5 giugno 2010

MENO 6 ORE ALL'ALBA - LA NAVE "RACHEL CORRIE" IN ARRIVO A GAZA

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AGGIORNAMENTO 2 : 16 MARZO 2003 - 5 GIUGNO 2010 La speranza di Rachel Corrie è stata uccisa per la seconda volta.


AGGIORNAMENTO : Mistero su quello che sta avvenendo a bordo della Rachel Corrie. Sono interrotte tutte le comunicazioni, compresi i telefoni satellitari, e sembra che i battelli dei giornalisti al seguito siano stati fermati affinchè non ci siano testimoni scomodi. All'alba di questa mattina la Rachel Corrie è stata circondata da navi da guerra israeliane ed è stato intimato agli attivisti l'ordine di dirigersi al porto di Ashdod, dove le merci dovrebbero essere scaricate e controllate. Nessuna risposta ai militari da parte della nave irlandese appartenente alla Freedom Flotilla, decisa a continuare il suo viaggio fino a Gaza, unico modo per avere la sicurezza che le merci a bordo arrivino davvero alla popolazione assediata della Striscia.


Da AGI News :

La nave irlandese "Rachel Corrie", l'ultima barca della Flotta della Liberta', prosegue la navigazione verso Gaza con il carico di aiuti umanitari alla popolazione palestinese assediata dal blocco israeliano; e si trova adesso a 150 miglia dalla Striscia palestinese.
L'equipaggio dell'imbarcazione - fa sapere la portavoce dell'organizzazione Free Gaza,
Greta Berlin- non ha intenzione di sbarcare nel porto di Ashdod, come propone Israele, ma intende proseguire fino alla Striscia dove l'arrivo e' previsto per sabato mattina.
Nel comunicato si precisa che l'imbarcazione ancora navigava in acque internazionali e non era arrivata nella zona di esclusione marittima israeliana e che la comunicazione del mezzo navale e la sua base a Cipro e' "spesso difficile, quando non impossibile".

La nave "ha un carico di materiale da ricostruzione, 20 tonnellate di carta e molti altri prodotti che Israele rifiuta alla popolazione di Gaza prigioniera", prosegue la nota.
A bordo vi sono alcune personalita', tra cui: l'irlandese Mairead Maguire, premio Nobel per la Pace (1976); il connazionale Denis Halliday, segretario generale dell'Onu dal 1994-al 1998; il malaysiano Matthias Chang Wen Chieh, gia' segretario politico del quarto primo ministro Tun Dr. Mahathir Mohamad; il parlamentare malaysiano Mohd Nizar bin Zakaria.

La "Rachel Corrie", da 1.200 tonnellate, e' l'ultima nave della Freedom Flotilla, di cui faceva parte anche la "Mavi Marmara" attaccata la notte tra domenica scorsa e lunedi' da unita' speciali israeliane che in un blitz hanno fatto nove morti. Free Gaza ha divulgato il comunicato dopo che, in mattinata, fonte diplomatiche israeliane avevano detto che Israele prosegue i suoi contatti perche' la barca lasci gli aiuti umanitari nel porto di Ashdod e receda dall'intenzione di arrivare la Striscia palestinese. Israele ha avvertito che impedira' l'arrivo della Rachel Corrie a Gaza, proprio come ha fatto lunedi' con le altre imbarcazioni di Freedom Flotilla.

Poco dopo il comunicato di Free Gaza, la diplomazia israeliana ha diffuso una dichiarazione in cui afferma che non vuole "uno scontro" ne' "abbordare" l'imbarcazione. Nella dichiarazione, sottoscritta dal direttore generale del ministero degli Esteri israeliano, Yossi Gal, si avverte che Israele "si sta preparando a ricevere l'imbarcazione e a scaricare la sua merce". Si aggiunge anche che "se la barca decide di attraccare a Ashdod, garantiamo uno sbarco (dei passeggeri) sicuri" e conclude con un'offerta: "dopo un'ispezione per assicurarci che a bordo non ci siano armi o materiale bellico, ci impegnamo a portare la merce a Gaza. Rappresentanti della barca e delle ong saranno i benvenuti per accompagnare il trasferimento del carico".
(AGI) Bia-Ral




Chi era Rachel Corrie


Di Rachel Corrie non possiamo sapere molto, della sua vita di studentessa di college americano,


e di quello che l'ha portata a diventare uno "scudo umano" in una delle zone più pericolose del mondo. Fino a quando, nel 2003, arrivò la notizia della morte di una giovane americana a Rafah, travolta da soldati israeliani.
Aveva 24 anni, e insieme ad altri volontari dell'International Solidarity Movement stava impedendo ai bulldozer di demolire le case e gli ulivi dei palestinesi. Non con armi o minacce,
ma con quello che maggiormente viene utilizzato dalla resistenza non violenta : il proprio corpo.
Ed è così, vulnerabile, che la ritrae l'ultima foto, mentre fuma una sigaretta.








Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak
complimentandosi con i militari del blitz
contro la Freedom Flotilla :
"...non viviamo nell'America del Nord
nè nell'Europa occidentale,
ma in Medio Oriente:
una zona dove non c'è pietà per i deboli
e dove non viene concessa
una seconda opportunità a chi non si difende."





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