21 ottobre 2011

IL BLACK BLOC

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Forse l'amore profondo nei confronti degli animali si sente in modo speciale, in tempi come questi, quando sembra che gran parte del genere umano abbia tradito la propria origine.
Quando tutto sembra andare al contrario, e la tirannia mascherata da civiltà allunga le sue mani in ogni Paese del mondo, trovando ovunque "bravi cittadini" disposti a vendere le proprie vite, e non solo, per aderire ai nuovi piani. Il mondo animale è un punto di riferimento, un'unità di misura, una possibilità di salvezza dalla follìa, perchè è il legame piu' profondo con le radici dell'umanità. Sarà per questo che la convivenza umani-animali è sempre piu' ostacolata?

Con i soldi si può acquistare la fedeltà politica, la fedeltà militare, mentre gli ideali di giustizia e verità sono delegati alle classi inferiori, quelle che vivranno per sempre in mezzo ai debiti sperando di vedere presto giorni migliori.
In mezzo a tutta questa merda è difficile mantenere dritta la barra, non farsi sopraffare dallo sconforto e continuare per la propria strada, oggi che con i soldi si possono comprare anche i finti ribelli.

Fino a un po' di tempo fa ogni manifestazione era l'occasione per ritrovarsi con i propri fratelli : persone arrivate da ogni luogo e con tutti i mezzi, con le quali si condivideva un pezzo di cammino. A un certo punto, forse nel 1999, nacque questo non-movimento chiamano blocco nero, anzi vista la nascita americana "black bloc", che in teoria avrebbe dovuto servire come difesa della gente inerme : tutti quegli adolescenti, anziani, disabili, che scendono in piazza a manifestare le proprie idee.

Ho visto in azione la prima volta il black bloc a Praga nel 2000, durante le manifestazioni contro il WTO. Un gruppo di persone si erano staccate dalla manifestazione principale e avevano trovato un accesso laterale al palazzo dove avvenivano i congressi. Quella che avrebbe potuto essere un'occupazione pacifica venne trasformata all'istante dal lancio di un fitta sassaiola che arrivava dal retro del gruppo, e che colpiva anche i manifestanti delle prime file. In pochi secondi i poliziotti erano sulla gente, colpendo coi manganelli. Era stata un'azione obiettivamente senza senso, che aveva esposto a botte e arresti i manifestanti rimasti nel mezzo, ma forse era frutto di poca competenza...organizzazione...

Ho rivisto il black bloc a Genova nel 2001, anzi prima di vederlo ne ho sentito parlare appena messo piede in città. Molti dicevano che c'erano questi tizi in giro, organizzati in modo paramilitare, che rispondevano ai comandi dati da tizi piu' anziani.
Poi li ho visti dal vero, mentre risalivano la corrente umana del corteo con spranghe travestite da ombrelli, e i vari capetti dei centri sociali facevano finta di non saperne niente. Già, spranghe con del tessuto intorno drappeggiato a ombrello...che finezza criminale....

Le immagini di Roma del 15 ottobre scorso ricordano molto quei momenti. La funzione del black bloc è stata presa. rovesciata come un calzino e sputacchiata molto diversa. Quelli che dovevano difendere i manifestanti dalla brutalità sono invece quelli che creano l'occasione affinchè le cosiddette forze dell'ordine possano reagire picchiando e arrestando chi non c'entra niente.
C'è qualcosa che non quadra.

Fino a un po' di tempo fa si pensava che la materia prima per questi giochetti fosse pescata tra le tifoserie del calcio, ma il quadro generale ha qualcosa di troppo freddo, organizzato e preciso, i ragazzi utilizzati sono troppo giovani, per appartenere al genere "testa calda" ultras, non facile da gestire nel tempo.

I contractors da manifestazione vanno cercati in altri ambiti, forse paramilitari.



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