20 febbraio 2010

ANIMALI AGGRESSIVI E TESI SCONCLUSIONATE

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A volte un articolo non particolarmente corretto nelle informazioni viene ripreso e rilanciato da siti e blog. Il mirror fatto da tante persone rende l'articolo autorevole e vero, come se la sua ripetizione confermasse le notizie che riporta.
Ma l'argomento degli animali aggressivi è troppo delicato per essere trattato in maniera superficiale, sopratutto in seguito agli eventi tremendi avvenuti nel nostro Paese, che di fatto hanno modificato la percezione e il rapporto con i cani di un intero popolo.

L'articolo in questione riporta la ricerca sull'aggressività animale di un fantomatico gruppo dell'Università di Cordoba, in cui il Dr. Joaquín Pérez Guisado è definito a volte autore principale, a volte uomo di punta dello studio. I risultati della ricerca indicano che per evitare l'aggressività occorre ottenere principalmente "l'obbedienza" dell'animale.
Ora, senza nulla togliere al titolo di Dottore di Joaquin Pérez Guisado, forse è l'ora di ridimensionare una lunga serie di strafalcioni che si leggono da ogni parte riguardo all'argomento aggressività.

In realtà non c'è stato alcun gruppo di ricerca, è stata semplicemente pubblicata una tesi di dottorato (Contribución al estudio de la agresividad canina y otros problemas del comportamiento) di un medico veterinario 28enne, il Dr. Pèrez Guisado appunto, che dopo la laurea ha proseguito gli studi fino al dottorato, ma è ben lontano da essere un luminare.
Lo si intuisce dalle affermazioni presenti nella sua tesi, secondo le quali per avere un animale non aggressivo occorre :

-sottometterlo all'obbedienza
-picchiarlo non con oggetti ma con un giornale
-non trattarlo come un umano
-ricordare che gli animali risolvono i conflitti con la forza
-stabilire una gerarchia

Una discreta marea di stronzate, che però spacciate come risultati scientifici possono fare un gran danno.
Purtroppo occorre ripetersi, ma si leggono manuali veramente assurdi sulla cosiddetta "educazione del cane", e il peggio è che spesso sono scritti da professionisti del settore.
La grande difficoltà dell'essere umano è quella di avere dimenticato la sua parte animale, impostando il rapporto con gli altri esseri che strisciano, volano, o con più zampe, come il padrone con lo schiavo. Questa presupposta superiorità è proprio la rovina dei rapporti, perchè ritiene l'uomo in diritto di essere capito, servito, riverito, senza pretendere alcuno sforzo da parte sua per comprendere esseri che abitano mondi paralleli ma diversi, come i cani.

Forza, obbedienza e gerarchia sono parole vuote di fronte a un pitbull fornito di mandibole in grado di tranciare un ramo in due come uno stuzzicadenti, lasciato legato in un giardino e liberato solo "contro i ladri", usato per terrorizzare il prossimo, affamato, trattato con violenza.
Sembra che gli studiosi nei loro trattati non riescano nemmeno a pronunciare la parola magica che aiuta l'incontro tra mondi diversi : EMPATIA. Quella che dovrebbe essere una capacità della razza che si ritiene superiore, per comprendere la razza inferiore o animale.

Trattare il proprio cane come una proprietà esclusiva e inavvicinabile, impedirgli di socializzare e di comprendere come funzionano le relazioni col mondo circostante, dare ordini e punizioni incoerenti, o al contrario non dare mai punizioni e lasciar fare al cane il capobranco, queste sono fondamentalmente le cause che creano un animale timoroso, insicuro, ansioso, reattivo...quindi aggressivo.

Fra le ultime tragedie, i cani che hanno sbranato e uccisio il bimbo di Modica erano tenuti in un recinto e a volte cibati dal bambino; venivano governati dal fratello ma erano proprietà di altre persone, una situazione tipica tra i cani da combattimento. Nessuno ne ha saputo più niente.
Molto spesso gli attacchi arrivano da cani in branco (formati da ex cani di proprietà abbandonati) o cani da difesa tenuti in giardino ma praticamente dimenticati, senza rapporti con altri animali e umani.
Non è corretto affermare che gli animali risolvono le cose con la forza, visto che il cane sano psicologicamente e fisicamente conosce la misura della propria e altrui aggressività, e ha tutta una serie di comportamenti per dimostrare anche la propria sottomissione proprio per evitare il conflitto.

Di questi tempi non è facile essere un cane psicologicamente sano, in giro si vedono molti comportamenti strabilianti come :
- cuccioli tenuti in braccio fino a 3-4 mesi, cioè terminate tutte le vaccinazioni, come se il
contatto con i loro simili fosse mortale
- cani tenuti perennemente al guinzaglio, tirato fino allo strangolamento ad ogni apparizione
di cane nelle vicinanze
- cani che attaccano altri cani senza che il loro accompagnatore umano dica nulla

Ecco perchè la gerarchia non c'entra più di quanto entri nel rapporto genitori-figli, perchè questo sono gli animali affidati agli esseri umani che li tutelano : bambini che hanno bisogno di genitori seri, coerenti e giusti. Non di psicopatici che legano tutto il giorno il molosso al calorifero e pretendono un cane mansueto, o di frustrati che non distinguono un cane vivo da uno di pelouche e trattano il proprio animale come un burattino obbediente.
Forse il rispetto è un concetto che si scambia solo tra "razze superiori"?


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