27 novembre 2009

SPARANO IN FACCIA A UN CANE A CALTANISSETTA



Ironia della sorte chiamarsi Joy (gioia) e trovarsi con mezzo muso di meno senza un motivo.

Solo per essere nato nel posto sbagliato o perchè in quel momento passava un idiota che probabilmente si sente un grand'uomo per il fatto di avere un fucile tra le mani.

Occorre essere completamente senza palle per riuscire a sparare in faccia a un essere inerme, a meno di un metro di distanza, ma spesso i senza-palle possono contare su un'ampia copertura di protezione che permette loro di rimanere "ignoti".
Un cane non può contare nè sugli avvocati ne sulle forze dell'ordine, e come in questo caso può sperare di salvarsi solo incontrando un'associazione privata della zona, e non un servizio istituzionale che lo avrebbe prontamente eliminato e sepolto con lui l'intera storia.

Così per fortuna è accaduto, e la mattina del 24 novembre a seguito di una telefonata la L.I.D.A. di Caltanissetta ha inviato il suo Servizio di Vigilanza Zoofila. Il giovane pastore tedesco giaceva sul ciglio della strada con il muso devastato e in sofferenza estrema, e veniva subito trasportato all'ambulatorio veterianario Corbo di via Cittadella 1 (0934-555802) .

Joy è ridotto male e sta lottando per sopravvivere. Se ce la farà ne avrà per almeno 5/6 mesi di cure, e intanto quando respira l'aria gli fuoriesce dalla guancia. Per sopportare il dolore devono tenerlo sotto morfina e strettissimo controllo medico.

Nella disgrazia, l'unica fortuna di Joy è stata la risposta all'appello inviato da L.I.D.A. per un chirurgo in grado di ricostruire le parti mancanti del suo muso, infatti partirà a breve da Milano alla volta di Caltanissetta un chirurgo maxilo-facciale al quale vanno tutte le nostre benedizioni.

Chi volesse contribuire per affrontare le lunghe cure di Joy può fare :


- un BONIFICO BANCARIO a favore di L.I.D.A CALTANISSETTA

IBAN IT42P0316501600000701000580

presso: IW BANK S.p.A. Via Cavriana, 20 20134 Milano


- un versamento con CARTA DI CREDITO (server sicuro e certificato) cliccando o copiando e incollando nel proprio browser il seguente link:

https://checkout.iwsmile.it/Pagamenti/?ACCOUNT=701000580&AMOUNT=&ITEM_NAME=JOY&ITEM_NUMBER=0017&QUANTITY=1&URL_OK=&URL_BAD=&FLAG_ONLY_IWS=0
“causale già inserita automaticamente”

- un ASSEGNO NON TRASFERIBILE intestato a L.I.D.A. Caltanissetta

L’assegno deve essere inviato al seguente indirizzo:
L.I.D.A. Caltanissetta
Via Cittadella,106
93100 Caltanissetta

Si consiglia l’utilizzo di spedizione Raccomandata o Assicurata


- un versamento su POSTEPAY n. 4023600556522730 intestata a Salvatore Colonna

LIDA – LEGA ITALIANA DIRITTI DELL’ANIMALE
via Cavour, 90 c.a.p.: 93100 Caltanissetta Tel.: 334.2332583 Fax: 0934-1936199
e-mail: lidacaltanissetta@fastwebnet.it






BASTA ATTACCHI CONTRO I CIRCHI - GLI ANIMALISTI CI DANNEGGIANO

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Così si lamenta Livio Togni, che in un'intervista al Resto del Carlino tuona contro i nemici di sempre, e minaccia di richiamare l'attenzione delle istituzioni sui cattivi animalisti portando giraffe e elefanti nelle strade di Bologna, in modo da creare un mega-ingorgo stradale.
Giusto per fornire qualche esempio della profondità dei suoi pensieri, per il signor Togni "Oggi è diventato redditizio sparare contro il circo : dà visibilità e fa guadagnare" e continua dicendo "Basta guardare il bilancio della Lav (la lega antivivisezione,n.d.r.) : più di un milione di euro all'anno. Alcuni dirigenti di associazioni animaliste, poi oggi siedono in parlamento, quello italiano e quello europeo".

A parte l'ultima frase (sarebbe una gran bella notizia che nessuno sa, quindi il sig. Togni dovrebbe almeno fare qualche nome) il resto fornisce la misura dell'assoluta ignoranza in cui si muove il nostro manager ex-domatore di leoni, convinto che sia il potere delle "ricche" associazioni animaliste a muovere la gente contro il circo.
Non immagina, o fa finta di non immaginarlo, che le persone che hanno deciso di lottare contro il maltrattamento degli animali reso spettacolo non sono a libro paga di nessuno, e proprio questa è la loro forza.

Contrariamente a quanto viene fatto dalle "enterprise" dei circhi con animali, che ottengono fondi governativi piuttosto sostanziosi che non riceverebbero se gli animali non ci fossero, la maggior parte di quelli che il sig. Togni e gli altri della sua famiglia si trovano fra ai piedi non fanno parte di alcuna associazione, onlus o gruppo che dir si voglia. Non hanno alle spalle legali di fiducia in caso di problemi e rischiano in prima persona, sotto la pioggia o sotto al sole, in cambio di un bel nulla, visto che i soldi sono l'unico metro di giudizio per i manager.

Se avessero un altro metro di giudizio infatti si potrebbe parlare della grande soddisfazione, molto più appagante dei soldi, che si ottiene quando dopo molti sforzi si leggono articoli come questo, e ci si accorge che un sacco di granelli di sabbia fermano grandi ruote. Una domanda precisa però il giornalista poteva farla : "Signor Togni, perchè una tigre dovrebbe divertirsi ad andare in motocicletta?"



Questo il catenaccio che precede l'intervista :


Lo sfogo di Livio Togni, per 25 domatore di leoni e oggi manager circense

La minaccia è di quelle destinate a fare clamore : invadere le strade d'Italia con cortei di giraffe, elefanti e leoni. Il mondo del circo è in rivolta : l'Italia non lo vuole e lo discrimina, dicono coloro che con quest'arte ci campano. E allora a mali estremi, estremi rimedi. In gioco c'è la sopravvivenza stessa.
I circensi chiedono di essere riabilitati contro quella che viene definita una campagna di discriminazione e di calunnie che dipinge i circhi come luoghi di maltrattamento degli animali e che ottiene il risultato di spingere tanti comuni (tra cui Bologna, Pavia, Modena e Ferrara) a proibire gli spettacoli con animali sul proprio territorio.
L'appello con la minaccia di paralisi arriva da Bologna da parte di Gaetano Montico segretario nazionale dell'Anc (associazione nazionale circense), nonchè domatore e addestratore di animali esotici.
"In Italia - spiega - c'è una legge che tutela e disciplina i circhi e gli spettacoli viaggianti, ma non viene rispettata da tanti comuni che fanno delibere per non accoglierci. In altri paesi europei siamo accolti come artisti, in Italia siamo guardati come delinquenti. Ora basta : chiediamo il ripristino della legalità vogliamo essere ascoltati, altrimenti a ridosso del Natale faremo un maxi-intasamento stradale con i nostri animali". Montico ha anche querelato una conduttrice televisiva per diffamazione poichè avrebbe parlato male in tivù del circo. "Non può sparare sul mucchio e discriminarci tutti - dice - in casa mia abbiamo leoni e tigri dal 1875, sono cresciuto con loro".


Luca Goldoni - Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno

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21 novembre 2009

RIMINI RUBATO CUCCIOLO DI AUSTRALIAN SHEPERD




Sabato 17 ottobre
Balto splendido cucciolo di 4 mesi di Australian Shepherd
è STATO RUBATO dal cortile della sua casa di Rimini.

Un uomo a bordo di un’auto nera lo ha prelevato dal cortile in cui stava giocando strappandolo agli affetti della sua famiglia.
POTREBBE ESSERE OVUNQUE.

Guardate la locandina: il suo musetto ha le macchie molto regolari,
lo rendono molto riconoscibile.
Inoltre ha un SEGNO PARTICOLARE:
una macchia bianca nella pupilla dell’occhio destro.
Balto ora ha 5 mesi, il suo microchip è: 981100002138492

Per ogni info: MASSIMILIANO 338/6084744 marconaccio@tiscali.it

19 novembre 2009

PRIVATI CHE TRAFFICANO IN CANI

Un dato di fatto è che esistono un mucchio di privati che vendono cani, come se non bastassero già gli allevamenti autorizzati e i canili strapieni. Queste persone guadagnano con attività di compravendita effettuate senza nessun controllo, e mettono i loro annunci nei più comuni motori di ricerca.
Provare per credere, visto che è stato appena inserito il post riguardante Shadow, bracco tedesco, a inserire nella ricerca la voce "vendo bracco tedesco".
I risultati trovati da Google sono ben 17.200. Un grosso traffico avviene intorno a questa razza perchè sono cani utilizzati dai cacciatori, e spesso eliminati o abbandonati appena sorgono i primi problemi con l'età o la salute.

Ecco qualche esempio :


Prezzo: 100€ Localizzazione: Assemini, Sardegna
Dettagli annuncio
Inserzionista:Privato Nuovo o Usato:Nuovo Descrizione
vendo bellissimi cuccioli di bracco tedesco..70 giorni di vita, sverminati, coda corta...prezzo trattabile...

Vendo cuccioli e cuccioloni di bracco Tedesco/Kurzhaar, di colore nero/roano e marrone/roano, già vaccinati ed iscritti ENCI, i genitori sono entrambi ottimi cacciatori, eccellenti sia nella frema che nel riporto.
Genotiri entrambi visibili.
Info Antonello 3280089*** annuncio su Vivastreet

Cuccioli di Kurzhaar o Bracco Tedesco età 4 mesi, figli di cacciatori esperti su riporto e ferma - Beccaccia, faggiano, tordo e quaglia. Padre fuori standard, madre con pedigree. Le foto si commentano da sole. tel 3383040*** Bacheca annunci Brindisi

Vendo Bracco italiano splendido esemplare, diversi titoli vinti come sotto riportato, inoltre è anche un buon cacciatore. Disponibile per qualche monta!
Sono un appassionato in provincia di Varese, non un allevatore!
Se interessati ai cuccioli chiamatemi allo 335 6645*** oppure al numero di casa 0332 706*** in ore serali. Sito personale.

Disponibili cuccioli di bracco tedesco kurzhaar nati il 14/06/09, 4 maschi e 2 femmine.ottimi cani da caccia alla ferma.per info e prenotazioni chiamare a 3331027***




Non c'è spazio per esaminare le altre migliaia di risultati, ma si presume che siano annunci tutti uguali, messi da chi vuole speculare sulla pelle di una "merce" che non parla e non racconta la sua provenienza, la sua storia, il suo stato di salute. Ma solo un modo come un altro per guadagnare dei soldi.
Strano, molto strano, che non ci siano leggi o regolamenti che tutelino questo mercato sommerso, uno spauracchio per molti animalisti che si occupano di adozioni, e spesso si ritrovano con richieste strane di maschi o femmine di razze specifiche, naturalmente non sterilizzati, inviate da "persone di buon cuore" che finiscono col creare allevamenti negli appartamenti, nei garage o nelle cantine condominiali.

E' ora che questo traffico inizi ad essere sotto controllo, visto che ingrassa alcuni privati senza scrupoli, e finisce per riempire a dismisura canili comunali e di associazioni.


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ADOTTATO NEL 2011 !!!! SHADOW APPELLO URGENTE PER UN BELLISSIMO BRACCO TEDESCO






Shadow è un bel bracco tedesco di quasi 2 anni, segnato
da maltrattamenti e abbandoni.
La sua carriera lavorativa inizia come cane da guardia, legato con la catena a tre gradini in un giardino, in compagnia dei propri escrementi.
Siccome Shadow non smetteva di abbaiare e piangere per la solitudine, il suo infastidito padrone decide di rifilarlo a un cacciatore.

Il nuovo lavoro da cane da caccia non funziona : Shadow non sa cacciare. E in quanto a solitudine, vive in un corridoio di cemento dentro un capannone, con una grata di legno come cuccia.
Il cacciatore ovviamente non vuole sfamare una bocca inutile, e anche lui vuole sbarazzarsi del bracco. Attraverso un appello girato tra volontarie Shadow viene accolto in un rifugio ad Arzago D'Adda.

Ma la sofferenza, in un cane particolarmente sensibile e segnato dalla vita, a volte è troppo grande; tanto che perfino le coccole o i buoni bocconcini non hanno più nessun effetto.
Shadow incomincia a girare in tondo nel recinto, arrivando a scavare dei solchi. Mangia ma non assimila, diventando magrissimo come si vede dalla foto.
Dagli esami medici risulta che è un cane sano, la sua unica malattia è nell'anima.
Dovrebbe trovare una famiglia capace di trattarlo e soprattutto tranquillizzarlo, e invece ne incontra una di quelle essetierreoennezetae, che lo richiede in adozione e pochi giorni dopo lo riporta al rifugio come un prodotto guasto : "punta la gente, è ingestibile!"
E ovviamente Shadow "punta" le persone e gli altri cani, si dimostra agitato.
Dopo due anni di solitudine e totale mancanza di riferimenti, sballottato di qua e di là, sarebbe stato strano se non avesse mostrato queste curiosità.
Certe anime da beneficienza dovrebbero sapere che un cane di canile ha bisogno di tempo per abituarsi alla nuova casa, alle regole, ai ritmi. Non certo di qualcuno che osserva accigliato mentre pensa tutto il peggio possibile.
Infatti quando Shadow era al rifugio usciva spesso e si comportava benissimo con i volontari.


Ora la situazione è tragica e molto urgente.


Non si sa più dove portarlo per recuperarlo a un minimo di serenità. Occorre UN'ADOZIONE DEFINITIVA O UNO STALLO IN CASA, eventualmente anche UNA PENSIONE A PAGAMENTO MA A CASA. Non gabbie o recinti per Shadow.
SE AVETE IDEE, INDIRIZZI, POSSIBILITA' DI ADOZIONE
CHIAMATE ROSY 377 1152199 mail : suenopequeno@yahoo.it

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18 novembre 2009

SOSTEGNO ALLA RICERCA SENZA VIVISEZIONE

Chi puo' partecipare alle prossime iniziative scriva per aderire
una volta data l'adesione è importante esserci davvero :


TORINO 21 novembre ore 16.00 - 20.00 piazza Castello angolo via Garibaldi. Tavolo informativo. Contatto: piemonte@agireora.org

LIVORNO data e luogo da definire. Tavolo informativo. Contatto: taolih@yahoo.it

BRESCIA 22 novembre ore 20.00 cena vegan benefit c/o il Ristorante Shakti Food, via Moretto. Contatto: amarillimiabella@alice.it

PISTOIA luogo e data da definire. Tavolo informativo. Contatto: vag@interfree.it

GENOVA 28 e 29 novembre ore 10.00 - 19.00 via XX Settembre davanti a Mondadori. Tavolo informativo. Contatto: spooky@pluck.it

TARANTO tutti i fine-settimana di novembre in via Di Palma ang. via Pupino.
Tavolo informativo. Contatto: taranto@agireora.org

REGGIO EMILIA 24 e 28 novembre ore 10.00 -19.00 piazza Del Monte angolo via Carducci. Tavolo informativo. Contatto: okanimalok@yahoo.it

BRINDISI 28 e 29 novembre ore 18.00 -21.00 corso Umberto vicino profumeria Limoni. Tavolo informativo. Contatto: veganimalisti@gmail.com

LECCE 12 e 13 dicembre ore 17.30 - 21.30 via Trinchese (davanti a Zara).
Tavolo informativo. Contatto: veganimalisti@gmail.com

PISA 28 novembre - 12 e 19 dicembre ore 8.30 -13.00 largo Paparelli. Tavolo informativo. Contatto: paola.paolicchi@alice.it

COMO 8 e 20 dicembre luogo da definire Tavolo informativo.
Contatto: giocaspani@gmail.com

CATANIA 21 - 22 - 28 - 29 novembre via Etnea di fronte al Giardino Bellini.
Tavolo informativo. Contatto: pan.animalienatura@alice.it


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SENTENZA DEL TRIBUNALE DA RAGIONE AI GATTI

Un numero storico per gli animalisti oggi è il 12370/09 , ovvero il numero della sentenza che dopo tre anni di discussione è arrivata ad "assolvere" in primo grado una piccola colonia di felini presente in un condominio tra via Mar Nero via Nikolajewka a Milano.

Accusati erano i gatti che cacciano i topi nelle cantine condominiali, e che occupano abusivamente con le loro cucce gli spazi comuni, ma naturalmente al loro posto davanti al giudice ci sono finite le persone che si occupano della colonia, alle quali è stata richiesto l'allontanamento dei gatti e un risarcimento morale per 500 abitanti dei condomini.

Nelle 11 pagine di sentenza della XIII sezione civile del Tribunale di Milano si richiama la Legge 281 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" e si riconosce che i gatti sono “animali sociali che si muovono liberamente su un determinato territorio radunandosi in gruppi denominati colonie feline, pur vivendo in libertà sono stanziali e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato, creandosi cosi un loro habitat ovvero quel territorio, o porzione di esso, pubblico o privato, urbano e no, edificato e non, nel quale vivono stabilmente. Nessuna norma di legge ne nazionale ne regionale proibisce di alimentare gatti randagi nel loro habitat. Secondo detta normativa i gatti che stazionano e/o vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo”.

Oltre a poter continuare a vivere nel palazzo e cacciare i topi in santa pace, le loro casette rimarranno al loro posto. Una bella vittoria per gattari e gattare, nonchè per l'associazione AIDAA, che si è schierata in loro difesa.

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16 novembre 2009

PER TIRARE LE SOMME SULL’ANIMALISMO

L’ordinanza sul maltrattamento animale di cui si è parlato in questi giorni, firmata da Francesca Martini, si dice che sia vecchia di 20 anni. Un’ordinanza che avremmo dovuto recepire il secolo scorso quindi, ma come al solito l’Italia ha preso il suo tempo.Tra i vari punti appare quello che autorizza la presenza e l’opera nei canili alle associazioni registrate, negando di fatto l’accesso a tutte quelle realtà indipendenti che hanno seguito fino a oggi gli animali senza essere organizzati in associazione o onlus. Forse prima dei prossimi 10 anni ci saranno commenti su queste scelte da parte delle persone coinvolte…chissà!

Non è una novità che il mondo animale interessi così poco al mondo politico. Sinistra, centro o destra fanno a gara nel ritenerlo un argomento di serie B, buono per strappare una lacrimuccia con le storie degli animali che salvano i padroni dagli incendi, dai crolli nei terremoti, o dalla depressione. Forse per riempire gli spazi vuoti nelle pagine, visto che proprio tra le forze di centro-destra vi sono i più numerosi rappresentanti dei gruppi interparlamentari per la caccia.

Un sostanzioso motivo di interesse da parte del mondo politico è il numero di voti raggranellabili nei circuiti animalisti, collegati sul web in reti che vanno da Trapani a Trento e ad Aosta. Nella valle desolata dell’interesse istituzionale per questi argomenti, a un onorevole oggi basta sbilanciarsi un attimo a favore della causa animalista per essere incoronato “protettore degli animali”.

Oggi probabilmente esistono realtà diverse da quelle di 20 anni fa, ma quelle che sono alla base del traffico clandestino di animali; delle corse, combattimenti e scommesse clandestini; delle sperimentazioni negli allevamenti; dei canili lager, esistono sempre. E sono legate alla criminalità organizzata, cronaca nera non rosa. La stessa criminalità che stringe patti anche ad alti livelli per un comune beneficio, e che col beneplacito della politica arriva a controllare interi territori.

Alla criminalità organizzata non interessano le conseguenze dei suoi scarichi radioattivi, non interessa che migliaia di animali muoiano schiacciati nei camion provenienti dall’Est Europa, non interessa bruciare intere montagne,non interessa se vengono seppellite migliaia di carcasse di animali morti di fame e malattie nei canili lager, tanto meno interessa se animali addestrati all’attacco si mangiano i bambini. Ciò che importa è fare soldi, e per fare soldi occorrono gli agganci giusti.

Che, a dire il vero, non mancano mai, alla faccia degli animalisti sempre in attesa di tempi migliori. A questo proposito è opportuno ascoltare quanto riferito da un ex-cacciatore pentito, citato da Paolo Ricci in http://www.lasaggezzadichirone.org :

(i cacciatori parlando degli animalisti) "...devono continuare così; devono restare confinati nella cultura. Nel buddismo. Nel salutismo. Nella non violenza. Litigando nei loro ghetti. Vegani contro vegani. Vegetariani contro vegetariani. Vegani contro vegetariani. Marxisti contro anarchici. Isolazionisti contro antispecisti. Antispecisti contro cristiani. Anarchici contro il mondo intero.

Dicevano: continuino pure con la protesta e le loro seghe mentali, importante è che non sconfinino nella politica. Quel territorio è nostro.

Se entrano lì saranno guai perché sono tanti. Si limitino alla misericordia spicciola. Vanno incoraggiati in quella direzione. Creino ricette per i ravioli vegani e roba del genere. E continuino a piangersi addosso come hanno sempre fatto. Ma guai se capiscono il potere della politica: il potere che muove i voti. GUAI SE FANNO MASSA! DEVONO RESTARE ATOMIZZATI. DIVISI…."

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12 novembre 2009

14 e 15 NOVEMBRE - IN SPAGNA SI DA FUOCO AI TORI


In natura il toro è un animale mite, un erbivoro grande e grosso ma timido, simile alla sua femmina mucca. Forse è proprio questa mitezza a rendere gli esseri umani ancora più vigliacchi, crudeli e beceri nei confronti dei tori, usati in Spagna in molti modi, fra i quali la corrida sembra alla fine il meno cruento.
Questi spettacoli avvengono ancora oggi perchè, naturalmente, fanno parte della cultura di un popolo. E qui parliamo di radici, di tradizioni!!!

Nella cattolicissima Spagna ci sono molte "feste" in cui viene seviziato a morte un toro, mentre intere famiglie con bambini partecipano entusiaste :
tagliandogli i testicoli da vivo, ferendolo in ogni modo per tutta la notte facendo attenzione che arrivi vivo all'alba per poterlo uccidere al momento giusto, legandogli alle corna palle di catrame alle quali dare fuoco.

Chi vuole può trovare in rete molti video che mostrano cosa avviene ai toros emboleados : un toro viene liberato improvvisamente da un camion, accerchiato e afferrato da decine di "uomini" urlanti. Viene legato strettamente per il collo a un palo conficcato nel terreno, mentre decine di "uomini" continuano a tenerlo. Una palla di catrame viene infilata in ogni corno, e viene dato fuoco, inestinguibile.
Finchè il fuoco è ancora all'inizio, il toro è disorientato e spesso non agisce, non comprendendo quello che gli accade. E' quando il fuoco arriva a bruciare profondamente le corna che il toro si anima e incomincia a correre per le strade, colpendo chi gli capita a tiro.
Capita che il toro, terrorizzato e pieno di dolore, si vada a schiantare contro un muro per porre fine alla sua sofferenza.

In diversi paesi spagnoli queste manifestazioni sono state vietate, al posto dei tori vivi vengono usati dei simulacri di metallo. Nei paesi come Medinaceli, la tradizione di massacrare un toro si rinnoverà tra due giorni.


Questa è la lettera proposta dalla League Against Cruel Sports http://www.league.org.uk/index.asp

è indirizzata al Sindaco di Medinaceli Felipe Utrilla Dupre info@medinaceli.es

ma anche alle altre istituzioni e uffici del turismo

presidencia@dipsoria.es;buzon.presidente@jcyl.es;oficinadeturismodesoria@jcyl.es;sotur@jcyl.es



Apreciado Sr. Utrilla,

Ha llegado a mi conocimiento de que en la ciudad de Medinaceli, Soria se celebrará el toro de Júbilo durante los días 14 y 15 de Noviembre. Durante este evento se fija a los cuernos del toro un artilugio el cual lleva unas bolas impregnadas con una solución inflamable a las que se prende fuego antes de que se le suelta por las calles.

Me opongo firmemente a este terrible y cruel maltrato de animales y le ruego que haga todo lo possible para impedir este festejo.

Como seguramente sabe hoy en día se suele usar en muchos pueblos de España un tipo de muñecos metálicos que sustituyen un toro vivo. Lo cual significa que la gente puede disfrutar de la misma manera de su fiesta pero sin necesidad de atormentar a un toro.

Una reciente encuesta realizada por Ipsos-MORI, encargada por la League Against Cruel Sports, demuestra que un 89 % de los ciudadanos británicos jamás visitarían a una corrida de toros. Encuestas a nivel europeo muestran un resultado similar.

Además, estoy seguro que Usted tiene conocimiento de que más de 180.000 ciudadanos catalanes están a favor de prohibir a las corridas de toros en su región y que una lista de firmas ha sido entregado recientemente al Parlamento Catalán.

Yo desde luego no visitaré a Medinaceli mientras tengan lugar festejos de este tipo en esta ciudad y pediré a todos mis amigos y a mi familia hacer lo mismo.

Sin otro particular reciba un cordial saludo


- firma -


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10 novembre 2009

APPELLO URGENTISSIMO: SERVE MILTEFORAN E STOMORGYL PER IL RIFUGIO DI SAN POLO - ROMA


Sheila sta male e ha urgente bisogno di MILTEFORAN. Altri cagnolini, ai quali è difficile fare iniezioni, hanno bisogno di STOMORGYL.

Per favore se avete possibilità di recuperare questi farmaci, anche confezioni iniziate, mettetevi in contatto con me, via mail all'indirizzo cuoredicane@gmail.com o telefono 393 6095360, oppure con il 340 7181141.

Potete aiutarci anche diffondendo questo messaggio! Non vi costa nulla.
Grazie a tutti
Loredana

La raccolta, oltre ai farmaci già citati e più urgenti in assoluto, comprende anche antibiotici a largo spettro, antiparassitari, e qualsiasi prodotto che possa servire ad affrontare l'inverno con un po' meno sofferenza. Se avete farmaci anche iniziati, in via di scadenza, anche già scaduti non oltre i sei mesi, non buttateli ma inviateli al rifugio di San Polo.
Una volontaria si è offerta come punto di raccolta a Milano, la zona è Città studi-Lambrate :

LA CASA DEGLI ANIMALI
Via Bassini, 43
20133 Milano
Tel 348 7824725
Neg. 02 23951013

Da http://cuore-di-cane.blogspot.com/2009/07/rifugio-di-san-polo-tanti-cagnolini-in.html

Il rifugio di San Polo dei cavalieri, nella provincia ad Est di Roma, è un rifugio privato, molto povero, gestito con grande amore dalla Signora Marisa Orazietti.

La signora Marisa non sapeva, circa 15 anni fa quando si trasferì in campagna, che da lì a poco la sua vita sarebbe cambiata totalmente. Ma il numero di abbandoni in zona, cucciolate ritrovate nella campagna circostante, i moltissimi casi di cani malconci e maltrattati con cui dovette fare i conti, ben presto trasformò la sua piccola e umile casa in un vero e proprio canile.

Ora i cani sono più di 100, e la signora Marisa manda avanti il rifugio solo grazie alla generosità di qualche donazione e agli aiuti occasionali di persone di buon cuore.
Minata nella salute, i tanti dispiaceri e gli orrori visti hanno ormai portato Marisa allo stremo delle forze.

Il rifugio non ha possibilità di essere messo in regola e quindi non potrà mai usufruire di convenzioni comunali o altre sovvenzioni pubbliche, e oltre a ciò grava sul rifugio il continuo e pressante controllo di ASL e forze dell’ordine, continuamente interpellate da vicini non propriamente solidali con l’amore di Marisa per i cani.

Marisa è praticamente sola, cammina con le stampelle e non ha mezzi di locomozione, quindi anche fare approvvigionamenti, portare via i rifiuti accumulati o portare un cane dal veterinario nel paese più vicino diventa un’impresa. In questo può contare principalmente sull’aiuto della figlia Sonia, ma la mole di lavoro per due donne sole è davvero impensabile.

Nessun volontario in zona, e nessuno su cui fare affidamento in maniera veramente stabile.
Da anni faccio del mio meglio per trovare casa ai cani ospiti del rifugio, nella convinzione che se non si riesce ad aiutare Marisa in altro modo, offrire una casa a un po’ dei suoi protetti è l’unico aiuto che posso dare per alleggerire questa situazione e dare a chi rimane al canile la possibilità di vivere un po’ meglio.

La maggior parte dei cani che sono lì vivono in canile da tutta la vita; trovati cuccioli, tanti anni fa, non hanno mai conosciuto altro che un recinto e una cuccia di legno, il freddo rigido e i venti dell’inverno e il caldo soffocante della campagna in estate. Ci sono molte piccole taglie, cagnolini dolcissimi e affettuosi. Le persone che hanno adottato uno di loro – a dispetto dei pregiudizi sull’età - possono testimoniare che si tratta di gioielli preziosi, coperti dalla polvere e lontani dal mondo.. degli esseri meravigliosi che sono pronti ad amarvi senza riserve per il resto della loro vita.
Ognuno di loro ha una storia da raccontare, la vita in canile non è sempre facile.. da Zorro che ha avuto un orecchio mozzato nel corso di una lite per la pappa, a Jack, che arrivato in canile all’età di 5 anni dopo essere lasciato legato ad un albero in un bosco sotto la pioggia torrenziale, non resiste più a stare chiuso e passa le sue giornate a girare in tondo intorno al recinto… Da chi è nato al rifugio a chi ci è arrivato in fin di vita.. cani di razza come Romeo e Giulietta, e Titty, abbandonati da cacciatori senza scrupoli, ai meticci più fantasiosi.. da chi ha accettato il canile con tanta pazienza a chi ha cercato più di una volta la fuga, come Greta l’incrocio setter che ama la libertà..




8 novembre 2009

RICORDANDO UN MONDO PIU' SANO




Pare che si viva in un mondo sempre pronto a riempirsi la bocca delle parole "tradizione" e "radici", riferendosi a simboli non sempre carichi di significati positivi.
Il circo con animali è "un'antica tradizione per i bambini", accoppare tori resi deboli in un'arena "un'antica tradizione nazionale", appiccargli il fuoco alle corna e farli correre fino alla morte "una tradizione paesana".
In feste e sagre in cui gli unici a divertirsi sono esseri umani talmente ubriachi da reggere in piedi a malapena, migliaia di animali soffrono e muoiono, per tradizione.

Per riuscire a galleggiare in questa immondizia morale che sale da ogni parte, è una medicina per l'animo ricordare che altri mondi sono esistiti e forse esisteranno nuovamente. Coloro che ci hanno trasmesso insegnamenti veramente importanti sono ancora lì nelle rocce, nella sabbia e nell'acqua, spiriti che soffiano nelle orecchie la verità delle cose, anche se apparentemente distrutti intorno al 1860.
Parlare dei nativi americani in generale è come parlare degli europei in generale, molte caratteristiche variavano da popolo a popolo, ma una costante piuttosto diffusa era il rispetto verso il mondo che li circondava, che osservavano con umiltà per apprendere le lezioni offerte.
Vi erano popolazioni nomadi dedite alla caccia e altre completamente differenti, perchè stanziali e dedite all'agricoltura.
Ma anche nella caccia vi erano regole precise, che permettevano di uccidere solo il giusto che serviva a vivere.
Dal libro : Shared Spirits di Dennis L. Olson

" Per i nativi americani, ogni pietra ogni pianta e ogni animale era un insegnante - un rispettato eguale i cui tratti unici diventavano un modello per gli esseri umani.
C'erano lezioni che dovevano essere imparate dalla vita selvaggia, dal potente bufalo all'umile topo, e la conoscenza acquisita da queste lezioni veniva trasmessa di generazione in generazione attraverso delle storie.


IL LUPO - MAESTRO DI SAGGEZZA

I nativi americani usavano ispirarsi al lupo come a un ideale, per mettere a fuoco le loro stesse limitazioni , come la paura del buio. Senza il lupo come insegnante nella caccia, i nativi pensavano che avrebbero combinato ben poco. Il lupo ha insegnato il valore della cooperazione e della famiglia allargata, della fiducia reciproca che è alla base della vita di un popolo.
Essi guardarono raramente al lupo come a un competitore, o un nemico. Anzi la presenza del lupo era un buon segno: il buon cacciatore osservava il lupo per capire i segni dei bisonti o dei cervi che arrivavano nell'aria, e non avrebbe mai ucciso senza offrire un po' di carne in dono al suo "assistente". Tanto tempo fa, esseri umani e lupi realizzarono la loro fratellanza, e decisero per una tregua. I lupi la stanno ancora osservando. Blackfoot e Lakota credevano che un'arma che avesse ucciso un lupo non avrebbe mai più sparato dritto."



4 novembre 2009

NAVI DEI VELENI : PER IL WWF IL CASO NON E' CHIUSO

Fa una certa impressione pensare di avere fatto i bagni per una vita in un mare radioattivo...o forse peggio, e di averci visto sguazzare i bambini appartenenti alle generazioni successive, ignari e felici.
Forse era uno scrittore, ad affermare che chi ha origine da quelle parti, anche se emigrato, non metterebbe mai piede in un'acqua diversa, e ogni anno ritorna a quel mare.
Non è facile ammettere che in quei colori e in quella luce si possano annidare sostanze tossiche, forse letali, e soprattutto sconosciute. Infatti non si ammette.
I fichi d'india sono al loro posto, gli ulivi continuano a dare frutti, la 'nduja è sempre ottima, non è cambiato niente.
Facile chiudere un'inchiesta così delicata come quella sulle navi affondate, in una terra dove si vive e si lascia vivere, senza scaldarsi troppo per i fatti non strettamente propri.
Una terra dove, se avvisi le istituzioni che una marea di rifiuti sta invadendo le spiagge del Tirreno, ti consigliano di spostarti sullo Jonio, perchè se invade da un lato non invade dall'altro. E' la legge dei venti, che aiuta a barcamenarsi in caso di discariche abusive.
Ti devi adattare, se vuoi sopravvivere. Adattare a stare zitto e spostarti sull'altra costa, tanto è normale vedere arrivare ogni tanto gli scarichi in mare degli yachts di passaggio.
Cosa vuoi fare, arrabbiarti per così poco? Passerà...tutto passa.


Da http://www.melitotv.it
Secondo l'associazione ambientalista, le coordinate del relitto ispezionato dalle telecamere inviate dalla Regione Calabria sono diverse da quelle della motonave Catania, che secondo il ministro dell'ambiente e il procuratore nazionale antimafia avrebbe invece «chiuso» il caso.

Lo sa chiunque vada per mare: bastano pochi primi e pochi secondi, sulle coordinate di una carta nautica, per fare una grande differenza. In questo caso, la differenza tra la verità e la frettolosa dichiarazione di «caso chiuso».

In una lettera inviata questa mattina al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, è il Wwf a contare primi e secondi. Il risultato è che le coordinate non coincidono. Secondo i rilevamenti dell’associazione ambientalista, infatti, il relitto ispezionato un mese fa dalle telecamere inviate dalla Regione Calabria su indicazione della Procura di Paola, in provincia di Cosenza, si sono immerse nel punto individuato dalle coordinate 39 gradi, 28.50 primi nord e 15 gradi, 41.57 primi est. La Mare Oceano, l’unità mandata dal ministero dell’ambiente, invece, ha immerso le sue sonde a 39 gradi, 32 primi nord e 15 gradi, 42 primi est. Lì sotto, appunto, c’è il relitto della motonave Catania, silurata da un sottomarino tedesco durante la prima guerra mondiale. E si sapeva che il relitto era lì, tanto che – come riportato da molti media – il relitto era segnalato sulle carte nautiche della marina militare tedesca e dell’ufficio idrografico del Regno Unito, praticamente la massima autorità mondiale in materia di carte nautiche.
Tradotto in distanze lineari, la differenza di coordinate vuol dire che tra i due punti ci sono circa tre miglia marine e mezzo. Cioè 6 chilometri e mezzo. Un errore difficile da fare con gli strumenti di posizionamento satellitare esistenti oggi a bordo anche delle barche dei naviganti della domenica. In sostanza, le sonde della Regione Calabria hanno visto un relitto diverso da quello visto dalle sonde della Mare Oceano e i dubbi erano emersi già quando sono state diffuse le immagini della perlustrazione sottomarina ordinata da ministero dell’ambiente e procura nazionale antimafia. Per questo, la dichiarazione di «caso chiuso» a proposito della vicenda della nave dei veleni affondata davanti le coste di Cetraro è sembrata quantomeno frettolosa, in mancanza di verifiche più precise sui relitti e soprattutto sul contenuto delle loro stive.
«Siamo stati i primi a gioire delle risposte rassicuranti da voi venute in occasione della conferenza stampa del 29 ottobre scorso, ma siamo convinti che l’unico modo per superare ogni equivoco sia quello di approfondire nel modo più trasparente possibile le analisi dei relitti – dichiara il Wwf nella lettera inviata a Prestigiacomo e Grasso – Per questo il Wwf chiede una perizia pubblica comparata, a cui possano assistere esperti nominati dalle associazioni ambientaliste, tra i due video girati dal Rov della nave ‘Coopernaut Franca’ della società Nautilus cha ha agito su incarico della Regione Calabria e dell’Arpacal [Agenzia regionale protezione ambiente] e dal Rov della nave ‘Mare Oceano’ della società Geolab incaricata dal Ministero dell’ambiente nonché di tutte le informazioni riguardanti le zone di operazione [a partire dalle coordinate dei due punti nave ] e le caratteristiche tecniche del naviglio rilevato». Il Presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni, ha ribadito l’urgenza di una perizia pubblica comparata che possa cancellare ogni dubbio e accertare appieno la verità sull’identità e il contenuto della nave affondata a Cetraro.
L’associazione ambientalista, che da anni lavora sui dossier delle cosiddette «navi a perdere» ha denunciato in passato molte volte la reticenza di alcuni apparati dello Stato rispetto all’evidenza del traffico internazionale di rifiuti pericolosi e radioattivi, connesso con il traffico di armi. Una reticenza che, dopo l’esplosione del caso Cunsky, rischia di diventare molto sospetta, specialmente quando i motivi per dubitare delle dichiarazioni ufficiali si possono misurare in gradi, primi e secondi.





Capitano di Fregata Natale De Grazia - Medaglia d'oro al Merito di Marina