8 agosto 2008
Animalipersieritrovati SU "REPUBBLICA"
Complimenti al grandissimo lavoro di questo gruppo, che con grande umanità e capillare organizzazione ha fatto ritrovare centinaia di animali alle loro famiglie, come raccontano le tante "happy end story" raccolte ora in un libro. Questo l'articolo apparso su Repubblica visibile sul sito http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/animali-emigranti/animali-ritrovati/animali-ritrovati.html?ref=hpspr1
Si chiama www.animalipersieritrovati.org: è l'associazioneno-profit che da 4 anni aiuta chiunque a recuperare gli animali.
"Chi l'ha visto" per cani e gatti
il web fa il record di ritrovamenti.
"Il 40% delle segnalazioni giunte ha esito positivo".
di MASSIMILIANO PAPASSO
L'ULTIMO in ordine di tempo ad essere "ricercato" si chiama Spenk. E' un gatto europeo dal pelo corto che qualche giorno fa, approfittando di una porta lasciata aperta nella sua casa di Manfredonia, è uscito e non è ancora ritornato. Pucci, invece, è un meticcio dal manto biondo ed è scappato, spaventatissimo, dal canile di Cassano D'Adda lunedì scorso, proprio mentre gli operatori stavano per riconsegnarlo ai suoi genitori. Le loro foto pubblicate sul web sono più che una speranza di ritrovarli per i padroni, visto che ogni dieci casi segnalati quattro finiscono con un inaspettato lieto fine. Sono queste le sorprendenti statistiche del sito http://www.animalipersieritrovati.org/, lo spazio internet che fa capo all'omonima associazione no-profit che da quattro anni aiuta chiunque avesse smarrito un cane o un gatto a ritrovarlo, anche dopo anni di estenuanti ricerche. Il meccanismo è semplice: per ogni animale perso o ritrovato si compila un'attenta scheda segnaletica con tanto di foto, età, sesso e particolari rilevanti da inviare ai gestori del sito. Una volta accertata la bontà della segnalazione, l'annuncio viene pubblicato direttamente sul web e nello stesso momento inviato a oltre 12mila indirizzi mail (tra i quali ci sono canili, gattili, enti e altre associazioni) che si mettono alla ricerca dello scomparso di turno. Un metodo alla "Chi l'ha visto" del mondo animale che sembra avere un discreto successo visto che - secondo gli organizzatori - il 40% dei casi segnalati viene ritrovato.
"L'idea di creare prima un'associazione e poi un sito che si dedicassero al ritrovamento degli animali persi o smarriti è legata a un'esperienza personale", racconta Raffaela Millonig che assieme a 15 soci fondatori ha dato vita nel 2004 a tutto. "Il 29 dicembre di cinque anni fa il mio gatto Ronin uscì di casa e non fece più ritorno. Era abituato ad andare a spasso da solo, ma quella notte non tornò. Ero disperata. Non sapevo cosa fare. Tappezzai le bacheche del mio quartiere di annunci con la sua foto, ma di Ronin nessuna notizia. Lo ritrovai tre settimane più tardi a un chilometro e mezzo da casa. Fu allora che pensai di costruire qualcosa per consigliare e aiutare chi come me aveva perso un amico". Così nacque l'associazione no-profit che anche grazie alla rete, partendo da Modena presto allargò i suoi orizzonti arrivando a contare quattro anni più tardi su 12mila iscritti in tutta Italia. In effetti basta visitare il sito per rendersi conto della capillarità con cui vengono effettuate le ricerche. Per ogni cane o gatto smarrito o ritrovato c'è una scheda dettagliata che dà maggiori informazioni possibili e un numero di telefono al quale chiamare in caso di avvistamento o ritrovamento, così come succede per altri siti che si occupano della scomparsa di animali, primo tra tutti il britannico Doglost.com.
Così, su animalipersieritrovati.org non mancano gli "happy end", le storie di chi è riuscito a ritrovare il proprio caro anche quando ormai ogni speranza sembrava irrimediabilmente perduta. Come nel caso di Lilli, una cagnolina ritrovata dai genitori dopo un anno e mezzo a Roma grazie alla segnalazione di una volontaria di un canile della Capitale che aveva visto proprio sulle pagine del sito la nota di ricerca. Oppure quella di Beatrice una gattina smarrita a Sabaudia da una famiglia durante le ferie e ritrovata dopo quasi due anni, a 500 metri da casa. "Il periodo in cui arrivano più segnalazioni di smarrimento non sono i mesi estivi ma le settimane tra Natale e la Befana", spiega Raffaela Millonig. "Gli animali anche a causa dei botti si spaventano, scappano e poi non riescano a trovare la via di casa. Non bisogna mai far troppo affidamento sul loro senso dell'orientamento. Anche un segugio senza una pista non riesce a tornare a casa. Per questo consigliamo a tutti i nostri iscritti di fare molta attenzione, e di non essere superficiali nelle ricerche". Nonostante l'immensità di internet, Fido potrebbe nascondersi proprio dietro l'angolo di casa. (7 agosto 2008)
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