26 gennaio 2010

MILANO DEVE SAPERE

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Potrebbe essere un film, ce ne sono già alcuni ingredienti: il set è quello di una città attiva e apparentemente in salute, ma in realtà profondamente ammalata; la trama parte con una misteriosa busta gialla, che finisce sul tavolo di un consigliere comunale; i protagonisti sono i poteri forti che governano la città e coloro che li contrastano. Potrebbe essere una storia tipo "Erin Brockovich" se avessimo lo stesso ottimismo americano, per cui i cattivi che contaminano le falde acquifere, provocando la morte di molti cittadini inconsapevoli, finiscono per pagare molto caro la loro arroganza.
Non possiamo essere ottimisti perchè stavolta il set è Milano,Italia, la capitale della mafia del nord. Quattro ospedali milanesi partecipano a una ricerca e comunicano che la metà dei ricoverati in pronto soccorso durante l'anno è composta da persone che soffrono di patologie respiratorie.

A morire di contaminazione dell'aria sono come sempre i più fragili: bambini e anziani, colpiti da tumori di diversa natura, spesso del sangue come le leucemie, o da patologie respiratorie.
Nella capitale economica d'Italia l'inquinamento atmosferico si combatte confidando nel vento che si porti via le polveri sottili. Infatti quando vento non ce n'è si respirano per settimane consecutive veleni di ogni tipo, sopra ogni soglia europea, come sta avvenendo in questo mese di gennaio 2010.
Il Corriere della Sera ha pubblicato una mappa, frutto di studi medici incrociati, per cui i più fortunati sono i milanesi che abitano nella zona nord. Per qualche ragione ancora non trovata, invece, nei quartieri di Corvetto, Barona, Stadera fino al Giambellino si muore di più.



Nella trama di questo che non è un film, succede che la ricerca sul rischio per la salute dei milanesi viene secretata, come se non fosse mai esistita. L'inventore di Ecopass, sistema che avrebbe dovuto dissuadere le auto inquinanti, licenziato. Le auto inquinanti, soprattutto veicoli commerciali, ricevono deroghe su deroghe in quanto portatori di voti e lobbysti.
E in tutto questo spunta una busta gialla, chiusa e senza intestazione, che viene depositata da una mano ignota sulla scrivania di un consigliere comunale, sopra c'è scritto solo "Milano deve sapere". All'interno una copia di questa ricerca, mai resa pubblica finora....

(continua)

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