3 dicembre 2009

L'INFERNO DEI CANI A MOLFETTA


Carcasse di cani morti che non vengono mai rimosse, fantasmi di cani vivi ancora per un po', ma senza pelo, malati, destinati a soccombere al primo inverno.
Non è uno sperduto lembo di terra in una zona depressa del mondo, è la zona industriale attigua a un centro commerciale di Molfetta, ridente cittadina protesa sul mare in provincia di Bari, Italia.
La sopravvivenza di questi animali è affidata a quei pochi che portano loro qualcosa da mangiare, e qualche antibiotico per tamponare la febbre. Perfino Fabio e Mingo di Striscia la Notizia si sono occupati del caso, chiamati dai cittadini che vorrebbero trovare una soluzione dignitosa per questi animali.
Ma oltre alle malattie e alla fame i cani devono sopportare anche la posizione ostile del Comune, che probabilmente non ritiene che sia il caso di toglierli dalla strada e dare loro un rifugio. Affermano che stanno lavorando da molto tempo alla questione, ma le carcasse non va a toglierle nessuno. Mille scuse per trovare una spiegazione a una situazione evidentemente consolidata, tra cui la mancanza di spazio in strutture sanitarie, e nessuna volontà di trovare una soluzione alternativa, come potrebbe essere per esempio l'affido in strutture di Comuni limitrofi.
Anzi, siccome nella zona vige l'abitudine di reintrodurre gli animali sterilizzati e microchippati in libertà, sembra di capire che poi rischino di finire come in queste foto.
Così risponde infatti il Comune di Molfetta alle richieste di intervento giunte da molte parti d'Italia :

MOLFETTA. Randagismo: il comune fa chiarezza
Scritto da Ufficio Stampa Comune di Molfetta
Giovedì 12 Novembre 2009 13:12

Molfetta- "Non serve il clamore suscitato dalle televisioni per scoprire il fenomeno del randagismo: conosciamo molto bene il problema e ci stiamo lavorando già da molto tempo con significativi successi e nonostante le tante difficoltà e resistenze". L’assessore Giacomo Spadavecchia fa chiarezza attorno al fenomeno dei cani randagi presenti nella zona industriale e in alcune zone del centro.

"Il Comune di Molfetta – spiega l’assessore – investe ogni anno 300 mila euro per mantenere efficiente un sistema composto da diversi canili. Interveniamo, inoltre, con azioni di prevenzione effettuate sul campo (prima fra tutte, la sterilizzazione) e puntiamo a soluzione capaci di contemperare la tutela della salute di questi animali con la sicurezza dei cittadini e con il decoro ambientale. Talvolta, però, il nostro lavoro deve tener conto anche delle diverse istanze che emergono durante i tavoli di concertazione cui partecipano altri soggetti interessati al problema".
I dati reali dicono che il Comune possiede un canile sanitario dove settimanalmente vengono effettuate microchippature e sterilizzazioni da parte della ASL di tutti i cani accalappiati; un rifugio che ospita ad oggi 180 cani; una zona a stabulazione libera che ospita 110 cani; un canile in affidamento all’associazione “Progetto Vita” che ospita 130 cani.

Le spese annue sostenute solo per il mantenimento di questi animali ammonta a 300.000 euro. Tutte le strutture comunali sono al momento sature e non permettono il ricovero di ulteriori animali. Del resto, i cani randagi attualmente presenti nella zona artigianale, nella zona ASI e in alcuni quartieri della città, sono animali che vengono reimmessi sul territorio (in base a quanto previsto dalla legge regionale n. 26/2006) con autorizzazione del sindaco e previo nulla osta sanitario della ASL che ha il compito di certificare l’avvenuta sterilizzazione e microchippatura di ogni singolo animale, nonché il buono stato di salute e la mancanza di aggressività.

Secondo gli esperti del settore, infatti, la reimmissione in libertà dei cani randagi sterili è una forma di “lotta biologica” al randagismo, nella misura in cui disincentiva nel medio termine la presenza sul territorio di nuovi cani fertili e ne impedisce la loro riproduzione.

"Il vero problema legato al randagismo è l’abbandono dei cani da parte dei privati" aggiunge l’assessore Spadavecchia. "Fino a quando continueranno questi gesti di inciviltà, il problema non potrà essere risolto del tutto". Anche a Molfetta si stima che siano ancora tanti coloro che, in possesso di un cane, non provvedono alla obbligatoria iscrizione all’anagrafe canina. Che il fenomeno dell’abbandono sia rilevante (favorito forse anche dall’estensione della zona Asi) è testimoniato anche dal fatto che spesso vengono ritrovati in strada cani adulti non microchippati, nonché cucciolate intere abbandonate nei parcheggi dei centri commerciali o, nel peggiore dei casi, nei cassonetti.

L’abbandono di un animale è un reato perseguibile penalmente e l’amministrazione comunale sta approntando una campagna di sensibilizzazione tesa a favorire la microchippatura gratuita dei cani di proprietà non ancora in regola con l’iscrizione all’anagrafe canina. L’intervento precederà una serrata azione di controllo e denuncia di coloro che non abbiano ancora registrato i propri animali.


Sindaco di Molfetta(Ba)

Avv. Antonio Azzollini

6 commenti:

Anonimo ha detto...

proprio ieri Striscia è andata a controllare lo stato dei cani di molfetta portati in una struttura, ma sembrava tutto finto: un cane era visitato da 5 veterinari simultaneamente...(ma quando???) di vero c'era solo il terrore che traspariva dagli occhi di quelle creature..... mi auguro che spenti i riflettori si continui, o si cominci a curarli anche nell'animo

Anonimo ha detto...

FIRMATE TUTTI!!!
http://firmiamo.it/sign/list/eunavergonacomesonoridottiicanidimolfetta

Anonimo ha detto...

Anche io ho notato lo stuolo di veterinari a controllare il povero cane. Uno gli ha controllato gli occhi in continuazione (magari cambiasse la situazione da un secondo all'altro), un'altro gli alzava la zampa, magari per vedere se le unghie erano spezzate..., lasciamo perdere... Con tutto quello che c'è da fare in 5 a guardare un cane!!! Ma per favore! Chiunque abbia a che fare con gli animali sa che è una situazione creata ad hoc. Vergogna!!! Pensate a fare del bene, invece di disporvi in bella vista per farvi inquadrare!

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè due inviati di un programma che ha risolto vicende assurde ed intricate, che denuncia con spirito libero e senza condizionamenti non abbiano notato cani dallo sguardo letteralmente terrorizzato, gente vestita in pieno stile ER medici in prima linea, e soprattutto avuto il benchè minimo dubbio sul modo di esprimersi di un medico responsabile di una ASL che non sapeva neanche il nome del farmaco che stavano somministrando, in diretta, ad un povero piccolo chiamandolo .....una sostanza per la rogna.......Cari Fabio e Mingo siete simpatici ma questa volta avete veramente toppato. Chiamate la Dottoressa La Volpe della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e fatevi spiegare i fatti nella loro interezza perchè quei cani fra un pò SARANNO CARNE MORTA.

sabrina ha detto...

caro sindaco di molfetta non ci sono parole per esprimere ciò che penso di lei e della sua amministrazione,nella mia regione certe cose non succedono,ci sono purtroppo situazioni di abbandono,ma il degrado e la barbarie che avete dimostrato con il caso dei cani del centro commerciale sono segno di uno scempio e di un menefreghismo allarmante...ci voleva striscia la notizia per smuovere le acque e mi auguro che per quei poveri angeli non sia l'inizio di un inferno peggiore...VERGOGNA che in un paese che si ritiene civile,accadano certe cose!!!

juann ha detto...

Ma è vero che la dottoressa La Volpe ha preso soldi dal Comune di Molfetta per curare i cani del centro commerciale e su Facebook chiede ancora aiuti e farmaci?
Che fa se li vende?