ANCHE QUEST'ANNO IL TUO 5 PER 1000 ALLA LAC!
CODICE FISCALE 80177010156
Il 5 per 1000 non comporta nessuna spesa in più per il contribuente

23 gennaio 2012

GREEN HILL : NIENTE PER CUI GIOIRE


                                                                                                               FOTO VESCUSIO - CORRIERE.IT

FACCIAMO NOSTRE LE PAROLE DI LORENZO CROCE CHE NEL BLOG DI A.I.D.A.A. SCRIVE L'OPINIONE DI MOLTI ANIMALISTI SU QUANTO STA ACCADENDO IN QUESTI GIORNI.
LO PROMETTIAMO, A SARA' DURA......

http://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/2012/01/la-chiusura-di-green-hill-e-fumo-negli.html

LA CHIUSURA DI GREEN HILL E' FUMO NEGLI OCCHI. ECCO COSA VOTERA' IL PARLAMENTO ITALIANO.

ATTENZIONE. IL PARLAMENTO NON APPROVA LA CHIUSURA DI GREEN HILL MA RECEPISCE LA NORMATIVA EUROPEA SULLA VIVISEZIONE DOVE A FRONTE DELLA CHIUSURA DI GREEN HILL SI PREVEDONO:

1- LA POSSIBILE CATTURA DI CANI E GATTI RANDAGI DA SOTTOPORRE A SPERIMENTAZIONE E VIVISEZIONE (al momento in Italia pare bloccata questa opportunità ma l’introduzione del principio la mette a forte rischio di possibile applicazione futura)
2- CHIUDE DI GRENN HILL MA SI PERMETTE IL TRASPORTO DEI CANI CONTENUTI ALL’ESTERO, CHE POI SARANNO RIVENDUTI AI LABORATORI ANCHE ITALIANI PER LA SPERIMENTAZIONE
3- VIA LIBERA AGLI ESPERIMENTI UNIVERSITARI SU ANIMALI PER FUTURI MEDICI ED ANIMALI
4- VIA LIBERA A ESPERIMENTI ANIMALI PER SCOPI BELLICI (CANI FATTI SALTARE SULLE MINE O USATI COME OBBIETTIVO PER I FUCILI A PRECISIONE)
5- SI AGLI ESPERIMENTI ED ALLA VIVISEZIONE DI ANIMALI COMPRESE LE SPECIE IN VIA DI ESTIZIONE SE QUESTI SERVONO PER LE RICERCHE SULLA SALUTE UMANA E SE PREVISTI DAI PROTOCOLLI FARMACEUTICI O DALLA LEGGE.
6- SI ALLA VIVISEZIONE SU ANIMALI SE ANESTETIZZATI O SEMPLICEMENTE SEDATI (ANALGESIA)
7- PER CONTROLLARE GLI STABULARI PREVISTE SOLO 2 ISPEZIONI L’ANNO
SIA CHIARO A TUTTI CHE NON C’E’ PROPRIO NULLA PER CUI GIOIRE. SE INFATTI SI OTTIENE LA CHIUSURA DI GREEN HILL (CHE POTREBBE ESSERE CHIUSA SEMPLICEMENTE CON UNA LEGGE REGIONALE) SI MANDERANNO A MORTE ED AL SACRIFICIO MILIONI DI ANIMALI.
E PER QUESTO NOI NON ABBIAMO ALCUNA INTENZIONE DI GIOIRE.


5 gennaio 2012

MERDE SUR AIR FRANCE...MA ANCHE SU KLM

BOICOTTAGGIO INTERNAZIONALE CONTRO AIR FRANCE-KLM



http://www.fermaregreenhill.net/wp/boicottaggio-internazionale-contro-air-france-klm

Air France-KLM è il principale vettore utilizzato dall’industria della vivisezione per il trasporto di animali destinati ai laboratori. Cani, gatti, scimmie e altri animali vengono stipati nelle stive degli aerei e portati da una parte all’altra del mondo, terrorizzati, costretti in gabbia e ad un futuro di tortura e morte.
Air France-KLM è direttamente responsabile di questa vergognosa tratta di animali e in alcune aree del pianeta ha preso tutta la fetta di mercato del trasporto di animali per la vivisezione, soprattutto per quanto riguarda i primati.

Per esempio l’isola africana delle Mauritius esporta ogni anno 10.000 macachi per i laboratori. In seguito alle proteste che hanno portato la compagnia di bandiera Air Mauritius a cessare il trasporto di questi animali, Air France-KLM è l’unica compagnia responsabile del loro viaggio verso la tortura.
Air France-KLM trasporta inoltre primati destinati alla vivisezione dai Caraibi e dalla Cina.
Negli allevamenti di macachi sulle Mauritius sono state documentate scene di crudeltà . Le scimmie vengono prese e sbattute dalla coda, strappate alle loro famiglie nella foresta catturandole con delle trappole e forzate a riprodursi dietro a delle tristi sbarre. Come se non bastasse questi allevamenti vorrebbero espandersi e Air France-KLM sono l’unico mezzo che hanno per poter continuare a lavorare. Convincere questa azienda a cessarne il trasporto è il mezzo che abbiamo noi per costringerli alla chiusura.
La cupidigia e l’insensibilità di allevatori, vivisettori e compagnie come AirFrance-KLM sono il motivo per cui centinaia di milioni di animali ogni anno continuano a morire nei laboratori, considerati come oggetti e come cavie. Sta a noi ribaltare questa concezione e far cambiare le cose!
E’ appena cominciata una campagna internazionale di boicottaggio e di protesta nei confronti di AirFrance-KLM, a cui il “Coordinamento Fermare Green Hill” ha deciso di aderire vedendone l’importanza strategica nella lotta alla vivisezione.
Decine di compagnie aeree hanno scelto di non trasportare più animali destinati ai laboratori, AirFrance-KLM deve essere la prossima!





31 dicembre 2011

NIENTE BOTTI A CAPODANNO, IL COMUNE DI MILANO CONFERMA IL DIVIETO


L'ordinanza antismog scattata dopo il settimo giorno consecutivo di sforamento dei livelli di polveri sottili non sarà modificata in vista dell'ultimo dell'anno e non ci saranno deroghe      di ORIANA LISO

Niente botti a Capodanno: come prevede l´ordinanza antismog, e come ieri ha ribadito il sindaco Giuliano Pisapia, che con la sua decisione ha messo fine alle voci di una possibile retromarcia sul divieto - domani sera, ma non solo - di festeggiare con petardi, fuochi, fumogeni, fontane e ogni altro gioco pirotecnico. Un divieto che dovrà essere fatto rispettare dai vigili, già schierati per garantire una festa di fine anno il più possibile sicura ai milanesi: venti pattuglie nel primo turno, quattordici nel secondo, pronte a ricordare ai cittadini che non si possono sparare botti per non far impennare lo smog. La multa, per chi dovesse essere pescato comunque ad accendere fuochi, sarà di 50 euro.

Niente botti per Capodanno il Comune conferma il divieto
Tutto l'articolo su  http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/12/30/news/niente_botti_per_capodanno_il_comune_conferma_il_divieto-27375176/


29 dicembre 2011

GREEN HILL, LA LOTTA CONTINUA

      Immagine Repubblica.it - Presidio alla Regione Lombardia

Green Hill sta sempre lì, sulla collinetta verde di via San Zeno a Montichiari. Non si sa quanto sia cambiato all'interno dei suoi capannoni, in meglio o in peggio, dall'inizio della protesta.  Forse niente, se centinaia e centinaia di cani sono ancora chiusi lì, urlanti, per ore e ore, per giorni e notti sempre uguali in attesa della morte.

Invito il gentile pubblico che legge queste pagine ad avvicinarsi uno di questi giorni, fisicamente, a quei capannoni. Farlo è legale : la strada di accesso è pubblica, e oltre alla maledetta fabbrica di cavie porta anche a due/tre abitazioni private che non c'entrano niente con loro.

I piu' sensibili potranno avvertire un'atmosfera orribile già parecchi metri prima di Green Hill, qualcosa che ti toglie il fiato.
Oltre alle urla dei cani ti toglie il fiato l'aria di tranquilla abitudine che circonda il posto, simile a quella delle normali fattorie : uomini con stivaloni che camminano lungo i muri dei capannoni, e che potrebbero sembrare stallieri se non entrassero coi tesserini magnetici nella struttura. Uomini con trattori che spostano materiale di qui e di là, come semplici contadini... ecco, forse proprio quest'aria da impuniti, con la facciata rispettabile, è quello che fa piu' pensare.

"Senti che puzza di escrementi...ma se questo è un Parco naturale come hanno avuto il permesso di deiezioni per 2500 cani?"
"Una persona viene a caricare le grosse quantità di letame e le trasporta da un'altra parte"
è la risposta. Mi chiedo chi saranno i paesi che ricevono questi carichi, e se sanno da quale struttura provengono.

Entrano ed escono mezzi in continuazione, dalla via per la collina, e i camion che si portano via gli animali a volte sono medio piccoli, con la scritta GLS arancione sulla fiancata. Alcuni ragazzi la scorsa notte ne hanno seguito uno, il conducente si è spaventato ed è rientrato a Green Hill insieme al suo carico di innocenti.

Arriva al presidio di protesta lì accanto, organizzato fino al 1 gennaio, una macchina della Guardia di finanza, chiedono ai ragazzi presenti dove si trovi Green Hill : la speranza di tutti è che stiano andando a controllarli e possibilmente a bastonarli, finanziariamente parlando.

La domanda di molte persone che seguono la vicenda attraverso i giornali e le televisioni da un po' di tempo è : "Come andrà a finire?"
L'unica risposta che è possibile dare, dopo una visita a quel luogo infernale, è una sola : Green Hill chiuderà. Chi non è convinto di questo non fa parte della razza umana, e nemmeno di quella animale.

LA NOTTE DI CAPODANNO IL PRESIDIO IN CORSO ATTENDE GLI AMICI ANIMALISTI
IN VIA SAN ZENO - MONTICHIARI - BRESCIA








20 dicembre 2011

UN'EMINENZA GRIGIA PER GREEN HILL ... ANZI ROSA.



Attraverso l'impegno di tanti, il puzzle della vicenda Green Hill acquista ogni giorno un nuovo tassello. Piccolo o grande che sia ha sempre importanza, perchè rende visibile un'immagine che solo fino a due anni fa era solo un fantasma. Da un articolo del Comitato fermare Green Hill esce per ora un tassello di poche righe, però molto interessante, che dice così :

" La Zanola va a Roma. Ci va con il vicesindaco di Montichiari, tale Gianantonio Rosa, già sindaco per due mandati consecutivi e impossibilitato per questo mandato alla candidatura, sostituto da una sua collega di partito. A quanto dicono maligne voci a Montichiari e dintorni è lui che veramente decide il bello e il cattivo tempo in Comune. Ma si sa, sono solo voci di paese. Fatto sta che è sotto il mandato di Rosa che Marshall ha acquistato Green Hill e che ha cominciato la sua espansione da 1 a 5 capannoni, diventando così il più grande allevamento di cani da laboratorio in Europa...."
Da http://www.fermaregreenhill.net/wp/un-piano-diabolico-tra-viaggi-a-roma-e-conferenze-stampa

Stiano tranquilli attivisti e simpatizzanti della causa : non si sono persi pezzi di storia, non hanno cancellato per sbaglio lunghi thread che ne parlavano, non si sono presi una ciucca e schiantati nel letto proprio nella sera che la notizia è stata diffusa... Il nome Rosa Gianantonio non è mai apparso da nessuna parte, nemmeno su un piccolo cartello in manifestazione.
Ma appare al Ministero dell'Interno insieme alla Zanola, e probabilmente non è lui il portaborse, perchè è proprio durante i 10 anni passati da Rosa come sindaco di Montichiari che la multinazionale americana Marshall Inc. acquista lo stabilimento di Green Hill e lo trasforma da allevamento di cani da compagnia (200 cani) ad allevamento di cavie per la vivisezione (2500 cani) passando da 1 a 5 capannoni. Dagli articoli apparsi gli anni scorsi sulle elezioni di Montichiari, è evidente che Rosa non avrebbe piu' potuto essere rieletto, la funzione di Elena Zanola non sembra piu' importante di quella di una sagoma di cartone dietro cui farsi rieleggere.

Stia tranquillo anche Rosa, se riceverà dei proiettili non gli arriveranno dagli animalisti. La precisa informazione sulla verità che si nasconde in quei capannoni farà un'esplosione immensamente piu' grande di qulche giocattolino inviato in una busta con una sigla senza senso, e con un timbro postale "casualmente" illeggibile.


       







17 dicembre 2011

VITTIME DELLA SOLIDARIETA' (LEGGA CHI DA SOLDI A TELETHON ndr)


UN RAPPORTO SUGLI ESPERIMENTI CRUDELI E SCIENTIFICAMENTE INATTENDIBILI FINANZIATI DALLE ASSOCIAZIONI DI RICERCA MEDICA CHE CHIEDONO SOLDI AL PUBBLICO.

DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI RACCOLTI DALLE ASSOCIAZIONI DI RICERCA NON-PROFIT (CHARITY) CHE CHIEDONO IL SOSTEGNO ECONOMICO DEL PUBBLICO?
QUAL E’ LA NATURA DEI TEST DI LABORATORIO CHE VENGONO FINANZIATI IN QUESTO MODO?

CHE COSA COMPORTANO PER GLI ANIMALI I PROGETTI DI SPERIMENTAZIONE UTILIZZATI PER CERCARE UNA CURA A MALATTIE GRAVISSIME COME IL CANCRO, L'ALZHEIMER, IL PARKINSON, LE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI?

INFINE: SONO DAVVERO UTILI QUESTE RICERCHE O NON RAPPRESENTANO, INVECE, UN DUPLICE TRADIMENTO: DEGLI ANIMALI E DEGLI ESSERI UMANI NEL NOME DEI QUALI VENGONO FATTI SOFFRIRE?

LEGGI IL DOSSIER IN FORMATO PDF DALLA PAGINA DI LEAL : http://www.leal.it/i-nostri-soldi-le-loro-ricerche-scientifiche-sugli-animali/

CON QUESTO NUMERO SPECIALE DI "LA VOCE DEI SENZA VOCE" PORTIAMO ANCHE IN ITALIA LA RICERCA CHE ANIMAL AID HA COMMISSIONATO A DUE MEDICI PER COMINCIARE A RISPONDERE ALLE DOMANDE APPENA FORMULATE, E PER RACCONTARE COSE DI CUI SOLITAMENTE SI TACE E DUNQUE POCO SI SA.

L'INTENTO DEL RAPPORTO - CHE FACCIAMO NOSTRO - NON E' ATTACCARE LA RICERCA SCIENTIFICA IN QUANTO TALE.  AL CONTRARIO : L'OBIETTIVO E' FAR CAMPAGNA AFFINCHE' LA SCIENZA SI DOTI DI STRUMENTI FINALMENTE ADEGUATI AI TEMPI : METODOLOGIE CHE SIANO AFFIDABILI PER L'UOMO SENZA FARE STRAZIO DI ESSERI VIVENTI INERMI.

LE QUATTRO CHARITY INGLESI DI CUI SI PARLA IN QUESTO RAPPORTO - CANCER RESEARCH UK, BRITISH HEART FOUNDATION, PARKINSON'S UK E ALZHEIMER'S SOCIETY SONO ENTI DI RICERCA LEADER IN EUROPA, SIA PER I FONDI DI CUI DISPONGONO SIA PER LA CAPACITA' DI FARE APPELLO ALLA SOLIDARIETA' DEL PUBBLICO

All'interno un inserto di quattro pagine con l'editoriale, i dati per l'Italia delle quattro malattie, e le domande, rimaste senza risposta, che abbiamo rivolto sia a Telethon sia all'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc)



16 dicembre 2011

ERMANNO GIUDICI PRESIDENTE E.N.P.A. RISPONDE AI PROIETTILI DI MONTICHIARI


Succede che qualche burlone manda uno o piu' proiettili al capo della polizia locale di Montichiari per posta.
Forse questo burlone è anche parecchio disinformato sulle realtà animaliste, perchè nello spazio del mittente scrive E.N.P.A  ovvero Ente Nazionale Protezione Animali, l'associazione italiana piu' istituzionale e riconosciuta dallo stato.

Burlon non scrive qualche sigla fra le piu' conosciute per la loro attività, oppure qualche nome fantasioso tipo "animalisti informali insurrezionalisti" , scrive ENPA e la maggior parte degli animalisti di lungo corso si fa una risata per l'evidente assurdità della cosa.

Ermanno Giudici, presidente dell'ENPA, no.  Invece di liquidare la cosa come un episodio isolato che lascia il tempo che trova e che andrà al limite valutato dagli inquirenti, si lancia in una filippica che viene intitolata così dalla stampa :  " Il presidente Ermanno Giudici sottolinea l'estraneità dell'ENPA di Milano dalla lettera intimidatoria recapitata al Comandante della Polizia di Montichiari. "

Si alzano le asticelle della tensione, si nuota in brodi di coltura, le teste sono genericamente calde, insomma ci volevano i proiettili per far parlare E. Giudici di Green Hill.
Certo è strano che un'associazione animalista consolidata come ENPA non stia muovendo un dito per la situazione di quei 2500 beagle che nascono e vivono come carne da macello. Forse non è una campagna che possa far ritornare una buona immagine ???

Da tempo ormai i tanti volontari che si sbattono giorno e notte per aiutare piu' animali possibili, che si assumono delle responsabilità enormi anche quando hanno poche forze, non fanno alcun affidamento sulle cosiddette "grandi associazioni" impegnate perlopiu' a curare la propria immagine e le proprie relazioni pubbliche.
Nessuno si aspetta aiuto, nè materiale ne legale, da queste sigle altisonanti che pochi contatti hanno con la strada e con chi ci vive.

In nome della pace molti sono stati zitti, e hanno mormorato queste cose solo ai volontari vicini, ma questa verità può tranquillamente uscire allo scoperto nel momento in cui ENPA si permette di buttare fango su chi sta lottando e mettendo a repentaglio anche la propria salute per chiudere il lager di Green Hill.

Invece di metter in circolo un po' di buonsenso, merce rara di questi tempi, il presidente dell'ENPA si dissocia, prende le distanze, asserisce, condanna e alzando il ditino dice di vergognarsi a chi difende gli animali con questi metodi....

Forse siamo noi animalisti senza padroni che ci dissociamo, io personalmente l'ho fatto da ENPA anni fa, quando ho visto morire i selvatici ricoverati come mosche.


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http://www.cronacamilano.it/cronaca/20630-lettera-intimidatoria-al-comandante-della-polizia-di-montichiari-enpa-prendiamo-le-distanze-solidarieta-al-capitano.html

Il presidente Ermanno Giudici sottolinea l'estraneità dell'ENPA di Milano dalla lettera intimidatoria recapitata al Comandante della Polizia di Montichiari.

La questione dell’allevamento lager di Green Hill, ha provocato una scossa drammatica all’interno dell’animo di ognuno di noi.
In proposito, proprio alcuni giorni fa si è verificato un evento che ha alzato ancora l’asticella della tensione sul delicato contesto: una busta contenente alcuni proiettili è stata spedita al comandante della Polizia Locale di Montichiari. Il mittente, avrebbe recato la dicitura “E.N.P.A”, l’Ente Nazionale Protezione Animali.
“In riferimento alle notizie apparse sulla stampa relative ad una busta inviata al comandante della Polizia Locale di Montichiari, spedita da Milano con la dicitura E.N.P.A. come mittente e contenente alcuni proiettili, teniamo a precisare che la nostra sede prende le distanze da comportamenti di questo tipo e da ogni tipo di attività posta in essere con minacce o con l’uso di mezzi violenti”, ha detto il presidente della Sezione Provinciale di Milano di ENPA, Ermanno Giudici.
“Come presidente della Sezione Provinciale di Milano ritengo vergognoso che chi dice di difendere i diritti degli animali utilizzi questi sistemi, che più si addicono alla criminalità organizzata, parlando con il linguaggio dell’intimidazione e della minaccia”, ha spiegato Giudici.
“Non vi è dubbio che tutte le situazioni ove vi sia sofferenza animale siano profondamente contrarie all’etica delle associazioni che difendono il loro diritto al rispetto e alla non sofferenza, però è altrettanto vero che, da sempre, siamo convinti assertori che soltanto azioni non violente ed eticamente corrette possano essere impiegate per cercare di mutare queste realtà”, ha precisato ancora Giudico.
Al comandante della Polizia Locale di Montichiari – ha concluso il presidente della Sezione Provinciale di Milano di ENPA – al di là di ogni questione che riguardi Green Hill, va la nostra solidarietà per questo gravissimo episodio.”

ELENA ZANOLA E LA CURVA SUD BRAMBILLA


Il Giornale di Brescia informa che l'attivista colto da malore è ancora ricoverato in coma farmacologico a Brescia, e prosegue con le dichiarazioni del sindaco di Montichiari Elena Zanola sul conto degli attivisti, ma sopratutto sul conto della sua massima nemica attuale, Micaela Vittoria Brambilla  :

Da  http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/bassa/green-hill-il-sindaco-scrive-al-ministro-1.1009587
"Alcuni attivisti - riferisce il sindaco Elena Zanola - hanno chiesto il permesso di occupazione del suolo pubblico nell'area che si trova vicino al canile. L'ho concessa, ma ho mandato una lettera all'ex ministro Brambilla, dicendole che è corresponsabile di quanto sta accadendo per via delle bugie che ha raccontato e sta ancora raccontando "  Si riferisce, il sindaco, anche alla situazione di tensione (con relative minacce) che si registra a Montichiari. Si riferisce al fatto, insomma, che "tra i tanti che ascoltano le parole dell'ex ministro, ci può essere, anzi, c'è qualche testa calda, che pensa di passare direttamente ai fatti "

Insomma un'ex ministro del governo Berlusconi, notoriamente poco abituata alle lotte di piazza, anzi piu' volte contestata durante varie manifestazioni a favore degli animali, sta per diventare la capo-curva piu' pericolosa del momento, responsabile di istigazione a delinquere nei confronti delle teste calde che dovrebbero passare direttamente ai fatti (?!)

Certo un po' di buonsenso e di equilibrio non guasterebbe, da parte di queste istituzioni che dovrebbero essere di esempio alla cittadinanza, sia con il loro operato che con le loro parole. A parità di comportamento potremmo dire che la signora Zanola è una pericolosa leghista, visto che fa parte di un partito in cui molti parlano spesso di bombe, fucili e pistole, a partire dal suo capo carismatico che invitava il popolo a sparare alle navi di immigrati. Raramente è esistito un partito piu' violento, becero e qualunquista della lega nord, quello dovrebbe fare paura.

Chissà, magari le teste calde a cui accenna la signora Zanola sono le migliaia e migliaia di cittadini che firmano per chiudere Green Hill. Anzi, che fanno la coda per poter firmare.
In effetti sentendo parlare la maggior parte dei "cittadini della strada" si sente dire spesso :
"ma perchè non gli mettono una bomba e lo fanno saltare per aria quel maledetto capannone? "  Tanti lo pensano e lo dicono, mentre tanti altri dicono :  " Mi piacerebbe mettere uno di quegli sperimentatori dentro una gabbia e fargli provare per un po' le stesse cose che fa lui ai cani"

Sì, il sentimento popolare (quello che viene calpestato bellamente dai nostri padroni politici) prova ripugnanza per la vivisezione e la condanna, come condanna altre pratiche anacronistiche come la caccia e la lotta fra gli animali. Il sentimento popolare si esprime attraverso persone che hanno preso a cuore il destino dei cani-cavia di Green Hill, alcune di queste hanno dimostrato con coraggio che è possibile mettere in difficoltà una multinazionale come la Marshall attraverso uno sciopero della fame.

Molte di queste persone non erano piu' giovani, magari avevano problemi di salute, ma avevano tutte un cuore grande così. Eppure sono state buttate in mezzo alla strada sotto la pioggia perchè la castellana di Montichiari non voleva che il suo palazzo fosse contaminato dai loro sacchi a pelo, e ha fatto transennare dai suoi sgherri tutto il municipio.

Hanno così tanta paura del popolo questi scaldapoltrone che se potessero farebbero circondare tutto di filo spinato. Lontani dalla gente, proni davanti al potere economico, e forse anche ad altri poteri non così chiari, visto che nell'atto costitutivo di Green Hill la Marshall Inc. non appare, e già questa è una strana anomalìa.







14 dicembre 2011

IN COMA UN ATTIVISTA AL PRESIDIO CONTRO GREEN HILL


AGGIORNAMENTO 15 DICEMBRE :  MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI ALEXANDER, CHE NON E' PIU' IN COMA FARMACOLOGICO.  SI E' SVEGLIATO, E' VIGILE E IN QUESTE ORE STA TENTANDO PURE DI RIPRENDERE A PARLARE. 


Da  http://www.bresciatoday.it/cronaca/montichiari-green-hill-condizioni-alexander-attivista.html

Green Hill: le condizioni dell'attivista si aggravano.

Alexander, 45enne della provincia di Milano, è ricoverato in terapia intensiva e non ha più ripreso coscienza in seguito all'arresto cardiocircolatorio. Le sue condizioni sarebbero più gravi di quanto apparso in un primo momento.

Le condizioni di Alexander sarebbero sempre più gravi, da quanto si potuto sapere dalla sorella rintracciata dai giornalisti.  L'uomo di 45 anni, originario del milanese, che si è sentito male intorno all'una di martedì mattina nel corso del presidio anti Green Hill, è ricoverato in terapia intensiva e non ha più ripreso coscienza in seguito all'arresto cardiocircolatorio: attualmente è tenuto in coma farmacologico dai medici.

Intanto, ieri, le forze dell'ordine hanno comunicato ai manifestanti la decisione di spostare il presidio in una zona marginale di Montichiari, Gli attivisti sono però in queste ore ancora in piazza, anche perché il luogo in cui è stato deciso di spostarli è quello dell'area industriale della cittadina bresciana, più vicino a Green Hill, ma inadatto per poter dare visibilità alla protesta.

Questa notte al presidio hanno dormito ancora in sette, e alcuni cittadini hanno offerto le loro case per dare un po' di ospitalità contro il freddo, dato che portici e tende sono stati vietati dalle autorità.



MILANO 23 DICEMBRE - CONTRO GREEN HILL DAVANTI ALLA REGIONE LOMBARDIA


VENERDI' 23 DICEMBRE 2011  -  ORE  10.30
PRESIDIO DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE
PIAZZA CITTA' DI LOMBARDIA  1   -  MILANO

Da salviamoicanidigreenhill@autistici.org

A Montichiari la pressione si fa sentire ed è stata quanto mai alta, ma evidenti interessi delle istituzioni locali non rendono possibile al momento sbloccare la situazione. Non che la cosa sia impossibile, ma al momento visto il cerchio creato ad arte da Comune, Asl e Polizia Locale, diventa veramente difficile che da lì possa venire una svolta nella situazione.
Il sindaco Zanola da tempo va ripetendo che se le ordinano dall’alto di chiudere Green Hill lo farà più che volentieri. E’ ovvio che il timore è quello di una ritorsione economica da parte della multinazionale Marshall, che rende il sindaco e il vicesindaco incapaci di fare un minimo passo in prima persona a favore dei cani prigionieri di questo lager. Così come è
ovvio che tra menzogne e levate di scudi la volontà è quella di tenere aperta questa fabbrica di sofferenza.

A questo punto perché non pretendere che dall’alto qualcuno lo ordini e lo imponga davvero a Zanola e compagnia di chiudere quel lager? Con queste motivazioni indiciamo per venerdì 23 dicembre un presidio di protesta davanti alla Regione Lombardia, organo che è direttamente coinvolto nella vicenda e che ha molti modi e motivi per chiudere questo
lager:

-potrebbe far applicare la legge 33/2009 che viene applicata a tutte le altre strutture che ospitano cani nel territorio lombardo, che non ci interessa per far stare meglio i cani prigionieri di Green Hill ma che porterebbe alla chiusura della struttura;

-potrebbe emanare una legge che vieti allevamento di cani e altri animali per utilizzo a fini di vivisezione (una legge proposta ad aprile 2010 e rimasta nel cassetto dopo una bocciatura della giunta, senza nemmeno essere discussa in commissione o dal Consiglio Regionale);

-potrebbe come ASL Regionale cercare di mettere luce sui famosi registri non a norma di Green Hill, dando un parere che possa smentire i controlli farsa della Asl di Lonato/Montichiari e così portare al ritiro della licenza e la chiusura dell’allevamento. Così come potrebbe spiegare come mai sono state rilasciate a Green Hill deroghe che non ha nessun altro allevamento in Italia per non microchippare i cani e poterli iscrivere in
anagrafe da soli, lasciando così via libera a chissà quali traffici non tracciabili.

Niente di questo è stato fatto. Finora.
Crediamo sia il momento giusto per mettere al centro del ciclone anche tutti i politici e i tecnici che lavorano in Regione Lombardia e che nonostante tutta l’attenzione di questi ultimi mesi non hanno mosso un dito.
Ogni giorno continuano a morire animali nei laboratori di vivisezione.
Molti di questi sono cani che vengono allevati dentro Green Hill. Ma non solo, Green Hill è solo una parte di questo mondo di sofferenza e sfruttamento: la maggior parte dei 900.000 animali uccisi ogni anno nei laboratori italiani sono roditori, animali anch'essi che meritano la libertà.
Continueremo a lottare per salvare tutti gli animali vittime della scienza e per far conoscere sempre più gli orrori che avvengono dietro le mura dei laboratori!

Venerdì 23 dicembre ­ ore 10.30
Presidio davanti al palazzo della Regione
Piazza Città di Lombardia 1/Via Pola, Milano

www.fermaregreenhill.net
info@fermaregreenhill.net