27 gennaio 2010

ANIMALI PERICOLOSI : LA RAZZA UMANA

Tra le tante nefandezze compiute in questi millenni dalla razza umana (soprusi, schiavitù, furto delle risorse, distruzione di popoli) la peggiore è sicuramente l'avere decimato le specie viventi animali e vegetali su questa Terra.

In questo momento le navi da pesca giapponesi e norvegesi stanno riducendo sempre di più il numero delle balene, ma in Giappone e Norvegia si fanno spallucce, perchè tanto una specie in più o in meno non fa tutta questa differenza.
Una buona parte della responsabilità dovrebbero prendersela le religioni, almeno quelle più diffuse, i cui precetti spesso definiscono l'umano come il padrone di un mondo di esseri inferiori; un essere in cima a una piramide fatta di corpi da utilizzare, commercializzare, deridere, incarcerare.

C'è una storia molto bella in cui una scrittrice racconta i suoi ricordi di bambina in un paesino siciliano. Un giorno, su un viottolo in salita, incrocia un contadino che porta legato ad una corda un cavallo, tutto magro e affamato. Il cavallo porta sulla groppa un carico troppo grande per lui,
e fatica ad arrampicarsi. Ma l'uomo non ha pietà, e lo tira, lo frusta, urla per farlo muovere. Nonostante lo sforzo, il cavallino riesce a fare solo pochi passi barcollanti.
Il contadino si arrabbia sempre di più, finchè si mette di fronte al cavallo e "...guardandolo con odio gli sputò." Ancora per molti anni gli occhi buoni di quel cavallo avevano perseguitato la scrittrice, che ci aveva visto dentro tutto il bene del mondo offeso e denigrato.



CANI PERICOLOSI : L'ISTINTO E LA RAGIONE


"Lula è un cane incrociato probabilmente con una mucca e un caterpillar, praticamente un molosso in tutti i sensi del termine. In genere non ha paura di niente, a parte una incredibile sensibilità alle orecchie. Succede che le orecchie, appunto, le si infiammino e occorra una visita dal veterinario.

La coraggiosissima Lula non solo detesta ma proprio rifiuta totalmente l'apparecchio col beccuccio che si infila nell'orecchio, quindi ci ritroviamo a tenerla in tre : io alla sua sinistra, un vet alle sue spalle aggrappato al suo muso, un secondo vet alla sua destra. Ma...niente da fare. Dopo essersi dimenata come un toro riesce a liberarsi dall'abbraccio generale e si volta col muso a denti scoperti verso il vet alle sue spalle, arrabbiata nera.

In quei frangenti ti scorrono in testa 10.000 pensieri al secondo, da quello che mette in all'erta, pronti a tutto, fino al fiducioso "è un bravo cane non si rivolterà". E in quei pochi secondi vedo il suo cambiamento nei confronti del medico : dall'espressione "mo te magno co le patatine" a quella più amichevole di "ma sei tu, il mio caro vecchio vet!".

L'istinto di conservazione mediato dalla socievolezza appresa stando a contatto con gli umani. A contatto con gli umani, e non buttati per ore da soli in un giardino, o nel cortile di un garage.

Come tutti gli altri esseri, anche i cani imparano a stare al mondo vivendo a contatto con questo, non segregati senza regole e punti di riferimento, come sono spesso gli animali protagonisti di aggressioni perchè non educati al vivere sociale, ma solo usati come dissuasori dai ladri o generica minaccia..."




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