17 febbraio 2010

L'IPOCRISIA ITALICA DI BEPPE BIGAZZI

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Quello che è avvenuto nel canale nazionale della TV ha avuto almeno il pregio di mettere in luce dei punti chiave dell'italico rapporto con gli animali e la natura.

Se da una parte numerosissimi animalisti si sono mossi in prima persona, così come tante associazioni, per protestare contro la cucina a base di gatti di Beppe Bigazzi, la risposta che giunge dall'altra parte è sempre la solita.
Ignorante, banale, e soprattutto ipocrita.

Ignorante perchè gli approfittatori della natura vedono sè stessi riflessi ovunque, e credono che il mondo circostante non faccia altro che "approfittare prima che lo faccia qualcun altro", esattamente come fanno loro.

In questo modo agli animalisti si può rimproverare sempre qualche mancanza : perchè vi occupate di gatti e non di conigli, perchè amate i cani e non avete pena dei vitelli, perchè aiutate gli animali e non i bambini?

BiBigazzi infatti racconta ai microfoni di Striscia la notizia che lui, quando vedeva i cartelli degli animalisti contro la mattanza dei delfini andava a scriverci sotto: e i tonni? Chissà qual è stata la sua attività di protezione dei tonni oltre a queste provocazioni sterili, questo sarebbe interessante da sapere.

L'esperienza insegna che i giudizi sono dati in genere proprio da chi non alzerebbe mai un dito, nè darebbe un euro per gli animali o per i bambini.

Strano che persone laureate con 110 e lode, manager di professione e giornalisti per hobby come B. Bigazzi non abbiano una reale conoscenza di come stiano le cose nella realtà animalista, con il suo enorme numero di vegetariani, e lo zoccolo duro dei vegani.
Gente che non indosserebbe una pelliccia o una borsa di pelle nemmeno sotto tortura, e che fa anche fatica a vivere da vegetariana in un mondo carnivoro, soprattutto se ha dei bambini che vanno a scuola, dove solerti dietiste in genere condannano chi non si nutre di carne.

L'ipocrisia diventa evidente quando, giunta la probabilmente inaspettata sospensione, il gatto che prima era stato raccontato come un piatto prelibato figlio delle tradizioni locali, diventa ai microfoni di Striscia la notizia l'unica lacrimevole alternativa per i poveri affamati della seconda guerra mondiale.

Nonostante gli occhi di B.B. non sorridano mai anche quando ride, era evidente dal suo atteggiamento che il piatto a base di gatto gli metteva l'acquolina in bocca, perchè poi lo ha negato? paura di un licenziamento a 78 anni?
Sarebbe anche un' età da pensione, tutto sommato...


3 commenti:

Daniela C. ha detto...

Vado subito al punto: l'ipocrisia italica non è quella di Bigazzi ma quella di coloro che hanno fatto tutto questo pandemonio per una frase di un pensionato quando in ballo adesso ci sono cose importanti come la discussione della Legge sulla Caccia alla camera. Perchè a queste cose non si da la stessa importanza? Perchè le persone insorgono in massa solo per cose del genere? Io amo gli animali amo il mondo naturale e il mio rapporto con gli esseri viventi lo considero unico; per me mangiare un gatto è una cosa abominevole così come mangiare un cavallo. Bigazzi avrebbe sicuramente fatto bene a stare zitto, ma nonostante mi stia sulle palle considero il provvedimento di sospensione abbastanza ridicolo. La frase che ha detto non è assolutamente sconvolgente, in Italia si sa che in certe città mangiano i gatti, ci voleva Bigazzi? Fose dovremmo essergli grati allora, visto che di questa cosa non si parla mai e si fa finta di non saperla. Ci voleva il programma televisivo dell'Italietta a far scoppiare lo scandalo! Che tristezza.
Scommetto che l'80% delle persone che hanno insorto contro la sua frase sono solo perbenisti del cavolo che non sanno nemmeno cosa vuol dire la parola biodiversità e per i quali potrebbero andare in estinzione tutti gli animali basta che non si tocchi il gattino, che è tanto carino e batuffoloso.
Eccola l'ipocrisia.

Daniela C. ha detto...

E per quanto riguarda la "lacrimevole alternativa alla seconda guerra mondiale", è sicuramente un risposta ipocrita, visto che comunque è stata presentata dalla trasmissione a mio parere più ipocrita di tutto il palinsesto, Striscia, ma purtroppo è vero. Mio nonno ha mangiato per settimane insetti e topi durante la guerra, e immagino che in giro di gatti ce ne fossero rimasti veramente pochi.

manuskapan ha detto...

Proprio da una persona di una certa età ci si aspetterebbe la comprensione del ruolo di persona pubblica, in una tv nazionale, con tutta la responsabilità che questo significa. Bigazzi non è il primo ed essere stato epurato, altri prima di lui hanno fatto la stessa fine per cose dette e comportamenti assunti, che hanno offeso profondamente tutta o parte dell'opinione pubblica. Decantare la carne di gatto ammorbidita nell'acqua del torrente è diverso da raccontare con dispiacere quello che si è dovuto fare per sopravvivere.